martedì 16 dicembre 2014

Come ogni anno, turbamenti natalizi

Come ogni anno, di questi tempi scatta il disagio esistenziale. Si consuma il mio personalissimo dramma. Anzi, voglio sperare che non sia personalissimo. Non ditemi che sono sola. Ve ne prego. Ditemi che posso sperare che mi sorridiate, mi prendiate per mano e mi diciate "non aver paura Valeria, eccoti un sacchetto di carta per iperventilarci dentro ben bene e degli affusolati sassi per lapidare la gente troppo contenta".

Ecco.

Perché a me il Natale fa orrore, e ve l'ho detto più e più volte. Il Natale e tutto ciò che ne consegue. Ferie, Capodanno, Befana, robe. Ma uffa eh. Perché non puoi mica star lì e aspettare che tutto questo smetta. Eh no. Devi fare cose. Organizzarti. Andare da qualche parte. Perché se almeno un paio di giorni non te ne vai in un qualche punto dell'orbe terracqueo, fai schifo. Sei un reietto. Un appestato. Uno sfigatissimo con in più un qualche tipo di aggravante che adesso non mi viene in mente. Scegliete voi. Cielo, un po' di iniziativa.
E, peggio ancora, se già a giugno non sai cosa farai a Capodanno, sei da rinchiudere e studiare come una bestia rara. "Valeria, ormai siamo in infradito e fanno 35 gradi all'ombra, quindi - come logica vuole - hai deciso cosa fare a Capodanno?" "beh veramente non sapr... ohibò, cos'è questa grata attorno a me, che è appena calata dall'alto? E perché questa camicia con le maniche lunghissime e le cinghie?".

Ecco. Di nuovo ecco.

Le feste sono troppo forti, non possiamo sconfiggerle se non unendo le forze. Ribellandoci tutti insieme. Il problema però è che molti di noi si sono abituati a tutto questo, e non pensano assolutamente a ribellarsi perché si sono convinti che le feste siano BELLE. No. No che non lo sono. Chi si crogiola nella sicumera che tutto 'sto correre e fare e comprare e organizzare abbia un qualche tipo di fascino, in realtà è una vittima. E' una povera anima di tolla plagiata dal SISTEMA. Si, sotto Natale divento una sostenitrice della teoria del complotto, fatevene una ragione. Il complotto di Babbo Natale. Della Lapponia. Del Capodanno esotico. Del sei-una-merdaccia-se-stai-a-casa-a-farti-gli-strabenedetti-fatti-tuoi-sfigatodimmerda.
Non sconfiggeremo mai il Natale se non prendiamo coscienza del fatto che ci dobbiamo ribellare. "Perché mai dovremmo farlo? Convincici, Valeria! Noi abbiamo dalla nostra parte il vin brulè, venti giorni di non-lavoro o non-scuola, i regali, la neve, l'andare a spasso, le decorazioni e le abbuffate! Tu cosa ci offri?" Ma ve lo dico subito:
- un decremento ponderale dell'ansia e dello sbattimento. Perché, lo dico e lo ripeto, la sensazione di DOVER fare cose e non farle perché ne hai voglia è causa di stress.
- comprare i regali. Questo meriterebbe un post a parte. Perché, dopo mille scorribande e spedizioni ai negozi più disparati, per il disagio tuo e del tuo bancomat, quando credi di aver finito ti viene in mente di aver scordato qualcuno. Ma tanto alla fine ti dimenticherai SEMPRE di qualcuno. Sta nell'ordine naturale delle cose, accettiamolo e bon. E accettiamo anche che prenderai sempre almeno un regalo di troppo, che non consegnerai per i motivi più disparati e che riciclerai tristemente alla prima occasione buona. E poi comprare i regali è un casino, spesso non sai cosa prendere e allora ti butti su UN PENSIERINO. Che ho regalato certi pensieri che, se li avessi ricevuti io, avrei detto "beh, pensami meno". Se invece hai un'idea troppo precisa, probabilmente sarà impraticabile. Richiederà tempo, fatica, una spesa folle, o che tu ti perda in giro per Padova perché non ricordi dove stracacchio stia piazza Insurrezione (cioè a 300 metri dal punto da cui partivi, ma Google Maps ha scambiato Natale per il primo d'aprile quindi niente). E il più delle volte fallisci miseramente.
- quando finiscono le vacanze la gente è triste. Quindi tanto vale non farle iniziare proprio e ciao le balle.
- si mangia la qualunque e si rotola. E ci si sente in colpa, perché nel ventunesimo secolo il grasso è una colpa. Non veniamocele a raccontare.
- la neve sta bene solo in montagna. Altrove piace solo ai bambini, ai cani o a gente che non mi viene da considerare seriamente.
- la musica e i film che ci propinano. Perché di sentire "all I want for Christmas is you" è stufa anche la Mariah Carey, E i cinepanettoni... beh. Giusto cielo.
- i pranzi coi parenti. E non ditemi che questa ve la devo spiegare.

Convinti?

Canzone del giorno: The hardest part, Coldplay. Almeno come titolo mi pare calzi.