sabato 31 dicembre 2011

Seduzione scientifica, ma siamo sicuri? #3

Non sia mai che nel 2011 rimanga qualcosa di incompiuto. Ciò che ha un inizio deve avere una fine: "13 consigli di seduzione scientifica"
http://staibene.libero.it/articolo_13-consigli-di-seduzione-scientifica_224399__1.html

Il capitolo conclusivo di questa trilogia sta per dischiudersi alle nostre menti. Trilogia. Come Il Signore degli Anelli. La dignità è proprio la stessa, si si. Ma non usciamo dal seminato e arriviamo a capo di questo vademecum della seduzione. Dopo i consigli per lui e quelli per lei, ci sono pure i consigli unisex. La parità dei sessi è anche questo. Oh che bello.

1) Lascia che sia il corpo a parlare.
Dubito si tratti di incentivare brontoloni di stomaco, puzzette e altra roba di buon gusto. Body language? Potrebbe funzionare, sai tentiamo di fare i buoni che siamo ANCORA (maledizione) sotto le feste... Lasciamo alla Webster University il beneficio del dubbio. Anche se a volte è più credibile il money talks.

2) Sii solare.
Questo è in palese contraddizione col punto 1) dei consigli per gli uomini, i quali venivano invitati a essere machiavellici, misteriosi e manipolatori. Ok, la redazione a questo punto iniziava a essere stufa e scriveva un po' la qualunque. Dopo aver sciolinato cliché su cliché per millemila punti, posso anche capire che si vada in fuffa. Basta saperlo, una così si regola... Ma come conciliare questi due consigli? Fare un po' i misteriosi e un po' i solari, a fasi alterne? Passare da un comportamento all'altro con nonchalance? Il rischio è una diagnosi di schizofrenia e la fuga del vostro amato, vedete voi se ne vale la pena.

3) Ripeti e imita i suoi gesti.
Questo si chiama "gioco dello specchio", amici miei. Non è seduzione scientifica, a meno che i bambini di 6-7 anni possano essere catalogati tra i più grandi seduttori del mondo. Ma anche no. Bah... Se vi può interessare, vi propongo altre simpatiche alternative a questo maturo giochino: i mimi, il gioca jouer, nascondino. Secondo me tornano utili uguale. Fidatevi della zia Valeria.

4) Mettiti qualcosa di rosso.
Dai, è pure l'ultimo dell'anno, ci sta. Qui si dice che il rosso attivi istinti primordiali ancora poco chiari ma riconducibili all'attrazione fisica. Se negli stralci scorsi ci siamo beccati delle scimmie, stavolta siamo dei tori. Speriamo solo di non venire infilzati da un matador, ecco.

Buona fine e buon inizio, amici miei!

Canzone del giorno: Fiesta pagana, Mago de Oz
http://www.youtube.com/watch?v=4z-rihLI4Xo

venerdì 30 dicembre 2011

Tra Jane Austen e cucina

Metà di questo pomeriggio se n'è andata guardando un film. Lo ammetto, era Orgoglio e pregiudizio nella versione del 1940. Colorato al computer, mentre l'originale era in bianco e nero. Jane Austen ha qualche potere malefico su di me sin dai tempi del liceo. O forse è Mr Darcy ad averlo. Bah. Che poi è una gran bella versione del film, ve la consiglio. Ironica, non troppo svenevole, e piuttosto vicina al romanzo. Personaggi eleganti e di una bellezza non troppo sfacciata. Mr Bennet fantastico. Se ci fossero più film così probabilmente andrei più spesso al cinema. E invece di film non so una cippalippa. Avete consigli da darmi? Prometto di ringraziarvi pubblicamente alla prima occasione. 'Sti cazzi, eh? Magari vi faccio una torta. Per inciso, quella di ieri è venuta molto bene. Foto? Foto, che 'sto post è troppo corto e le foto fanno volume.

non posso credere di averla messa su serio.

Canzone del giorno: è tempo di parodie. Douchebag, Shane Dawson. E guardate il video!
http://www.youtube.com/watch?v=Esa-qaPo7GQ

giovedì 29 dicembre 2011

Seduzione scientifica, ma siamo sicuri? #2

Ave, miei cari! In questa pausa a cui mi costringe la lievitazione dell torta (maledetto lievito di birra) mi accingo a scrivervi... No, non siete un ripiego, sto solo ottimizzando i tempi. Dai che vi voglio bene. Così tanto bene che continuerò quello che ieri ho iniziato, e lo farò solo per voi. Che culo, eh? Once again, "13 consigli di seduzione scientifica": http://staibene.libero.it/articolo_13-consigli-di-seduzione-scientifica_224399__1.html

Avevamo affrontato i consigli per lui, ma ora vediamo cosa ci riserva la parte sui consigli tinti di rosa.
1) Sii più diretta che puoi.
Ovvero: hai davanti a te una scimmia e trattala come tale. Non mandargli frasi criptiche e variamente interpretabili, sennò lo mandi in fuffa. Va in tilt il sistema operativo. L'uomo è un'entità semplice, non è strutturato per robe complicate. A livello evolutivo è poco sopra il lievito. Già centrare il water sarebbe un successo e andrebbe riconosciuto come tale. Intuire poi che il fatto che ci dica che siamo ingrassate e una nostra incazzatura siano legati da un rapporto causa-effetto, rasenterebbe il sublime. Non lo dico io, ma degli universitari della Pennsylvania. Omini, prendetevela con loro. Se volete mi procuro l'indirizzo.

2) Non esagerare con la palestra.
Certo, un uomo non vuole una donna con più forza di lui. Posso capirlo, insomma. Secondo me siete ben contenti anche solo quando vi chiediamo di aprirci la bottiglietta dell'acqua, che a noi quei tappi lì fanno male alle mani. Quello che mi sconvolge della ricerca australiana in questione (no, pure l'Australia... Ma in quanti ci si sono messi a far 'sta boiata?) è che il viso influisce per il 52% della valutazione totale della donna, il corpo per il 24%. Quello che avanza, un misero 24%, lo riserviamo all'intelletto o è appannaggio di ben altre doti, quali non so, un lobo dell'orecchio ben lavorato? Mani affusolate e almeno un po' meno pelose di quelle di Lupin? Cosa sono l'intelligenza e un buon carattere a fronte di un alluce valgo? Non c'è paragone.

3) Più che sullo sguardo, punta sul sorriso.
Certo, se non hai mai avuto frontali di bocca con spigoli vari è un'idea come un'altra. Magari gli occhi non lasciarli a casa, ecco. Che 'sti studiosi scozzesi hanno un bel dire che il sorriso è attraente, ma se avete gli occhi a fessura della cassetta delle lettere perché non vi siete messe le lenti a contatto... Beh, fidatevi che non è un granché. Se gli occhi a fessura, invece, li fate apposta perché volete fare le seccccsi, beh... Non stupitevi se poi vi chiedono "ti è caduta una lente nel piatto?". Non è secccsi, è da miopi.

4) Si al décolleté.
Alèèèèèèè eccoci arrivati al punto: tette expo! Agli uomini piacciono le tette, chi l'avrebbe detto? Il fenomeno viene corredato di un paio di spiegazioni assolutamente necessarie, perché non era minimamente intuibile. La prima è che il seno riporta al concetto di allattamento. Uhm. Sono perplessa. Se tutto quello che vogliono gli uomini è del latte basta che se lo comprino, non siamo mica delle vacche da mungere. Andiamo avanti, valà. La seconda spiegazione, fornita da un etologo inglese, è che il seno richiami la forma dei glutei, area sessuale principale per le scimmie. Come dicevo al punto 1), gli uomini sono delle scimmie. Il cerchio si chiude.

5) Passa una mano tra i capelli.
La Webster University un bel giorno si ritrovò senza una cippalippa da fare, quindi si mise a fare uno studio baggiano giusto per passare il tempo. E se in giro c'è una baggianata, StaiBene non può non coglierla. Quindi, eccovi l'elenco delle cose da fare per attrarre una scimmia. Primo: mani nei capelli. Io lo faccio semprissimo ma non vedo 'sti grandi effetti... Sarà perché lo faccio per strapparmi le doppie punte. Bah. Secondo: sistemarsi il vestito. Possibilmente ammiccando. E strusciandosi addosso a qualcosa. Mentre venite investite da una secchiata d'acqua, giusto per avere quel fine effetto vedo-non vedo (vedo, vedo, fidati). Terzo: accavallare le gambe. Eh, dipende dalle gambe. Se sei di stazza maggiore o uguale a Moira Orfei neanche tanto. Quarto: annuire. Ma se l'uomo non deve chiedere mai, perché noi dobbiamo annuire? Annuire è una risposta! Tra le cose da non fare, invece, incrociare le braccia, guardare il soffitto finché ci parla, evitare il contatto visivo. Anche qui: chi l'avrebbe mai detto? Eppure sono tutti atteggiamenti così educati! Uniti a un bel ruttone secondo me sono l'ideale. Come non esserne attratti?

Da qui si evince che l'uomo-scimmia qui descritto è attratto da signorine senza peli sulla lingua, senza muscoli, senza lenti a contatto (anzi, con), senza pudore e magari senza qualche capo di vestiario. Gratificante per entrambi i sessi, direi. Per il finale, alla prossima puntata.

Canzone del giorno: Time of your life, Green day
http://www.youtube.com/watch?v=mwnoNVOj1Fs

mercoledì 28 dicembre 2011

Seduzione scientifica, ma siamo sicuri? #1

Ok, presumo che ormai conosciate il mio rapporto conflittuale con StaiBene. Forse dovrei smettere di sparare sulla Croce Rossa, continuando a commentarne gli articoli. Forse il cielo mi punirà per il mio essere così impietosa. Forse dovrei avere più misericodia per questi poveri autori che in una maniera o nell'altra il lunario lo dovranno pur sbarcare. Forse. O forse no. "13 consigli di seduzione scientifica": http://staibene.libero.it/articolo_13-consigli-di-seduzione-scientifica_224399__1.html?refresh_cens

Già il titolo fa ridere. Che numero è, 13? I consigli sono tutti multipli di 5, si sa. 13 porta pure sfiga, no? Già da qui l'articolo promette bene. E poi qualcuno mi può dare la definizione corrente di "seduzione scientifica"? Cos'è, servi una cena a lume di candela su delle Petri? Hanno il vantaggio dei piatti di plastica: non le devi lavare, le butti via dopo l'uso. E sono pure pratiche per il finger food. Effettivamente ci dovrei fare un pensierino.

Cominciamo con i consigli per lui, và. Che qua è lunga.
1) Sii narciso, impulsivo, manipolatore e machiavellico.
Questa perla ce la dà uno studioso del New Mexico. Un simpaticone che autorizza altri simpaticoni a fare i balordi in nome del fascino seduttivo. Ok, alla donna media il mistero intrippa, è innegabile. Ma un manipolatore addirittura? Posso dire "sti cazzi"? Posso dire "sti gran cazzi"? Sappiate, cari ometti, che un essere del genere potremmo considerarlo se e solo se ha un portafogli sufficientemente cicciotto. Sennò, tanti saluti. ça va sans dire.

2) Imposta la voce.
Stavolta il dato viene da Londra. Temo che si siano riuniti in tanti per questo simpatico articolo. Mettervi a fare a maglia no, eh? No. Vabbè, tocca dire che son la prima sostenitrice del fatto che una bella voce fa la differenza. Del tutto. Chissà perché. Secondo l'articolo, questo quesito si spiega col fatto che una voce più bassa è indice di più testosterone. Ah beh, tutto chiaro. Figurarsi se non riguardava lo smutandamento. Autori, mai sentito dire che "la lingua batte dove il dente duole"? Io ve la butto là.

3) Tieni la barba incolta.
Fa un po' uomo vissuto, uomo che ha di meglio da fare che radersi. Tre cliché su tre, complimentoni. Comunque, gli uomini a questa cosa ci credono. E, per rafforzarne l'effetto, spesso eccedono. Come potremmo spiegare, altrimenti, i capelli spettinati, il vestire trasandato e l'eventuale poca propensione al benché minimo rapporto col sapone? Puzzolente is the new sexy.

4) Impara a ballare.
Perché dalle movenze "la donna sa capire chi è in buona salute e con un potenziale riproduttivo di tutto rispetto". Potenziale riproduttivo. Gravidanza. Il sogno di ogni donna è restare incinta. Sempre. Se si potesse fare anche senza trombare, meglio ancora. Non vediamo l'ora di assomigliare a dei palloni aerostatici con le caviglie gonfie e le voglie più impensate. Saremmo delle pazze a non volerlo.

Da qui si evince che noi donne apprezziamo dei novelli Tony Manero, se possibile piuttosto manipolatori e nemici del sapone, che parlano a rutti. Ah, e che non vediamo l'ora di farci ingravidare dai suddetti. Che quadretto edificante.
Basta, il resto alla prossima puntata. E' già abbastanza traumatica così, 'sta cosa.

Canzone del giorno: Hot for teacher, Van Halen
http://www.youtube.com/watch?v=g0XLKcMoXRE

martedì 27 dicembre 2011

E tu, di che superpotere sei? #3

Ecco a voi un'altra puntata assolutamente necessaria di superpoteri!

Viaggi nel tempo. Beh, che dire. Potremmo sapere in anticipo chi vincerà il campionato o risolvere il mistero della maschera di ferro. Qui si sfaciola (cit.) avanti e indietro nel tempo, cari miei. Potremmo utilizzare ora le scoperte scientifiche del futuro e potremmo vedere se Shakespeare era davvero un impostore come tentano di dirci. Potremmo sapere che fine faremo tra 30 anni o andare a fare un discorsetto a certi Maya. Per la gioia di Giacobbo. Comunque, potrebbe essere un problema. Provate a pensare alle conseguenze a cui potrebbe portare questo. Lo abbiamo appreso da una quantità esorbitante di telefilm: basta una minima alterazione nel corso degli eventi per stravolgerli del tutto. Se mi soffio il naso durante un viaggio nel tempo posso provocare una pandemia. Se rivelo troppo rischio di alterare la storia. Se getto un paio di scarpe potrei far fallire la Nike. Insomma, un casino. Responsabilità enormi, se pensate che c'è chi userebbe questo potere solo per vedere come si vestono le amiche a Capodanno e regolarsi di conseguenza. E volete davvero gestire un superpotere così, col rischio di fare un bordello ogni volta che fate pipì nell'epoca sbagliata?
E poi, nel passato o nel futuro potremmo incontrare le nostre versioni più giovani o anziane, o sparirebbero in virtù della nostra presenza? Perché io alla mini-Valeria un paio di discorsi li farei. E me li farei fare dalla giga-Valeria. No, così una parte avvantaggiata. Certo, con tutta probabilità demolirei l'autostima della mia mini-me per pura e semplice malvagità; quindi va da se che la Valeria adulta demolirebbe la mia. Ma anche no. E poi c'è della gente ben antipatica al mondo, e pensare che nello stesso istante possano esisterne due esemplari di età diverse sarebbe un ottimo motivo per cui il mondo potrebbe e dovrebbe implodere.

Capigliatura prensile. Qui mi viene in mente solo Medusa, con tutta la sua testona di serpenti. Lei la usava per pietrificare chiunque la guardasse (e una coi capelli di serpente come può non lasciarti di sasso? Ok, questa era pessima. Inizio a sentire l'età ragazzi miei), ma se come me siete straordinariamente pigri potreste trovare per questo potere copiose e simpatiche applicazioni. Vuoi uno yogurt ma non hai pezza di scollarti dal divano? Deleghi i capelli! Devi prendere un libro che sta molto in alto? Deleghi i capelli! Devi stirare? Deleghi i capelli! Quello che mi chiedo io è se nel pacchetto-potere sono incluse anche le extention. Hai un bel dire ad avere i capelli prensili, se poi sono lunghi come quelli di Tabatha mani di forbice. Lì l'unica cosa che possono prendere è la polvere.

Creazione di illusioni. Non so voi, ma io la userei su me stessa. Potrei creare un mondo fatato tipo mini Pony per scappare dalle brutture quotidiane quando sono proprio bruttebruttebrutte... Certo, foderiamoci gli occhi di prosciutto. Come se non lo facesse già il TG1. Estimatori di Minzolini, non me ne vogliate... Ma poi i suoi estimatori esistono davvero o mi trovo già nel mondo delle illusioni? Signor estimatore, scenda dal mini Pony che ne parliamo.

Canzone del giorno: Il drago infuocato nel bosco incantato, Gli atroci... Una presa per il culo del mio tanto amato metal "epico"
http://www.youtube.com/watch?v=Nbhqs1-SBkI

lunedì 26 dicembre 2011

Feste e faccia tosta: di necessità virtù

... Fare il post a Natale sarebbe stato improponibile, non tanto per il tempo ma per il contenuto. Già quello della vigilia era sdolcinato oltre misura. E poi, in effetti, ho avuto da fare: ho letto il libercolo antinatale. Meno cinico del previsto, ma pur sempre fonte di sostentamento quando l'unica alternativa erano i triti e ritriti film natalizi pieni di buoni sentimenti e trascendentale prevedibilità. Eccoci alla fine della prima tranche di giorni di festa, in attesa del Capodanno che tutti angoscia ("cosa fai a Capodanno?" è una frase che inizia a circolare spaventosamente già da settembre). Ma non pensiamoci e facciamo finta di essere tornati alla normalità, almeno per un paio di giorni; oppure, facciamo i compiti per casa e pensiamo a un modo per sopravvivere alle prossime, ulteriori, non necessarie feste. La chiave di tutto è la faccia tosta, signori miei, e con questo credo di svelarvi l'acqua calda. Mai come in questo periodo dell'anno ci viene richiesta. Quante volte avete dovuto fingere copioso entusiasmo di fronte a un regalo osceno, tipo dei fazzoletti di carta decorati a tema natalizio o peggio, alla versione implementata di quello che volevate davvero? Da piccola avevo chiesto una Sbrodolina e mi è arrivato uno sconosciutissimo Tommasino, fate voi. E quante volte vi sono arrivate le sgradevolissime domande da parenti che vedete solo durante le feste; notate che non ho detto DELLE domande, ma LE domande. Esattamente quelle da non fare: ti sei laureato/a? Hai trovato lavoro? Ti sei trovata un moroso/a? Ma quanto pesi? No perché dall'ultima volta che si siamo visti mi pare che tu sia ingrassato/a. Voi come reagite? Quello che vi consiglio io è riempirvi le fauci di ogni sorta di materiale edibile (perché si sa, coi parenti ci si trova sempre a orario pasti... E non a caso) e schivate così ogni tipo di risposta. E 'sti cazzi. Oppure siate subdoli e passate al contrattacco: quello che preferisco in assoluto sono gli insulti mascherati da complimenti. "Come ti stanno bene i capelli! La protagonista di Flashdance li aveva proprio uguali!"; "Hai la stessa presenza scenica di qualcuno di famoso, ma non mi ricordo chi... Ah si: Galeazzi!" "E' bello che alla tua età tu abbia ancora il coraggio di mettere tutto quel trucco!". Qui si mette a tacere chiunque, oppure scatta la violenza. Ma volete mettere una bella rissa con il tedio dell'indesiderata riunione di parenti sgradevoli? Fate un po' voi. Magari così evitate pure la rognosissima tombola (per quanto, tocca dire, anch'essa sia spesso foriera di nervi tesi e violenza dovuti alla voglia di vincere, sempre e comunque) e tutto il resto. Con buona pace delle tradizioni, delle cartelle, dei fagioli, delle lucine e di tutto il resto. E probabilmente anche dei nonni.

Canzone del giorno: School's out, Alice Cooper
http://www.youtube.com/watch?v=qga5eONXU_4

sabato 24 dicembre 2011

Auguri, tipo

Vigilia di Natale. Sarebbe il caso di mettere da parte il solito cinismo, no? Bisognerebbe essere contenti, a Natale! Perché da bambini ci piaceva tanto? Essenzialmente per i regali e perché si stava a casa da scuola, ma non solo. C'era qualcosa in più, qualcosa che si respirava nell'aria e ti riempiva la testa. Che ti metteva nello stato d'animo più gioioso a memoria d'uomo, che invadeva tutte le tue membra e ti faceva sopportare pure le zie troppo sbaciucchiose e avide si strizzatine di guance. Eri contento e basta. Ecco, quello che vi auguro è di ritrovare lo stesso spirito festante e gioioso, di avere ogni singola cellula pervasa di serenità, che di questi tempi ce n'è tanto bisogno.
... Da questo post si evince che non ho ancora iniziato a leggere "Buone feste con il metodo sticazzi".

Canzone del giorno: niente di natalizio, che questo post è già troppo sdolcinato di per sé. My heart is broken, Evanescence (che invece non è sdolcinata, no no... Valeria ripigliati)
http://www.youtube.com/watch?v=6rRaiT2ABIk

venerdì 23 dicembre 2011

Maledetto, cosa dici?

Ahahaha, StaiBene è fenomenale. E' sempre fonte di grande consolazione, anche quando di consolazione non hai bisogno. Ti consola a prescindere. Ecco a voi quello che, secondo questa rubrica baggiana, non bisogna mai  dire a una donna: "Le 10 frasi proibite": http://donna.libero.it/lifestyle/37491298/le-10-frasi-proibite?refresh_ce
C'è da dire che come classifica sa un po' di Paleolitico misto sciattone. Luoghi comuni mescolati a consigli che provengono, come al solito, dall'alto di 'sta ceppa. Ma esaminiamo nel dettagli siffatta chart.

10. "Quanti anni hai?"
Ok, questa è talmente banale da essere quasi mitologica. Narrami o Musa/l'ira dell'utero-munita/a cui è stata chiesta l'età/da un povero stolto che per questo/patirà la penuria di patata a vita. No, dai, veramente: ci sono donne/ragazze VERE che si offendono sul serio per questa domanda? Forse qualche vedette, starlette o persona non appartenente al mondo vero. Un mondo vero fatto di pigiami di pile, di rughe e assenza di dindi per cambiare il telefonino, figurarsi per fare il botox.

9. "Voi donne non sapete..."
Guarda, l'unica cosa che non sappiamo è che diamine sia un fuorigioco. Temo sia connaturato alla nostra stessa esistenza. Per il resto, sono abbastanza persuasa che ne sappiamo a sufficienza. Qui l'autrice dice "tanto lo sappiamo bene che ciò che noi non conosciamo è meno importante"; ottimo, esistono ancora le acidone al mondo, buono a sapersi. Forse per farla infastidire le avevano chiesto l'età.

8. "Cara, ti vedo strana, cosa c'è che non va?"
Siamo sicuri che questa domanda debba rientrare nella top 10 del fastidio? Secondo me no. Per una volta che si accorgono di qualcosa, 'sti uomini li dobbiamo pure punire? Guardate che diventa controproducente, perché poi non fanno più caso a niente. Non bene. E poi a una domanda del genere come rispondete? Con il classico "niente" o con un più deciso "lo dovresti sapere"? Nel secondo caso, tocca dire che abbiamo delle aspettative perennemente troppo alte. Gli uomini sono strutturati molto diversamente da noi, e pensano in modo diverso. In un ragionamento vanno dritti dal punto A al punto B, mentre noi in mezzo ci mettiamo tutto l'alfabeto. C'è da portare della gran pazienza e prendersela con la natura matrigna.

7. "Decidi tu"
Ribadisco: questa è una frase che dovrebbe darci fastidio? Ci viene lasciato il potere decisionale e noi lo schifiamo? Cos'è, l'autrice dell'articolo era in sindrome premestruale per scrivere 'sta roba?

6. "Cosa vuoi per Natale?"
Beh, è il periodo giusto... Capisco il fastidio provocato da questa domanda, perché a me piacciono le sorprese. Proprio tanto. Quindi chiedermi cosa voglio che mi sia regalato è una cattiveria. Anche perché mi intimidisco e ve lo dico, mettendoci del mio per rovinare tutto. Che poi un regalo non deve essere per forza qualcosa che ci serve o che vogliamo nello specifico. E' più uno sfizio grazioso. Quindi, o uomini: liberate la fantasia e non fidatevi delle commesse che vogliono appiopparvi un set di sacchetti per l'aspirapolvere, che magari lì non apprezziamo mica.

5. "Cos'è questo? Ha un aspetto strano"
Carne di muflone tritata con penne del gufo con gli occhiali. Accompagnata da cavolfiori bolliti all'infinito, insetti morti (non tutti), locuste e piaghe d'Egitto varie. Ma per favore... E poi volete dirmi che un uomo etero userebbe la parola "aspetto"? E, sia chiaro, non per riferirsi a una ragazza? Non so chi conosciate voi, ma secondo me no. Al massimo, dopo aver scofanato tutto, possono dire "comunque cos'era quella roba?"; magari in un unico rutto aromatizzato.

4. "Ti vedo ingrassata"
Un modo per dire "voglio morire adesso, e se possibile tra atroci sofferenze".

3. "Rilassati"
Questo vale in generale: se qualcuno è teso-nervoso-nello stato d'animo per uccidere un rinoceronte a mani nude, non ditegli di rilassarsi. MAI. Rischiate di ritrovarvi al posto del rinoceronte di cui sopra. E non è mica bello, io ve lo dico.

2. Si è girato a guardare un'altra
... e se gli torciamo il collo a sufficienza, potrà restare girato per sempre. Gli facciamo pure un favore.

Ma cosa si merita il primo posto di questa fiera del luogo comune? Ecco a voi la hit del fastidio:
1. "Sai, lei era così..."
Ah, un classico: il paragone con una ex. Una di quelle cose che a noi causa un embolo, e a loro la frase 3. come affermazione successiva. Che poi noi non possiamo neanche fare lo stesso con loro, perché gli uomini (saggiamente, tocca dire) il più delle volte se ne fregano. O non ascoltano direttamente. A volte, omini cari, avete una rilassatezza davvero invidiabile. Invidiabile perché noi non ce l'abbiamo; e non avendola, c'incazziamo. C'incazziamo tanto. Quindi, se volete evitare la comparsa di funghi atomici o esplosioni di altra natura nei vostri pressi, evitate questa affermazione. Che poi ve ne pentite come e più di padre Maronno.

Canzone del giorno: Would you love a monsterman, Lordi, Mi chiedo se poi alla bambina del video lo psicologo l'abbia pagato la produzione
http://www.youtube.com/watch?v=AOfiziY-htU

giovedì 22 dicembre 2011

Micropost anitinatalizio

Continuando sulla scia di ieri, oggi ho comprato questo:


Libercolo, non deludermi. Fammi felice.

Canzone del giorno: El bestia, Davide van de Sfroos
http://www.youtube.com/watch?v=QCEVS553ehY

mercoledì 21 dicembre 2011

Non si scappa dal Natale

... Che poi io ho lo stesso spirito natalizio del Grinch. Spesso anche lo stesso colorito. Comunque, io il Natale non lo sento proprio. Mai. Sono la persona meno natalizia del creato. In casa mia non c'è il minimo addobbo, e non me ne cale. L'albero è riposto troppo in alto e io soffro di vertigini. E non ho intenzione di chiedere a chicchessia di tirarmelo giù: a che pro? Poi lo devo addobbare e non ho palle. Cioè, non ho voglia, che le palle da attaccare le avrò pure, da qualche parte. E poi il mio albero è a fibre ottiche, non dovrei neanche sbattermi molto con le lucine. Ma non mi va. Idem per il presepe. Natale è solo un periodo dell'anno in cui fare e ricevere regali, una volta perso il senso cristiano del termine. E a Natale sono tutti più buoni, e Natale è un buon motivo per essere felici, e a Natale ci si vuole bene tutti, e Natale qua e Natale là. Balle. Quali sono i posti più natalizi, quelli che sentono più le festività, quelli più decorati e festanti? I negozi. Chiediamoci perché. Il Natale è chiassoso, invadente, prepotente e imperioso. Non puoi nasconderti perché è ovunque, e non funziona neanche rintanarsi in casa perché ti raggiunge anche lì tramite i ragazzini che cantano la chiarastella. Non si scappa dal Natale. E' come la tua ombra, un'ombra che compare solo a fine dicembre; e ti salvi solo se sei un vampiro, dato che loro l'ombra non ce l'hanno. Ultimamente ci dicono pure che sono molto belli e che sbrilluccicano al sole, ma non è che dobbiamo credere proprio a tutto, insomma. Sennò crediamo pure al babau e al topino dei denti. Bene, dopo avervi sfrantecato le balle con le mie paranoie su 'ste feste, posso anche lasciarvi: buone feste!

Canzone del giorno: Elephants, Them crooked vultures
http://www.youtube.com/watch?v=E2zIMyjQh8s

martedì 20 dicembre 2011

La musica è roba da matematici

Dopo una giornata all'insegna degli anatemi scagliati contro la Vodafone, per fare il post prendo spunto da un articolo che ho letto. No, stavolta vi risparmio gli articolo di StaiBene, per una volta posso avere anch'io pietà di voi: siamo sotto Natale, no? E allora... "Can science predict a hit song? Bristol PhD student Matt thinks so!"
http://www.findaphd.com/student/news.aspx?id=00202

Stavolta vi chiedo uno sforzo in più perché l'articolo è in inglese, ma è molto interessante. Qui si dice che all'università di Bristol sia stato trovato l'algoritmo della canzone perfetta. Ovvero, tramite qualche calcolo si può vedere se una canzone diventerà una hit o meno, basandosi su parametri quali tempo, durata, semplicità armonica, casino che fa. Ora, io adoro la musica. Proprio tanto. Passo metà del mio tempo a cantare (o gracchiare?), e l'altra metà a ricordare a me stessa di non farlo in pubblico o per strada. Sono sempre alla ricerca di qualcosa da ascoltare. Quindi mi sento particolarmente chiamata in causa in un articolo del genere. Parliamone. Al di là del poco "romanticismo" della cosa, quanto ci si può credere? Noi esseri umani siamo così prevedibili dal punto di vista dei gusti musicali, da essere matematizzabili? O l'idea è valida quanto l'algoritmo dell'amicizia di Sheldon? Qui si dice che l'algoritmo ci prende nel 60% dei casi, che non sarà una percentuale eccezionale ma supera abbondantemente il quorum. Fa un po' tristezza pensare di essere "artisticamente" prevedibili. E' mortificante. D'altronde... Se ascoltiamo la radio veniamo forse smentiti? Chi popola le nostre charts? A ben guardare, le canzoni più popolari si possono raggruppare in ben pochi generi: le unz-unz, le introspettive fino alla depressione, le mancanti di spina dorsale. La radio la ascolto ben poco, mi cerco cose di un altro genere... Ma quello che ascolto io è un po' troppo particolare per finire in top 10. Le vere hit sono come le patate, volendo rifarmi a un post di qualche tempo fa: non sanno di niente quindi non fanno schifo a nessuno, quindi "piacciono". E quindi plausibile che il tutto sia matematizzabile, ahinoi, per quanto vi siano fluttuazioni dovute ai gusti dell'epoca cui si fa riferimento.

Tra le curiosità dello studio, troviamo ad esempio che dagli anni '80 per il successo di una canzone assume particolare rilievo la ballabilità. Ma dai? Eppure negli anni '80 non ballava mica nessuno... Non l'avrei mai detto. Flashdance e Dirty dancing non mi avevano suggerito proprio niente.
Negli anni '80 avevano successo anche le ballate. Ma ballate come? Perché al giorno d'oggi si dice che le ballate le faccia Tiziano Ferro, e a me pare che semplicemente canti a scatti, come quando si impiglia(va) il nastro della cassetta nel videoregistratore. Come se si dimenticasse che sta cantando, e se ne ricordasse solo dopo un po'.
L'equazione funziona peggio alla fine degli anni '70 e all'inizio degli '80, segno che la musica di quel periodo era meno prevedibile e quindi più originale. Ora, qua mi pare che ci si sia un po' troppo fissati con gli anni '80. Piacciono pure a me, per carità, ma non possiamo stare dietro ai Dead or alive e soci vari in eterno. Vorrei avvertirvi che siamo nel 2011. Quasi 2012. Non è che l'autore ha un insoluto con gli anni '80? Non so, un trauma infantile, una canzone che l'ha turbato a vita, una partita mai vinta giocando col Commodore 16. Del disagio, insomma. Sarebbe una domanda da fargli.
Per mescolare le acque, il nostro amico ci dice che fino ai primi anni '90 andavano per la maggiore armonizzazioni semplici, mentre da quella data in poi prevalgono i tempi semplici, tipo il 4/4. Fritz, vorrei dirti che "primi anni '90" è quasi un modo per dire "tardi anni '80". Quindi anni '80 di nuovo. Esci da questo loop di Don't you forget about me, Time after time e Wouldn't it be good. Dai, che se ce la fai prometto di procurarti qualcuno in grado di cracckarti il giochino del Commodore.
Infine, ci si dice che di solito le canzoni intesta alla classifica sono "louder", aka fanno più casino. Sarà, ma io in cima alla top 10 non ho mai visto i System of a down. E non ditemi che gente tipo Red hot chili peppers fa casino, che da quando John Frusciante se n'è (ri)andato sono diventati ancora più mosci di quello che già stavano diventando. Se però per casino si intende un po' di unz-unz alla Lady Gaga, allora... Beh, come obiettare?

Canzone del giorno: per un post molto più serio di quanto avrei voluto, una canzone un po' ignoranta (per dirla alla nonna Erminia style) ci vuole. Make my day, The electric diorama
http://www.youtube.com/watch?v=tkyPikN2MeY

lunedì 19 dicembre 2011

Sonno e genetica

Signori miei, probabilmente non ve ne cale ma è ripartita l'insonnia. Mi stanno per cadere gli occhi sulla tastiera. Non ne posso più di svegliarmi a prescindere alle 3.30 e girarmi nel letto per 2-3 ore senza dormire. Eppure non ho motivi di stress. Dormo poco e male, e va a sapere perché... Aspettate, forse ho trovato chi può darmi una risposta: ovviamente parlo di StaiBene! E infatti, puntale come il Natale a dicembre o la pioggia a Pasquetta, ecco che ci viene offerta non una verità, ma LA verità. Illuminazione divina. Scienza infusa. Da chi non si sa, ma infusa. "Insonnia da cervelloni": http://donna.libero.it/lifestyle/37373446/insonnia-da-cervelloni

I dati, stavolta, vengono da Monaco. Da una equipe di cronobiologi. Che minchia è un cronobiologo? E' una figura fatiscente che si sono inventati per giustificare l'esistenza di questa ricerca? I cronobiologi sono come Ronald McDonald? Bah... Comunque, che si dice, qui? Che esiste un gene la cui mutazione "può renderci efficienti anche con pochissime ore di sonno non inviandoci l'impulso di dormire". Quindi se non dormi sei un novello Leonardo da Vinci. Se sei un mutante tipo X-Men non-adamantio-munito allora puoi mettere su una centrale idroelettrica con una girandola per bambini e l'acqua sporca con cui hai lavato per terra. Immaginatevi le conversazioni: "signor mutante, ho una paletta da sabbia e delle bomboniere in ceramica: mi costruisce una piscina?". McGiver ti fa una pippa. A proposito di Pippa, gli inglesi, che fanno sempre tanto ridere, lo chiamano il gene Tatcher. Che umorismo. Posso dire "sti cazzi" o è volgare?

A ben guardare, questa ricerca non mi aiuta per niente. Infatti, qua si parla di gente che dorme poche ore e si sveglia fresca come uno dei bocciuoli che in questi giorni mi stanno invadendo casa (si, in prima approssimazione vivo in una fioreria). Io ho la stessa vitalità di un elefante congestionato. Di un bradipo ubriaco. Di una tartaruga rovesciata sul guscio. Se non dormo almeno otto ore filate mi si può punzecchiare tutto il giorno con uno spillo o percuotere con un cucchiaio, tanto non reagisco. Non ce la posso proprio fare. E StaiBene non mi aiuta. StaiBene 'sti cazzi, volgare che sia.

Per chiudere in bellezza, l'autrice fa la simpaticona e ci propone qualche battuta degna di una spassosissima gag di un qualche programma di varietà anni '60. "Dietro certificato medico con tanto di analisi del DNA in allegato si potrà avere il diritto a fare un pisolino anche in ufficio?". Certo, gioia, ma solo se al certificato alleghi anche la coperta. "La mancanza del gene Tatcher sarà la nuova scusa per non fare l’amore?": oh guarda, trovare scuse del genere è il primo pensiero delle ovaie-munite. Risolvere i problemi al lavoro, gestire la casa, trovare scuse per non trombare: queste sono le priorità. Non necessariamente in quest'ordine. E poi chiediamoci perché i cromosomi XX non godano ancora della stessa considerazione degli XY. Qua c'è della gente che rema contro, e manco se ne accorge.

Canzone del giorno: Rumore nero, The bastard sons of Dioniso
http://www.youtube.com/watch?v=axPS7hgcuww

domenica 18 dicembre 2011

Esegesi di un taglio mal riuscito

Questa canzone la adoro. Mi piace veramente tanto. Non solo perché amo il genere, ma perché è ben fatta, ha i violoncelli, il cantato è difficilissimo e la melodia è bella. Ve l'ho postata qualche giorno fa come canzone del giorno, ma con un video diverso... Questo, invece, è quello ufficiale. Ahinoi, tocca dire. Sarebbe stato meglio il fermoimmagine della copertina per tutti i 4:23 minuti della canzone. Paranoid circus dei Lyriel:


Il tutto comincia con il logo del nome del gruppo e della canzone, che ci fa presagire un'atmosfera metal-chic. Fin qui tutto ok. Partono i violoncelli, e vediamo quella che sarà la nostra protagonista: una tizia che dorme. Ripeto per chi non l'avesse inteso per bene: la protagonista, quella che dovrebbe guidarci nella storia del video, già DORME. Promette benissimo. Vitalità ed entusiasmo a bizzeffe già dal'inizio, pensa cosa sarà mai a fine canzone... Luci soffuse, carta da parati da carcerato, sottoveste modalità intrombabileforever e taglio di capelli che potremmo apprezzare meglio dopo, in tutto il suo cattivo gusto. Le tende color ocra (un colore che dovrebbe essere vietato per legge anche solo perché fa finta di non essere parente del beige) a righe si muovono mosse dal vento... Che poetico. Certo che la cucitura la potevano fare meglio, non a 8 metri da terra. Vabbè, metto a riposo la sarta inespressa che è in me, sennò non si va avanti. Ci si palesano il violinista e la violoncellista, e vediamo che c'è qualcosa che non va. Violoncellista bionda in tiro, con tanto di papillon, e violinista in cappellino da baseball: glielo spiegate voi, che stanno nello stesso video? Non dico essere vestiti uguali (sono abbastanza persuasa del fatto che il tizio non starebbe un granché bene con la camicetta di lei) ma almeno un minimo di coordinazione. Giusto perché non sembri che lei vada a una prima teatrale e lui a vedere il Chievo.
La nostra eroina (chiamata così solo per dovere di cronaca) dà segni di risveglio, scena nella quale si intravede un vestito dal corpetto rosso che salterà fuori anche dopo. Dai cara, svegliati. Che tra un po' iniziano a cantare e tu ti devi ancora alzare e lavare i denti. Sei un video ufficiale, ti pare il caso di farti trovare finché ti lavi le ascelle o simili? Un po' di creanza, diamine.
Bontà sua, la pulzella spalanca gli occhioni e si tira su. Chissà a che pensa, forse è indecisa se fare prima la colazione o una doccia. O forse pensa alla squacerla riflessa nello specchio che canta. E le invidia il taglio di capelli, dato che il suo è rimasto negli anni '80 o giù di lì. Perfino la Carrà ha dei capelli meno anacronistici. Forse vuole andare in bagno a tagliarseli un po', perché la vediamo alzarsi, afferrare uno stipite graffiatissimo per più tempo del necessario (guarda che, anche se stringi, non puoi strozzare uno stipite. Ti do questa notizia) e cammina. Dai che il bagno è a portata! Ce la puoi fare! E invece no, perché incappa nello specchio di cui sopra, dove le squacerle sono diventate due: alla mora di prima si è aggiunta infatti una bionda caduta di faccia nella terra da trucco. Abbastanza inquietante, tocca dire. Inoltre, invece di raggiungere il bagno per potersi così tagliare i capelli in santa pace, viene risucchiata nello specchio. Bendata e seduta su un trono, mentre le altre due le ronzano intorno cantando. Anzi, "ronzare" non è la parola più esatta. Diciamo che si passa da metal-chic a lesbo-chic, ecco. Ammiccamenti, carezze (specie da parte della bionda inquietante) e roba varia. Sbaglio o certi film porno iniziano così?
Inciso! Qui vediamo il gruppo, capitanato dalla squacerla originaria, che suona e canta in una stanza con della tappezzeria terribilmente accattivante. Si, se vivi nel periodo Rococò. La cantante inoltre si fregia del vestito col corpetto rosso che avevamo visto prima nella camera della sorella sfigata di Kim Carnes (giusto per non dire sempre Cindy Lauper, ecco), nonché di un paio di guantini neri. Ecco, la cosa che mi fa storcere più il naso in questo video è proprio come lei si muove finché canta. Capisco che non hai il microfono su cui fare conto, e che ferma immobile non ci puoi stare, ma minchia. Trasmetti la stessa convinzione delle vecchiette che attraversano la strada. Si, quelle che ci mettono sette ore, titubano e si fermano in mezzo alle strisce come se si fossero dimenticate perché sono lì e come ci sono arrivate. Non ondeggiare così, ti prego, che mi viene il mal di mare. Purtroppo neanche i primi piani sono un granché dalla tua parte, ma temo che ce ne dovremo fare una ragione.
Torna la nostra protagonista in vestaglia antisesso, che prima si vede nello specchio bendata e sul trono, e poi si trova sul medesimo trono ma in un corridoio la cui moquette urla "what a feeling" o una qualche altra hit altrettanto moderna, scegliete voi quale. Temo anche che fosse stata pulita alla medesima epoca, l'ultima volta. La foca si decide a sbendarsi (ci voleva un genio, tesoro?) e tutto quello che mi viene da dirle è "cambia truccatore". Vabbè. Qui la parte con la band e la squacerla in corpetto rosso è molto più imponente, il che rende ancora più evidente l'imbarazzo della giovane donna di fronte alla telecamera. Scene che ti fanno sperare che il video finisca presto, o almeno di avere del prosecco a portata. Miss sottoveste si incammina, forse per andare in cerca di un paio di forbici con cui sfoltire la frangia, e inizia la sua forsennata ricerca che la conduce giù per una rampa di scale (con delle balaustre di gran classe, oh si). Guardandosi indietro rivede la cantante mora, e meno male perché non ricordava bene come andasse fatta la scalatura del ciuffo. Arriva pure la bionda di prima, in una versione molto meno inquietante. Apprezziamo tanto, signora, grazie. Mentre 'ste due se la cantano, la protagonista continua a pascolare in giro nella casa che deve avere il tasso di umidità più alto del mondo, visto cosa stanno diventando i suoi capelli. Ok, è chiaro: il video è stato girato a Rovigo. Bastava dirlo.
Pascola e ripascola, arriva ad aprire una porta bianca. Nota: ora si manifesta in maniera del tutto evidente ciò che già si sospettava. Ovvero che la sottoveste le è troppo larga di tette. Dai cara, non è una tragedia... Ma vestiti della tua taglia per piacere. C'è chi può e chi non può: tu non può.
Cosa ci sarà dietro alla magica porta? Ma la band che se a canta, ovvio. Qui il gesticolare della mora diventa imbarazzante in modo colossale, e infatti aumentano gli stacchi sugli altri componenti del gruppo. Avendo uno strumento da suonare, sembrano se non altro meno impacciati. Primo piano della nostra protagonista (evitarcelo no, eh? No), ripresa dall'alto della band, squacerla che gira intorno a questa eroina dalla faccia anacronistica. Di nuovo ritornello, altra ripresa dall'alto, mora che gesticola sempre di più e che a 3:27 ci mostra le uscite di sicurezza neanche fosse una hostess Ryanair. Movenze di una che non sa più cosa fare, stacchi sul resto della band, primi piani evitabilissimi. Canzone che finisce con un "I'm so tired" e, coerentemente, la protagonista si ritrova a letto a dormire. Senza aver trovato uno straccio di forbice. Che ingiustizia.

Canzone del giorno: Avalon, Lunatica
http://www.youtube.com/watch?v=qxLr2kw4izY

sabato 17 dicembre 2011

Casino e Notizie inutili

Oggi ciò che più mi preme sono copiosi problemi di spazio. Camera mia è diventata un ammasso di cose con 15 cm quadri di calpestabile. C'è roba ovunque. Roba di tutti i tipi. Pensate a qualunque cosa, e quella c'è. Borse, ceste di vimine, scarpe, vestiti, scatoloni, valige, boa di struzzo, stereo, alloro, sporte&sportine di varia natura. Che è una cosa che un po' di nervoso me lo fa. Anzi, non un po'. Tanto. Fa disordine. Disordinissimo. Entropia portami via. Ma sapete cosa? Chissenefrega. Se c'è disordine un motivo c'è, ed è che è il segno di un qualcosa di pregno che è capitato. E che ho di meglio da fare, che mettermi a far la massaia in camera. Quindi, gioiamo del disordine: indica una vita piena.

Dopo questo saggio di filosofia piuttosto inutile, nonché auto-giustificativo della mia poca voglia di fare, mi accingo a scrivere un post piuttosto fuffoso. Come al solito, la voglia di scrivere supera la capacità di produrre contenuto. Pistolando in internet in cerca di un argomento, ho trovato una notizia imprescindibile: Britney Spears si sposa. Di nuovo. No, ma... Posso dire "minchia"? Era necessaria come notizia? Bah, sul bombardamento mediatico di notizie profondamente inutili è stato già detto tutto, o almeno credo... L'unico contributo che posso dare alla causa è un "cheppalle". Che poi è già stato detto pure quello. Quindi, tanti auguri Britney. Se mi inviti ti regalo un rasoio elettrico, che così se ti torna lo schizzo di raderti la testa non devi neanche andare dal parrucchiere (o dal tosatore di pecore, vedi tu chi ti si addice di più).

Canzone del giorno: The gathering, Delain
http://www.youtube.com/watch?v=_nExce26tXs

venerdì 16 dicembre 2011

Metti, un giorno, una laurea

Cosa concorre alla buona riuscita di una festa di laurea?
- una buona messa in piega, un vestito carino e trucco decente
- amici e parenti
- un vestito da suora zoccola (con tanto di dolorosissimo tacco mille)
- un pennarello rosso, da utilizzare possibilmente sulla faccia
- provette da 50 mL ripiene di alcol
- cibo a volontà
- papiro letto con fare da dislessica
- tanti abbracci
- canzoni a nastro
- bottiglie grondanti spumante
- copiosi cori.
Dimentico qualcosa? Secondo me no... Anzi si, questo:

Voi siete dei FOLLI. No, tanto perché lo sappiate. Ma è anche per questo che vi voglio bene. Grazie di tutto, vi siete mobilitati in tanti e non me l'aspettavo. La giornata è riuscita bene anche e soprattutto grazie a voi.

Canzone del giorno: quella più indicata per oggi, ovvio... Ok, me la tiro, lo ammetto. We are the champions, Queen
http://www.youtube.com/watch?v=04854XqcfCY&ob=av3n

giovedì 15 dicembre 2011

Relax casalingo... Opinabile

Ok. Sono fortunata che dal pc non riusciate a vedermi i capelli. Il parrucchiere a cui mi affido da tipo 10 anni mi ha sonoramente tradita. E ora sembro una comparsa dei video di Cindy Lauper. Cristo. Detto questo, sto vagheggiando su come potrà essere la giornata di domani. Preoccupazione e disagio. Per fortuna che c'è il blog, a distrarmi. O meglio: il blog e StaiBene, che prima o poi mi farà causa ma intanto mi consiglia "4 idee a tutto relax casalingo": http://staibene.libero.it/articolo_idee-antistress-relax-in-casa_217180__1.html

1. Chopin concilia il sonno, Schubert distende.
In effetti Chopin è quello dei Notturni, ci sta anche. Coerente. Ma secondo me quelli che hanno scritto 'sto articolo non si sono manco sprecati ad ascoltare la musica in questione: una volta selezionata la classica perché fa sempre figo, han letto i titoli e bon. Morta lì. Se Chopin avesse scritto La cavalcata delle valchirie, sarebbe stato un altro paio di maniche. Ma solo per il titolo, eh? Che vi credete? Schubert distende e Vivaldi (manco citato nel titolo... W il patriottismo) dà energia: ma vuoi mettere la Primavera con La cavalcata delle valchirie? Ma dai... Confermo che secondo me gli autori non hanno neanche ascoltati i pezzi. Vergogna e biasimo a voi.

2. Respira col diaframma.
Ora, io provo da anni a cantare col diaframma ma non ne sono mai stata in grado. Mai. Mi esce tutto di gola, o di naso (giusto per avere quel sound al retrogusto di adenoidi, tipo Ramazzotti). Quindi inizio a dubitare seriamente che me l'abbiano messo, il diaframma. Non ce l'ho proprio. O se ce l'ho, non l'ho trovo. Ecco, ho perso il diaframma. Non mi rilasserò casalingamente mai più. Pianto e stridore di denti.

3. Il bagno nella vasca.
Qui ci consigliano di portare la temperatura a 38-40° e di aggiungere alloro e bicarbonato. A questo punto potete aggiungere un trito di sedano, carota e cipolla. Mettete poi il succo di mezzo limone, lievito di birra, strutto, sale rosa dell'Himalaya, chiodi di garofano, cannella e scorzette di arancia; a seguire, olive taggiasche con annessa salamoia, rhum a piacere e bacche di ginepro. Quando la brodaglia avrà assunto un colore giallo scuro, immergetevi e lasciate stufare. Nel senso che ora che avete preparato tutta 'sta roba sarete ben stufi. Se non altro non avrete più la forza di essere nervosi.

4. Automassaggio.
Ovvero una precisa e dettagliata tecnica per massaggiarsi i piedi. Con istruzioni passo passo, tipo quando Mucciaccia deve far fare la maschera di cartapesta ai bambini. Prendetevi un piede: fatto? Bene, ora afferratevi un dito del piede con pollice ed indice della mano: fatto? Bene, ora con l'altra mano afferrate il martellone che ha lasciato lì Willy il coyote l'ultima volta che è venuto a trovarvi. Impugnatelo stretto stretto, poi prendete la mira e tirate un colpo fortissimo al dito del piede che avete afferrato. Se non vi siete fatti male a sufficienza, ripetete per le altre dita. Quando vi sarete disintegrati tutti i malleoli, ecco che non penserete più allo stress, ma solo a come raggiungere il pronto soccorso più vicino e a che spiegazione dare agli infermieri per lo sfacelo che vi siete procurati ai piedi.

Ora si che sono rilassata.

Canzone del giorno: Waltz #2, Elliott Smith
http://www.youtube.com/watch?v=dLb33LZX4dc

mercoledì 14 dicembre 2011

Gonfiabili molto utili

Amici miei, il contatore di visualizzazioni totali oggi è a 999. Anche ieri in realtà, visto che oggi non ci sono state visite. 999. Non mi dispiace, come numero. Non ha la pomposità della cifra tonda, ma è simmetrico. Non è male.

Forte di questa introduzione sull'estetica dei numeri ('sti cazzi), mi accingo ora a parlarvi non so bene di cosa. Oggi ho le idee un po' confuse. Come dovevano averle loro, i progettisti dell'ultimo ritrovato della tecnica, di ciò che era davvero necessario al mondo. Si, dell'imprescindibile robot gonfiabile: http://punto-informatico.it/3346628/PI/News/alba-dei-robot-gonfiabili.aspx#Scene_1
La mia fonte di boiate è sempre la stessa, ed è sempre ben fornita su più argomenti, tocca dire... Che bravi. Mi compiaccio. Devo ammettere che all'inizio avevo capito malissimo, ovvero che il ritrovato della tecnica fosse una bambola gonfiabile robot, e invece no. Mi chiedo perché nessuno l'abbia mai progettata, secondo me avrebbe un gran mercato. Una bambola gonfiabile robot venderebbe a palate. Risolleverebbe le entrate (che termine inopportuno) dei sexy shop. Non farebbero ora ad arrivare che già verrebbero vendute. Anche in tempi di crisi, infatti, ci sono cose che tirano più di un carro di buoi. Eccome. Vabbè, lasciamo perdere.
In pratica, questo è un robot gonfiabile che fa della roba. La domanda sorge spontanea: PERCHÉ'??? Perché gonfiabile? Mah, non gli passava proprio niente a 'sti tizi. Me li vedo lì, ad aspettare l'installazione dell'aggiornamento di Windows (circa tre ere geologiche) che tentano di ammazzare il tempo in qualche modo: "ma che ne dici di fare un sudoku?" "eh ma cheppalle" "allora giochiamo con la wii?" "ma no che pezza, che poi a ping pong non capisco niente, con quelle inquadrature strane... e se invece giochiamo a chi inventa la baggianata più grande?" "fatta!". E così ci siamo trovati con i robot gonfiabili e il vestito fatto di bistecche di lady Gaga. Lotta tra titani. Non avrei voluto essere nel giudice di gara.

Canzone del giorno: video uscito ieri dei miei adorati Lacuna Coil... Trip the darkness
http://www.youtube.com/watch?v=HEtnZB6DwAw

martedì 13 dicembre 2011

Democrazia al maschile

Qual è la mia principale fonte di soddisfazione postifera, ultimamente? Secondo me avete indovinato: StaiBene. Che rubrica baggiana. Quale ovvietà vi propinerò, stasera? Quale pillola di saggezza? Quale scoperta che illuminerà le menti nostre e dei posteri? Beh, quello che tutte le donne sanno di default sugli uomini: "Bella o brutta non conta, a lui basta che respiri..."
http://staibene.libero.it/articolo_bella-o-brutta-non-conta-a-lui-basta-che-respiri_fromyahoo_223495__1.html?refresh_cens

Stavolta i dati di questa ricerca dal risultato assolutamente imprevedibile vengono dall'Olanda, e più precisamente dalla notissima università di Groningen. No, secondo me 'ste boiate le tirano fuori le università più sconosciute per farsi pubblicità. Per attrarre studenti, e quindi dindi, con il discorso "guarda che ricerche fiche e da ggggiovani che facciamo qua... Dai iscriviti per favore! Con il libretto ti alleghiamo un bong e un happy meal". Signori olandesi, anche no. Dai, per favore. Già i luoghi comuni sull'Olanda si sprecano, vogliamo aggiungerci questo saggio di inutile banalità? Perché qui bastava il QI di una sedia a dondolo. Ma neanche di quelle tanto belle, oltretutto. Si, magari mangiata dai tarli e con la vernice scrostata.
Qui pare sia stato visto che la presenza di una donna faccia aumentare i livelli di testosterone dell'uomo, al di là del fatto che sia bella o brutta. Questo perché l'uomo si predispone a prescindere a un potenziale accoppiamento. Sempre. In tutti i luoghi in tutti i laghi. Nel dubbio, gli si arma lo schioppo. Ormoni sull'attenti, giusto per non trovarsi impreparati in caso di smutandamento improvviso. Non si sa mai che la donna possa ripensarci, meglio farsi trovare preparati. Anche se magari è la cugina brutta di Mariangela Fantozzi. Voi uomini sì che siete democratici, vi apprezzo proprio tanto. A ben pensarci, non è da ieri che ne avete una per ogni tipo di donna: la donna nana, la bionda, la rossa, e chi più ne ha più ne metta. Bravi. Democratici.
Secondo lo studione olandese, tale predisposizione al fiki fiki a prescindere spiega anche perché gli uomini tendano a raccontare balle alle donne sul loro lavoro o simili: perché sennò la donna non se li tromba più. Ah beh allora... Sentite, omini, sto per sconvolgervi: le donne apprezziamo molto la sincerità. Anche perché se raccontate balle vi sgamiamo. Una donna preferisce sentirsi dire che a 40 anni vivete ancora con la mamma piuttosto che millantiate un super loft chissà dove. Perché che voi abbiate l'istinto di farvi belli agli occhi delle pulzelle, le pulzelle lo sanno. E hanno sviluppato l'istinto del contrattacco-sgamo-tanto-non-mi-freghi. Vi converrebbe non provarci neanche. Ma voi siete troppo ingenui per aver capito questa fondamentale verità, poveri cari. Beh, noi continueremo ad approfittarcene, giusto perché lo sappiate.

Canzone del giorno: The name of love, The shimmer
http://www.youtube.com/watch?v=EI9CFG59HFw&list=LLT7M1LVhUbdDVl1xneEIczA&index=5&feature=plpp_video

lunedì 12 dicembre 2011

Diario di una giornata non qualunque

Signori miei, eccovi un post un po' fuori dagli standard che ho assunto ultimamente... Se è vero che un blog dovrebbe essere un diario personale, beh, questa sera lo sarà.
Tutto inizia questa mattina all'alba, dopo una nottata meno insonne del previsto. Si va a prendere il treno, col moccio al naso causa freddo. Il treno arriva puntuale, ma nel suo percorso arranca in maniera disperata. 44 km in 60 minuti: c'è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo, a partire dal cuore in gola che mi ha causato. Già immaginavo telefonate disperate a chi di dovere, e un compromettente arrivo in ritardo. Così non è stato, dato che chi di dovere (i tre dell'Ave Maria. Alvin and the chipmunks. Il buono il brutto e il cattivo - peraltro con ruoli tutti da attribuire) era ben più in ritardo di me. Arrivati nell'aula preposta, ci si accorge - ohibò - che non c'è il pc. Non c'è neanche il telo bianco per il proiettore, ma pazienza. Si va a prendere il pc, ma non va. Quando si riesce a farlo funzionare (dopo imprecazioni mentali che vi risparmio) non va la chiavetta. Quando ci si decide ad andare a prendere un altro pc, nonché il telo bianco, ecco che parte. Colori sfalsati ma pazienza. Inizio a parlare, e arriva dentro CHIUNQUE. Compreso un omino in camice che porta il telo e lo monta fischiettando, interrompendomi di tanto in tanto con domande che magari ci si poteva risparmiare. Io blatero, conscia del fatto che l'automatismo di quella cosetta chiamata "respirazione" è andato allegramente a puttane. Ogni tanto qualcuno del Trio Lescano mi interrompe. Alla fine, domande. Snervamento a livelli tali da impedirmi di essere nervosa. Valutazione positiva, ricchi premi e cotillons. A seguire un paio di spritz, pranzo a casa di una nonna, supporto morale a un'amica ingiustamente massacrata da un olandese che non ha neanche la dignità di essere un olandese volante. Altro spritz, tappa laboratorio fico, ciobar. Ritorno a casa, con treno lento come il giovedì: la giornata finisce così come è cominciata.
Eh già signori miei, questo è uno di qui giorni che segna la fine della vita come l'ho conosciuta finora. Che delimita un prima e un dopo, anche se rendersene ben bene conto è un altro paio di maniche. Mi sembra di non riuscire ad afferrare il senso di tutto questo. E' troppo? Forse si, ma mi ci abituerò. Cosa resta della giornata di oggi? Una sensazione vaga di aver fatto qualcosa di buono, tanta stanchezza, un casino assurdo in camera. E' tempo di rimettere in ordine.
... Che poi "dottoressa" e "Valeria" nella stessa frase suonano malissimo.

Canzone del giorno: ammetto di averla ascoltata per la prima volta 10 minuti fa, ma mi piace. I violoncelli fanno sempre il loro porco effetto, specie nel metal sinfonico. E pure la parte cantata è parecchio interessante e poco prevedibile (e da cantare deve essere non poco difficile). Paranoid Circus (che come titolo si confà alla giornata) dei Lyriel
http://www.youtube.com/watch?v=thZxflNQa3A

domenica 11 dicembre 2011

Ci provai...

Io c'ho provato a fare il post, stasera... Niente da fare. Troppo tesa. Ci risentiamo dopo che qualcuno si sarà azzardato a chiamarmi "dottoressa".

sabato 10 dicembre 2011

Infanzia anni '90: pulcini giapponesi

Ok, stasera si cerca la risata facile, lo ammetto. Perché si parla di coloro su cui è già stato detto tutto, sperando di non essere banale. Sulla cui inverosimiglianza si è ampiamente ironizzato. Su cui tutti hanno già potuto esprimere le loro perplessità. Perché che infanzia anni '90 avete avuto, se non avete mai avuto a che fare con Holly e Benji?
No, veramente, non so da dove iniziare. Questa è la storia di due ragazzi che giocano a calcio, e fin qua tutto bene. Capirai, ce n'è a bizzeffe di aspiranti campioni di pallone, soprattutto in Italia. Qua se dici sport dici calcio (purtroppo, tocca dire). Ma cos'hanno di particolare questi due? Holly è un bravissimo ragazzo che "si allena tirando i rigori", Benji è uno con un pessimo carattere che "si allena parando i rigori". Io preferivo Benji, sarà forse perché era molto più snobbato rispetto a Holly... Ci credo che era burbero. Voglio dire, non se li caga nessuno i portieri. Sarà che non corrono e forse viene da pensare che abbiano la vita troppo facile. Gli attaccanti invece sono più ammirati e adorati... Come dimostra il fatto che beccano molte più veline. Si, è questo il parametro più corretto per valutazioni di un certo tipo.
Le divise dei nostri eroi erano fotoniche: fighissime, linde, lavate e stirate. Proprio come quelle dei pulcini di qualunque paesello qui in giro... Certo. Qua era una grazia avercele, le maglie. E di solito di lanetta sintetica. Magari taglia unica (ed enorme, che poi i bambini crescono e dover comprare un'altra divisa è uno spreco). Infangate. Elettrostatiche, che quando ti azzardi a toccare qualcosa di metallo non prendi la scossa, ti fulmini direttamente. E loro... Divise belle belle in modo assurdo (cit.). Bianche profilate di blu o rosso, con il logo della New Team. Il logo. No, ci rendiamo conto? Nella vita vera di un pulcino, il logo è un miraggio. Al massimo i dirigenti (?) fanno con WordArt una pacchianata inguardabile.
Inoltre, questi baldi giovani giocavano in stadi abnormi e sempre pieni. PIENI. Con il cronista (sempre lo stesso) in diretta nazionale. Ma quando mai? Ma per favore! E poi non ci pioveva quasi mai. Al massimo le rare piogge enfatizzavano la grazia dei movimenti e delle acrobazie assolutamente inutili di cui si fregiavano i nostri personaggi. Vero che vi ricordate le mosse assolutamente balorde, inutili e impossibili che facevano TUTTI imprescindibilmente? Come i circensi gemelli Derrick. Prego avvalersi del seguente supporto audiovisivo:

Da notare come annunciano la mossa, tipo Goku quando fa l'Onda Energetica. E fanno perfino oscurare il cielo. Non so voi, ma a me viene da ridere. Uno striscia sull'erba manco avesse la sciolina sotto la schiena, e l'altro salta tipo 20 metri. Ma vi immaginate le prime volte in cui provavano la mossa? Perché per quello che salta è un attimo sbagliare mira e centrare non i piedi del fratello, ma altro. Sono abbastanza persuasa del fatto che il tizio sdraiato sia diventato un eunuco prima della decima prova, a stare larghi.
Ricordo anche una volta in cui Mark Lenders (il mio preferito in assoluto) abbatte un albero calciando una palla medica (scatenando in cielo fulmini e saette)... Ed è subito deforestazione.
Ma ora veniamo al punto centrale: IL CAMPO. Infinito. Dieci puntate per percorrerlo. Era impossibile guardare da un estremo all'altro, anche perché magari in mezzo c'era la nebbia o una tempesta. Si, era talmente lungo da comprendere varie fasce climatiche. Da una parte con le moffole e le stallattiti al naso, dall'altro in compagnia dei beduini. In mezzo c'è la dogana. Per andare da una parte all'altra ci vuole il passaporto. E poi i campi amatoriali assomigliano più a dei pantani che a dei prati all'inglese. Questi erano sempre perfetti e ben rifiniti... Ma vogliamo parlare pure della pendenza? Ora, neanche i campi dei normali pulcini sono proprio piani, ma lì è un problema di fondi. E 'sti qua, viste le divise e i vari orpelli di cui erano muniti, di budget ne avevano eccome. Quindi perché diamine il campo non poteva essere in piano? Perché sembrava piazzato sulla cima di una collina? A che pro? Per farci capire quanto fossero bravi i giocatori? Bah. Per oscurare la visuale della porta e lasciarci un po' di suspance? Ma minchia, guarda che lo so che dall'altra parte c'è la porta! Son mica scema!

Canzone del giorno: Unleashed degli Epica (muniti di cantante strafiga, come si conviene alle donne del metal)
http://www.youtube.com/watch?v=eNGzltK_tlc

venerdì 9 dicembre 2011

E tu, di che superpotere sei? #2

Che ne dite di vagliare insieme un altro po' di superpoteri? Cominciamo? Via!

Invisibilità. Il potere dei pervertiti. Perché ammettiamolo, chi non lo userebbe per dare una sbirciatina nei camerini di H&M? Nel bagno dell'inquilino/a del piano di sopra? Ma si, anche solo per curiosità. Però poi state attenti, perché c'è invisibilità e invisibilità. Se andate a risparmio e la trovate in offerta, c'è il rischio che funzioni male. Magari non diventate invisibili del tutto. Vi resta fuori il naso, un'ascella, un braccio, un pezzo di piede. E lì scatta lo sgamo. O la scaga imperiale di chi si trova un deretano solo et pensoso per casa. Vi salvate solo se vi resta fuori una mano: lì potete far finta di essere un simpatico personaggio della famiglia Addams e trotterellare via.
Vi può anche capitare l'invisibilità a tempo determinato, e qui bisogna proprio essere accorti. Se andate in visita dove non dovreste e calcolate male i tempi, guardate che è un casino non da poco. Tocca correre, perché minimo minimo vi inseguono muniti di spranga o manuali di anatomia, che tanto fanno male uguale.
Altra pecca dell'invisibilità: i vestiti. Nessun film o cartone animato ci ha mai dato la risposta definitiva: i vestiti diventano invisibili o no? Perché cambia tutto. Se non diventano invisibili, tocca andare in giro nudi. E se abbiamo preso l'invisibilità perché ce la regalavano comprando tre fustini di Dash, è anche probabile che sia ampiamente tarocca. Ergo, rischiate di trovarvi nudi e visibilissimi a metà della vostra opera, nobile o abietta che sia. Anche qui tocca scappare, ma nudi è anche complicato: maschi o femmine che siate, qualcosa che sballonzola c'è (e se siete ipodotati/e, questo è uno dei casi in cui ritenersi fortunati).

Duplicazione. Creare un clone di noi stessi. Molto molto pratico. Potrei mandare il clone a fare quello che non ho voglia mentre io sto in panciolle davanti alla tv. IN TEORIA. Perché il clone è come me, sennò non è clone... E questo cosa implica? Che se io non voglia di fare una cosa non la farò, e lui neppure. Quindi saremo in due a starcene in panciolle davanti alla tv. Oppure si litiga, si viene alle mani, ci si disintegra nel tentativo di convincere l'altro a fare quella determinata cosa. Ecco, un clone è solo un'altra persona con cui litigare. Facciamo di no.
... Che poi nel momento in cui uno cede, cede anche l'altro. Quindi a cosa serve?

Metamorfosi. Assumere sembianze di altre persone o cose. Figo. Io vorrei essere un letto da esposizione dell'Ikea, perché secondo me se quei letti lì potessero parlare ne direbbero di ogni. Oppure vorrei essere una figona imperiale, ovvio. Ma è talmente banale... Magari, se non ho voglia di depilarmi, mi potrei trasformare in un uomo: sai che pratico? Le convenzioni sociali autorizzano gli uomini a essere irsuti ovunque, quindi sarebbe estremamente utile. Che figo. Certo, anche questo potere è un po' da maniaci. Se vuoi entrare in uno spogliatoio che non si confà all'ortaggio in tua dotazione, basta che ti trasformi in qualcuno dell'altro sesso e le porte ti si spalancano. C'è da sperare che non sia un potere a tempo anche questo, che se finché fate conversazione con una bella mora nello spogliatoio della palestra vi spunta all'improvviso il pirillo guardate che potrebbe essere un problema.

Canzone del giorno: L'abbandono, Marta sui tubi
http://www.youtube.com/watch?v=VPuPjwZkWoI

giovedì 8 dicembre 2011

100 post, 4 trucchi

Rieccomi qua, amici miei! Lo ammetto, già da lunedì sera ero trasformatore-munita quindi avrei potuto prodigarmi in un qualche post... In realtà non avevo la più pallida idea di che cosa scrivere. Inoltre, su questo post grava la responsabilità di essere il centesimo. 100 post, che sembra che io abbia un sacco da dire. Cifra super tonda. Bisognerebbe fare un super post. Perché il numero, per convenzione sociale, te lo impone.
Beh... No, sappiatelo. Sarà un post tendente all'imbecille né più né meno del solito.

Oggi, in questa festività che ci ha fatto (forse) dormire qualche ora in più, vi offro un altro articolo da quell'inesauribile fonte di boiate, ricchi premi e cotillons che è StaiBene. Anzi, questa è un'altra rubricaccia dei medesimi autori, TuttoSulLavoro. Perché c'è crisi. E così, contro l'ansia da discorso in pubblico, "4 trucchi e ti passa la paura": http://tuttosullavoro.libero.it/gallery/3775/4-trucchi-e-ti-passa-la-paura/
Lo ammetto, è un filino autoreferenziale, visto che lunedì mi aspetta una prova particolarmente foriera di ansia da prestazione. Vediamo se stavolta 'sti baggiani hanno qualcosa di utile da dire, anche se visti i precedenti...

Primo trucco: Focalizzati sulla tua audience.
Ovvero: guarda una sola persona e fai finta di parlare solo a lei (ma una volta non bisognava immaginarsela nuda? E' la versione censurata, questa?). Ora, se durante una conferenza, un seminario o quello che è, il relatore mi guardasse fisso tutto il tempo... Beh, io mi prenderei malissimo. Farei tutte le facce del mondo. Penserei di avere qualcosa che non va. Mi spalpuzzerei la faccia e, una volta appurato che non ho zucchero a velo sulle guance o mascara colato a mò di puzzola, inizierei a pensare di avere a che fare con un maniaco. Il che mi indurrebbe a tentare di dileguarmi, con buona pace delle crisi di panico dell'oratore, il quale probabilmente andrebbe in fuffa perché sta guardando il suo totem antipanico che se ne va. Probabilmente inizierebbe a correre su e giù per il palco strappandosi i capelli, o sverrebbe, o si prodigherebbe in riti apotropaici di sorta che richiedono quattro agnelli sgozzati, una vergine e canti in aramaico.
No, beh, un consiglione.

Secondo trucco: non considerare l'ansia di parlare in pubblico come negativa.
Un attimo... L'incoerenza la vedo solo io? Se all'inizio dici che puoi togliermi l'ansia ora non puoi dirmi "l'ansia non è poi così male". E' pubblicità ingannevole, bello. Perseguibile a norma di legge.

Terzo trucco: non pensare troppo a quali siano le regole per una corretta presentazione.
Certo. Guarda, lunedì vado su in bermuda a fiori con quattro fogliacci stropicciati e lasciando a casa il power point. Un figurone galattico. Perché "attenersi troppo alla teoria potrebbe distrarti". Al di là della poca correttezza grammaticale della frase, me lo dici cosa vuol dire, mannaggia zozza? Se mi avessi detto "circonvoluzioni foriere di astratti Macchu Picchu asburgici", o cantato una canzone di Battiato, sarebbe stato chiaro tanto quanto.

Quarto trucco: ricordati che gli altri percepiscono minimamente il tuo nervosismo.
Ah beh, la mia prima preoccupazione di quando ho l'ansia sono proprio gli astanti. Si si. Ma cazzarola. Se è vero che gli altri non percepiscono tanto il nervosismo, perché non essere onesti e farglielo capire a chiare lettere? Non so, iniziamo a urlare "aiuto" squarciagola. Ululiamo. Rotoliamoci per terra. Accucciamoci e iniziamo a dondolarci avanti e indietro abbracciandoci le ginocchia. Iniziamo a lanciare le onnipresenti caramelline all'anice sui nostri ascoltatori come fosse acqua santa, al grido di "esci da questa stanza". Abbracciamo il settantenne con la barba in prima fila e diciamogli "ho sempre saputo che esistevi, Babbo Natale!". Tiriamo un calcione al pc urlando "questa è Sparta". O facciamo finta di riceverlo, il calcione, con conseguente caduta nel solito dirupo (devo smetterla con 'sta cosa di 300).

Utile. Davvero davvero utile.

Canzone del giorno: Nobody move, nobody get hurt dei We are scientist (oh come mi piace il nome di questo gruppo!)
http://www.youtube.com/watch?v=Q1W5JBKeF04

lunedì 5 dicembre 2011

Un capitano del Titanic mancato

Amici cari, vi scrivo in un orario inusuale da un luogo inusuale: l'aula informatica della facoltà. Questo perché il mio computer non è il capitano del Titanic: ha abbandonato la nave che affondava, nella fattispecie me. A me serve e lui pensa bene di farsi fondere il trasformatore. E tipo tra una settimana mi dovrei laureare quindi MI SERVE. Bene così. Scusate lo sfogo, le trasmissioni riprnderanno il prima possibile.

sabato 3 dicembre 2011

Vademecum del pendolare: sopravvivere ad uno sciopero

Se avete mai avuto a che fare con un treno conoscete anche loro: gli scioperi. Come per il confetto Falqui, basta la parola. Ah, cosa non può scatenare uno sciopero nell'utente medio del (dis)servizio Trenitalia! Avete notato che gli scioperi sono sempre più frequenti? Due palle quadre... Uno sciopero è come un ritardo che tende a infinito, ma non basta il giardino zen cui facevo cenno l'altra volta per compensare il disagio. Disagio, poi, è riduttivo. E' la sagra della bestemmia accorata. Che poi non si capisce mai perché scioperino, 'sti qua. Mai nessuno che ne dica il motivo. E' quasi kafkiano.
E' possibile catalogare due tipi di pendolari, in questo contesto: quello che lo sapeva e quello ignaro.Quello che lo sapeva è a conoscenza della portata dello sciopero e delle fasce garantite. Gli girano le balle a livelli epici, ma è organizzato. Sa già che dovrà stare in giro più o meno 12 ore, ma almeno lo sa. Quello ignaro, no. Di solito arriva in stazione carico della sua allegra inconsapevolezza e si trova davanti allo sfacelo. Pianto e stridore di denti per il nostro amico. La situazione peggiora, però, se arriva dove doveva ma poi non può più tornare a casa, perché il caso ha voluto che il treno dell'andata fosse in fascia garantita. E lui non si è accorto di niente. Bestemmie ancora più accorate.
Che fare, dunque? Come comportarsi? Tiepida rassegnazione e bon? Beh... Si. Oppure prendete possesso dell'altoparlante e invitate tutti gli utenti incazzati come voi a qualche gioco di gruppo. O a un improvvisato flash mob. Che almeno l'immobilità dei treni sia conforme alla vostra. Altamente simbolico... Poi qualcuno vi riprende col telefonino e vi piazza su YouTube, così magari diventate pure famosi per come mantenete la posizione del cigno assassinato o del bradipo spulciatore (a me verrebbe bene quella della scimmia molesta, ma è un'altra storia). Poi potete sempre fare una partita di twister con le mattonelle della sala d'aspetto, eventualmente rese caselle colorate con dei volantini (TUTTI abbiamo qualche volantino con noi. Sempre). E con lo stesso principio giocare a scacchi umano; per i colori delle pedine, beh... Ci sono i sacchi dell'immondizia e le bombolette di neve finta, che siamo pure in stagione. Potreste improvvisare un quiz musicale stile Sarabanda sui jingle delle pubblicità dei teleschermi ormai onnipresenti nelle stazioni (chissenefrega se il sottopasso si allaga, quando posso vedere che a Andrew Howe fregano la cioccolata?), con tanto di notaio che controlla la regolarità del gioco (tra tutti 'sti incazzati un notaio ci sarà? Uhm, forse no... Di solito quelli prendono gli Eurostar e col fischio che vengono soppressi). Fate amicizia, insomma! Potreste trovare il componente che mancava alla vostra band, un grande amico, o semplicemente qualcuno con cui sfogarvi per la frustrazione. La disperazione unisce, è bene ricordarlo.

Canzone del giorno: Weak and powerless degli A perfect circle
http://www.youtube.com/watch?v=XtvvzxET1GI

venerdì 2 dicembre 2011

Chiodi fissi dall'Ohio

Prima di iniziare questo post, sento il bisogno di chiedervi con il cuore in mano se conoscete rimedi contro l'insonnia. Vi prego, consigliatemi! Datemi qualche soluzione! Che possibilmente non comprenda l'abbattersi di corpi contundenti sulla mia capoccia, magari. Grazie, davvero.

Detto questo, stasera vi delizierò (o tormenterò, è una questione di punti di vista) con un altro articolo di Staibene. Non fate la ola? Non scodinzolate estasiati? Non siete emozionati? Io si, anche perché l'argomento è di quelli pregni. Densi. Incredibili e inaspettati. Cosa ci avrà rivelato stavolta il pull di menti riunite a caso attorno a una scrivania, che per farsi stipendiare deve riempire qualche colonna (non importa come) di parole? Ma niente meno che "I 3 chiodi fissi dell'uomo", è logico!
http://staibene.libero.it/articolo_i-3-chiodi-fissi-dell-uomo-sesso-cibo-sonno_227387__1.html?refresh_cens

Come a solito, per 'ste ricerche bislacche si scomodano pezzi grossi di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno; nella fattispecie, l'Ohio State University. Non hanno nient'altro da fare, in Ohio? In effetti non è uno stato particolarmente famoso, secondo me neanche gli Ohiensi (Ohiani?) sarebbero consci di abitarlo se non fosse per Extreme makeover: home edition. Quindi, probabilmente, non hanno proprio una cippalippa da fare. Aspettiamoci da loro grandi cose, dunque. Tipo "Perché i pinguini amano il freddo". Imprescindibile.
Come spesso accade in questi fulgidi esempi di ricerca prontamente riportati dalla rubricaccia in questione, la risposta al quesito iniziale ve l'avrebbe potuta dare chiunque. Un passante distratto, una mietitrebbia, un mocio vileda. Si cari, perché come tutti voi state già pensando al primo posto c'è il sesso, pensato 19 volte al giorno.  Americani, ve lo posso dire? Avete scoperto l'acqua calda. Ma ve lo potevo dire anche io davvero. Qui l'autore, che deve essere un uomo, deve proprio vergognarsi del dato che propone perché tenta di sminuirlo, dicendo che è in calo rispetto al passato e che non è poi così distante dal secondo classificato. Vero, amico mio, ma è il primo. Qualcosa vorrà dire, no? D'altronde un motivo ci sarà, se abbiamo TUTTI pensato che il primo pensiero del maschietto fosse un po' di lavoro di fianchi. Un po' di lambada. Di fiki fiki. Di trafori. Di alzabandiera da ammainare. Di smutandamento, insomma. D'altronde non li abbiamo mica inventati noi donne, i puttantour. Per quanto la donna vi giochi un ruolo, ecco.

Secondo classificato, a 18 pensate al giorno: cibo. Lo trovate particolarmente sorprendente? Se si, avete dei problemi; se no, siete delle persone normali (diamine, ho trovato il test definitivo per scoprire se qualcuno è pazzo. Uno si sbatte tanto, e alla fine basta una domanda). La metà del cielo non nostra, ovvero quella nuvolosa, pensa al cibo. Ma dai, Homer Simpson e Bisteccone Galeazzi non ci avevano suggerito niente. Grazie, americani. Ma poi io mi chiedo: perché gli uomini, a fine pasto, possono ruttare impunemente e noi no? Perché a loro non si bada e noi donnicciole dal rutto bitonale sembriamo fuori luogo e poco fini? E' discriminazione bella e buona, cari miei. E io mi batterò contro di essa, oh si. Rutto libero!!!!!!!!!!

Al gradino più basso del podio si piazza il sonno. Ok, in questo esatto momento mi trovano perfettamente d'accordo, sarebbe impudente fare commenti acidi.
Certo che gli uomini hanno proprio dei pensieri basic, come la collezione di H&M. Mancano solo pipì e popò e esce il ritratto di qualunque bestiola vi venga in mente.

Il dato sulle donne è relegato a due righe: 15 volte al giorno noi si pensa al cibo (solo???) e 10 al sesso (SOLO?). Grazie per lo spazio concessoci, ma mi chiedo chi abbiate testato. E soprattutto come. Secondo me non è stato usato un test affidabile... E lo shopping dove lo mettiamo? Le crisi esistenziali insensate? Il peso? La conversazioni a cui ripensiamo, vivisezionandole in cerca di qualcosa che potevamo dire meglio? Bah. Sono parecchio scettica.

... Ti credo che nessuno se li fila, gli Ohiensi.

Canzone del giorno: stranamente, una canzone dei tempi nostri, anzi che è in radio proprio in questo periodo! Mi ricorda troppo gli anni '90 (tipo Lighthouse family o giù di lì), probabilmente mi piace solo per quello. New Age, Marlon Roudette
http://www.youtube.com/watch?v=Jk5kYjD9E1I

giovedì 1 dicembre 2011

Infanzia anni '90: pusher si diventa!

Cosa vi viene in mente se vi dico "sembra talco ma non è, serve a darti l'allegria! Se lo lancio e lo respiri ti da subito l'allegria"? E non ditemi un pusher, lazzaroni. Sto parlando di lei, l'unica e sola: Pollon. Un altro trauma dell'infanzia anni '90, refuso degli anni '80. Lei per risolvere qualunque situazione ti buttava addosso una polverina e ti cantava 'sta roba qua. E poi chiediamoci perché al giorno d'oggi la droga è un grosso problema. Pollon era una bionda strampalata, tozza e stonatissima ("sono la figlia di Apooooollooooo") che gigioneggiava in giro per l'Olimpo insieme ad Eros. E faceva minchiate una dietro l'altra, incasinava la vita a tutti, ma se non altro ci ha insegnato qualcosa di mitologia greca. Io la adoravo, lei e tutto il corteo di dei estremamente educativi che si portava appresso; una su tutte Era, con una mise che la rendeva antesignana delle Pussycat Dolls. Ammettiamolo, quelle calze a rete e quel body rosso erano a dir poco equivoci, a maggior ragione quando tirava fuori la frusta per picchiare Zeus. Mi pare che al giorno d'oggi quelle così si chiamino "dominatrici". Dai, ammettetelo con me!
Zeus era un fedifrago senza sosta, Apollo un inetto, il Sole un fumatore, Afrodite una tiranna nei confronti di suo figlio. E questi sono DEI, tipo. Tipo i meglio di tutti. E poi chiediamoci perché ci creiamo delle aspettative così basse, nella vita. I cartoni ci hanno rovinato.
Abbiamo un capro espiatorio, ragazzi. Esultiamo.

Canzone del giorno: sapete che c'è? Non ho voglia di metterla. Tiè!

martedì 29 novembre 2011

Vademecum del pendolare

I viaggi in treno, come credo di avervi già detto, hanno il loro fascino. Entro certi limiti, ovvio, ché farsi un viaggio da 200 km con 5 cambi passando da una littorina dell'anteguerra all'altra non piace a nessuno. O anche solo frequentarli tutti i giorni ci fa smettere di apprezzarli, il troppo stroppia (ecco perché le cose costose piacciono di più di quelle economiche. Di magliette da 5 euro delle bancherelle dei cinesi ne possiamo avere a bizzeffe, ma di Prada quante?). Ecco perché, su gentile richiesta di uno stimato collega che si accinge or ora a pendolarizzare la sua vita, e forte di una certa esperienza che preferirei non avere, mi accingo a formulare questo piccolo manuale del viaggiatore di Trenitalia.

1. Munirsi di Vicks Sinex.
Non è una questione di pubblicità al marchio, fosse per me potreste portarvi dietro anche dei cotton fioc imbevuti di un profumo a scelta, purché possiate infilarveli nel naso. I treni puzzano, signori miei. Tra l'effetto stalla, il tizio che si toglie le scarpe e quello che non si lava, a far puzza ci vuole un attimo. L'unica soluzione è premunirsi di qualcosa di fortemente odoroso. O avere il raffreddore. O puzzare più di tutti gli altri.

2. Fare pratica con la filosofia zen.
Trenitalia vi farà incazzare. Oh si. Quindi è meglio partire avvantaggiati per evitare di esasperarsi a ogni disservizio (cioè troppo spesso perché i nervi di un normodotato possano reggere). Se avete bisogno della carica giusta per affrontare un incontro di boxe, andate pure ad aspettare un treno a caso e godetevi l'effetto energizzante che vi darà. Se invece siete nella fetta di popolazione che la boxe neanche la guarda alla tv, beh... Filosofia zen. Calma, pace e serenità. Zen. Prendete gli oggetti che avete con voi e disponeteli secondo il Feng Shui. Portatevi delle candele da aromaterapia. Munitevi di ghiaia e rastrello e create il vostro personalissimo giardino zen sulla banchina. Improvvisate una lezione di yoga al binario 2. Perché sennò svalvolate. Strozzate il macchinista. Di motivi per avercela con Trenitalia ce ne sono a bizzeffe. Primo su tutti, il costante ritardo dei treni. Ritardo che tentano di mascherare in modo piuttosto becero, tocca dire. Se la voce registrata annuncia 5 minuti di ritardo, saranno almeno 10. Se ne annuncia 10, saranno 20. Se ne annuncia 20, saranno 40. Se ne annuncia almeno 70, il treno è stato soppresso. Senza neanche scusarsi per il disagio. Mettetevi l'anima in pace e rastrellate il vostro giardino zen.

3. Minimizzare il bagaglio.
Per motivi che mi sfuggono, in treno le borse e le valigie possono essere disposte secondo due modalità:
- in uno spazietto piccino picciò tra due sedili, in basso, a fare compagnia al linoleum grigio che urla "derattizzazione";
- in alto, sopra ai sedili, dove potreste anche avere la fortuna di trovare qualche copia del Corriere della sera del '46.
Se avete una valigia di una certa importanza, l'opzione più probabile che avete è: nessuna delle due. Perché non ci sta, e se oltretutto pesa vi sfido a sollevarla. Quindi quello che si deve fare è tenersela attaccata alle ginocchietta e pace, con l'odio degli astanti (che non si possono sedere perché occupate un intero spazio da 4) che ne consegue. Ergo: munitevi piuttosto di 37 borse, ma che siano piccole ed ubicabili. E tenetele d'occhio, perché i David Copperfield non mancano. Loro fanno la magia e la valigia non c'è più, ohibò. Che bravi. Spero vi sia rimasta della ghiaia del giardino zen.


4. Non usare i bagni dei treni.
A meno che non stiate viaggiando su un Eurostar o Freccia di qualsivoglia colore, o non siate interessati a prendere il tifo, evitate i bagni dei treni. Ve ne prego. Lo dico per voi. In genere i bagni dei treni, curiosamente non utilizzabili se il treno è fermo in stazione (e che vorrà dire mai?), sono tuguri di due metri cubi progettati da un sadico. E puliti da un suo amico. L'olezzo che ne esce ogni volta che si apre la porta ha davvero poco di umano. L'aspetto fa venire in mente qualche film in bianco e nero in cui muore della gente. Roba che prendi la peste anche solo a pensare di utilizzarli. E poi la gente che entra nei cessi dei treni di solito non ne esce più, o almeno questa è la mia esperienza. Mi chiedo se vengano risucchiati dallo sciacquone o se, dietro quella porta grigia e foriera di batteri, non ci sia Narnia.

Per ora penso possa bastare, signori miei... Per ora.

Canzone del giorno: non certo allegra, ma la trovo ben fatta. E sentire dei violoncelli, ogni tanto, male non fa. The Rasmus e Apocalyptica insieme in Bittersweet
http://www.youtube.com/watch?v=xi1ArEPKlu0

lunedì 28 novembre 2011

Esegesi di un imbarazzo romagnolo

Uno di voi, su richiesta, mi ha fornito un interessante suggerimento per un post. Dopo averlo lasciato a macerare più del dovuto, è ora e tempo di rendergli omaggio; non sarà un'esegesi classica, in quanto la canzone è pseudo live, ma ci concentreremo sul testo della mirabile crasi musicale di quel "vorrei ma non posso" di Mirko Casadei. Già ce ne caleva poco del padre, figuriamoci di lui. Ecco a voi, dal Maurizio Costanzo Show, il megamix "Ricreazione":
http://www.youtube.com/watch?v=oKInmeCCcQU&feature=fvst


Ora, vedete voi se ringraziare lo spacciatore del suggerimento o attendere trepidanti che ve ne riveli il nome per fargli fare una brutta fine, o per spettinarlo (che per lui più o meno è lo stesso).
Mi sono dovuta sforzare alquanto per riuscire a cogliere le parole del testo, e in alcuni passaggi sono ancora incerta; se pensate che ci siano delle correzioni da fare non avete che da dirlo (aka: lasciate un commento vi preeeeegooooo! Sennò mi sembra di parlare da sola, non fatemi pensare di essere pazza... Beh, non più di così, ecco). Ma cosa ci narrano l'intraprendente Mirko, la sgnacchera vicino a lui e la band tutta? Let's go!


Si parte con un classico "tutti in piedi, su le mani" mutuato dal Papeete. No, Mirko, dico, hai notato l'età media del pubblico? Hai visto che non ha niente a che fare con la patacca che viene su dal sabbione (cit.) delle spiagge romagnole? Se li fai alzare così all'improvviso e gli fai anche alzare le braccia, a questi gli parte una coronaria. Un embolo. Un qualcosa di poco simpatico a loro discrezione (io ho già finito gli esempi, chiedi direttamente a loro che, da bravi vecchi, saranno ben ferrati sull'argomento).
A seguire, un simpatico "he he he he"; che introduzione di spessore. Da notare pure che la Grande Fratella ospite del Maurizio sembra tipo in imbarazzo; e che una che ha fatto il Grande Fratello sappia ancora cosa sia l'imbarazzo fa quasi ridere. Probabilmente sente odore di boiata pure lei. E ne ha ben donde.


Ma partiamo col testo vero e proprio, che recita:
"Mi piaci molto, non lo nego

Ma se rifiuti me ne frego
Se però vieni a ballare
Io in un sogno ti porterò"
Della serie: ok, io mi dichiaro, però se non ti piaccio io in realtà prima volevo dire che non è vero che mi piaci. Mai sentita la storia della volpe e dell'uva, amico? E abbi un po' di palle, nonché di fiducia in te! Hai un cognome di tutto rispetto, per uno della tua stirpe le settantenni che ballano il liscio alle fiere farebbero carte false. Con tutto rispetto per le settantenni, eh. "Se però vieni a ballare io in un sogno ti porterò": citando Anacleto, "cala Merlino, cala".


Inciso (di gia?)!
"Cha cha ciao, balla con migo
Ma non lo vedi che sono un figo?"
Vuoi davvero una risposta? In fiera ho visto certi settantenni che... Dai, non metterci in difficoltà con 'ste domande. Serve l'aiuto da casa.
"Cha cha ciao, ma non ti intrigo?"
Anche qui, vuoi davvero una risposta? Dai, evita.
E ora una frase che rimarrà negli annali della musica come una delle più pregne a livello mondiale:
"NON ESSER FREDDA COME UN FRIGO!"
...... Posso dire "minchia"? Facciamo un minuto di silenzio? Vogliamo dire qualcosa? Parlo io? Anzi no, non serve.
Il buon Mirko sente poi l'esigenza di propinarci una seconda volta il ritornello, chiudendolo poi con un "guarda che figo!". Di nuovo Anacleto. Dubito serva aggiungere altro.

A seguire, un simpatico cambio di ritmo che ci introduce alla seconda parte della canzone; ma anche qui, poteva mancare l'introduzione? "Tutti alla festa, tutti alla festa, su le mani a ballare". Ancora? Ti ho detto che li fai schiattare così! Queste nuove generazioni di liscio&piadina sono proprio irresponsabili.
"Uoooooooooooooo" cosa, poi? "Ricreazione", ah ecco.

Segue un testo dallo spessore profondo di cui capisco solo una roba tipo "Ramaia". Che oltretutto non tardiamo a rimpiangere, visto che ciò che segue è la versione liscio di "Nel blu dipinto di blu". Bah.
Altro cambio di ritmo, introdotto da un insistente Mirko che ci propina un "Tutti alla festa, tutti alla festa, saltelliamo così": pure che saltino, vuoi? Cos'è, speri ti lascino una qualche eredità? Che venale. A seguire, altri "Uoooooooooooooooo" e "Nananaaaaaaaaaaaaaaaaa" di cui non è che si sentisse l'esigenza.

Altro giro, altra corsa, altra canzone:
"Questo è un ritornello molto bello
Fatto su misura per il tuo cervello
Questo è il ritornello che ti piace
Prova ad ascoltarlo e ti darà la pace"
Fritz, ma sei sicuro? L'assenza di veridicità della prima frase è quasi imbarazzante, dai. Te la fai e te la dici da solo, senza averne motivo. Se non altro lo fai col sorriso, questo te lo riconosco. "Fatto su misura per il tuo cervello": e le misure quando me le hai prese, scusa? "Questo è il ritornello che ti piace, prova ad ascoltarlo e ti darà la pace". Once again, Anacleto regna sovrano. Ho capito che dovevi fare la rima, ma potevi anche trovare un concetto meno scrauso da dire. Dopo avercelo ribadito un paio di volte, Mirko ci regala ora i suoi consigli di vita:
"Butta via la maschera, buttala perché ti dice cosa devi fare
Quella brutta maschera, quella che alle volte non ti fa respirare"
Se in effetti la maschera non ha i buchi per il naso non ti fa mica respirare. Bravo! Stavolta ci hai preso!
... Poi però riparti col ritornello molto bello, e qui m viene quasi da ritirare il "bravo".

A seguire, un po' di casino anni '70 con gente che canta Disco inferno e roba  varia. Tanta stima al tizio col panama che, incurante di tutto ciò, continua a cantarsela.

Troppo acida stasera? Se dico "Mirko ti lovvo" vado a pari? Beh, povero... E' nato nella dinastia del liscio, ci ha provato... Portiamo pazienza, come la portiamo coi cuccioli che fanno i malanni.

Canzone del giorno: Guerrilla Radio, Rage Against the Machine

domenica 27 novembre 2011

Polifemo&ottimismo

Cervello in modalità fuffa, dopo due giorni seduta costantemente davanti al pc... Ho gli occhi fuori dalle orbite, è come se mi si fossero sovrapposti in un occhio unico. Tipo Polifemo. Ecco, questo sarà un post Polifemo.
Essendo rimasta impallata davanti al pc (ve l'avevo già detto?) non ho avuto molto tempo per vivere e accumulare qualcosa che sia degno di essere scritto in un post. Però il post ve lo beccate lo stesso, anche se dovesse essere brutto.

Certo che StaiBene continua a regalarmi grosse soddisfazioni, sarà che siamo sotto Natale e pure le rubriche balorde sono generose. La chicca di oggi, da "ottimisti si diventa" con furore, "Sei consigli alla portata di tutti": http://staibene.libero.it/articolo_ottimismo_pessimismo_salute_alimentazione_215758_psiche_1.html?refresh_cens
No, dai, veramente. Io inizio ad amare gli autori di questi scempi. E i curatori, la redazione, tutto il cucuzzaro che sta dietro a 'sta roba. Vi lovvo.

Consiglio numero 1: pensare positivo.
Signor autore, mi rivolgo a lei con il cuore in mano e l'occhio polifemico. Lei che tante soddisfazioni sa dare a questa povera blogger immersa tra pc e nebbia, levi un dubbio a questa impertinente: è solo una mia idea o questo è lo SCOPO che dovrei ottenere e non il MEZZO con cui ottenerlo? Ha ribadito il titolo con altre parole, tutto lì! E' come dire "vuoi un consiglio per non essere grassa? Sii magra! Vuoi sapere come combattere l'insonnia? Dormi! Vuoi un trucco per diventare ricco? Non essere povero!". Signor autore, ha mai conosciuto Marzullo? Secondo me potreste andare d'accordo. No, per dire, eh.

Consiglio numero 2: impara a dire no.
Semplice: prendi una N e ci infili dietro una O. N-O. NO. Che poi stanno pure vicine in ordine alfabetico, non è 'sto gran sforzo. Per una pronuncia corretta, il mio consiglio è di posizionare le labbra in una via di mezzo tra una bambola gonfiabile e il più classico "culo di gallina". Questo si, che è un consiglio!

Consiglio numero 3: fissa gli obiettivi.
Allora, ti ho detto che stasera ho l'occhio Polifemo, cosa vuoi che fissi gli obiettivi che non riesco manco a fissarmi le dita dei piedi?
Uhm... Sarà mica perché ho su i calzettoni? Vi farò sapere.

Consiglio numero 4: trova un po' di tempo per te.
Credo che non voglia dire "trova l'orologio, che se continui a perderlo poi è un casino e la volta che non lo trovi più ti capita per forza". Devi trovare i tuoi spazi, i tuoi tempi, i modi per fare quello che ti pare. Tipo andare a bicchieri, perché no? Sfondatevi di alcol, allora sì che sarete felici.

Consiglio numero 5: segui la dieta giusta.
Qui si dice di abbondare in carboidrati e limitare i grassi. E di mangiare molterrime banane. E qua si potrebbe fare una quantità di doppisensi che li lascio immaginare a voi. Io sapevo che la banana è "l'unico frutto dell'amor", ma non anche della felicità. Ci voleva una rubricaccia a illuminarmi, e a riscrivere una canzonetta idiota.
Personalmente, la mia dieta preferita è quella dissociata: gli altri stanno a dieta, io mi dissocio (cit.).

Consiglio numero 6: passeggia all'aria aperta.
Dipende dalla stagione e da dove abiti, bellezza. Ti sconsiglio una scampagnata il 20 dicembre su e giù per le Alpi svizzere. O una simpatica gita fuori porta il 16 luglio a Milano. Magari alle due e mezza del pomeriggio, così non c'è traffico. Ma se non c'è traffico un motivo ci sarà, tu che dici? Non ci vuole una faina per capirlo, basta il senso pratico di una sedia a dondolo.

... Ve l'ho già detto che sono stata al pc copiose ore, in questi due giorni? Non ne sono sicura...

Canzone del giorno: You are my sunshine nella versione di Johnny Cash
http://www.youtube.com/watch?v=FQ9oIIzMrlA&feature=related