giovedì 30 maggio 2013

StaiBene o StayPsycho? #2

Diversi giorni fa avevo iniziato a commentare questo articolo sui mestieri da psicopatici (per la prima parte andate qui. Sticazzi, sto diventando professionale). E niente, vi pare che lo lascio a metà? Quindi, dopo le ultime cinque posizioni, andiamo a scoprire i mirabolanti mestieri per psicopatici che occupano la top 5. Lo so che non vedevate l'ora, lo so. Non ringraziatemi.

5. Chirurgo.
Qui c'è un vizio di fondo, signori miei. Non è che chi svolge questo lavoro è più propenso alla pazzia, bensì era già compromesso prima. No, perché sta crescendo tutta una serie di chirurghi che ha scelto la specialità in base a un qualcosa di imprescindibile e assolutamente fondamentale. Qualcosa che ha forgiato le giovani menti di orde di diciannovenni o ex tali, ma che poteva benissimo farne a meno con gran sollievo di tutti: Grey's anatomy. Ditemi voi se non è da pazzi anche solo guardarlo. Se fossimo in Facebook, vi disegnerei questa faccina: -.-'

4. Venditore.
Diciamo che la dovizia di particolari è fatta diversa. Venditore de che, di grazia? Pentole, materassi, montascale Stannah (in due parole: Giorgio Mastrota)? Oppure come Baffo da Crema e la sua asma? O banalmente uno che vende cose in maniera normale e civile? Sono un po' interdetta, ma il filo comune c'è: di 'sti tempi, pensare di vendere qualcosa è da fuori di testa (ecco, pure il messaggio amaro sulla crisi. Non ci facciamo mancare niente).

3. Media (televisione/radio).
Un solo nome: Luca Giurato.

2. Avvocato.
Signori miei, anche qui la TV ha le sue colpe. Da Perry Mason a Ally McBeal e chissà chi altro non mi viene in mente adesso, è tutto un tripudio di avvocati fotonici che indagano e/o trombano come dei ricci. Ma in effetti fare l'avvocato in Italia è un po' da psicopatici: prima c'è l'esame di Stato, che va fatto quelle 4 o 5 volte prima che vada a buon fine. Poi bisogna crearsi un giro, il che vuol dire soffiare i clienti dallo studio in cui prima si facevano solo le fotocopie, e mica è facile. Se poi vi capita di dover difendere un certo tizio di Arcore, si diventa pazzi davvero.

Ma alla numero uno, coperto da lodi e onori, troviamo...

1. Amministratore delegato.
Io non so bene cosa faccia un amministratore delegato. So che ne parlano spesso su Centovetrine, magari vado ad informarmi là e poi vi dico. Disinformata me. Vituperatemi.

Canzone del giorno: Brimful of asha, Cornershop

sabato 25 maggio 2013

Prove tecniche

Questo é il mio primo post da cellulare, carissimi. Eh già,  lo smartphone é approdato pure qui... Ci sto mettendo sei anni a a scrivere, mi chiedo se ne valga la pena ma intanto ci provo. Copioso, sgargiante sonno, tanto per cambiare. Sonno che non potrà essere soddisfatto prima di qualche ora, mannaggia a me... Cavolo, quante corse. Che affanno. Aaaaaaaaaah!
Il link non riesco a metterlo, niente canzone del giorno...

lunedì 20 maggio 2013

Post brontoloso

Allora, scrivo questo post con più stanchezza e meno voglia di quanta vorrei, ma tant'è. Quello che dovrei leggere non ho voglia di leggerlo, sono un po' finita. Sarà che è lunedì, sarà che oltre al laboratorio oggi mi sono data alla corsa, sarà il pensiero di gente strana che quando sente dire "ugelli" o "schizza" ride come se avesse tredici anni. E poi ci sono le mancanze, i vuoti che non ne vogliono sapere di essere colmati. E c'è una partita di calcio a cui non posso andare e in cui non posso tifare per le ragazze pon pon (go canale A, go!). Cheppalle. Giornata un po' improduttiva, spero che domani vada meglio. Insofferenza, disagio e voglia solo di giocare col cellulare nuovo (perché dal nokia al galaxy cambia TUTTO). Scusate lo sfogo, oggi va così (tanto per cambiare... Ormai mi vorrete lapidare, io lo so).

Canzone del giorno: Pompeii, Bastille

giovedì 16 maggio 2013

StaiBene o StayPsycho?

Ci sarebbe da andare a vedere l'arrivo della Millemiglia stasera, ma buonanotte. Sono in appartamento, da sola, con l'unico sottofondo della lavatrice in funzione. Pace, silenzio (lavatrice a parte), tranquillità. E i pensieri, come già vi accennavo ieri sera, tendono a galoppare. E allora stronchiamoli: StaiBene, Mestieri per psicopatici.
Ottimo, questo proprio mancava alle copiose e necessarie storielle made in Libero.it. Me par proprio ben. Ma già dall'inizio il titolone sensazionalistico viene stemperato, perché non si tratta proprio proprio di psicopatici. Si, qui si parla di gente poco incline alla socializzazione, magari bugiarda, che al liceo copiava la versione di latino, ma essere psicopatici, concedetemelo, è ben diverso. Bah. Se dovessi dare retta a queste mie considerazioni preliminari, il post non lo dovrei neanche fare. Salta tutto l'impianto logico di base, lo capite anche voi. Ma la logica non è mai stata il mio forte, quindi tanti saluti.

10. Impiegato statale
No vabbè, ci danno solo l'elenco senza un minimo di commento che sia un minimo. Per dire quanta serietà gronda da queste righe, eh. Gli pesava il culo. La categoria, in questo caso, è vasta: si va dal professore universitario al segretario del comune, fino all'impiegato del catasto. Statisticamente, è pure facile che qualche psicopatico ci sia, se non altro perché gli statali son tantoni. Per quanto ho visto io, vi assicuro che nel mio dipartimento non ce n'è uno che sia in bolla. Prof, tecnici, segretari, portinai: ognuno ha qualcosa che non quadra. Quindi, avete ragionissima (per stavolta).

9. Chef
Certo, se guardi MasterChef è ovvio che tu te ne convinca, mio amabile scrittore di articoli senza un perché. Non so bene cosa ti abbia convinto a dire questo, magari ti hanno tirato dietro della lepre in salmì da piccolo e ora ce l'hai con chi cucina. Non sta bene, sai? Fattene una ragione.

8. Membro del clero
Quanto tempo ho per ironizzare, scusate?

7. Agente di polizia
Non so se si scambi la pazzia con l'amore per il brivido. Certo è che se sei conclamatamente pazzo, il porto d'armi non te lo danno mica. E nelle fiction avete mai visto un poliziotto senza pistola? Certo che no! Quindi il segreto sta nel nascondere per bene il proprio disagio mentale, e con esso i pezzetti di cadavere che vi portate appresso.
Ohibò, la lavatrice ha finito, aspettate che vado a stendere...
... rieccomi.

6. Giornalista
Qui sono d'accordo: se vuoi fare seriamente il giornalista, almeno in Italia, devi essere completamente fuori di testa.

Ok, le altre cinque posizioni le vediamo un'altra volta...

Canzone del giorno: Me voy, Julieta Venegas

mercoledì 15 maggio 2013

Pensieroni della sera

Tante cose in poco tempo, ragazzi miei. Ammetto che sono un po' disorientata, ma purtroppo non ho il tempo di fermarmi a pensare. Sono sempre stata una lenta, una che doveva ponderare per bene le cose prima di trarne delle conclusioni, e ora non posso. Dovrei farlo finché faccio pipì, tipo, e capite da voi che non sta bene. Mi viene da farlo quando sono a letto, finalmente senza altre incombenze da svolgere almeno per le ore successive. E lì hai voglia che mi scatta l'insonnia, è inutile che mi lamenti che non dormo. Perché è così, i pensieri non perdonano mica. E per quanto siano insignificanti agli occhi del mondo ti tengono sveglio e non puoi farci niente. So che le mie preoccupazioni, e anche le mie gioie, sono mie e basta, ma almeno qua mi sfogo un po', quindi scusate le questi pensieri diventano in minima misura anche i vostri.
Mi sa che neanche stanotte si dorme.

domenica 12 maggio 2013

Canta e ricanta

Non so bene di cosa parlarvi, tanto per cambiare. Qui si fanno molte cose, si prova a farne molte altre, non si fa in tempo a farne altre ancora. Dovrei essere sui libri in questo momento, ma preferisco stare nel mio piccolo angolo arancione di web. Settimana piena di eventi, amici e aperitivi. Valà che all'alcol resisto bene. C'è stato pure il karaoke. Ora, io adoro cantare. Lo farei a tutte le ore e a squarciagola. Ma preferibilmente da sola, o con pochi elementi selezionati. Un karaoke su un palchetto avrebbe potuto essere un trauma. Sia come sia, complice l'alcol ce l'ho fatta, mi sono divertita, e ho pure fatto bis e ter. Chissà perché cantare è così liberatorio, almeno per me. Che poi può essere qualunque roba, perché in effetti non ho cantato il mio genere abituale. Per di più erano parti da donna, mentre di solito sono abituata a fare quelle da uomo, avendo un trombone al posto delle corde vocali. Boh. Mi rasserena come poche cose al mondo, forse tanto quanto scrivere.
Che voglia di saper cantare bene...

Canzone del giorno: Beauty school drop out, da Grease. Questa sarebbe davvero improponibile da cantare.

domenica 5 maggio 2013

Inutilità come argento fra le stelle

Ho appena sentito per sbaglio, e per due volte nel giro di quattro minuti, La nuova stella di Broadway di Cesare Cremonini. E ora mi risuona in testa, sembra proprio non volersene andare. Così, in questa serata ancora una volta di pioggia, mi ritrovo a pensare a questa canzone. Ne ho visto il video, due volte di fila, ma solo il finale. L'intro per me è ancora un mistero. E qui potrebbe partirmi un pippone metafisico su come a volte si piombi nelle situazioni in medias res, e non si sappia come siano cominciate ma lo stesso se ne giudichi il finale, ma ve lo risparmio.
Tu chiamami e ti vestirò come una stella di Broadway.
Stella che, comunque, con 'sti nuvoloni non puoi mica vedere. Stasera va così, con un mood malinconico come quello della canzone. Sarà che piove, sarà che boh. Cielo plumbeo e greve, di quelli che ti appesantiscono l'umore. Non so voi, ma credo personalmente di risentire parecchio del meteo. Quindi immaginate cos'è stato il mio umore negli ultimi due mesi! Non fa altro che piovere.
New York, New York è una promessa d'amore.
Chissà se anche là c'è 'sto tempo infame. Quello che so, beh, è che qui si. Il cielo è perennemente gravido di nuvole che sanno mantenere le loro promesse di partorire pioggia. Che senso di oppressione. Tanto vale tirar giù la tapparella, che fuori il copione è sempre lo stesso. Domani inizia una nuova giornata, sperando che sia meno densa e fumosa di questa.
E chi non ha mai visto nascere una dea...
Facciamo basta. Mi guardo un po' di The big bang theory.

Canzone del giorno: mi sembra doverosa. Rain man, colonna sonora. No, niente cantato.

giovedì 2 maggio 2013

Elogio della miseria sbagliata

Mi si chiede di fare un post a tema. Funziona così: io chiedo un jingle su qualcosa, e mi si risponde "facci un post tu". Mi pare giusto, dato che lamento sempre una certa mancanza di idee. Quindi, eccovi servito un post sulla miseria. Anzi, sull'immiserimento.
Partiamo da tutti i presupposti politically correct di 'sto mondo: e la povertà è una piaga sociale, e la miseria è qualcosa su cui non scherzare, e bla bla bla bla. Ok, sono d'accordissimo, e infatti non è a questo che mi riferisco. La miseria contro cui mi ritorco è di ben altra foggia: è l'immiserimento vero e proprio, quell'inno incarnato alla miseria che non ha motivo d'essere. Se non quello, ovviamente, di farsi compatire. E' un modo d'essere che a volte mi suscita ilarità, ma ben più spesso fastidio. Perché se di problemi economici non ne hai, il fatto che tu tagli il succo di frutta con l'acqua non manifesta la tua miseria, ma la tua tirchiaggine. E la tua voglia di essere compatito. Ma come si fa a compatirti? A me viene da ridere, o da guardarti male, o da comprarti un pacco di biscotti così per un po' non avrai di che lamentarti. Se non altro perché avrai la bocca piena.
Perché è così, l'elogio della miseria quando miseria non c'è dà noia, ma ci si può ridere su. Eccovi le mie personalissime, inadeguatissime e sciocchissime Regole di Sopravvivenza agli Elogiatori di Miseria:
- fare i conti in tasca all'Elogiatore, annotando entrate ed uscite e cazziandolo, dati alla mano;
- cazziarlo, anche senza dati alla mano;
- assecondarlo fino alle estreme conseguenze, fargli credere che gli credete, per vedere fino a dove si spinge per poi riderne sottobanco. O sopra il banco (il tirchio crepa);
- coinvolgere un vostro amico nel classico, amabile giochetto dello "scommetto che oggi riesce a dire perfino che..." (lo ammetto, è il mio preferito);
- fargli credere, con l'aiuto di un compiacente direttore di banca che DI SICURO è vostro amico, che è davvero nella miseria. Vediamo come va.
Fatene tesoro, di 'sti consigli.
Che poi ci sarebbe anche tutto un discorso sulla miseria non economica ma umana e sociale, del tipo "ho lavorato così tanto che non ho avuto tempo di lavarmi": ecco, no. Fai a meno di dirmelo, che i casi sono due: o non ti credo, o ti credo e allora mi allontano.

Canzone del giorno: Desert rose, Sting