domenica 17 novembre 2013

Qui c'è sentimento, eh

Salve, salve. Torno a voi dopo un bel po' di tempo, me ne rendo conto. E' che ogni volta che accendo il pc per scrivere un post, mi rendo conto che starei per scrivere delle gran paranoie, poco baldanzose e molto autocommiserative, quindi spengo tutto e ciao le balle. A dire il vero, neanche oggi ho argomenti ridanciani di cui parlarvi: niente pubblicità pessime, articoli di StaiBene o risibili elenchi (che comunque - spero - arriveranno a breve), ma sentimentalismi. Metto le mani avanti.
Oggi ho rivisto, dopo due mesi buoni, la mia cara comare e il di lei marito, che ne ha fatto una donna onesta questo settembre. Già, il matrimonio per cui sono andata avanti a blaterare per giorni. Gli incastri tempistici ci hanno permesso di stare insieme un paio d'ore, a pranzo. Al di là del fatto che ci siamo ingozzati tutti e tre come dei tacchini (e dopo aver proclamato la nostra pienezza abbiamo preso il dolce), sono state due ore di cui abbisognavo. Perfettamente, e stranamente, normali. Si chiacchierava come se niente fosse, come se non abitassimo a millemila chilometri di distanza, come se ci fossimo visti ieri l'ultima volta. Come se non fosse cambiato niente. E invece tante cose sono cambiate, una su tutte lo sposalizio di cui sopra. Oggi ho avuto modo di guardare bene la fede nuziale, di toccarla, di sentire il suo peso morale a fronte di una mano che con così tanta leggerezza e grazia riusciva a portarla. E' tutto così surreale. Surreale averli visti, surreale averli avuti lì, surreale che se ne siano andati. L'amica di cui vi parlo è una puzzona che non lascia indifferenti, uno tsunami radioso che vuole che le persone attorno a lei siano felici. Si è fortunati ad averci a che fare, anche solo per due ore a pranzo. Mi sembrava così strano che fosse lì, visibile a tutti gli effetti, tangibile...

... come tangibile è al momento la mia indigestione. Mannaggia zozza, non ho più l'età.

Canzone del giorno: Snow, Red Hot Chili Peppers