lunedì 30 aprile 2012

Inconcludente e pubblicitaria

Non so cosa sia, ma sono in una fase di inconcludenza atomica. Ho pure fatto il duecentesimo post senza rendermene conto, e senza celebrarlo... Infatti, questo è il post numero 201. E del 200 non mi sono neanche accorta, il post di ieri era pure brutto e distratto. E qui torniamo al discorso di partenza: l'inconcludenza. Per una volta che ho tempo, non riesco a sfruttarlo, mi scivola via... Non so, sono confusa. Molto confusa. Forse tento di fare troppe cose insieme, e alla fine non ne faccio neanche una. Brutta cosa. Poi m'innervosisco, se non riesco a fare le cose. E io sono nervosetta di default, quindi potete capire che si sfiora il dramma (anziché "sfiora" avevo scritto "sfrutta". Aiuto). Avete rimedi contro l'inconcludenza e la distrazione? Certo, mi è appena passata davanti agli occhi una delle pubblicità della Mulino Bianco con Banderas, quindi sono del tutto motivata all'inconcludenza. Che orrore, quelle pubblicità. Che poi, a sentirlo parlare, ormai si pensa sempre e solo al Gatto con gli stivali di Shrek. E lui non si sforza neanche di cambiare tono o colore della voce: che stia per infilzarti con un fioretto o stia rivelando quanto è meravigliosa la gallina Rosita, sembra sempre sul punto di... Beh... Di fare qualcosa di ALTRA natura. Una natura che ha in comune con Rosita solo il fatto di non portare vestiti, ecco. Antonio: sei proprio decaduto, lasciatelo dire. Però se fa di queste cose lui, io posso permettermi di sicuro di essere distratta.
Ah, eccone un'altra. Ascoltate come dice "albicocca, latte e cioccolato", che poi ne parliamo. Oddio, un'altra di fila. Basta. Smettetela. C'è un limite al trauma dalla voce porno soft che una giovane donna può sopportare.

Canzone del giorno: Con un deca, 883

domenica 29 aprile 2012

Chiavi di ricerca e perle ai pirla

Stando alle chiavi di ricerca che portano qui, sempre più seguaci del porno finiscono a leggere questo blog. Cristo, perché? Non c'è pane per i vostri denti qua, come può confermarvi anche il festeggiato di ieri che pare saperne di porno. Eh vabbè. Son tempi duri (e no, il doppio senso non era voluto)... Ma non mi posso certo accontentare di questa misera spiegazione. Vediamo se StaiBene mi può aiutare: Uomini, cosa pensano durante il sesso. Perché è inutile chiedersi SE pensano al sesso, e perfino le chiavi di ricerca a questo blog lo confermano.

"Mi godo al massimo il momento presente". Beh beh beh. E' un concetto che ha bisogno di essere pensato? Una cosa del genere non si FA e basta? Voglio dire, l'uomo medio pensa poco di default, deve pure formulare un pensiero inutile? E nel momento peggiore, per giunta. Amico, non ce la puoi fare. Sarebbe più utile pensare se ti sei lavato i piedi. O a non sbagliare il nome di lei, che in effetti aiuta sempre.

"Ma chi me l'ha fatto fare". Eh, il batacchio. Il testosterone. La noia. La mancanza di partite alla tv. Il fatto che è venerdì (notoriamente: giovedì gnocchi, venerdì gnocca). Il dovere morale. La necessità di dimostrare di essere un maschio alfa. La voglia di testare il materasso nuovo. Il voler disturbare i vicini con un po' di casino. Il farsi perdonare per non essersi lavato i piedi o per aver sbagliato il suo nome.

Un'altra donna. Un classicone, come il tubino nero. Però che palle, posso dirlo? Che banalità. Una non si formalizza neanche più. Anche perché per noi vale lo stesso, cosa credete? Che pensiamo solo "non si è lavato i piedi" o "ha sbagliato nome?"... Dai, siate seri.

Sono interdetta.

Canzone del giorno: Lucidare i tagli, the Bastard sons of Dioniso

sabato 28 aprile 2012

Auguri un po' così

Come fare gli auguri di buon compleanno a un neo venticinquenne? Cosa augurargli? Dipende dal soggetto. Nel mio caso, gli auguro:
- che non finisca più in stile sexy car wash, o almeno non con un pubblico relativamente folto;
- che non debba più caricare trolley invadenti e ritardatari sulla sua auto;
- che il suo ciuffo sia imperituro e sempre al suo posto, a prescindere;
- che quando cristallizza, venga giù roba come la neve nelle palle di vetro con dentro il Colosseo in miniatura;
- che sia sereno, sempre;
- che nessuno gli faccia esplodere roba intorno;
- che quando va a correre non piova;
- che gli iCosi non lo tradiscano mai (ohi ohi quanto mi costa questa affermazione...);
- che continui a far battute zozze, e che a volte capisce solo lui;
- che non mangi mai mele ossidate con una suora nelle vicinanze;
- che non debba preoccuparsi mai troppo;
- che il vintage continui ad essere con lui;
- che ci siano per lui ancora mille e mille serate di karaoke;
- che Amanda sia sempre e comunque libera.
Buon compleanno!

Canzone del giorno: vista la giornata, anche se l'ho senz'altro già pubblicata... I won't let the sun go down on me, Nik Kershaw

mercoledì 25 aprile 2012

Lezioni di femmina, atto II

Ogni cosa che ha un'inizio ha anche una fine (tranne il Grande Fratello, parrebbe). E' quindi con senso del dovere misto a del sano cinismo (non tanto... q.b.) che vado ad ultimare ciò che avevo iniziato: Quali sono i complimenti preferiti dalle donne? I primi cinque li trovate qui, sia detto per inciso... Ma andiamo a finire il decalogo. Perché voglio diventare una Femmina come si deve e quindi devo imparare a riconoscere i complimenti belli belli in modo assurdo.

6. Quel colore ti dona sul serio.
Ecco, qui mi sarei fermata al "quel colore ti dona". Specificare "sul serio", come "veramente" al punto precedente, implica che tutte le altre volte che ce l'avete detto era una balla, omini cari. Certo, a volte vi mettiamo a dura prova. Indossiamo colori di cui ignorate l'esistenza come il pavone, il pervinca o il borgogna, e pretendiamo pure un giudizio tecnico onesto. Uhm, forse onesto non è la parola esatta... Lusinghiero, ecco. E quando fate la faccia dei baccalà in umido con la polenta capiamo che la responsabilità è anche un po' nostra, se non ce la fate. Ma solo un po', eh.
Personalmente adoro l'arancione (si era notato?), ma sono pallida come un cencio. Quindi se fossi una femmina come si deve non lo indosserei. Ma indovinate di che colore è la maglietta che ho tirato fuori dall'armadio per domattina?

7. Mi piace un sacco ciò che indossi.
Mi piace un sacco. Un sacco. L'unica espressione meno virile di "mi piace un sacco" credo sia "wow ke fiko". Seriamente, se uno mi dice una frase del genere non so cosa rispondere. A dire grazie non ce la faccio. Mi sa che gli rido in faccia e vado a raccattare un boa di struzzo fuxia (che-causa laurea e amici creativi-ho davvero) e glielo lancio dietro. Uno che parla così potrebbe apprezzare.

8. Hai degli occhi stupendi.
Questo serve a far credere che gli uomini ci guardino negli occhi. Certo, e io sono nonna Papera. E per quanto la produzione di torte sia paragonabile (almeno nella fase pre-dieta, ohi ohi) non lo sono. Gli uomini ci guardano negli occhi quando tutto il resto non è interessante. Se son brutti pure gli occhi, si passa all'evergreen "è una tipa simpatica". Un modo come un altro per dire scuoiamoci.

9. Sei in forma.
Io mi sento in forma, non mi serve che tu me lo venga a dire. Sono in formissima. La sfera E' una forma.

10. Sei magnifica.
Si, e dopo? Partono i fuochi d'artificio? Finisci avvolta nel suo cappotto mentre nevica, come nel finale del diario di Bridget Jones? Scatta l'applauso? Dai, quale donna si è mai sentita dire queste esatte parole? E non citatemi Brooke o tizie di paragonabile levatura morale e sociologica. Citatemi persone vere, che non abbiano l'unico merito di essersi fatte 15 generazioni della stessa famiglia.

Questo articolo cita anche i 10 complimenti più odiati dalle donne. Uno studio completo e pienamente fruibile, grazie amici miei. Ci tengo a citare solo il 7: non sei stupida come sembri. Ma tu, per dire una frase del genere ad un'ovaie-munita, si. Inizia a correre, prima che l'onda energetica che hai provocato ti prenda in pieno. Esistono davvero minchioni del genere?

Morale di questo primo ciclo di lezioni di femmina? Beh... Non ho ancora voglia di passare il sabato pomeriggio da Sephora. Né di comprarmi un cane-topo solo per mettermelo in una borsetta. Ma neanche solo di pettinarmi. Eppure è un articolo che ispira così tanto! Si, ispira violenza...

Canzone del giorno: Numb, Mother Mary Mood

lunedì 23 aprile 2012

Lezioni di femmina, atto I

La natura mi ha giocato qualche scherzo. Eh già. Non dico di avere quattro occhi o di essere lobotomizzata dalla nascita, ma minchia. Son portatrice di cromosomi XX, ma molti sembrano non accorgersene. Soprattutto io. Sono una larva di donna, in pratica. La potenzialità c'è, almeno credo, ma deve ancora evolvere: per ora sono una ragazzotta in felpa e scarpe da ginnastica, spettinata, struccata, e più propensa alle gare di rutti che alle conversazioni sugli smalti. Quindi ho deciso di affidarmi a una rubrichetta figlia di StaiBene e del tempo da perdere per diventare una femmina come si deve. Lezioni di femmina, atto I: Quali sono i complimenti preferiti dalle donne?
Eh, boh. E io che pensavo che fossimo tutte diverse e che quindi non ci fosse una risposta univoca a questa domanda. Sciocchina che sono. Che ERO, dopo questo articolo... Beh, almeno si spera.

1. Sembra che tu abbia perso del peso
Ve l'avevo già citato qui (StaiBene spadroneggia), ma pare che il peso per le femmine sia un problema. Quindi dire che una femmina ha perso peso è un modo per farla sentire bene. Uhm. Si, in effetti ho guardato tv e riviste a sufficienza per dire di essere d'accordo. D'altronde la mia generazione è cresciuta con la Barbie: magra, tettona e perennemente in punta di piedi, che sennò i tacchi non entravano. Ma a pensarci, a noi è ancora andata bene: alla generazione successiva sono toccate le Bratz. E vorrei poter dire che il loro problema più grande è che non avevano i piedi (cosa peraltro vera, che non siamo mica qui a ciarlatanare).

2. Hai un bel sorriso
Se il complimento precedente era buono per tutte le stagioni, per tutte le occasioni, un commento pret a porter in pratica... Beh, qui la necessità di verosimiglianza è un po' più stringente. Se ti sei succhiata il dito fino ai 12 anni e non ti hanno mai messo l'apparecchio, o se da piccola sei caduta di faccia sull'asfalto, beh... L'odore di boiata lo dovresti sentire. Lo riconosci facile: sa di uova marce come l'inferno, testosterone e piedi numero 44 che non escono dalla scarpa di vernice da una decina di ore.

3. Hai un buon profumo
Ecco, si parlava giusto di odori... Ma non è un complimento a doppio taglio, questo? Voglio dire, che tu mi faccia notare che so di buono implica che di solito io puzzi. Non è farmi un complimento, è suggerirmi di lavarmi. O almeno questo è il tipico ragionamento che fa una donna. Omini che leggete questo blog, perfino io che ho la femminilità di un caterpillar posso dirvi che è una cazzatona. Non ditelo alla vostra amata, specie se le state regalando un bagnoschiuma. Magari è solo mancanza di originalità nel fare doni, la vostra, ma non verrà certo interpretata così.

4. Hai dei bei capelli
Vezzo di alcune, cruccio di molte. I capelli son sempre stati intrisi di una femminilità che non ho mai capito. Perché dovrebbe fare tanto donna un ammasso di peli lunghi in testa? D'inverno, se sufficientemente lunghi, ti coprono le orecchie; regolano le proporzioni del viso, se ben tagliati; e tante altre cose vere, ma perché i capelli sono simbolo di femminilità? Non me lo spiego. Forse perché ce li arrotoliamo intorno alle dita quando siamo in imbarazzo, con buona pace del dito indice e della sua cianosi. Personalmente è più il tempo che passo a tirare loro maledizioni e a strapparmi le doppie punte. Tricotillomania rulez.

5. Quel vestito ti sta veramente bene
Veramente. VERAMENTE bene. Socio, qui ti freghi con l'avverbio. Se senti la necessità di dire "veramente", vuol dire che tutte le altre volte che me l'hai detto era una boiata. Dicono che le donne facciano caso ai dettagli, sai? Io sono ancora alla stadio larvale quindi non lo so bene, ma dalla regia mi dicono di si. Quindi pesa con cura quello che la tua testolina buffa ti fa dire. E' come dire... Bah, non mi viene. Ditemelo voi, ormai dovreste aver capito il concetto.

Il resto al prossimo post, ho sonno...

Canzone del giorno: Innuendo, Queen

venerdì 20 aprile 2012

Fotografia: post semiserio

Uno dei miei pallini sono le foto. Non che qui ne sia stata prodiga, in effetti... Ammetto che portare sempre con me la fotocamera è un pensiero allettante ma che mi manderebbe in paranoia, perché dovrei stare iper attenta. Insomma, non posso mica sbatacchiarla nello zaino come faccio con tutto il resto. Oggi, però, me ne sono rammaricata: il cielo al tramonto, con quei nuvoloni gravidi di pioggia e promesse non mantenute, avrebbe meritato di essere immortalato. Eccome. Avete presente quando le nuvole sembrano soffici e ti viene voglia di toccarle? Ecco, quello. Con il valore aggiunto dei riflessi del tramonto. Le foto sono una delle poche cose in cui conservo l'amore per il dettaglio; di solito lo trascuro, è palloso star dietro a tutto. Ma con le foto non è palloso per niente. Dovrei iniziare a farne di più, e magari piazzarle qui. Ricordo quando, alle medie, ogni tanto mi veniva uno schizzo e compravo una macchinetta usa e getta, con cui facevo foto in giro e, a tradimento, ai miei amici. Con il loro conseguente sporconamento, ovvio. Ma tant'è. Ah, le Kodak usa e getta a rullino. Ormai il rullino è un'entità sconosciuta. Non c'era il "questa è venuta male, rifacciamola". One shot. E, a seguire, speranze. E attesa per vedere lo scatto segreto. Che poi le foto le facevi una volta e bon, il rullino era limitato quantitativamente, non potevi fare 10 volte la stessa posa. Buona la prima e finita lì. Oggi alcuni sostengono che la tecnologia abbia spoetizzato le foto. Non mi trovano d'accordo: La poesia o quello che è la trovi nel momento in cui vedi uno scatto e pensi "oh!". L'ideale post romantico del carpe diem fotografico non sta né in cielo né in terra. E per quanto mi riguarda della fotografia amo più il gesto, che il risultato: catturare un momento facendolo diventare eterno, da transiente che era. Oppure scovare qualcosa che altrimenti passerebbe inosservato. Quanto figo è?

Canzone del giorno: Blackbird, Alter Bridge

giovedì 19 aprile 2012

So tired

Qual è il segno che in voi fa capire agli altri che siete stanchi? E non mi dite palpebre cadenti e riflessi da bradipo narcotizzato, che è banale. I miei cedimenti mentali si evidenziano quando cerco abiti su Google Immagini. Ora, per quei pochi che non lo sapessero non ho proprio il fisico di una ballerina classica; anzi, col peso della suddetta si arriva si e no a una mia coscia. E fare shopping è una cosa che generalmente odio, tant'è che i vestiti non li provo prima di comprarli. Quindi, se mi metto a spulciare abiti su internet vuol dire che sono proprio alla frutta. Però sono abiti arancioni, quindi mi si può perdonare perché sono belli. Certo, mi fa strano la quantità di immagini che non c'entrano una beata fava con l'argomento cercato. Maschere da gufo, foto di Formigoni, t-shirt tutt'altro che arancioni, fiori a caso. Perché mai? Forse Google è più stanco di me, e magari lo dovrei lasciare in pace. Forse. Forse dovrei lasciare in pace anche l'ultimo neurone che, stoico, governa le mie azioni. In che modo non lo so, ma lo fa. Dannazione, è giovedì. E giovedì è quasi venerdì.
Ah, un'altra cosa che faccio quando sono sfatta è anagrammare le lettere delle parole o le parole delle frasi. Quindi non stupitevi eccessivamente, se ogni tanto trovate errori che potrebbero essere spacciati per battitura errata. Così non è.

Canzone del giorno: Love kills, Ramones. Oh, se kills.

lunedì 16 aprile 2012

Pigramente davanti alla TV

Ok, stasera si va di zapping. Sto guardando una sottospecie di Voyager su Rai2. La differenza è che a Giacobbo si sostituisce una tizia con uno di quegli irritanti capi di abbigliamento che vorrebbero dire "sono una donna-robot tecnologicissima", mentre dice "sono una che sta facendo la sauna dentro al Domopak". E poi la nostra amica ha un'irritantissima R moscia. "Quello che stiamo per vedeVe va oltVe"; no, vi prego. Parla delle stesse minchiate di Giacobbo, ma peggio. Son qui che aspetto un pezzo sui templari/Maya/alieni. Aspetta che giro canale, valà. Italia1: pubblicità. E dov'è la novità? Potrei impastare una red velvet (e non la so fare... Ancora), cuocerla, farcirla e la pubblicità non sarebbe ancora finita. Cheppalle. E poi non è neanche orario di cartoni, cosa me ne faccio di Italia1? MTV: Jersey Shore. Non commento. La5: Scrivilo sui muri. Minchia, stasera vince la qualità. Valà che Titanic l'han fatto ieri sera, sennò sarebbe davvero il meno peggio da guardare. Per chi se lo chiedesse, Di Caprio muore lo stesso. Anche 15 anni dopo, Rose non sposta le chiappe per farlo salire su quel maledettissimo ciocco di legno.
Mi arrendo: I menù di Benedetta su La7d. Che stasera c'è pure suo figlio piccolo, che fa sempre colore e simpatia. E come ospite c'è Cristiana Chiabotto, che magari di colore ne fa un po' meno, ma gli omini apprezzano.

sabato 14 aprile 2012

Succede che...

Eccoci di nuovo qui mentre nel mondo succedono varie cose. Ad esempio i copiosi programmi di cucina di cui si fregia l'italico tubo catodico ci suggeriscono come riciclare la colomba pasquale. Come se dal giorno dopo Pasqua non si potesse mangiare più la colomba in purezza. Non capisco perché mai dovrebbe essere così brutto. Si decompone, per caso? Cambia forma? Minaccia di sgozzarsi col coltello del pane, se non la si riutilizza in modo diverso da quello originario? E cosa ci si potrà mai fare con una colomba che non vuole essere più tale? Un paraspifferi? Un cuscino con spuntino incorporato? Un punching ball? Se qualcuno me lo spiega, avrà la mia immensa e superflua riconoscenza.
Succede che piove. Due palle così, con 'sta pioggia (ma fino all'altro giorno ci lamentavamo della siccità). E si parla di malefatte di partiti vari. La tradizione italiana ha nel corso degli anni partorito la perfetta crasi di questi due avvenimenti: piove, governo ladro. Quanta saggezza in sole tre parole (ma non dite a Valeria Rossi che non sono "sole, cuore, amore").
Succede che si parli di gossip. Un paio di coppie famose con figli piccoli (dai nomi improbabili) pare vogliano lasciarsi. Al di là del plateale e sentitissimo chissenefrega, tocca dire che un bambino che di notte ulula alla luna e di giorno pure può mettere in crisi un rapporto. E ancora più in crisi lo può mandare una tata particolarmente figa.
Succede che ci sono blogger che non sanno bene di cosa parlare, quindi scrivono cose a caso pur di postare qualcosa. E succede che 'ste blogger dovrebbero studiare o almeno sistemare un po' di fogli, ma cheppalle.

Canzone del giorno: Avalon, Lunatica

venerdì 13 aprile 2012

Post piccino

La stanchezza si fa un sacco sentire, e il singhiozzo pure. Svarioni da etere e pensieri accavallati, iMac dell'anteguerra che non partono e risate. Giornatina buona, direi. Preludio soft al caos che inizierà lunedì. Caos produttivo. Caos gagliardo. In cui mi tufferò da ultima arrivata, da "bocia de botèga" come si dice qui... Certo, sperando di non fare troppi danni. La mia loquacità non è ai massimi livelli, oggi. Diciamo che ho già dato, e questo è l'ultimo colpo di coda a questa giornata di introduzione. Lunedì inizierà la strofa, e quando sarò un po' più ferrata il ritornello. Ad libitum? Volendo... Ma questo ancora non lo so. Non è ancora il momento di pensarci. Intanto, buon venerdì sera a tutti voi.

Canzone del giorno: The chronicles of life and death, Good charlotte

mercoledì 11 aprile 2012

Misunderstood Jobs

Premetto di non avere niente contro di lui, proprio niente. Come non ho alcunché a suo pro. Ma oggi ho avuto l'ennesima riprova che, per alcuni, Steve Jobs è un mito. Un padre putativo. Un genio assoluto. Lungimirante, eccelso, imparagonabile, col valore aggiunto di un tumore che, ahinoi, fa sempre in modo che chi ne è affetto risulti un beato. E la morte, ahinoi-bis, crea ancora più miti. Ad ottobre si professavano tutti hungry e foolish. Cielo, se avessi sentito citare "stay hungry, stay foolish" una volta di più sarei esplosa. Ma tutto contribuisce al mito. Si parli pure di sogno americano: un ragazzetto con gli occhiali tondi riesce a far fortuna grazie al suo talento, concretizzato in aggeggi tecnologici molto gradevoli da guardare. E ci è riuscito perché lui era hungry e foolish, per l'appunto. Steve Jobs e il suo lupetto nero rappresentavano l'alternativa all'omologazione di massa pur non perdendone i vantaggi e le comodità; i costi c'erano e ci sono, ma è il dazio da pagare.

... quindi, in tutto questo idolatrare un uomo che ha fatto i soldi sui sogni (altrui), mi è suonata un po' male la seguente notizia. Inorridite con me. Ashton Kutcher sarà Steve Jobs. Uno Steve Jobs hippy in un film vattelapesca. Capite? Dal genio a uno che è diventato famoso perché ha sposato una tizia col doppio dei suoi anni e le ginocchia rifatte. Le ginocchia. Non le passava proprio niente. E lui è un attore perché se l'è sposata, parliamone. Uno che riuscirà si e no ad accenderlo, un iCoso. Povera anima, non è colpa sua: coi soldi che ha, potrebbe benissimo affittare uno che glielo accenda al posto suo. Hungry non lo so, ma più foolish di così...

Solo io trovo tutto questo sbagliato?

Canzone del giorno: We are young, Fun.

lunedì 9 aprile 2012

StaiBene docet: tabù femminili

La stanchezza e il rintronamento generalizzato oggi la fanno da padrone. Sarà questo stolto tempo grigio al sapore di muffa... Ma il cielo di pianura è così, cosa vuoi farci. Sarà anche per questo che oggi ho deciso di ridedicarmi con ritrovato cinismo e senso del banale al genitore web di tutte le stronzate: StaiBene. Da questa imprescindibile rubrica con furore, I 4 grandi tabù delle donne.

Tabù che non sapevo di dover avere, ohibò. Meno male che me l'hanno detto, così mi regolo. Ora capisco perché sono così poco femminile... Grazie, StaiBene, veramente grazie.
Ma quali sono questi misteri inconfessabili di cui le femmine si ammantano? Cos'è che una donna non vuole assolutamente dire, nemmanco per la ceppa? Dimmelo tu, rubricaccia, e fammi diventare una femmina come si deve. Così potrò FINALMENTE camminare fiera su un tacco 12 con un chihuahua dentro a una borsetta rosa. Dunque, i quattro segreti segretissimi e pericolosissimi (cit.) sono:
- il peso. MADDAI? Non mi dire! Non sapevo che le donne avessero il complesso del peso. Ma tu pensa, c'è gente che dichiara chili su chili in meno perché si vergogna! No, dai, seriamente, hanno davvero sentito la necessità di scrivere un articolo per dircelo? Sul serio? Ah grazie, tv/film/riviste e quant'altro non ci avevano per niente suggerito l'idea che per essere "giusta" devi essere magra. Ora che lo so, continuerò a scrivere questo post in piedi, camminando su e giù per casa col portatile in mano, così brucio calorie. Grazie, StaiBene.
- la taglia: ehm... Ma non è una diretta conseguenza del punto di cui sopra? Va da se, che se dici di pesare 52 kg non puoi dichiarare di portare la 48. Il problema è che la donna panciuta (sempre piaciuta) in questione dice una taglia che non è verosimile pure alla commessa del negozio, tant'è che "non è raro che acquisti un vestito di una taglia sbagliata". Verosimile. Qui i casi sono due: o il mondo è pieno di pazze scriteriate, o suddette pazze le conoscono solo loro. Chissà perché propendo più per la seconda. Anche perché gente che arriva a fare l'idiota "tagliando l'etichetta da vestiti e reggiseni per impedire di identificare la misura esatta" io non l'ho mai vista. Grazie per l'alta considerazione che avete dei cromosomi XX e delle loro portatrici, eh. Non sia mai che si possa pensare che ci interessi dell'altro. Avete ragione, siamo tutte sordide individue che strisciano col favore delle tenebre in modalità Gollum a cercare tra i vestiti quelli con ancora su l'etichetta, per poi tagliarla e gettarla nel monte Fato. Evitando di caderci pure noi, eventualmente.
- il numero di scarpe: ossignore pure questa. L'ultima volta che avevo sentito qualcuno lamentarsi dei piedi troppo grandi era stato ne La Tata, la sitcom. No, per dire la verosimiglianza di questa paturnia. "Ommioddio, tragedia, chiamate i pompieri, il 118, la polizia!!!" "Cosa succede, ti hanno rubato in casa? Qualcuno sta male?" "No, PORTO IL TRENTASETTE E MEZZO!". Son disagi. E a quel punto il 118 lo chiami anche, ma per la neuro.
- l'altezza: beh, qui si usa dire "altezza mezza bellezza", quindi magari è un modo che usano le bruttine per compensare altro tipo di carenza. Sarà, io sono 1 metro e 68 effettivo ma lungi da me l'esser graziosa. Quindi, in tutta onestà, mi pare un po' un'ebetata (concedetemi il neologismo). E poi, non per sconcertare le mitomani che ricadono in questa statistica, ma... SI VEDE. Cristo, si vede! Se sei alta un metro e un toast non puoi dichiarare 1.70, lo sgamo è immediato. Oppure conosci solo gente molto miope, che non si accorge che il tavolino con tovaglia pelosa su cui poggiano la mano è in realtà la tua testa. Ma perché mai dovremmo giungere a questo? Cose così stereotipate le ho sentite solo alla Vita in Diretta. Non volevo guardarlo sul serio, giuro, me l'ha imposto la nonna. Ubi nonna, Valeria cessat. Et imprecat (un altro neologismo, portate pazienza).

Canzone del giorno: Diamonds and rust, Judas priest

domenica 8 aprile 2012

Tocca dire che è Pasqua

E che vi devo dire a Pasqua? Buona Pasqua! Ciao cari, immagino che molti di voi siano reduci da un'abbuffata di proporzioni epiche e da un giro parenti con la piacevolezza di una badilata di taglio sulle gengive. Spesso, non sempre... Qualcuno si potrà pur salvare. Spero. Comunque, questa per me è stata una giornata né più né meno banale di altre. Niente abbuffate, pochi parenti. E ne sono ben contenta. Ve l'ho già detto a Natale: non amo le feste. Fortunatamente la Pasqua è percepita come "festa un po' meno festa" rispetto al Natale. Quindi, in una certa misura, ci si salva. L'entusiasmo da uovo è più contenuto e meno infantile di quello da albero di Natale; e meno male, che di Natale me ne basta e avanza uno solo, grazie.
Detto questo, chiudo questo post che si è rivelato della stessa utilità di Titanic in 3D. Di Caprio muore lo stesso, ma meglio. E d'altronde, oggi è la festa di quello che è morto meglio di tutti perché poi in realtà non è morto, quindi il parallelo è più che attinente.

Canzone del giorno: La canzone di Marinella, Fabrizio de Andrè

venerdì 6 aprile 2012

Considerazioni non necessarie: il destino

Venerdì santo. Un venerdì che è iniziato con l'attribuzione di 4 anni più del dovuto alla mia persona (so sad) ed è finito con il salvataggio in extremis di una chiavetta usb che avevo messo a lavare insieme al camice da laboratorio che la conteneva. Tutto bene, insomma. Giornata che avrebbe dovuto essere in un modo e invece si è rivelata tutt'altro. Secondo i piani avrei dovuto si e no essere arrivata a casa, a quest'ora... E invece non mi sono mai mossa. Ma è così, ci sono cose che vanno come dovrebbero e cose che no, senza una particolare logica preordinata. O perlomeno la penso così. Non credo al destino, non credo che sia già tutto scritto e deciso... Anche se, a volte, farebbe comodo pensare che le disavventure in cui prima o poi tutti incappiamo non fossero di nostra responsabilità. Non credo al destino, credo alle casualità. E al potere che ciascuno di noi ha sulla propria vita. Caso e mente creano la nostra vita. A volte c'entra pure il cuore, ma rientra sempre nel concetto di laico libero arbitrio di cui fa parte pure la mente. A volte è un bene, a volte no. Ho più esperienza di chi si lamenta di ciò che gli ha fatto fare quest'organo, piuttosto che di gente che ne è soddisfatta. C'è da dire che forse chi è contento non te lo viene a dire per pudore o per evitare la vanagloria. Che poi il cuore decide da solo quindi mica ti puoi vantare di quello che fa e ti fa fare.
Ma non usciamo dal seminato: il destino. Perché c'è chi sente l'esigenza di un qualcosa di preordinato e stabilito? Per evitare responsabilità, per consolarsi quando le cose vanno male, per avere un senso di sicurezza che la vita di rado ti dà. E' un ragionamento che non mi piace, ma ammetto che ogni tanto è confortante perdercisi.

Post ipersuperficiale su argomenti che andrebbero approfonditi, ma non qui e non da me. Ho scritto abbastanza righe da finta donna vissuta (e in realtà solo un po' vecchia dentro... E la tizia che mi ha dato 28 anni me lo conferma ampiamente).

Canzone del giorno: cambiamo registro... Aria sulla quarta corda, Bach (aka la sigla di Superquark)

giovedì 5 aprile 2012

Risibile elenco

Oggi non vi farò un post, bensì un elenco. Un elenco, in ordine di frequenza, delle chiavi di ricerca che vi portano qui:

- un blog a caso valeria: e vabbè, niente da contestare, questi qui mi conoscono e vengono qui per vedere le puttanate che ho il coraggio di postare. Per poi guardarmi in faccia il giorno dopo, magari, e avere il garbo di non scomporsi neanche un po'. Grazie cari, apprezzo.
- luoghi comuni anni 90: i post sui luoghi comuni ci sono, quelli sugli anni '90 pure, ma una loro crasi non mi era mai passata per la testa. Ma quali luoghi comuni sono tipici SOLO degli anni '90? Che Pamela Anderson in Baywatch non avrebbe bisogno del salvagente rosso, che tanto con tutto quel silicone galleggia comunque? Mumble...
- 2012 tv alluce valgo: ecco, qui le mie idee iniziano a essere un po' meno chiare. Perché mai un povero disgraziato affetto da cotale disturbo nell'a.d. 2012 dovrebbe giungere qui? Voglio dire, magari riponeva tutte le sue speranze in Google, dopo che farmacisti e rimedi della nonna avevano miseramente fallito. Poveraccio, non si meritava di finire qui. E la tv cosa c'entra poi? Non è che questo ha la mente valga, anziché l'alluce? Va a saver.
- festa di necessità virtù: non era FARE di necessità virtù? Cos'è, la versione pasquale? Un mix di modi di dire mal riuscito? Stanotte non ci dormo.
- film porno la sarta: lo ammetto, è stata questa la chiave di ricerca che mi ha convinto a fare questo post. Sapere che se in Google cerchi un porno arrivi qui, beh, è estremamente confortante. Però non un porno a caso, attenzione: un porno con una sarta. Sesso sfrenato e impudente tra pizzi macramè e sete. A cavalcioni di una macchina da cucire, magari. E con un uso del metro che devia dalla classica misurazione delle lunghezze (anche se, pure quelle...). Cosa non deve fare una sarta per arrivare a fine mese.
- la supposta blog ultime notizie: già ve lo dissi: il post su EvaQ mi ha segnata a livello di chiavi di ricerca. Me la sono cercata. E ora viene a leggere questo blog la stessa gente che parteciperebbe alla sagra della costipazione, se ne esistesse mai una (e se mi rivelerete che in qualche paese nordico esiste davvero, avrete una blogger felice). Ma non si cerca una supposta a caso, così: qui si vogliono le ultime notizie dai blog. Le news più fresche.  Da "Metro" a "Peto" il passo è breve.
- lasupposta blogspot: ... eh vabbè, qui si esagera. Andate in farmacia e fatevelo spiegare là, come funziona. Non sono mica qua a purgarvi tutti quanti. Che poi lo cerchiate in Blogspot, come funziona, beh... Lasciatevelo dire: vi meritate tutta la costipazione di cui il vostro intestino è capace.
- marzo 2012 gira parainfluenza: eh già, non sia mai che un raffreddore vi uccida. Le diagnosi su Google sono sempre fonte di saggezza e verità, mai di ipocondria.
- qual'è il profumo dei lmfao: al di là del fatto che si dice DEGLI el-em-ef-ei-o, la domanda vera è: ne esiste uno? Sul serio? Non mi stupisce che lo cerchi uno che scrive qual è con l'apostrofo... Comunque secondo me il profumo degli LMFAO sa di muschio, sudore e pantaloni di pelle bagnati. Oppure di fumo. Ma non di sigaretta, ecco.
- vademecum pendolare: quel post era anche venuto maluccio. Provare per credere. Però si mantiene salda la mia convinzione sui bagni dei treni: oltre quella porta, c'è Narnia. Ho sempre più evidenze sperimentali che me lo confermano. Again, provare per credere.

In sostanza, la gente che viene qui ha dei problemi, anche non da poco. Bene così.

Canzone del giorno: Snow, Red hot chili peppers

mercoledì 4 aprile 2012

Ehiiiii, ci sono!

Amici e non, ben ritrovati. La giornata è stata lunga e non è ancora finita, ma sono ben contenta di scrivere finalmente qualcosa. Giornata spesa nel tentativo di non farmi cadere gli occhi sulla tastiera del pc su cui tentavo di capire cos'avrei dovuto fare nei giorni a venire, e spesa anche a sentir vituperare i miei gusti musicali. Peccato. Vabbè, i Rammstein non sono proprio commerciali, tant'è. In realtà non ho un granché da dirvi, né tanta voglia di pensare dato che i miei neuroni saranno impegnati ancora per un po' in faccende un po' più serie di un blog. Era giusto per non perdere il giro. E poi avevo voglia di scrivere, quindi questo post ve lo tenete pure se è brutto brutto.

Canzone del giorno: Amerika, Rammstein. Tiè.

domenica 1 aprile 2012

Primo d'aprile e Inizi

Primo aprile. Giorno di scherzoni. Al momento non ne ho ricevuti, e non vi dico la gioia. Gli scherzi suscitano in me lo stesso entusiasmo di un orzaiolo. Li trovo sgradevoli. Fastidiosi. Forse è perché ci casco sempre, immancabilmente. Già, questo potrebbe giocare un suo ruolo. Ci penso su e poi vi so dire.

Domani sarà un giorno di nuovi inizi. Di nuovo. Già, perché quello che avevo incominciato a marzo si è dovuto interrompere praticamente subito. Quando la sfiga s'accanisce... Comunque, non a molti è concesso avere due inizi, e io li ho. In un certo senso dovrei ritenermi fortunata, no? Ricominciare daccapo non è il sogno di più di qualcuno? Certo, il mio caso non c'azzecca niente, avrei preferito non ricominciare; anche perché magari a quest'ora sarei non dico operativa, ma un po' più di ora si. Ma a volte non vorremmo tutti ricominciare una storia, un rapporto, una situazione? Una vita. E quasi mai si può fare. Non si possono cancellare fatti e persone con un colpo di spugna e ricominciare come se nulla fosse. E se il caso vuole che tu ti ritrovi nella stessa esatta situazione da cui provieni (improbabile), sarai comunque tu ad essere diverso. L'uomo è in perenne, seppur minima, evoluzione. Quindi non affronteresti le situazioni con lo stesso spirito, perché sei intrinsecamente diverso e segnato; anche se forse è proprio questo quello che vuoi. Ma ti mancherebbe lo slancio dell'inizio. Prudenza contro entusiasmo: ne vale la pena? Questo non ve lo so proprio dire.

E ora basta con queste paranoie inutili (perdonatemi), che domattina la sveglia suona presto.

Canzone del giorno: tributo a un giovine che me li ha fatti conoscere ieri... Come ho fatto finora senza di loro? Broken wings, Alter bridge