domenica 30 dicembre 2012

Quando la decorazione è brutta

Qui mi si chiede un'opinione che non sono degna di dare. La questione necessita di un intelletto trascendentale, o almeno della faccia tosta di certi irritantissimi opinionisti TV. Solo che oggi è domenica, quindi sono tutti presi da Rai1 o Canale5. Mannaggia zozza, tocca a me. Credo che già se ne sia parlato, ma non qui, quindi soddisfo la richiesta dei piani alti e stasera parlo di questo:


Preciso che non si tratta della mia solita avversione nei confronti delle festività, qua mi ci tirano metaforicamente per i capelli. Citando gli Elii: Cristo, perché? La citazione si ferma qui, niente parapiglia e niente gioco della bottiglia, se ci speravate cascate male. Vabbè. La questione è una e semplice: da qualche anno a questa parte, qualcuno ha pensato che fosse una bellissima idea appendere dei finti Babbo Natale di poliestere misto amianto a balconi, finestre, terrazze e quant'altro. D'altronde, lucine pacchianissime, alberi di Natale con più palline che rami e ghirlande che sarebbero troppo grandi anche per le porte della reggia di Versailles non erano abbastanza, bisognava ovviare in modo grazioso e quindi... Che trionfo di simpatia, questi arrampicatori con la sciatica! Mi vengono in mente almeno ventisei obiezioni diverse a tutto ciò, ma mi limiterò a quelle più ovvie.
Incominciamo dall'inesattezza logistica che turba miriadi di bambini che hanno a che fare con questo portabilissimo oggettino made in China (specifica necessaria? Certo che no): ma Babbo Natale non veniva giù dal camino? E allora com'è che passa dal balcone? Già per chi, come me, il camino non ce l'ha l'infanzia è dura, aggiungiamoci pure un cambio di ubicazione per l'entrata. Giusto. E come facciamo a dire al Babbone nostro "buttati, che è morbido" se non sappiamo neanche dove piazzare il panettone? Avessi sei anni, non ci dormirei la notte.
Secondo: ve lo immaginate l'impatto visivo di qualche anno fa, quando 'sti cosi erano un'adorabile new entry nel panorama delle decorazioni? No, perché a questo proposito ho un dubbio logorante: magari con la complicità del crepuscolo e di un po' di cataratta, volete dirmi che non è mai successo che una vecchina abbia chiamato i Carabinieri pensando che dal vicino ci stessero andando i ladri? Mai? Neanche una volta?
A seguire, un altro appunto: non li trovate banalmente brutti, 'sti affari? Io parecchio.

Se vogliamo essere pignoli, devo anche segnalarvi una dolorosa variazione sul tema: passeggiando per il paesello ieri mattina, mi sono imbattuta in una cosa che urlava "sbagliato" quasi quanto il lifting della Barbara D'Urso. Il www non mi fornisce un'immagine da presentarvi, e io non ho avuto il cuore di fotografare siffatto coso con il cellulare. Trattasi (trattavasi? Si dice?) di Babbo Natale rampicante vestito di azzurro e recante, anziché il sacco con i doni, un bambolotto: in quella casa era appena nato un maschietto. Commenti? Non parla nessuno? Parlo io? Parlo io. No. Semplicemente no. E' sbagliato. Pensate se fosse nata una femmina, col Babbo vestito di rosa. Babba Natala. Suona tanto trans, per quanto la barba bianca non si presti molto all'idea. Tuttavia, l'anfibio si. Ed è subito gay pride.

Canzone del giorno: anche questa domenica è stata molto Backstreet Boys. Cosa devo dirvi, quando impasto o stiro sono la colonna sonora ideale. Specie se sono d'annata, come qui con Get down. Guardate il video. Che qualità, che qualità.

sabato 29 dicembre 2012

Quando la pastiglia ci crede troppo

Un altro sabato sera ben speso... Buonasera, miei adorati internauti. Tra un paio di giorni l'anno finirà, ma con esso non il mondo, dato che i Maya hanno toppato. Di solito questi giorni servono per prendersi una pausa dal troppo cibo e per elaborare una lista di buoni propositi per l'anno nuovo. Onestamente, mi trovo in ambasce con entrambi gli obiettivi: il mio stomaco è un pozzo senza fondo, e per quanto riguarda i propositi... Beh, fanno parte del retaggio festivo/natalizio che tanta insofferenza mi causa. Quindi non credo di potercela fare, abbiate pietà. Come non ce la può fare, in senso più largo, questo qui:


Se mi viene la tristezza cosmica io penso a questo tizio qui, che così mi consolo. La versione maschile di colei che tutto puote e che tante soddisfazioni ha regalato ai suoi utilizzatori finali (o almeno così temo, più che sperarlo) ma anche a noi bloggatori a caso: la supposta effervescente. Anche se, volendo parlare in punta di fioretto, la differenza sta nei pertugi che questi due medicinali con le gambe vanno a sanare. Stasera si vola alto, eh. Comunque, stesso vestito bianco della collega, stesso abuso di tecnologia senza il benché minimo motivo, stessa sicumera nel presentarsi dicendo "mi chiamo Zerinol, Zerinol gola". Povero 007. Senti, splendido, ma chi ti conosce? E chi te la dà tutta 'sta convinzione di cui ti fregi? Ma va' a lavorare, va'. Certo, con quello sguardo da triglia (neanche tanto fresca, ad essere onesti)  specie al'ottavo secondo dello spot (unito a un doppiaggio che, vabbè, parliamone) e quell'accattivante acconciatura che amo definire "leccata di vacca" non dev'essere facile. "Sono nuovo", dici: è una scusa? Metti le mani avanti per quello che succederà dopo? Troppo tardi, ormai la tua faccia l'abbiamo vista ben bene, anche più di quanto vorremmo, e non ce la scorderemo. Ma andiamo ad analizzare bene quello che dice questa povera anima in dolcevita bianco e aria spersa come un siciliano nella nebbia (o un veneto col sole. Il disorientamento è lo stesso):
- "Sono veloce". Tesoro, lasciatelo dire: non sempre è un pregio.
- "Sono attivo". Per compensare la velocità?
- "Qui c'è da risolvere un problema". Solo uno? In un tuo primo piano ne vedo almeno 12 diversi.
- "Svolgo due effetti contemporaneamente". Ucciderci di noia e farci venire voglia di comprare uno shampoo.
- "Rapido addormento". E qui si torna alla prima affermazione dell'elenco. Il cerchio si chiude.
Bei momenti. Gran bei momenti.

Canzone del giorno: Downtown, Petula Clark

mercoledì 26 dicembre 2012

Sconnessioni animate

Sto provando a guardare Up su Rai3, ma per ora lo trovo una palla spaventosa. Per carità, è iniziato solo da mezz'ora e dopo la delusione provata nel vedere per intero Bambi ormai è tutto in discesa... Tra l'altro, grosso sforzo vedere Bambi per intero, durerà tre quarti d'ora a farla grande. E che amarezza. Non capisco perché sia così sopravvalutato. Vabbè, 'sto cerbiatto nasce e cresce, e quindi? A parte la mamma che muore, dov'è la trama? E si sono pure sentiti in dovere di fare il sequel. Perché le festività ti fanno scoprire cose tipo Bambi 2. O La sirenetta 2. O tutta una serie di "2" di cui si farebbe volentierissimo a meno. Valà che quest'anno le vacanze durano un po' meno, così di 'sti film ce ne propinano un po' meno. Ohibò, cascate Paradiso. Sono in trepidante attesa del beccaccino, una volta mi hanno detto che gli assomiglio e voglio capire se era un complimento o no. Temo che la risposta corretta sia la seconda. Vabbè, saturiamoci di buoni sentimenti, che poi dal 7 gennaio si torna alla vita vera e dobbiamo fare scorta di bontà finché possiamo. Che poi, perché dobbiamo essere tutti più buoni? Dove sta scritto? A me questa cosa repelle proprio. Fastidio cosmico.

Ah, eccolo lì il beccaccino. Confermo che non era un complimento.

Canzone del giorno: Bad day, Daniel Powter

lunedì 24 dicembre 2012

Cosa c'entra Bonnie Tyler con il Natale?

Oggi dicono che sia la Vigilia di Natale. Pare di si. Non c'è nessuna profezia Maya ad assicurarlo, dato che per loro il mondo sarebbe dovuto finire tre giorni fa, ma si sostiene lo stesso questa cosa. Personalmente ho la casa completamente sfornita di alcun tipo di addobbo, non sto allestendo pranzi da settemila portate e nella mia testa non risuona nessun pensiero natalizio, ma solo Total eclipse of the heart di Bonnie Tyler in modo ossessivo e senza ragione alcuna. Io sto provando a sviscerare le ragioni più recondite che mi portano a provare questa totale insofferenza nei confronti di una festività commercialmente così attraente. Perché ormai il fatto che sia una festa religiosa è secondario, non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo. Once upon a time I was falling in love but now I'm only falling apart, there's nothing I can do... A total eclipse of the heart. Ecco appunto. Le storie d'amore, belle o brutte che siano, non fanno molto Natale. Bonnie Tyler non è natalizia. E io ancora meno. Bonnie Tyler c'entra col Natale tanto quanto c'entro io. I really need you tonight. Bah. Now I'm only falling apart. Che poi il video è inquietante, con quegli effetti speciali venuti male tipici degli anni '80, come già vi dissi parlando di Nik Kershaw. E gli occhi-fanale. E cos'è 'sta gente, uno squadrone di gatti? Come se non bastassero le spalline della Bonnie, per accecarci (e se fossimo stati fisicamente nelle vicinanze, questa frase avrebbe potuto assumere un significato letterale).

Ps: questo è quello che ho fatto e visto tra venerdì e domenica...


 Tanta roba. Tanta tanta roba.

Canzone del giorno: Wannabe, Spice Girls. Vintage kitsch.

giovedì 20 dicembre 2012

Comunicazione di servizio

Solo una piccola informazione di servizio, così, per la cronaca: nei prossimi giorni sarò ancora più assenteista di quanto non sia diventata negli ultimi tempi. Si va in montagna con la gang del bosco del laboratorio, figlioli. E dopo verrà Natale. Quindi o verrò qui per sfogare la mia frustrazione, o non verrò affatto perché troppo esasperata dalle lucine e quella roba lì. In realtà sono esasperata già ora. Speriamo che i miei malumori non sciupino tre giorni che potrebbero essere belli belli.

Canzone del giorno: devo averla già postata, ma oggi è proprio questa la canzone che ho in testa. Total eclipse of the heart, Bonnie Tyler. Ho scoperto con orrore che ne esiste una versione italiana. Dopo averla sentita, oggi, avrei voluto sciacquarmi gli orecchi con l'acido. No, eh, per dire.

domenica 16 dicembre 2012

Libri che sì e libri che no

Premessa: mi accingo a scrivere questo post circa un'ora dopo aver preso una sonora craniata contro uno spigolo malefico. La mia scatola cranica ha tenuto botta, così come l'anta della credenza attentatrice e il suo acuminato spigolo, ma non so se posso dire lo stesso dei neuroni che albergano nel mio testone (definibile a questo modo a ragion veduta, dato che i cappelli misura 58 non mi entrano e visto anche il massivo rivestimento di copiosi capelli mossi che mi fanno somigliare più a un baobab castano che ad un essere umano. No, ma poco lunga, 'sta frase). Ergo, potrei scrivere qualcosa di più sconnesso del solito. Lasciate ogni speranza voi ch'entrate, dunque.
Oggi sono stata in un libreria. E ne sono uscita a mani vuote. Che nervoso. Nei posti troppo grandi mi disoriento, se non so già esattamente cosa voglio e in che posizione trovarlo. E' tutto così dispersivo. E' brutto avere così tanta scelta ma così poco tempo per operare la scelta medesima. Avrei dovuto star dentro ore, ma la limitata pazienza di chi mi accompagnava unita alla copiosa marmaglia di gente me l'hanno impedito. Troppe persone, troppissime. Magari lì per prendere un regalo di Natale.Ricevere un libro in regalo può essere molto bello o molto brutto, dipende. Dipende se si azzecca il libro giusto, che non sempre vuol dire il libro del genere che si sa piacere al destinatario. La sorpresa può essere dietro l'angolo, chissà. Certo, se mi regalano un libro di Bruno Vespa lo adopero solo come paraspifferi, ma d'altronde è un rischio che va calcolato. Anzi, sapete una cosa? Beccatevi la lista dei libri da NON regalare, a prescindere:
- i sopracitati mattoni di Bruno Vespa, a meno che non dobbiate tirare su un muro. In quel caso ve ne serviranno tanti.
- i pregnissimi libri di Alfonso Luigi Marra. Pregni di non so bene cosa, probabilmente di concetti senza capo né coda che ti stordiscono più della mia craniata, ma pregni.
- i libri del Papa. No, vi prego, no. E' come se urlassero "non so cosa regalarti".
- i libri con gli accessori da cucina compresi. Shaker (ebbene si, l'ho visto), stampini per i muffin, leccapentole di silicone. Credete di fare due regali in uno, libro ed accessorio, ma alla fine entrambi si rivelano di qualità discutibile. Mangiare in un piatto di plastica con disegnata sopra una giraffa non è la mia aspirazione massima, a maggior ragione se la giraffa perde il colore che si mescola poi al cibo. Tanto per dirne una, eh.
- i libri d'arte. Quelli, per intenderci, con la copertina in mogano placcato piombo e le pagine spesse come carta vetrata, di solito in un praticissimo formato A3. Una roba così pesa dalla tonnellata in su. Se ti cade sull'alluce te lo sbriciola. Che poi, 'sti libri riguardano sempre opere o artisti scrausissimi o mai sentiti. Vi prego: della cappella gotica di San Severino Della Ceppa o dei dipinti olio su cera su tela su foglio di Frinziano Slelè non ne cale una beata fava a nessuno. NESSUNO.

Ps: da oggi non sono più neolaureata... Uno scriteriato, esattamente un anno fa, ha deciso di proclamarmi dottoressa magistrale. Quanti scriteriati, al mondo. So che probabilmente non ve ne può fregar di meno, ma il riassuntissimo di quel giorno lo trovate qui. Mentre qui trovate il diario della discussione di laurea. Se ripenso alle parole "la proclamo Dottore Magistrale" ho ancora la pelle d'oca. Ok, fine del momento sentimentaloide.

Canzone del giorno: non la sentivo da anni, e sono un paio di giorni che la canto così, a caso. Poi oggi l'ho sentita al centro commerciale, e non ho potuto non metterla. Un po' di amarcord fine anni '90 ci sta. Larger than life, Backstreet boys

venerdì 14 dicembre 2012

Wish list III

Vorrei:
- che la neve se ne restasse in montagna. No, perché qua dà solo fastidio.
- che la gente che non pendolarizza capisse che sì, la neve è tanto tanto bella, ma non è il caso di venirlo a dire a chi invece pendolarizza. Perché se poi vi beccate pugni, insulti, onde energetiche o altro, ve la siete cercata. Abbiate pietà per i nostri disagi ed evitateci gli "uuuh che bello, nevica!". Uffa.
- che i libri di Alfonso Luigi Marra fossero messi al bando. Al rogo, proprio. Non mi sono mai azzardata a leggerne uno, ma un personaggio così borioso e tracotante mi fa pensare che ogni tanto il pregiudizio sia un bene.
- che la Carla di Real Time tornasse allo chignon. Il capello sciolto frangia-munito la fa sembrare un incrocio tra Lady Gaga e Donatella Versace (e, se non si fosse notato, NON E' un complimento).
- che l''inverno smettesse di essere così invernale.
- che i Babbi Natale appesi alle finestre di questa nostra povera patria  venissero decapitati. Sono inquietanti, probabilmente contenenti sostanze tossiche e facilmente infiammabili. Se proprio volete qualcosa sulla finestra, piazzateci due vasi di gerani e bon.
- che Trenitalia facesse il suo lavoro. Ok, questa è utopia allo stato puro.
- che Capodanno non fosse peggio di una festa comandata. Bisogna ogni anno, per forza, trovarsi qualcosa da fare. Sennò sei uno sfigato. Che fastidio. Roba che ti vien voglia di andare a letto alle 10 apposta. Ma tanto so già che cercherò disperatamente qualcosa da fare. Stupide convenzioni sociali.
- avere una coordinazione motoria sufficiente a non fare figure barbine in giro. O che magari mi lasciasse fare, non so, uno sport anche solo di bassa lega. Allo stato attuale, sono troppo scoordinata anche per giocare a bocce.

Sono stata stringata, siete liberissimi di giubilarne o dolervene.

Canzone del giorno: Little talks, Of monsters and men

mercoledì 12 dicembre 2012

Festività e disagio: StaiBene ne sa a pacchi

Oh che stanchezza. Oh come mi pesano i piedi. Oh che sonno. Buonasera miei cari, le mie lamentele vi danno il benvenuto. E un'altra cosa di cui lamentarmi sono le festività. Già lo sapete, non amo per niente il Natale, come dimostrai già un anno fa. In più di un post, oltretutto. Niente da fare, mi dà proprio fastidio. Ma pare che io non sia la sola: Natale in arrivo, tristezza in agguato. Oddio, StaiBene mi rivela che non sono sola. Perché se "le feste di fine anno vi provocano solo fastidio e irritazione, voglia che finisca tutto prima possibile o almeno di essere lontano, chissà dove", siete come me. Vorrei essere in un posto dove il Natale non esiste. Ma neanche per sbaglio. Niente lucine, alberi pacchiani, regali obbligati, pranzi coi parenti, auguri forzati, convenevoli a caso, bontà finta come una banconota da sette euro, convivialità con gente anche deprecabile, gioia senza voglia e senza un perché decente. Ma perché, mi domando e dico. Come siamo arrivati a questo, negli anni? Cos'è andato storto nell'evoluzione della nostra specie? Gli animali, che il Natale non ce l'hanno, sembrano forse dolersene? Vi prego. A me il malumore inizia già a fine novembre, benché secondo la statistica ivi proposta io non debba rientrare tra gli affetti dal "Christmas blues", dato che ho meno di trent'anni. Diciamo che sono sempre stata matura per la mia età, ecco. Lo dimostra il fatto che a 11 anni avessi già letto plurime volte Fahrenheit 451 e la Fattoria degli animali, e che a 16 avessi già scelto la zitellaggine come stile di vita. Vabbè.
Esposto il problema, ne possiamo cavare una qualche soluzione? "Il consiglio per vivere meglio questi giorni? Essere più flessibili e leggeri, agendo il più possibile sulla base dei propri desideri e riuscendo anche a dire qualche no". Quindi, comportandosi come tutto il resto dell'anno. Io allora lo ribadisco, il Natale non serve proprio a una ceppa. E neanche StaiBene serve a niente. Quasi quasi faccio il test lì sulla destra, che sembra l'unica cosa utile qua: "credi ancora a Babbo Natale?". Si, solo se mi porta tanti soldini, una coordinazione motoria più simile a quella di un essere umano che di un lestofante (condizione attuale, ohi ohi) e tanti altri soldini.

Canzone del giorno: Placebo, Special needs

lunedì 10 dicembre 2012

StaiBene e le rassicurazioni: gli uomini veneti...

Allora, io sono veneta, nel caso non si fosse capito. Una veneta un po' anomala, dato che Rovigo non è benvoluta dagli altri veneti e ha poco a che fare con il concetto di ricco Nord Est, ma pur sempre veneta. E dunque, in quanto veneta, non posso che allarmarmi di fronte a un articolo del genere. Qui non si scherza. Houston, abbiamo un problema. Perché StaiBene mi dice questo: Sesso, i veneti lo fanno poco e male.

Ebbene si, pare che in Veneto pare che un uomo su quattro consideri i rapporti "poco appaganti". Ora, bisogna vedere cosa si intende con questa affermazione. Perché è criptica, non si capisce. Vuol dire che non ci sono le scintille, che magari ci si aspettava chissà che finale col botto, o che l'alzabandiera si è proprio inceppato? Va' a sapere. In ogni caso il 25% dei maschietti del Veneto, patria tra l'altro dei leghisti che millantano di avercelo di legno massello, di amianto, di titanio, proprio questi veneti hanno di che lamentarsi. Pare si tratti di una ricerca congiunta Treviso-Padova, quindi non si può neanche dire che qualcuno ce l'abbia con noi. O con loro, dato che io sono una donzella (anche se non sempre è facile ricordarsene, specie quando l'uscita più fine che riesco a fare in una giornata è "che do gran coioni"). Ma perché mai i Serenissimi hanno codesti problemi? Cosa li tedia? Lo spread, Polesine Camerini coi suoi fumi cattivissimi, la vendemmia per il prosecco? Cosa, cosa, cosa? Qui ci dicono:
- stress e ritmi troppo frenetici per il 50% dei casi. In effetti i veneti normali, quelli più a nord, c'hanno da lavorare. La fabbrichetta, i vigneti, il radicchio, l'asiago (inteso come formaggio e non come località), Asiago (intesa come località e non come formaggio), il turismo di montagna, quello di mare e quello di lago, le università. Va da se che se tiri la corda troppo da una parte, non tira più dall'altra (e perdonate il doppio senso). Questione di scelte? Direi di si.
- inadeguatezza di fronte a donne sempre più esigenti, 20%. E 'sti cazzi. Cosa siamo, Terminator? Donne che non devono chiedere mai? Vi do questa notizia, ometti cari: in nostra presenza, le mutande ve le potete anche tenere. Non pretenderemo tutto il sesso del mondo a ogni piè sospinto. No, eh, per dire.
- fumo, 28-32% a seconda delle fasce d'età. Ecco, questo è quello che dovrebbero scrivere sui pacchetti di sigarette come deterrente al fumo. "Nuoce gravemente alla lambada sotto le lenzuola", "Vi disarma lo schioppo" o "Il fumo può danneggiare il basso ventre". Vedrai, come calano le vendite di sigarette.

"Si abbassa anche l'età media di chi ha problemi: il 15% ha meno di 40 anni". Uhm. Preoccupazione. A quell'età il livello di bachatango da smutandation dovrebbe essere al suo massimo, e invece... Il 15% è TANTO! Quindi, piccoli veneti miei, state attenti al vostro mini-me. Che xe n'atimo...

Canzone del giorno: La posada de los muertos, Mago de Oz

domenica 9 dicembre 2012

Profonda come una pozzanghera

Lo ammetto, se stasera sono qui (cit.) è perché l'iCoso si deve caricare dal pc, e se il pc medesimo va in standby non si carica. Maledette iTrappole. Devo tenere sveglio il criptico windows 8, quindi avrei pensato di dedicarvi un po' di frasi sconnesse e senza un senso particolare. Vi va? Ma sì, che vi va.
Oggi sono stata un bel po' a zonzospasso. Ciò che ho visto sono state strade e centri commerciali brulicanti di persone. Persone a strafottere. Persone di cui, nella maggior parte dei casi, non ci interessa proprio nulla. Siamo troppi per avere a cuore tutti quanti. Siamo troppi per conoscerci tutti. Su mille fantastiliardi di persone che ci sono al mondo, quelle di cui ci importa stanno su due mani, si e no. Poi ci sono i conoscenti, che non sono amici ma che comunque si sa che esistono. Il conoscente è quella figura criptica a cui, se la incontri per caso, non sai bene cosa dire. Che se si rompe una gamba ti dispiace, ma non è che gli vai a fare la spesa. Che se ti chiede un passaggio glielo dai, salvo tenere la radio a tremila decibel per camuffare il fatto che non sapete cosa dirvi. E dopo i conoscenti... Ciao le balle. Eppure, oggi ero attorniata da una quantità industriale di queste persone ciao-le-balle, mentre quelle che conoscevo erano notevolmente meno. Sarà che non siamo portati ai numeri troppo grandi, quando si tratta di esseri umani? Che non li sapremmo gestire, quindi preveniamo il problema non conoscendoli? Considerazioni profonde, mode: on. Al che potreste ribattere, con tutta la ragione del mondo: "e 'sti cazzi nun ce lo metti?". Lo so, ma io vi avevo avvertito che stavo scrivendo solo per caricare l'iGigio, qua. Quindi non lamentatevi, che oltretutto non serve. Questi cinque minuti di vita passati a leggere boiate, non ve li posso certo restituire. Ergo, poche pezze. E dopo questa digressione-autodifesa, potrei anche continuare a parlare di questo concetto. E penso che lo farò, perché la batteria Cupertino style non è ancora carica. Mannaggia zozza alla tecnologia. Dicevo, non siamo in grado di gestire troppe amicizie o conoscenze, e il più delle volte il mondo ci agevola in questo non dandoci la possibilità di conoscere troppissime persone. E non ci dà neanche la possibilità di affezionarci a tutte quelle che conosciamo; forse però qui non è "il mondo", ad agire, ma quello che siamo. E' una questione di incastri, come con i Lego. Svariate possibilità di incastro corretto, svariate possibilità di incastro sbagliato. A volte si passa dall'uno all'altro e viceversa, oppure sin dall'inizio si era scambiata una cosa per un'altra e alla fine si arriva alla verità. Non so. Per quanto siano in numero abbastanza limitato rispetto a quello che potrebbero essere, i rapporti umani sono un casino atomico.

Basta, ho sonno, che l'iPod vada a farsi benedire.

Canzone del giorno: sta tornando alla ribalta, direi... The Arcore's nights, la Sora Cesira

sabato 8 dicembre 2012

Neve (i post melensi mi vengono sconnessi)

Da brava sfigata timorosa del freddo quale mi reputo, questa sera me ne sto a casa pure se è sabato. Come se di solito mi dessi a chissà che attività ludiche... Certo, le megacoppe di gelato del sabato sera sono una soddisfazione immane, ma fa troppo freddo per godersele come si deve. Maledizione che freddo. E la neve. Vi evito di raccontarvi cos'ho pensato quando ieri pomeriggio, a una sessantina di chilometri da casa, ho visto il cielo fioccare. Già Trenitalia si blocca come niente, ma con la neve avevo paura che non sarei più tornata a casa. Invece è andata meno peggio del previsto. E pure una come me, che odia il Natale e tutto ciò  che vi è legato (quindi anche la neve), ha dovuto cedere al fascino del candore che scendeva dal cielo. Sarà perché copre tutto e lo fa sembrare pulito e innocente, senza alcun tipo di sudiciume o colpa. Tutto immacolato. Almeno finché qualche cane inizia a espletarci sopra le sue funzioni fisiologiche... Si sa che ai cani piace farla sul pulito. Comunque sia, quando ha iniziato a nevicare ero in facoltà, e con altri due pazzoidi sono andata sul tetto a goderne l'effetto. Era già buio, quindi il tutto è stato parecchio suggestivo. Lo ammetto, pure il mio solito cinismo è stato ricoperto da quella coltre bianca. Che poi il bello, secondo me, è proprio vederla scendere dal cielo. Quel suo svolazzare guidata dal vento, ma non con fermezza sufficiente a impedirle di finire al suolo insieme a quella che è già caduta e a quella che cadrà. Ho stabilito che mi piacciono i fiocchi più cicciotti e magari radi, piuttosto di quelli fitti fitti ma minuscoli. Danno più soddisfazione, sia da ammirare mentre cadono sia quando te li vedi posati sulla giacca.

Vedete, i post melensi mi vengono sempre fuori incasinatissimi, italianamente parlando. Sconnessi. Frasi sparse. Vabbé, tra un po' cade il governo e allora avrete altro a cui pensare.

Canzone del giorno: Rolling in the deep, Linkin' Park. Lo so che l'originale è di Adele, ma questa è altrettanto valida.

venerdì 7 dicembre 2012

Doveroso, anomalo omaggio

Il fatto è questo: un po' per mia iniziativa, un po' su commissione, mi metto a fare un post un po' alternativo. Una mia cara amica, affezionatissima a uno dei macchinari con cui lavorava (secondo me gli faceva pure le coccole), si è ritrovata non poterlo più usare causa rottura del medesimo. Voleva addirittura rinunciare al suo stipendio per farlo riparare, per dire. Ergo, mi accingo a scrivere un epitaffio formale per il defunto HPLC diode array (se non sapete cos'è, non posso darvi torto. Io pure l'avevo scordato). Lo capiremo in pochi, ma ogni promessa è debito.

Della Spuzzina era proprio il prediletto
con quel meccanismo complesso e perfetto:
il suo funzionamento qui non spiegherò,
non è la sede giusta, questo lo so
(anche perché intuireste facilmente
che in fondo in fondo non ci capisco un bel niente);
la Chiaretta allegra e giuliva soleva sgambettare
su e giù per il lab, dandosi da fare...
Reazioni, palloni e pasticciamenti vari
ma uno strumento per lei non aveva pari!
Un cromatografo ad altra pressione
costituiva per lei una vera passione;
non mi sorprenderebbe se l'avesse anche abbracciato
tanto quello strumento aveva amato!
Il tempo verbale non è a caso stato scelto:
l'uso del passato rivela che l'HPLC è stato divelto
non dal cuore di lei, questo mai,
ma dallo strumento stesso, che quel giorno causò guai!
Il diode array decise di farla finita
e lenta fu la sua dipartita:
l'accanimento terapeutico non mancò di certo
lo si può dichiarare in modo aperto,
ma le riparazioni non voleva tollerare
e tutti gli studenti mandò a pascolare...
Spuzzina ne uscì alquanto affranta
la vicenda non fu certo una mano santa:
"con questo rivelatore c'era solo lui,
ora sì che arriveranno tempi bui!"
Ma anche se il fotodiodo non illuminerà più la tua strada
sappiamo, Chiara, che il tuo sarà un successo comunque vada;
al limite i tuoi composti farai brillare
di luce propria (o con quella nucleare?);
quindi Spuzzina disperarti non devi
e sfrutta il tuo stipendio per faccende meno grevi!

Ok, sto degenerando. Aiuto.

Canzone del giorno: Marcia turca metal. Originariamente di Mozart, questi non so chi siano.

giovedì 6 dicembre 2012

Risibile elenco #6

So che non è molto che ho fatto un post sulle scrausissime chiavi di ricerca che vi portano qui, sprovveduti cincischiatori del web, ma mi ci tirate per i capelli. E ho i capelli piuttosto lunghi, quindi è anche fastidioso. Beccatevi queste nuove, mirabolanti chiavi di ricerca (qui ci starebbe bene una sigletta. Un jingle. Voglio un jingle. Mi adopererò per procurarmi un jingle, promesso. Intanto accontentatevi di un ta-daaaaaa):
- supposta cara. Oddio, non so bene quale sia il prezzo medio delle supposte. Ma per pagare caro un oggetto del genere, pretendo ed esigo che risponda a certi standard. Non so, che sia placcata in oro 18k. Che sia tempestata di Swarovski, anche se c'è il rischio che poi sia particolarmente poco pratica nell'utilizzo (come se di default...). Oppure voglio che me la porti George Clooney insieme al Nespresso. Così una si consola.
- adulatori di figa. Ohibò, quanta finezza. Non credo di aver mai fatto un post sull'argomento, e se l'ho fatto l'ho rimosso (tipo Sara Tommasi coi suoi film porno, giusto per restare in tema), quindi non so come diamine sia finito qui questo tizio. Probabilmente cercava sollazzo per una seratina un po' sopra le righe, e invece si è ritrovato qua. Quasi mi dispiace. Anche perché con l'uso del termine "adulatori" dimostra una certa proprietà di linguaggio. Certo, nella seconda parte della frase si passa dall'aulico al grezzo, ma non è che si può aver tutto dalla vita. Chissà come si fa ad adulare una patata, se sapessi chi è glielo chiederei. Così, per cultura generale.
- calzino spaiato blog. No, questo non è un blog di oggetti scomparsi. Se vi siete persi un calzino, fatevene una ragione.
-  puntata in cui mark lenders si allena con un palla medica. Il riferimento è ad Holly e Benji, mi sembra palese per chi ha almeno la mia età, e il mio Youtubare mi ha portato a procacciarvi questo:

Il doppiaggio è un po' lacunoso, portate pazienza. Anzi, diciamo pure che è del tutto assente, ammettiamolo. E ammettiamo pure che i pixel sono circa sei in tutto. Questo passa il convento. Che poi ci tenevate proprio, a vedere l'ennesima scena assolutamente inverosimile di Holly e Benji? Non ce ne sono abbastanza in alta risoluzione e in italiano? Ma andate a guardarvi i video dei gemelli Derrick, valà valà.
- quante calorie brucia in più pendolare. Uh, a strafottere. Se però sei un pendolare come me, che non appena arriva in stazione dei treni va a comprarsi dei dolcetti ipercalorici, il guadagno in termini di calorie bruciate te lo giochi subito. Ed è subito ciccia e brufoli.
- giù i pensieri su i bicchieri in inglese. Thoughts down, glasses up? Una roba così è soddisfacente? Se la risposta è no, svuotate quel diamine di bicchiere e vedrete che sarete soddisfatti.
mostra le tette alla commessa. E la commessa, gliel'ha mostrate pure lei? Era una gara di tette? Ma soprattutto, perché la gente che cerca patata, tette e supposte arriva qua? Diamine, perché?

... ma il vincitore di oggi è (rullo di tamburi):
aiuto mi fa male l'alluce c'è un attinenza con le ovaie . Al di là della fumosa conoscenza dell'uso degli apostrofi, non si può negare che sia un quesito interessante. Il collegamento tra piedi e ovaie è lampante e facilmente intellegibile. Sono vicini anche spazialmente, è un attimo che si influenzino a vicenda. No? No.

Canzone del giorno: omaggiamo chi di dovere... Mai dire Maya, Divino Otelma

mercoledì 5 dicembre 2012

Cinque anni (diabetici astenersi)

E' arrivato. Dopo un anno di attese che non sapevo neanche di avere, e dopo una mezz'oretta di coda in segreteria studenti (incredibile, di solito si aspettano anni), è arrivato questo:


Dentro questa busta, molto più rossa di quanto la fotocamera del mio cellulare ci permetta di apprezzare (mentre lo sfondo naif ci è gentilmente concesso dalla mia poltrona), c'è quello per cui ho faticato per cinque anni. Agitazione, stress, notti insonni, lacrime, ansia, ma anche momenti splendidi, amicizie profonde, risate, gioie. Qui dentro c'è il mio attestato di laurea, che dichiara una volta per tutte che sì, sono uscita dal solco ben tracciato della scuola (dell'obbligo o meno) per iniziare a camminare con le mie gambine. Mi è capitato spesso di pensare, in quest'anno, "ho una laurea e non so cosa farmene". Ora ce l'ho anche fisicamente, tiè. In realtà per i prossimi tre anni (sperabilmente) quel pezzo di carta avrà un senso, anche se in effetti sono uscita dal sopracitato solco ben tracciato per rientrarvi sotto mentite spoglie. Sono stati cinque anni di un po' di tutto. Pure io sono stata un po' di tutto. D'altronde cinque anni sono tanti, per evolvere... E pochi per cambiare. Cinque anni in cui mi sono disintegrata l'anima per gli esami, per la paura di non essere mai abbastanza, per poi scoprire che in fondo in fondo non facevo così schifo. Cinque anni di persone che si sono avvicendate nella mia vita, fino alla condizione attuale che, lontananze a parte, trovo ottimali. Cinque anni di abbracci, sorrisi, battute anche pessime, serate alticce, confidenze. Di fiducia, anche se a volte tradita. Un buon modo per farsi le ossa.
Con ampi margini di miglioramento, non esito a dire che quei cinque anni sono stati quelli che mi sono goduta di più.

Post dolce. Iperglicemico. Diabetici astenersi.

Canzone del giorno: devo coronare questo post con qualcosa di significativo, no? Portate pazienza per il palese personalismo che capiranno in pochi, ma stasera si va di Underwear, Karamel

martedì 4 dicembre 2012

Insonnia: rimedi pret-à-porter

L'argomento di stasera è di stringente interesse. Il MIO stringente interesse, in buona sostanza. Stanotte non ho dormito una fava. Una beata mina. Tre ore a farla grande, per poi trovarmi a guardare il soffitto e a chiedermi perché. Che poi, non so voi, ma quando non dormo mi partono dei grandissimi loop mentali sul senso della mia vita e di quello che faccio, col risultato che mi vengono le paranoie e dormo ancora meno. Ergo, mi sono affidata a ciò che tutti, al giorno d'oggi, utilizzano per curare i propri mali più o meno seri: Google. E per evitare l'insonnia ho trovato questo:
- mantenere i piedi caldi con un asciugamano. Certo. Una roba di una praticità estrema, guarda. Che poi, appena ti giri, i piedi sgusciano fuori. Sono dei fetentoni (sotto plurimi punti di vista, a volte). Certo, l'asciugamano lo puoi anche legare, ma lì il rischio è l'amabile effetto "laccio emostatico". La cianosi è dietro l'angolo, e lì rischi di dormire sì, ma per sempre.
- strofinarsi con olio di mandorle tra le dita dei piedi. Ok, questo dei piedi è un palese feticismo. Detto questo, io l'olio di mandorle sui piedi non me lo metto. Dai, che zozzeria. Poi sei pronto da passare in forno, unto così è l'unico posto dove puoi permetterti di stare. Bleah.
- mettere all’interno della federa del cuscino elementi naturali come fiori d’arancio, eucalipto e camomilla. Nella federa. Tutta 'sta roba nella federa. Tesori miei, consigliatori di rimedi naturali, dormire è un'altra roba: questo si chiama svenire. Magari da fuori non si nota, ma non è proprio la stessa cosa.
- preparare una miscela di acqua bollente, coni di luppolo e crusca di grano; lasciar riposare per 15 minuti la miscela nell’acqua, filtrare ed aggiungere al bagno caldo. No, perché trovare i coni di luppolo è una robetta. Sono facilmente reperibili, basta proprio poco. Della crusca di grano non mi preoccupo, da quando esiste la dieta Dukan siamo invasi dalle crusche. Ma per il luppolo... Boh, tocca andare in un birrificio. Ed è subito ubriachezza. Sarà per quello che poi si riesce a dormire?
- lavare e dimezzare 3 spicchi d’aglio, versarli in una tazza di latte bollente e bere questo preparato, ancora caldo. Mi è concesso un "che merda" o poi divento volgare? Secondo me non è che 'sta roba ti fa dormire, ma tramortisce la gente intorno a te se osi aprire bocca dopo averla bevuta. Ma pure quello non è dormire, è svenire.
- evitare i campi elettromagnetici in camera da letto. Certo, chi non ha un contatore Geiger sempre a portata di mano?
- rivolgere la testa a nord. D'altronde anche gli 883 in "Nord sud ovest est" partivano da nord. Quante ne sapevano. Di solito la mia testa è a est. Ecco, tutto si spiega. Aspetto trepidante la prossima boiata feng-shui, così siamo a posto.
- generatori di onde cerebrali e autoipnosi. 'Sti cazzi. Degno del migliore StaiBene, e invece stavolta non c'entra niente. Povero caro.

... Ok, vado a dormire.

Canzone del giorno: Innuendo, Queen. E scusate se è poco.

lunedì 3 dicembre 2012

Daily news

Il sonno non è ancora eccessivo, ma d'altronde è solo lunedì. Ergo, potrei fare un post di quelli ragionati e fieri. Pieno di sé, indomito, e anche un po' altezzoso. Un po' caghetta, insomma. Che ti riveli una grande verità facendo finta che non sia questa gran cosa, mentre in realtà si stima tantissimo. Solo che oggi potrebbe essere un problema. Voglio dire, come fai a competere con la discesa in campo del Papa? Intendo su Twitter, ovviamente. Il Papa cinguetterà pure lui. Frasi dell'Angelus, dicono. Che poi io non ho ancora capito bene cosa sia, un Angelus. Voglio dire, so che la condizione assolutamente necessaria per farlo è affacciarsi a una finestra, ma poi? Io mi immagino tipo il Papa in giro per il mondo, in un qualche posto strano dove magari non si usa avere finestre (e non ridete, ché esistono anomalie ben più improbabili eppure vere): tocca portarsela da casa. I ministri hanno il portaborse, il Papa ha il portafinestre. Ed è subito urbi et orbi.
Come se non bastasse questo notizione a svilire ogni mia velleità di post iperfico, c'è anche il secondo avvenimento del giorno: Kate Middleton maritata principe William è incinta. Al di là dell'immancabile "e 'sti cazzi" che qualche insensibile sfoggerà, vorrei farvi notale la pregnanza (da cui pregnant...?) della notizia. La Kate è gravida. Erede in arrivo. Ciao ciao Carlo. E diamo il benvenuto ai mastri cagata dell'Inghilterra, che non si fanno mai sfuggire manco un'occasione per adoperarsi nei loro doveri (?): i bookmakers. Già si scommette sui nomi del nascituro/a. Giusto cielo, 'sta povera ragazza è ancora lì che lotta con le nausee mattutine e già si vogliono scegliere i nomi (perché, vista la sobrietà tipica dei regnanti, il nome non sarà MAI uno solo) della creatura. Sarebbe un colpaccio se lo chiamassero con un nome banalissimo. Magari non inglese. Magari italiano, io la butto là. In quel caso, pretendo ed esigo che a fine battesimo Harry distribuisca magliette recanti la citazione di Totti che più mi è rimasta nel cuore: "vi ho purgato ancora". Sarebbe una gag non da poco, anche perché deve recuperare il fatto di essere stato bravo bravo durante il matrimonio del fratello. Chi se lo sarebbe aspettato? Io avrei scommesso che qualche cagata l'avrebbe fatta, altro che bookmakers. Dai, Harry vivacizza un po' tutta la faccenda. Secondo me, quando sua nonna non lo può sentire, canta a squarciagola Anarchy in the UK. Sex Pistols, avete un seguace di tutto rispetto.

Canzone del giorno: Moonlight shadow, Mike Oldfield. Non so più quante volte l'ho pubblicata, ma vabbè.

domenica 2 dicembre 2012

Diversivo

A dire la verità son qui a scrivere perché non ho nessunissima voglia di leggere gli articoli che dovrei. E ho finito tutti gli altri diversivi che avevo a disposizione. Ho raccattato il bucato, ho stirato, mi son lavata i capelli, ho prodotto una quantità di cibo paragonabile a quella di un buffet per circa 15 persone. Quindi, eccomi qui. Buonasera, carissimi. Il week end non è stato dei migliori, ma a volte capita quindi rivolgiamoci senza indugi alla nuova settimana. Che sia foriera di positività e poca pioggia, che m'ha già rotto i macarons. Voglia di fare sotto le scarpe, ma dev'essere la terra natia a darmi questo problema. Troppa umidità, mi si ammuffisce il lume della ragione. Mi sbrodolano i sentimenti, proprio. Due palle così. Valà che domani è lunedì (affermazione che negherò bellamente di aver fatto, quando domattina la sveglia suonerà alle 5.55). Se non altro la stanchezza mi distrae, e mi dà la scusa per non leggere ciò che dovrei: sono tanto stanca, non ci riesco proprio. Accampare scuse is the way. Se ne avete da suggerirmi, le testerò volentieri e vi darò il mio saggio saggissimo parere a riguardo (sticazzi). Se però mi suggerirete un cinepanettone o un qualcosa che mi faccia sanguinare occhi e orecchi in paragonabile misura, sciagura a voi.

Canzone del giorno: Hall of fame, The script feat. Will.I.Am

venerdì 30 novembre 2012

Piccolissima considerazione

Oggi credo di aver avuto un assaggio di quello che sarà la mia vita futura, almeno dal punto di vista professionale. Ci sarà da farsi un mazzo così, dovrò avere la testa in tutti i luoghi in tutti i laghi contemporaneamente, dovrò sgambettare e resistere alla fatica. Dovrò, qualche volta, mettere da parte il mio a favore dell'altrui...
... E mi piace un sacco.

Qui la canzone del giorno non serve... O meglio, non ho proprio voglia di cercarne una.

mercoledì 28 novembre 2012

StaiBene e i massimi sistemi

La questione è spinosa. Annosa. Una di quelle inevitabili, proprio. Stasera di parla di massimi sistemi. Roba che la fusione a freddo impallidisce, al confronto. Perché qui si parla di un problema serio, mica cotica. E lo ben sapete, dove c'è serietà c'è StaiBene: Mal di testa da sesso, tutte le cause.
Eh già. C'è chi usa la testa per esplorare vette inaudite di sapere, e c'è chi la testa la sprofonda più in basso. Ben più in basso. Donnicciole, qui scatta un dramma: non potremo più millantare mal di testa per evitare il bungee jumping da smutandamento, perché StaiBene è intervenuto dall'alto del suo team di espertoni. E ci ha rivelato la verità, quella vera vera vera. Non abbiamo più scuse, siamo spacciate. Ma andiamo a vedere di che morte morire. O meglio, le indicazioni che ci dà questa rubricaccia con tanto affetto, in modo che lei (ma anche lui) possano evitare le cause del mal di testa da sesso, come viene chiamato qui. Sicuramente è il termine scientifico, e sicuramente la comunità scientifica in toto se ne compiace.
1) Se lei ha un ruolo molto attivo. Beh, qua si scopre l'acqua calda, oltre che le pudenda. Se poi per "ruolo molto attivo" si intende la solita capacità multi-tasking tipica delle donne (ovvero che durante l'attività lenzuolatoria l'utero-munita in questione si metta a stirare o a rispondere ad una qualche e-mail, tanto per dirne solo un paio), hai voglia che le viene mal di testa.
2) Se la relazione è trasgressiva ed extraconiugale. Ma non mi dire, pensavo che le corna fossero la sagra del relax. Toda joia toda beleza. Che poi perché uno deve tradire se in questo modo si stressa ancora di più? Sia come sia, si prega di porre attenzione all'estensione della vita coniugale a terzi, che se vi beccano poi il mal di testa diventa l'ultimo dei problemi.
3) Alcuni cibi e bevande. Certo, se vi abbuffate di cozze non estremamente fresche o del cotechino del Natale prima, non è che poi potete venire a recriminare. Ed è subito lavanda gastrica. E soprattutto, non potete dare la colpa esattamente al basso ventre: lo stomaco sta un po' più in su.
4) Alcuni farmaci contro l'impotenza. Il classico cane che si morde la coda (e il doppio senso non era voluto). La vasocostrizione non perdona. Vedete voi se il gioco vale la candela (anche qui, il doppio senso non è voluto. Se il doppio senso lo vedete anche voi, ecco).
5) Alcune posizioni durante il rapporto. Niente uomo in piedi. Strano, pensavo che lì il problema più grosso fosse la sciatica. Sciocca, sciocca Valeria.
Ma il bello arriva ora: perché "in  un 3-4% dei pazienti la cefalea sessuale può nascondere addirittura un piccolo aneurisma cerebrale". Cosa? COSA? Ok, bisogna correre ai ripari. Tutti a farsi una risonanza, veloci. Muoversi. Che se vi viene lo schioppone nel momento fricassea non è mica bello. Dai, è un cliché da cinepanettone: non vorrete mica fare una fine del genere, vero? Vero?

Canzone del giorno: Castle of glass, Linkin' park. Molto country, ma non mi dispiace per niente.

giovedì 22 novembre 2012

Io sono l'antisport

Io gli sport non li concepisco proprio. Voglio dire, non condanno chi si avvicina a questo tipo di pratiche: è una libera scelta, al pari di andare in giro nudi o ululare come lupi nelle notti di luna piena. Come dicevo, libera scelta. Libera, incomprensibile scelta. Non capisco come si possa deliberatamente decidere di buttarsi a capofitto in attività caratterizzate da fatica, dolori sparsi ovunque, estremo sudore, odori corporei quantomeno infelici (a voler essere generosi), fiato corto e improduttività. In questo senso, lo sport è l'emblema del disinteresse nel senso più nobile del termine. E' fine a se stesso e bon, ciao le balle, saluti e baci, ricchi premi e cotillons. Non serve ad altro che allo sport in se e per sé. Non ci sono per niente portata, sono più per i lavori di concetto che per quelli fisici. E non lo dico solo perché ad educazione fisica il prof mi prendeva come esempio di come non svolgere gli esercizi: "ecco, avete visto Valeria, questo è esattamente quello che non dovete fare, Madonna santa!". Ecco, questo non c'entra niente. Anche se ai suoi reiterati "Valeria, cosa fai?" avrei dovuto rispondere, se fossi stata onesta, "tento di non inciampare sui miei stessi piedi". In effetti è quello che provo a fare di solito quando deambulo normalmente. Vabbè, questo non depone a mio favore. Quello che volevo dire è che proprio non capisco. Potenti divinità dell'Olimpo, datemi la forza di capire perché la gente corre dietro a un pallone per poi calciarlo via, perché si immerge in acqua per percorrere 50 metri quando farebbe molto prima a piedi, perché cavalca cavalli e faccia far loro movimenti bizzarri e inutili (ma poi, il dressage è davvero uno sport? Davvero davvero?), perché corre senza essere inseguita, magari saltando degli ostacoli messi lì apposta. Ripeto: APPOSTA. Se gli esseri senzienti non umani fossero dotati di parola a noi comprensibile, non pensate che ci prenderebbero per il culo a manetta? Non credete? E per "esseri senzienti non umani" non intendo l'orso Vodafone: quello lì sarebbe meglio non capirlo, quando parla. Irritantissimo.

Canzone del giorno: Solo, Marco Mengoni. Sono sempre più convinta che 'sto tizio abbia le corde vocali zigrinate.

mercoledì 21 novembre 2012

Un'altra lista

Avevo già scritto una ventina di righe di post, poi ho preso e cancellato tutto. Era un post dal tema "e se...", ma lo stavo sviluppando troppo male a fronte di un argomento che poteva essere così interessante. E' come avere la propensione al disegno di Giotto e disegnare fiorellini e casette: uno spreco. Lecito, certo, ma pur sempre uno spreco. A quanti sprechi assistiamo tutti i giorni? Senz'altro molti più del dovuto, e lungi da me rimpolparne le fila.
Ma poi voi me lo riuscite a spiegare perché diamine ho sempre mille idee per i post, e quando sono davanti al pc evaporano tutte? Immancabilmente? Bah. Ok, forse dovrei ricominciare a scrivermele come bozza di testo sul cellulare appena mi vengono in mente, come facevo quando ero una blogger più assennata. Ma da assennata ad assonnata il passo (anche grammaticale) è breve. Tanto varrebbe che iniziassi a sbattere la fronte contro la tastiera e vedessi cosa ne esce fuori; la qualità del testo risultante sarebbe tranquillamente paragonabile a questo, temo. Così tanta voglia di scrivere, ma così poche idee su cosa... Ancora una volta, Giotto e i fiorellini. Di che vi parlo?
- doppie punte. Me le sono già giocate più di qualche volta un po' di tempo fa, e ora a parlarne torno sempre a quei tempi, almeno con la mente... Me le sono trovate citate anche nel papiro di laurea, quindi forse ne ho già abusato abbastanza. Quanti ricordi in una ciocca di capelli malandata. Per quanto mi riguarda, le doppie punte sono fonte di nostalgia struggente e di ricordi di epoche lontane.
- liste. Com'è che riesco a scrivere post solo se faccio delle liste, ultimamente?
- non ci sono più le mezze stagioni. Un filino logora e stantia, come frase. Un cliché. Ma come tutti i cliché viene buona sempre, in tutte le stagioni. Anche in quelle che non ci sono più per colpa di un modo di dire.
- noia. Beh, la noia fa parte delle forze motrici che mi portano davanti al pc a scrivervi, ma anche questo tema ve l'ho già sviscerato a sufficienza. E' inflazionato quasi quanto il "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma" negli incipit di libri o tesi di laurea. Quindi, niente.
- wish list. Ve ne ho appena fatta una, anzi due (qui e pure qui), quindi me lo sono già bruciata. Ma cacchio. E poi sarebbe comunque una lista, quindi ricadrebbe nel caso due del presente post. Ossignor.
- lotte contro windows 8, che in skype si mette la maiuscola da solo quando lo cito. Pretenzioso. Se non altro ho capito come togliere i banner-merda che mi infestavano da ieri.
Fermiamoci qui, valà. Conserviamo un minimo di decenza.

Canzone del giorno: andiamo di amarcord. Sfido chiunque abbia un'età superiore ai 15 anni a non ricordarsi di Sky di Sonique, e soprattutto di Megan Gale che, munita di un cellulare Omnitel grosso come un'incudine, scalava un grattacielo senza un dannatissimo perché.

martedì 20 novembre 2012

Inconcludenza

Perdiana, sono infestata da millanta banner pubblicitari quest'oggi. Eccheccacchio. Una ha la sventura di andare su BonPrix una volta, UNA, e si trova ad avere qualunque sito infarcito di pubblicità di graziosi vestitini che poteva mettere quindici chili fa, o adorabili ankle boots (Carla di Enzo&Carla docet... Perché quando hai la febbre, ti resta solo Real Time) tacco duemila dall'aspetto comodo e rassicurante come il corno di un rinoceronte. Roba che solo Lady Gaga oserebbe portare, o brandire come un'arma (il che sarebbe più consono). Piccoli internauti, buonasera a voi. Pare che il simpatico virus che da un mesetto a questa parte mi sta rompendo le pallocce stia regredendo, perciò giubiliamo tutti insieme: evviva! Ditemi che l'avete urlato veramente, in piedi e con le mani al cielo. Vi prego. Io si, ve l'assicuro.
Cos'è successo in questi giorni? Beh, praticamente il nulla. Io che guardo la TV, che faccio l'aerosol, che leggo finché faccio l'aerosol (perché 4 mL di stupido cortisone non ci mettono meno di mezz'ora a svampare, e già dopo i primi 5 minuti ti viene il latte alle ginocchia se non trovi una distrazione che ti impegni una sola mano. Ohibò quante parentesi, oggi. E che lunghe), che prendo pastiglie, che mi metto a letto dopo aver preso le pastiglie ma senza stendermi sennò tornano su e quindi che faccio? Leggo. E non è che potevo affrontare letture impegnative. Già di default non sono una da Anna Karenina, figurarsi se ho la febbre. Non si va oltre Sophie Kinsella o simili picchi culturali. Eh vabbè. No, ma è bello aver già scritto mezzo post senza aver detto praticamente niente. Forse più di mezzo.
La verità è che, pur non avendo fatto un granché in questi giorni, la mia mente è invasa da millanta pensieri. Cosa che avrei dovuto fare, cose che dovrò fare, cose che non so se saprò fare. Diciamo che non dormo tra due guanciali, neanche di notte. Alla fine, ad essere troppo tranquilla non sono tranquilla, perché sicuramente in quel caso sto trascurando qualcosa. Ok, sono abbastanza cervellotica, lo ammetto, portate pazienza. Sono reduce dalla febbre e questo mi varrà pure un bonus, diamine! E poi ho il cervello che mi manda in loop un'unica canzone, sempre la stessa, che mi piace molto ma dopo un po' ti rimbambisce, come tutte le cose ripetitive: Try di Pink (ce l'ho fatta a mettere il link, Deo gratia). E non mi piace solo per gli addominali del ballerino, per quanto sia interessante il fatto che ci si potrebbe tranquillamente grattare del parmigiano. Boh, sarà il testo, la spinta nella voce, la linea melodica... Però 'sta canzone mi piace proprio tanto, e il fatto che mi stia dando a canzoni "normali" mi lascia alquanto perplessa. Saranno gli iPod del laboratorio? Più che probabile. Sono influenzabile, mannaggia zozza.
Confermo il titolo di questo post: quanta inconcludenza. Bene così.

Canzone del giorno: Hollywood, The Cranberries

giovedì 15 novembre 2012

Wish list II

Quello che vi presagivo ieri si è manifestato in tutta la sua potenza: minchia, c'ho il febbrone. E la tosse, e il raffreddore, e il mal di gola, e il muco. Quindi, in questo momento di amarezza, come non stendere un'altra wish list? E' un momento di wish, questo, eccome se lo è.
- un sistema immunitario decente. Non chiedo di essere l'equivalente linfocitario di Superman, ma - che diamine!- sarebbe carino poter deambulare come le altre persone senza lasciare scie di muco come le lumache con la loro bava (gran similitudine, Valeria... Sai sempre essere fine).
- un puff. Oggetto di arredo che non può mancare nell'appartamento lounge, il puff è la promessa di un affondo morbido nel poliestere. Che ti abbraccia e ti elettrizza i capelli. Io mi immagino di averne uno rosso, e di tuffarmici a pesce, di pancia, quando rientro magari dopo una giornataccia. Ma con la mira che ho lo mancherei di sicuro e mi sfracellerei al suolo con tutta l'ineleganza di cui sono capace. Lasciamo perdere.
- che Robbie Williams la pianti con 'ste canzoni brutte brutte. Andiamo, ci hai dimostrato di saper fare di meglio. E, giusto cielo, cambia costumista e truccatore. Già non ti stai portando un granché bene i tuoi anni, non ti mortificare con completi rosa e rughe profonde come dei canyon.
- che la sindrome premestruale ce l'abbiano gli uomini. Ma anche solo una volta, proprio. Chissà se così capirebbero cosa vuol dire essere noi. Perché avere un utero non vuol dire solo avere un utero, ma ti fornisce di tutta una serie di optional di cui faresti volentierissimo a meno. E poi il mondo maschile ci chiede perché siamo lunatiche: vorrei vedere loro.
- l'ho già detto che vorrei un sistema immunitario come quello delle altre persone? Ah, già.
- diventare regina incontrastata dell'universo, con tanto di schiavetti che mi sventolano con foglie di palma. Avrei come simbolo un Minion di quelli di Cattivissimo me, possibilmente mentre canta Bella banana. Se avessi il potere, abolirei il Natale, la sopportazione per gente inutile che prende un concetto banale e lo ripete dalle 30 alle 40 volte, i cantanti neomelodici e il concetto di grassezza. Dai, mi aiutate ad andare al potere? Vi prometto che mi ricorderei di voi... Se possa essere un bene, solo il tempo ve lo dirà.
- non sentire più dire IL TV. La TV è femmina, fatevene una ragione.

Canzone del giorno: Civil war, Slash e Myles Kennedy

mercoledì 14 novembre 2012

ultime dal lab

Luogo ed orario inusitato alquanto per iniziare a scrivere un post, navigatori a caso. Mi trovo alla postazione pc (che detta così pare una roba seria... Illusi) del mio laboratorio. Eh già, sono un po' bloccata coi lavori e pure coi treni, dato lo sciopero pomeridiano. Che pigna. Eh vabbè, facciamocene una ragione. D'altronde ve l'avevo già detto, Trenitalia fa incazzare chiunque e la qualunque. Se siete pendolari lo sapete; se non lo siete ve lo dico io. Facessero un Italo low cost, mi abbonerei immediatamente. Senza passare dal via, proprio. Comunque... Giornata di instabilità fisica, di tosse che ti gratta i bronchi (la sensazione è quella del parmigiano sulla grattugia. Oddio, non sono mai stata una forma di parmigiano. Ma suppongo che non sia piacevole essere grattati così violentemente ed irrispettosamente, ecco), di mal di gola, di antibiotici, di stranezze umane, di qualche piccola soddisfazione lavorativa. La sensazione è quella di essere nel posto giusto, ecco. Finalmente. Ora però non devo deludere le aspettative. Soprattutto le mie. Tanta, forse troppa fiducia mi è stata data, chiedendomi in cambio qualcosa che già di mio volevo fare nel posto dove lo volevo fare. Per una volta posso dire di essere fortunata, mi sembra incredibile poterlo pensare. Io, che mi porto dietro la sfiga da anni come Batman si porta dietro Robin, ho avuto un po' di culo. Ora però devo metterci del mio, fare la brava e anche la più-che-brava. So di non essere un'eccellenza, ma so impegnarmi parecchio. E lo farò.
I pc del lab non hanno Youtube, e io non ho voglia di pensare ad una canzone del giorno. Portate pazienza.

martedì 13 novembre 2012

Risibile elenco #5

No, vabbè. Io vi adoro. Vi adoro, piccoli internauti cialtroni che cercano la qualunque su Google e vi ritrovate, chissà perché, in un blog a caso. Non so se siate più folli voi o il motore di ricerca che vi manda qui. Sia come sia, grasse pacche sulla schiena a tutti voi. E cominciamo con un nuovo risibilissimo elenco.

- i 7 peggiori difetti maschili. Qui la battuta è facile, scontata e prevedibile, ma non la posso evitare: solo sette? SOLO?
- dance anni 90 etciu. Se siffatto genere musicale l'avete scoperto coi cinepanettoni, per forza che vi è venuta l'allergia. Se non è questo il caso, e se la dance anni 90 vi crea disagi esprimibili solo con un onomatopeico starnuto, io e voi non saremo mai amici. Mai. O forse cercavate una canzone in cui si starnutiva? Non ne conosco. Però conosco il muco, fa lo stesso?
- i boccoloni di sinistra aspettano. Eh, non è neanche da poco, che aspettano. Non so cosa, di preciso. Forse qualcuno che gli spieghi, tra le altre cose, perché devono farsi la permanente. Pannella mica è riccio, no?
- dieta dissociata signorina rottermeier. Non mi risulta che la signorina Rottermeier si nutrisse, quindi il problema non si pone. Andava avanti ad aria e cattiveria. E non ditemi che non conoscete nessuno che si comporta alla stessa maniera, tanto non vi credo. L'unico modo in cui questa frase può avere senso non è che miss Stronzetti seguisse la dieta dissociata, ma che si dissociasse dalla dieta. Da quella dell'intero genere umano, suppongo.
- infila supposta imbarazzo. E a cercare sta roba in internet non te ne viene, di imbarazzo?
- hells bells degli ac dc 883. No. E' profondamente sbagliato, e lo sapete. Ve lo vedete Max Pezzali in braghette corte e basco che canta Hell's bells? Prima di rispondere, ricordatevi che lui ha scritto Rotta per casa di Dio. Detto questo, spirò (cit., quanto mai fuori luogo).

... ma il vincitore è lui:
- boa di struzzo chissenefrega. Profondissima stimissima. Abbasso i boa di struzzo, che fanno tanto travestito di quarta categoria. A noi non ne frega una beatissima ceppa. Bruciamoli, calpestiamoli, o banalmente trascuriamoli e lasciamoli impolverire negli armadi di chi ha avuto l'ardire di procurarseli: chissenefrega.

Canzone del giorno: l'editor stasera non me la fa mettere, che pigna. Andatevi a cercare Try di Pink. Sempre più spesso metto canzoni normali, è preoccupante.

venerdì 9 novembre 2012

(Invettivo) flusso di coscienza

Che scusa ho per essermi allontanata così tanto dal blog, stavolta? Che il mio computer nuovo e superfico è in riparazione. Per la seconda volta. Due volte in meno di due settimane. Promettente... Così ora mi ritrovo a scrivere da un computer esattamente uguale al mio, ma non mio, con la compagnia di qualche quadratino di cioccolata bianca e una radio che non so se accendere o meno. Meglio di no, che poi dal post non esco più... Cavolo, che frustrazione avere a che fare con una cosa non tua ma uguale alla tua (certo, spero che l'hardware non sia uguale, altrimenti pure questo portatile me lo gioco in prestezza). Un prestito. Un qualcosa che devi trattare meglio di un oggetto di tua proprietà, proprio perché non è tuo. Bah, forse mi sto facendo troppi trip. Sarò stanca, magari. Stranita dalle novità che si susseguono. Sarà per questo che la cioccolata è quasi finita? Il cibo è di un confortante non trascurabile, specie con me. Sia mangiare sia far da mangiare sono attività che adoro. In effetti me la cavo abbastanza bene con entrambe...
Ok, questo post assomiglia tanto a un flusso di coscienza, uno di quegli orpelli letterari che capisci bene solo quando te lo spiegano in letteratura inglese. O forse questo vale solo per me, le lezioni di letteratura italiana sono sempre state fonte di tedio e fastidio per la sottoscritta. Almeno in inglese dovevi fare uno sforzo per capire una lingua straniera e per saperla poi usare, mentre l'italiano... Bah. Prolisso, retorico, suscettibile di opinione. La letteratura manca del tutto di oggettività e, se quando ti approcci alla lettura indipendente questo è un grosso punto a favore, quanto devi studiare un autore è una bella pigna. Niente oggettività, niente due più due che fa quattro, niente di concreto. Ecco, lo studio della letteratura per come l'ho conosciuto mi porta a dire che è inconcreta e vaga. Quindi, per una come me che cerca terra sotto i piedi, praticamente insopportabile. Ma bisognava studiarla quindi la studiavo. E pensare che leggere (e scrivere, se non si fosse notato) mi piace così tanto. Un'attività bellissima totalmente mortificata dalla didattica. Se ci penso ho ancora repulsione per la biografia di Foscolo o le teorie di Leopardi. Ma fammele evincere dagli scritti, queste teorie. No? No.
Non pensavo che stasera sarei andata a parare su questo, guarda un po' dove ti portano i flussi di coscienza...

Canzone del giorno: Shaking goodbyes, The electric diorama

domenica 4 novembre 2012

Wish list

Buonasera, miei cari. Attualmente sono in preda a una febbre che mi prende in giro, per quanto stia a letto nell'ozio più totale quella non scende. No, non scende, e il risultato di tutte queste ore a letto è che probabilmente non dormirò mai più. Cheppalle. Visto lo stato mentale, le idee per un post scarseggiano più del solito. Strano, eh? Comunque mi sono fatta dare un paio di suggerimenti da una mente illuminata, e spero di riuscire a metterli a frutto. Uno di questi prevedeva la compilazione di una wish list: dato che sto per iniziare una vita vagamente indipendente, che finalmente non dovrò rendere conto a chicchessia di ciò che faccio, di quando e come lo faccio, dato che tra un po' me ne partirò verso lidi assolati (almeno per un po'), quale momento migliore per compilare una lista di ciò che voglio? Di quello in cui credo, spero e sogno? Di quello per cui mi adopererò? E allora cominciamo:
- la pace nel mondo. Tutte le miss hanno come più grande desiderio la pace nel mondo, e lungi da me essere da meno di una miss, con tutto il rispetto. Quindi, pace nel mondo.
- la 42. Ovviamente parlo di taglia, non di autostrade o di misure di scarpe. Attualmente il numero 42 non si confà a nessuna parte del mio fisico, a parte forse la lunghezza del mio naso. E manco sono Pinocchio, se lo fossi sarebbe una tragedia.
- un caminetto. Specie d'inverno, il caminetto acceso fa subito accogliente. Crea l'atmosfera, come insegnano le millemila puntate di Beautiful da cui nessuno di noi può essere sfuggito almeno una volta (nessuno è abbastanza al sicuro da Ridge). Se poi al caminetto aggiungiamo plaid, cioccolata calda e finestra da cui apprezzare una pioggia scrosciante e che quasi ti culla, l'estasi è massima. Fa tanto calore (o ospizio, ma lì la cioccolata secondo me non te la danno mica).
- un taglio di capelli nuovo. Un simpatico luogo comune vuole che le donne si taglino i capelli quando sono in una situazione di cambiamento. Al di là che questo concetto mi si può anche applicare, io vorrei passare dalla parrucchiera perché, più banalmente, sono stanca di assomigliare a un leone che ha preso la 220.
- che StaiBene non cambi mai. Gli devo la metà dei miei post, è una risorsa di cui non mi posso privare. Come farei se, improvvisamente, diventasse una rubrica SERIA? Non ci dormirei la notte.
- non avere più 'sta cazzo di febbre. E qui vi risparmio le motivazioni.
- riuscire bene nel mio lavoro. A questo tengo proprio, spero di essere sufficientemente competente&cazzuta.
- entrare in una rock band come cantante, fare un successo esagerato e diffondere la musica pesta nel mondo. Sono sicura che così la pace nel mondo sarebbe più vicina: uno si sfoga pogando e poi non ha più pezza di fare la guerra.

Continua? Forse...

Canzone del giorno: One more night, Maroon 5. Ormai non sopporto più la voce nasale di Adam Levine e gli uhuhuhuh sparsi qua e là nella canzone sono motivo di insofferenza, ma la linea melodica della voce nel ritornello ha un che di insolito, mi piace.

mercoledì 31 ottobre 2012

Vago

Ave, soci. In questa piovosissima serata di Halloween mi accingo a riprendere in mano il mio pc, comprato venerdì e già andato in riparazione. Colpa mia, ho scaricato un programma malvagio. Mannaggia zozza. Oggi ho parlato seriamente del mio progetto di ricerca con chi di dovere. Ommioddio, allora è tutto vero. Sono ancora disorientata, non mi pare vero di essere a questo punto. Sono ancora allegramente inconsapevole. Chissà quando arriverò a consapevolezza... Dall'alto (dall'alto?) mi si dice col primo stipendio. Oddio, avrò uno stipendio. Aaaaaah! Dai Vale, cazzuta.
Cacchio, se piove.

Canzone del giorno: brutalmente pop. It's gonna be me, Nsync

venerdì 26 ottobre 2012

Rieccomi

E' passato un sacco di tempo dall'ultima volta che ho scritto qualcosa. Porca miseria, quanto. Scrivere su questo piccolo angolo arancione mi è mancato, ma non ho avuto proprio  tempo. E minchia, cos'avrò avuto mai da fare? Beh, tentare di progettarmi un futuro. Nel concreto, ho dovuto studiare tanterrimo per gli esami di dottorato. E ho passato proprio quello che più mi interessava. Ebbene si, a gennaio inizierò il mio dottorato di ricerca in scienze farmaceutiche. Assurdo, non riesco ancora a crederci. Sarà che l'ho appreso da 7-8 ore, e che quindi devo ancora metabolizzare. Devo ringraziare chi ha creduto in me più di quanto abbia fatto io stessa, chi mi ha sopportato nei miei deliri, chi mi ha accolta. Il merito è anche loro, se ho raggiunto questo obiettivo che ritenevo assolutamente insperato. E invece... I prossimi tre anni avranno uno scopo. Uno scopo sperimentale, in un laboratorio, anzi proprio in quel laboratorio che mi ha dato così tanto fino a settembre... E che presto ricomincerà a darmi molto, già lo so. Ok, è un post sentimentale, ma portate pazienza. Sono parecchio stanca, non riesco a tirare su gli opportuni filtri al sentimentalismo. Ne riparliamo domani, eh?

Canzone del giorno: Nothing compares to you, Sinead O'Connor

venerdì 12 ottobre 2012

Laureanno

Un anno esatto fa, a quest'ora, stavo palleggiando da una festa di laurea ad un'altra. Alcuni dei miei amici più stretti si sono laureati insieme, nella mia stessa facoltà, esattamente un anno fa (dato che la pazienza è la virtù dei forti, io ho pazientato un paio di mesi in più per quel pezzo di carta. Sono fortissima. Tiè). Un anno esatto fa ero sparsa tra un bar e l'altro, tra una strada e l'altra, tra una proclamazione e l'altra, con quella fretta che ti dà soddisfazione, perché sei contenta di conoscere la gente che stai andando a festeggiare. Sei contenta di conoscere così tante persone che meritano. E ad un anno di distanza, dove sono queste persone? Cos'è cambiato? Più di quanto mi aspettassi, ma alla fine... Tutto cambia, niente cambia. So che è filosofia spicciola, ma alla fine è così. Di solito la vita si può riassumere in poche banalità e frasi fatte. Però le amicizie non sono banali. Alcuni si sono trasferite, alcune allentate, alcune rafforzate, alcune in via di definizione. Tutte, o quasi, evolute in qualcosa che prima non era e che ora è. Nulla si crea e nulla si distrugge, no? E i miei stessi amici sono sempre uguali, ma diversi. Uguale è la base, l'indole; diverse sono le esperienze, che bene o male denotano chi sarai in futuro. C'è gente che dal 12 ottobre 2011 è invecchiata molto più di un anno a causa di mille mila vicissitudini, e c'è altra gente che invece no. Magari sono le situazioni ad essere cresciute attorno a loro. Magari, invece, non è successo niente e la mia teoria del "tutto cambia, niente cambia" va a ramengo almeno per la prima metà.
Troppo sentimentale? Forse. Sono un po' troppo stanca per infiorare tutta la storia. Ma se mi è concesso (ed è così, visto e considerato che se ho un mio blog qualche diritto di parola su di esso ce l'avrò), alziamo metaforicamente i bicchieri e brindiamo! Che sia Moscato, Cannonau o qualunque altro alcol da festeggiamento, buon anno da laureati! Prosit! Giù i pensieri, su i bicchieri! Vi meritavate un post più bello! Non è chiaro neanche a me... Mi mancate.

Canzone del giorno: una canzone vecchia come me e i soci laureannati, e cazzarola se si sente che è anni '80. Each time you break my heart, Nick Kamen

martedì 9 ottobre 2012

StaiBene docet: impara a farti corteggiare!

Sento l'esigenza, in questa giornata di lauree ed alcolici sfavillii (lodi lodi lodi ad Ale, Xavier e alla povera Mary), di condividere con voi un'altra di quelle imprescindibili perle che la rete ci offre. A fronte di siti ed articoli estremamente positivi, come Wikipedia o giornali on-line vari, per compensare ci sono cose come questa. Eh già. StaiBene offre: Impara a farti corteggiare!
Da notare il punto esclamativo, che fa diventare un mero consiglio un'esortazione. Quasi un dovere. Perché la donna è ancora un soprammobile che vive solo in funzione di un uomo. Grazie per non aver sdoganato idee degne del sessismo più antico. Veramente, grazie.
Dopo questo gratuito accenno di polemica, andiamo a sviscerare quello che dovrebbe essere la panacea di tutti i mali di una portatrice di ovaie. E impariamo a farci corteggiare, che diamine! Così poi ci possiamo finalmente sposare e metter su famiglia, che non vediamo l'ora. Tutte. Eppure lo scrivono pure loro "che gli anni Cinquanta sono passati da un pezzo". Schizofrenia? Bah, può essere. Ma se non fate parte della categoria di donne "in grado di trasformarsi da scaricatrici di porto a piccole Middleton solo per compiacere la propria preda", questo articolo vi può dare una mano. Intanto, mollate le birre, smettete di dire parolacce e mettetevi un cappellino ridicolo, per l'amor del cielo. Che poi, quale Middleton volete essere? La futura regina o quella di cui si è tanto parlato, ma solo da dietro? Finché decidete, le vostre birre me le bevo io.

... Dopo aver ritemprato la gola, arriviamo al punto: sia che siate novelle Liz Bennett o più moderne Bridget Jones, per conquistare il vostro Mr. Darcy dovete "lasciargli il tempo di fare le sue mosse svelandogli solo quelle parti di noi che si è preso la briga di scoprire". Cioè le gambe, immagino. Secondo: "mai spingere per ottenere qualcosa". Posso capire, se tentate di conquistare un uomo prospettandogli fin da subito infiniti sabato pomeriggio all'Ikea magari è controproducente. Potrebbe anche portarvici, ma poi non riuscireste più a tirarlo fuori dalla vasca delle palline. Terzo: "dobbiamo sentirci libere di dimostrare il nostro interesse senza limitarci a buttare giù la nostra lunga treccia dalla torre". Do ut des, insomma. E se la treccia non è abbastanza lunga, procuratevi delle extentions, giusto cielo. Vi si deve insegnare tutto? E procuratele anche a lui, così strapparsi i capelli (anche vicendevolmente) viene più facile. "Il tempo in cui si insegnava come accavallare le gambe o come sbattere le proprie lunghe ciglia è finito, adesso non rimane che essere noi stesse, magari in una versione soft": ma soft come un muffin sofficioso, o soft come il porno soft? Oggi come oggi, direi che si propenda più per la seconda. Vero, rubricaccia dei miei stivali? Un articolo intero creato sul nulla, e su del nulla che palleggia tra l'opinabile e il palesemente brutto. No vabbè, parliamone. Anzi, no.

Canzone del giorno: una canzone che mi martella in testa da giorni, che non sentivo da anni e il cui titolo ben si addice a questo articolo. Il grande incubo, 883. Prego fare attenzione anche al video. Mioddio, cosa non erano gli anni '90.

mercoledì 3 ottobre 2012

Smaltiamo le canzoni del giorno...

In realtà non ho molto da scrivere, ma ho accumulato un po' di canzoni del giorno nella mia testa ed è ora di farne uscire almeno una. Tutto qui.

Canzone del giorno: Are you still having fun? Eagle Eye Cherry. Che a leggere il testo, è pure una canzone più profonda di quanto il motivetto faccia intuire. Chissà perché oggi mi è balzata in testa, non la sentivo da anni.

domenica 30 settembre 2012

Incrociare tanto e studiare tanto

E' strano non dover puntare la sveglia per domani. Né dovermi preparare i vestiti per uscire o il pranzo da portar via. Mi fa strano, ma tant'è. Devo uscire dal mood dello stage ed entrare in quello dello studio. Non sono ancora sufficientemente conscia di avere degli esami da esserne agitata. Ma inizierò. Di solito nel week end ero con la testa ancora in laboratorio, a pensare a quello che avrei dovuto fare il lunedì. Non sarò un fenomeno, ma il laboratorio è il mio posto, tra beute, cappe, colonne e rotavapor. Mioddio, questi post sono sempre più monotematici. Portate pazienza. Sono una povera mente semplice che oltretutto ieri sera ha visto Magic Mike e non si è ancora ripresa (ho solo una cosa da dire su questo film: troppa trama, decisamente troppa).
Sia come sia, devo studiare proprio per continuare la mia avventura tra gli strumenti laboratorieschi. E' tutto collegato, quindi datti una mossa Valeria. E smettila di pensare agli spogliarellisti e a che effetto avrebbero fatto in 3D.

... La verità è che mi mancheranno le chiacchiere all'NMR, le canzoni storpiate, l'abbondante cibo, i troppi versi, le speranze riposte in un pallone, l'imprecare contro chi non ha lavato la vetreria, l'elemosinare reattivi in giro, il telefono che suona e a cui dovrebbe rispondere chi ovviamente in quel momento non c'è, l'inglese pronunciato male, il nervoso da reazione andata male, i gossip, le confidenze, gli iPod pieni di One Direction, gli abbracci, l'armadietto in posizione strategica. Armadietto da cui venerdì ho dovuto togliere il lucchetto. Ecco, spero che tutto questo non mi debba mancare per molto. Bisogna incrociare le dita e studiare. Incrociare tanto e studiare tanto.

Canzone del giorno: Good time, Owl city e Carly Rae Jepsen. Anche questa è una canzone da laboratorio. Chissà che sia di buon auspicio.

venerdì 28 settembre 2012

Music trip

Ebbene si, la parola fine è stata messa a questa esperienza. Si spera che sia preludio a un 2.0, ma non mi illudo poi tanto. Per riassumere la giornata di oggi, ma non solo...


.. perché non smetto più di cantarla, con tutte le variazioni del caso.


... perché la reazione FINALMENTE è venuta, e non certo solo grazie a me.


... perché di si, zio zozzo.


... perché fa parte del mio iPod che faceva schifo a tutti.


... perché gli iPod più in auge in laboratorio avevano tutti su gli One direction. TUTTI, imprescindibilmente.


... perché il suono del silenzio è quello che rimane ora. Il silenzio aiuta a sfogliare i ricordi.

... Vorreste pure la canzone del giorno? Eh no, eh. Dai.

mercoledì 26 settembre 2012

Cose e crisi a caso

Vediamo cosa mi fa scrivere la stanchezza stasera... Son proprio cotta, le gambe pesano, la panciotta dice che sto mangiando troppe schifezze, non capisco cosa sto facendo saltare fuori in laboratorio, e mi sto talmente esaurendo che non ho la minima idea di quello che voglio. Mi sto appoggiando all'opzione più logica, l'unica che vedo, e lo sto facendo praticamente senza chiedermi se è quello che voglio davvero. Non lo so, spero di si. Anche perché non so cos'altro potrei fare. Sono una che nella vita vorrebbe puntare sul lavoro più che su altri orpelli che proprio non mi si confanno. Ma chissà se sto scegliendo bene, e chissà se la cosa andrà in porto. Magari son qua a farmi gran domande e invece non sarò in grado di battere la concorrenza, come è altamente probabile, oltretutto. Vado a dormire che è meglio, mi sto scavando una fossa  emotiva da chilo e non è il caso. Eppure la giornata era partita così bene...

Canzone del giorno: una delle più brutte canzoni che ricordi. Ma la ascoltavo, sarà che Cattelan mi stava simpatico. Ma, a sentirla a distanza di anni... Mio Dio. Il danno, 0131. Prego fare attenzione oltre che alla canzone, anche alla fluidità di movimento dei due soci e alle ballerine che tentano di fare la faccia cattiva. Praticamente uno scempio.

domenica 23 settembre 2012

Tempo di bilanci? Non ancora

Domani comincia la mia ultima settimana di stage. Finisce settembre, e con esso la mia esperienza là dentro. Continuerà, in futuro? Dipende da me, ma non solo. Non essendo un granché avvezza alle botte di culo non posso farci affidamento, quindi ci metterò del mio e bon. Incrocerò le dita, tutte quelle che posso. Questa esperienza mi ha regalato molto, in termini di conoscenze sia culturali sia umane... Ma forse non è ancora tempo di bilanci, quelli si fanno alla fine. E io ho ancora una bella settimanina, che inizia domani. Dopo tirerò tutte le conclusioni del caso, anche se mi viene da farlo già ora... D'altronde, il più ormai è fatto. Cinque giorni non possono certo rivoluzionare i sei mesi precedenti. O si?

Canzone del giorno: una roba veramente brutta. Ma proprio tanto. Ma non è colpa mia, giuro. No no. Incredibilmente donna, Amanda Lear. Cielo, come sono caduta in basso.

venerdì 21 settembre 2012

Riassunto della settimana

Volendo essere di poche parole, questo è quanto mi è successo questa settimana...





















Ok, c'è decisamente troppo cibo in queste foto. Tant'è, il cibo è mio amico! Ma la foto centrale e anche quella in cima dimostrano che non lo è solo lui, e per fortuna, che questa è stata una settimana non da poco a livello sia fisico sia emotivo sia mentale.

Canzone del giorno: banalità made in Italy, ma Max è imprescindibile, ammettiamolo. Sempre noi, Max Pezzali e J-Ax

domenica 16 settembre 2012

Risibile elenco #4

E così torno a voi, con un anno compiuto in più ma la stessa testa fluttuante. Mentre controllo se la torta cuoce, o se Benedetta Parodi mi ha mentito, come posso non darmi al sollazzo che possono procurare un po' di chiavi di ricerca mal messe? Dai, che sono mancate anche a voi. Lo so che è così. Si chiama "gusto dell'orrido".

- Patate ai piedi mignolo.
Chiave di ricerca che si presta a molteplici interpretazioni. Spero che chi l'ha scritto intendesse, per "patate", un qualche tipo di callosità. Andare alla ricerca di cure su Google ormai è uno sport praticato da molti, e di solito va a finire che, partendo da un banale raffreddore, l'autodiagnosi riveli come minimo una malattia rarissima e mortalissima. Oppure che in realtà si è già morti e nessuno ci ha fatto il favore di avvisarci, che almeno almeno ci cambiavamo le mutande. Se invece avete dei veri e propri tuberi ai piedi, e non siete dei Barbapapà, c'è un po' da preoccuparsi. Ma per male che vada potete ripassarvi il mignolo in questione in padella con un po' di olio e rosmarino. Ed è subito cena.

- Badilata di taglio sulle gengive.
Fonte di inesauribile gaudio e sollazzo, la pratica della Badilata di Taglio sulle Gengive nasce nel basso Veneto di millemila anni fa, quando ci si è resi conto che un badile poteva avere ben altri usi rispetto al banale lavoro agricolo. Questa tecnica, usata di solito contro figli scapestrati o mariti fedifraghi, richiede alte doti di coordinazione, abilità manuali e poca impressionabilità nei confronti del sangue. Ai figli e ai mariti in questione, invece, richiede di correre i 100m piani in meno di 10 secondi. Perché pensate che Bolt corra così veloce?

- Quelle di party mamas sono ricchi?
Si. Ma fai attenzione alla grammatica, amico mio.

- Cappotto a stella maggie simpson.
Questo qui:

(scusate, non ho trovato immagini migliori). Maggie è come il buon Fabio: si guadagna pubblico, attenzioni e fans senza dire una beatissima mazza. E per questo la adoro (il buon Fabio un po' meno, lo ammetto). Il cappotto arancione, poi, le conferisce un'aria assolutamente inutile, ed adorabile, da stella marina. Vorrei avercelo io, un anno e mezzo da più o meno vent'anni.

- Party mamas nervi.
Oh si, tanti.

- Gli atroci - fiatella di birra significato.
Amico dotato di ottimi gusti musicali, come puoi chiederti il significato di questa canzone? Mi viene il dubbio che in realtà tu non l'abbia mai ascoltata, caso in cui avresti tutto il mio vituperio. Voglio dire, se proprio ti interessa una canzone ti sembra un qualcosa di così azzardato ascoltarla? Ah, voi giovani...

- Must anni 90.
Tra i must anni 90 vanno assolutamente annoverati: i pantaloni a vita alta, il SuperTele, gli album Panini, i chewing gum con le figurine dei calciatori, Sailor Moon, i jeans sopra al ginocchio sfrangiati, gli strascichi degli anni 80, i cinepanettoni, le pubblicità della Omnitel, le Fornarine con la zeppa, Beverly Hills 90210 e Willy il principe di Bel Air. Bei tempi. Cosa ci hanno dato, invece, i primi dieci anni degli anni 2000? Temo solo Tiziano Ferro e la canzone del capitano. Che disagio.

- Si può dire tranquillamente.
Si, anche secondo me. Il fatto che a questa frase manchi l'oggetto non mi turba minimamente, no no.

Canzone del giorno: Hotel California, Eagles