giovedì 30 agosto 2012

Giornata tranquilla

Buonasera, miei signori. Oggi sono vagamente, e immotivatamente, contenta. Forse qualcuno in più si fida di me, qualcun altro socializza di più, con qualcuno schivo le figure di merda per un soffio. Forse, e dico FORSE, qualcosa inizia ad andare nel verso giusto. Poi ho litigato con una gonna lunga, e ha vinto lei. Ma vabbè, posso farmene tranquillamente una ragione e riporla nell'armadio ad libitum. Tiè. Certo, avrei i miei soliti motivi per essere nervosa, ma ormai sto diventando un cliché. Quindi stasera no, perché questa è stata una giornata tranquilla e, per una volta che capita, è giusto che il mondo lo sappia. Il mondo o voi, ecco. Baci baci.

Canzone del giorno: Il vitello dai piedi di balsa - Elio e le storie tese

lunedì 27 agosto 2012

Buoni e cattivi

Che poi al mondo ci sono delle persone proprio buone. A prescindere da chi hanno di fronte, che sennò sarebbe troppo facile. Ho la fortuna di avere a che fare con qualcuna di loro, sono di un buono che mette quasi soggezione. Senza essere pedissequi, però. Non capisco come facciano, è un'impostazione mentale e d'animo che merita un inchino e tanto di cappello. Posso solo ringraziarli e coccolarmeli un po', per quanto possibile. E magari trarne ispirazione.
Compensazione cosmica vuole che, di conseguenza, esistano degli individui del tutto evitabili. Di quelli che aspettano solo che tu scivoli su una buccia di banana, anzi la buccia te la mettono sotto i piedi. Magari di quelli che fan finta di interessarsi a te, solo per sapere cosa ti va male e goderne. Un po' alla "gli avvoltoi" degli 883. Il punto è accorgersene per tempo e non cadere nella rete dei falsi amici, "che forse sono peggio dei nemici" (sempre citando gli 883 dei tempi che furono).
Poi c'è la gente che si colloca nel mezzo. Sto imparando che non c'è solo il bianco e il nero, ma anche il grigio in varie sfumature. E anche tutti gli altri colori. Ho il grosso difetto di stilizzare le persone e classificarle come buone o cattive; e, come tutte le semplificazioni, è pratica ma estremamente limitante. Poi quando qualcosa va fuori binario ci resti male e non capisci perché. Ma se fossi stata più accorta, non avresti di che stupirti... No?
Scusate la gigaparanoia, oggi va così. Come si dice da queste parti, sono un po' in busa. U giorno mi vergognerò di questo post, già lo so.

Canzone del giorno: Iris, Goo goo dolls

domenica 26 agosto 2012

Ma boh...

Avete mai provato a stendervi e guardare il cielo? Solo il cielo, intendo. Il cielo e nient'altro. E' di un immenso che fa paura, specie quando è terso; le nuvole danno un riferimento che, seppur annunciatore di piogge, ti dà il senso delle proporzioni e della realtà. Lo sconfinato spaventa, ammettiamolo. Spaventa così tanto che a volte rilassa, non so come dire... E' come se la paura fosse circolare: percorrendo la circonferenza, a un certo punto ti ritrovi al punto di partenza, cioè a quando eri rilassato. Applico la circolarità a un sacco di cose, più o meno a sproposito.
... Uhm, forse dovrei smettere di delirare, almeno finché ho una parvenza di dignità.

Canzone del giorno: Glorious, Andreas Johnson

lunedì 20 agosto 2012

CompleBlog + 1

Dire che mi cala la palpebra è un simpaticissimo eufemismo. Ma questo post s'ha da fare, perché in realtà l'avrei dovuto fare ieri. Ieri, infatti, Un blog a caso ha compiuto il suo primo anno di vita. Una persona di un anno è un bambino ancora minuscolo, totalmente dipendente dal prossimo, immaturo, instabile sui suoi piedini. E un blog cos'è, a un anno? Un insieme di post che raccontano un pezzo di vita, tra facezie e serietà. Cos'è successo in questo anno? Molto sembra cambiato, ma in realtà no. I problemi non si sono risolti né sono cambiati, sono solo evoluti. Certo, ho una laurea. E tante incertezze. Una quantità di boiate scritte all'attivo. Momenti belli e momenti brutti. Momenti divertenti, fumosi, alcolici, confusi, ridanciani. Gioie, dolori, cose a caso. Ricchi premi e cotillons. Qualche speranza, ma molto molto cauta. L'importante è che ci sia. Vi ho raccontato essenzialmente la mia vita universitaria e appartamentosa, finché c'è stata; e quando non c'è stata più, vi ho raccontato che mi mancava. Mi manca tuttora, ma il tempo non lo si può riavvolgere all'indietro. Quindi andiamo avanti e tentiamo di crearci qualcosa di anche migliore. Vi ho parlato di mancanze, di vuoti da colmare. Vi ho parlato di StaiBene, EvaQ e Rebecca Black. Vi ho parlato di musica, libri e youtubers. Vi ho parlato di me, e quando non l'ho fatto qualcosa di me ve l'ho detto lo stesso.
... I blogger seri, in occasioni come queste, indicono concorsi a premi. Ma non ho mai millantato di essere una blogger seria.

Canzone del giorno: direi di ripropinarvi la prima canzone del giorno di sempre... No? :) My Hero, Mother Mary Mood. Che abbia iniziato questo blog con una cover è indicativo di qualcosa, secondo voi? Uhm...

venerdì 17 agosto 2012

StaiBene: tutta colpa di...

Qua il trash si spreca. Anzi, non so neanche più se chiamarlo trash o se siamo andati oltre. Ma esiste un nome per l' "oltre trash"? In tutta onestà non lo so, e ho anche troppo sonno (si, lo so che è presto ed è pure venerdì sera. Sono vecchia dentro) per pormi la questione. Fatto sta che stasera vi propino questo: La fine del mondo? Colpa di un peto.

Parliamone, per favore. StaiBene ritorna su questi schermi, e in grandissimo stile. Lo stile abbonda proprio, si si. La dignità umana. La classe. Si dice che la classe non sia acqua, e infatti in questo momento avrei più bisogno di un Baileys. Già l'articolo parte con un "Prima di procedere con la lettura, una premessa: nessuna presa in giro, è tutto vero" che sa di "io metto le mani avanti, la notizia me l'hanno passata così quindi abbiate pietà che c'ho famiglia". Già si parte bene, come quando si tenta di fare una lezione di educazione sessuale e la si comincia dicendo "però non ridete": dai, la risata parte in automatico solo per quello.
I fautori di questa pregevolissima ricerca, bontà loro, sono tre professoroni inglesi che, a fronte di gente che aspetta l'ultima foto marziana di Curiosity o una valanga di stelle cadenti dal cielo, sprofonda la sua mente ben più in basso. Letteralmente. Non serve che mi dilunghi ulteriormente sul dove, dai. Sia come sia, pare che i sauropodi di millemilamilioni di anni fa abbiano fatto troppe puzzette, producendo così troppo metano e quindi creando un bel tot di riscaldamento globale, preludio alla loro estinzione. Per verificare questa loro teoria i nostri Teletubbies meno uno hanno studiato delle mucche, in quanto pare che il loro metabolismo sia comparabile. Ecco, già il fatto che sappiano come digerivano i dinosauri un po' mi turba. Al mondo non si è in grado di creare un paio di pantaloni che mi stiano bene, ma se un sauropode avesse avuto bisogno di una purga (tanto per restare in tema) avremmo saputo cosa fare. E noi abbiamo solo dei pantaloni sbagliati e EvaQ. Mi chiedo poi come sia stato possibile partorire un'ipotesi del genere. Da dove ti viene l'ispirazione per una boiata così furibonda? Passeggiando in mezzo a un pascolo di vacche e assaporandone l'effluvio aromatico, immagino. Si, voglio immaginarmeli così, 'sti tre pozzi di scienza: a spasso per le campagne inglesi, in una di quelle zone che finiscono in "shire". A un certo punto, immersi nella nebbia, perdono l'orientamento. E poi fu l'olezzo. L'olezzo li riportò ad orientarsi, o almeno a trovare qualche forma di essere vivente. E loro, grati all'olezzo, decisero che esso avrebbe dovuto rivestire una qualche funzione fichissima e importantissima. E teoria del peto fu.
... E Staibene poteva lasciarsela scappare?

Canzone del giorno: Wake me up when september ends, Green day. Pure se è agosto pieno.

giovedì 16 agosto 2012

Piano piano, pianoforte

Oggi ho ripreso un'attività che avevo abbandonato da molto. Un'attività che mi ero ripromessa di riprendere più e più volte, ma che fino ad oggi è rimasto un proposito campato per aria. Verso le quattro e mezza ho scoperto il mio Brenn&Sohn, ho levato il panno rosso che copriva la tastiera, ho rimosso un po' di polvere. E infine ho posato di nuovo le dita sui tasti del mio pianoforte. L'ho studiato poco, male e molti anni fa, con qualche sporadica suonatina negli anni successivi. Perché l'avevo lasciato? Perché non ci ero per niente portata, mi innervosivo quando non mettevo in fila le note giuste e a tempo, non ero comunicativa. Però, a distanza di tempo, mi è tornata la voglia di suonare. E ho approfittato del fatto che fossi in casa da sola, completamente da sola. Mi mette parecchio disagio, che mi si ascolti finché suono. Non perché ho paura di sbagliare in pubblico o mi vergogno, ma perché è una cosa solo mia. Siamo io e la musica. E basta. Così dev'essere. Cantare in pubblico non mi disturba, suonare si. Non riesco a darvi ulteriori spiegazioni. Bah.
Fatto sta che ho suonato. Male, ma ho suonato. Cavolo, avevo pure dimenticato la proporzione tra le dita e i tasti, me li ricordavo più piccoli. Ormai l'unica tastiera a cui sono abituata è quella del pc. Questo mio vezzo perdurerà? Non lo so proprio, nel caso vi faccio sapere.

Canzone del giorno: Everybody hurts, REM

mercoledì 15 agosto 2012

Quasi compleanno e Ferragosto

Ohibò, tra qualche giorno questo blog compie un anno. Chi l'avrebbe mai pensato? Sentendo la puzza del compleanno, sono andata a rileggermi i primi post che avevo pubblicato... Mioddio. C'è parecchio di cui vergognarsi, tante paturnie, crisi non dico insensate ma sicuramente non interessanti per un lettore capitato qui più o meno per sbaglio... Random, qualcosa di buono. Aveva un'impronta molto più personale e molto meno cialtrona, il mio Blog a caso. Poi ho iniziato a dare il link ai miei amici quindi non me la sono più sentita di indugiare così tanto nei personalismi. Ok, lo faccio ancora, parlo dei fatti miei più del dovuto, ma con più contegno, questo mi sia concesso. Per il resto, forse dovrei tenere queste considerazioni per l'effettivo compleanno. E magari parlarvi di Ferragosto. No, perché oggi è Ferragosto... Ecco, fine di quello che vi dovevo dire su Ferragosto. Il resto, presumibilmente, ve l'ha già detto Studio Aperto. Chiudo qui questo breve post, perché il fastidio che provavo un paio d'ore fa e di cui avrei potuto parlarvi l'ho stemperato in una sana passeggiata. E senza tappa in gelateria, per dire quanto sono stata brava. Ancora gonfia come una zampogna, ma brava.

Canzone del giorno: Where did you sleep last night, Nirvana

martedì 14 agosto 2012

Passeggiate, anche mentali

Stasera ho in ballo una passeggiata in solitaria che non so se ho voglia di fare, anche perché passerò di sicuro davanti a un paio di gelaterie che mi tenteranno. E ho una panza che mi suggerirebbe di fare a meno di prendere il mio solito cono bacio-cioccolato extra fondente. Ai posteri l'ardua sentenza. E' che camminare mi piace molto, a dispetto del fatto che sia un'attività fisica, e che quindi secondo i miei standard dovrei odiarlo. Invece no. Mi stempera i pensieri, distende i nervi, mette un po' in pausa il cervello quando macina troppo e troppo male. Ho avuto molto da pensare in questi giorni, e quasi niente di piacevole; vi motivo così la mia assenza prolungata negli scorsi giorni. Quindi farei bene a camminare. Chissà perché è così terapeutico, onestamente non lo so. Ma spesso funziona, quindi mi ci applico. Anzi, mi viene spontaneo. Come a volte mi applico a questo blog raccontandovi i fatti miei. Faccio bene? No, ma pazienza. Non ho una quantità di visitatori così trascendentale da dovermi preoccupare di quello che scrivo.

Canzone del giorno: La cura, Franco Battiato. Pure il titolo è a tema, strano.

domenica 12 agosto 2012

Viaggi (mentali) in auto

I viaggi in macchina sono fautori di molte cose. Se si è alla guida, di solito portano nervosismo. Mai nessuno è sereno quando guida, ammettiamolo; gli altri automobilisti sono tutti imbecilli e i pedoni pensano di essere padroni della strada, non la pensano tutti così? Se invece si ha la fortuna di essere passeggeri, ci si diletta in altro. C'è chi vuole per forza fare conversazione e chi guarda fuori dal finestrino facendosi dei gran viaggi mentali. Manco a dirlo, io faccio parte della seconda categoria. Oltretutto in questi giorni mi è capitato spesso di farmi scarrozzare in giro, addirittura sul sedile dietro: un revival dell'infanzia come si deve, insomma. E a cosa ho pensato? Tra le tante cose, al fatto che nella vita vera mi piacerebbe che si potesse parlare come nei libri. Gusto per il melodramma ce l'ho, lo ammetto, quindi mi piacerebbe che ogni tanto si potesse parlare con frasoni ad effetto. C'è da dire che certe cose non si possono dire con frasi "normali", esistono concetti esprimibili solo con una certa aulicità, specie quando si tratta di introspezione o, in maniera del tutto opposta, di considerazioni sull'universo. Forse la mia è più che altro voglia di parlare e sentire parlare di questi temi. Non si spiegherebbe altrimenti il mio disinteresse per le frasi di libri che non siano "ad effetto". Non che non mi piacciano, ma non mi mancano nella vita vera. Poter dire "l'attaccamento che si ha solo verso le cose che fanno male" è tutt'altra cosa rispetto a "minchia, Sabbry", non vi pare?

Canzone del giorno: stasera vomitiamo anni '90, e di quelli brutti. Viva forever, Spice girls

venerdì 3 agosto 2012

Random

Il problema dell'avere tempo libero in quantità è che poi attacchi a pensare. E non sempre è un bene, perché ti arrovelli attorno a 3-4 nuclei di pensiero principale e li sviluppi in intricatissimi loop, trascurando la verosimiglianza di ciò che la tua mente può partorire. Oppure ottieni anche qualcosa di verosimile, ma assolutamente inutile e a tratti fautore di nervi tesi. E poi dicono che il tempo libero faccia rilassare. Bah. Trovatemi chi ha ideato per primo questa frase, che ci faccio due parole.
Detto questo, c'è da dire che le Olimpiadi mi distraggono per bene. Il problema è che mi viene voglia di praticare tipo tutti gli sport che vedo. Beh, non tutti: il dressage ve lo lascio volentieri, in effetti. Ma il nuoto, i tuffi, la scherma, la pallavolo, la ginnastica artistica in toto, perfino il tiro con l'arco e la carabina. Parliamone. Il problema è che ho la coordinazione di un elefante ubriaco, la stessa leggiadria e anche la stessa grazia. E' tanto quando non inciampo sui miei stessi piedi. Oltretutto, sono spesso preda di facili entusiasmi, quindi vediamo se questa irrefrenabile voglia di sport che non so fare perdurerà anche dopo le Olimpiadi. Si accettano scommesse. Sarebbe il caso che muovessi un po' le chiappette, ma staremo a vedere se lo farò sul serio o se il disincanto avrà il sopravvento (un modo elegante per dire che sono pigra). Certo che se imparassi a nuotare darei un senso ai mille mila corsi a cui mi spedivano a calci in età scolare. Non sarebbe stato proprio tutto tempo sprecato, ecco. Facciamo che vi so dire, eh.

Canzone del giorno: scopro solo oggi che il cantante dei miei adorati Alter Bridge, Myles Kennedy, dà voce alle ultime canzoni di Slash. In effetti non lo si riconosce quasi. Beccatevi You're a lie

giovedì 2 agosto 2012

Risibile elenco #3

Pensavate fosse finita. E invece no. Nossignore. Qua il buongusto per le chiavi di ricerca si spreca, e non è che me lo posso sorbire solo io. Quindi, dopo lo scorso post riapriamo le danze e visioniamo un altro po' di quelle paroline magiche che, se inserite in Google, portano qui qualche sventurato che cercava tutt'altro.

- dipinti astratti gatti.
Quindi c'è in giro gente che cerca dei quadri con dei gatti astratti. Fa piacere sapere che c'è gente sana di  mente e sobria, al mondo. Ma com'è un gatto astratto? E' il solo pensiero del gatto? Un gatto evanescente? Oppure ho capito male e cercano dei dipinti astratti FATTI dai gatti? No, perché gli Aristogatti insegnano:

Quanti dubbi. Quanti interrogativi in una sola chiave di ricerca. Stanotte non ci dormo, già lo so.
... Che poi cosa c'è di più astratto di un gatto che dipinge?










- puzzola real time.
La Puzzola Real Time, nota alla comunità scientifica come Puzzolis VendoCasaDisperatamentis, è un simpatica bestiola che si aggira sul canale 31 del digitale terrestre e tenta di venderti una casa. Fa finta di essere un architetto ma non lo è, in compenso ottiene il suo NATURALISSIMO (bi)colore di capelli con sole sei/otto ore di parrucchiere. Porta con disinvoltura tutti i tipi di tubino e prova molta simpatia per la luce a millemila watt, così non si notano le rughe che le stanno facendo cadere a pezzi la faccia. E spero solo quella.

- david hasselhoff che modello sono gli occhiali che indossa in supercar.
Non fidandomi dei miei ricordi, sono andata su Google immagini per raccattare la foto di questi benedetti occhiali. E sapete una cosa? Il buon David gli occhiali non li portava. Amico che hai fatto questa ricerca, se passi di qui leggi bene quello che sto per scriverti: non ti rovinare la vita su questo pensiero, smetti di cercare come un forsennato la marca di un paio di occhiali che in realtà non esistono. NON ESISTONO. Guarda che magari ti confondi con Tom Cruise in Top Gun, e lì ti posso aiutare: erano dei Ray Ban. Non c'è bisogno di ringraziarmi, oh sgrammaticato amico. Per te che mi dai del materiale di qualità su cui scrivere, questo ed altro.

- voce per megafono ferro vecchio.
Si, come voi sono persuasa che la voce che esce dal megafono di questa categoria di lavoratori sia sempre la stessa. In tutti i luoghi in tutti i laghi, la voce dei ferrovecchio è una sola. Secondo me è preregistrata, tipo quella di Trenitalia. Mi immagino che, all'alba dei tempi, quando le persone piene di ferraglia da buttare si strappavano i capelli perché non avevano nessuno a cui affidarsi, un omino canuto e con la stazza di un boiler si sia inventato questo simpatico mestiere, e con esso lo strillo che lo caratterizza. Qualcuno gli copiò allora idea e ugola, il resto è storia. Chissà se già c'erano i campionatori per la voce.

- party mamas che feste sono?/ party mamas assurdo/ party mamas chi sono i ricchi.
Ho sentito la necessità di riunire queste tre chiavi di ricerca perché accomunate dal peggiore programma del sopracitato Real Time. "Che feste sono?" Feste che per finta sono dei figli, in realtà sono delle mamme che le organizzano (errata corrige: che assumono un party planner che le organizzi). "Assurdo": innegabile. Assolutamente innegabile. "Chi sono i ricchi": i mariti, direi. Mariti che si vedono solo quando è ora di pagare. Mariti sufficientemente stolti da tenersi delle mogli il cui unico passatempo è spendere i loro soldi. Certo che, però... Insomma... Ho deciso, da grande voglio fare la party mama. Quella sì che è vita.

Canzone del giorno: Working class hero, cover dei Green day