martedì 31 gennaio 2012

Comunicazione di servizio

Si rimandano le trasmissioni a quando la mia temperatura tornerà sotto i 37°. Ciao belli!

domenica 29 gennaio 2012

Alabarda spaziale! O lavatrice?

Oggi la forma fisica non è propriamente con me. E neanche la grammatica, visto che in prima battuta avevo scritto "forse" anziché "forma" nella frase precedente. Eh vabbè. Dopo un paio di serate di vita mondana (incredibile...) il mio fisico mi sta abbandonando. Come se il karma mi stesse dicendo di stare a casa la sera. A questo punto non gli dò torto... Certo, sulla via del ritorno sentire The riddle alla radio mi aveva fatto sentire realizzata, sembrava il coronamento a una giornata che doveva essere stata per forza giusta, per finire così. E invece no... Ok, basta lagne. Perché c'è gente che ha problemi ben più seri: gli astronauti, ad esempio. L'assenza di gravità ha problemi innumerevoli: i muscoli ti partono per la tangente, mangiare è un casino, di fare pipì non ne parliamo, e poi stai via mesi e mesi. Ma c'era una cosa a cui non avevo mai pensato. Una questione pratica che non aveva mai raggiunto i miei pensieri, ma che ora che mi è stata messa sotto il naso... Beh, cavolo, come ho fatto a non pensarci prima? E' logica a livelli disarmanti. Infatti, se stai via mesi e mesi, sorge un problema che affligge anche i normali viaggiatori. Per fortuna che per gli astronauti ci ha pensato la NASA: signore e signori, eccovi la lavatrice spaziale! http://punto-informatico.it/3353277/PI/News/nasa-una-lavatrice-spaziale.aspx

Detta così, sembra tipo un'arma di un qualche super robot che difende la terra dai nemici galattici. E invece no, qui si parla della versione meccanizzata della bella lavanderina. Anzi, da quanto ho capito è una via di mezzo tra una lavatrice e un forno a microonde. Perché non è che nello spazio puoi usare la centrifuga e il dash. Si spatascia tutto in giro, viene fuori un casino e nessuno vuole mai pulire. E quindi lavi a microonde e getti d'aria. Certo, piuttosto che le mutande ti facciano le ragnatele ben venga. Io non ho mai messo le braghe a lavare nel microonde, quasi quasi provo... Poi vi faccio sapere. Mal che vada, mi vien fuori una cotoletta di jeans. Chissà se scoppiano come i pop corn... Beh, speriamo che 'sta lavatrice funzioni. Perché se fa la fine del cesso spaziale di Wolowitz...


Non ho trovato la versione sottotitolata, ma le immagini fanno già molto. Anzi, fanno tutto. Speriamo che gli ingegneri della NASA abbiano un dottorato, ecco.

Canzone del giorno: Fiesta Pagana, Mago de Oz

venerdì 27 gennaio 2012

L'inutilità si spreca: proposal planners

A un'ora e mezza dall'unica scossa che ho sentito in questi giorni, inizio questo post. Chissà quando finirò... Il milieu non è dei migliori, quindi portate pazienza per quello che scriverò (cosa che ultimamente dovete fare spesso!). Dato che questo post parte male, perché non prendere pure un argomento scrauso? E cosa c'è di più scrauso di StaiBene? http://donna.libero.it/lifestyle/39411454/arriva-il-proposal-planner

"Arriva il Proposal Planner": posso dire "minchia"? Pare che in America ci sia gente che paga 500/12000 dollari perché uno gli scriva la proposta da fare alla loro bella. C'è una crisi che non finisce più e loro buttano i soldi nel bidet, in pratica. Il proposal planner (non chiedetemi di scriverlo di nuovo con le maiuscole) ti allestisce la scenografia adatta, ti prepara il discorso e bon, proposta di matrimonio pronta da servire. Posso dire una cosa? Buuuuuuuuuuuuu! Non al concetto, ma a chi ci dedica 24 righe di articolo. Ma sul serio avevamo necessità di essere informati di 'sta roba? E poi, se leggete l'articolo, vedrete che di informativo c'è ben poco. Circa 20 righe sono di becera creatività senza senso. Io mi immagino anche l'autrice, e non gliene faccio una colpa: il redattore o chi per lui (non conosco bene le gerarchie giornalistiche) arriva lì e le dice "fai quattro paragrafi di articolo sui proposal planner". "Dove trovo le informazioni?", dice lei; "è tutto qui", dice lui dandole un tovagliolo della mensa sporco con due righe scritte a penna verde. Mani nei capelli e disperazione della giornalista, magari assunta a progetto, pagata coi buoni pasto e mortificata ogni volta che scrive qualcosa. Mi piace immaginare che SAPPIA che sta scrivendo una cagata. Anche quando dice che le donne "passano ore di fronte a uno specchio cercando di trovare qual è il modo migliore per pronunciare il fatidico sì". In un libro di Jane Austen, magari. In Sentieri. In una qualche fiction di Rai Uno. Nella vita vera una donna difficilmente si piazza davanti allo specchio a fare le prove: ci specchiamo per truccarci, vedere se un vestito ci ingrassa o cantare con una spazzola come microfono. Usciamo dal Romanticismo (sia periodo storico sia stato emotivo), per favore.

Se non altro è redditizio per chi lo fa di mestiere. 100 dollari l'ora son tantoni. Parliamone. Al momento io non ho neanche la speranza di prenderne mezzo, di euro all'ora. D'altronde in America creare dei lavori super remunerati e praticamente inutili è uno sport nazionale. Almeno all'apparenza. In effetti... Mi chiedo se le notizie che arrivano qui siano tutte vere. E poi, ci possiamo davvero fidare di questa rubrica? DAVVERO?

Ma sapete che bello se, dopo 12000 dollari spesi e un discorso da mandare a memoria, lei dice "neanche morta"? "Non ti sposerei neanche se mi pagassi", "non compro un cappone se posso avere tanti galli gratis", "in realtà volevo dirti che mi sono messa con il tuo gemello" o "quindi tu sei etero?" sono altre risposte molto valide. Se fossi lì a guardare probabilmente me la riderei. D'altronde uno così stupido da spendere una cifra del genere in fuffa non me lo sposerei neanche io.

Canzone del giorno: Black Jack, Mother Mary Mood. Lui ha una pronuncia pessima, ma ditemi se la voce non sembra quella di Eddie Vedder
http://www.youtube.com/watch?v=rBqVutflg_E

giovedì 26 gennaio 2012

Burocrazia portami via

Oggi ho scoperto che esiste una cosa che, in quanti a farmi incazzare, è seconda solo a Trenitalia: la burocrazia. Oggi ho avuto a che fare con entrambe, quindi fate voi. Sono un po' stanchina, se vedrete una sfilza di lettere a caso è perché mi sono addormentata di faccia sulla tastiera. Dicevamo, la burocrazia. Già la parola è cacofonica, suona proprio male. Sa di grattata di unghie su una lavagna. Ma cos'è, di preciso? E' quella cosa che ti fa arrivare da A a B solo se prima attraversi tutto il resto dell'alfabeto. Sempre se ti ci fa arrivare, alla B. Ti fa perdere tempo e pazienza, a volte anche soldi. Ti fa girovagare finché assumi l'aria di un essere sperduto e sfatto, con la vitalità di un moschino spiaccicato su un parabrezza, facilmente riconoscibile da chiunque. Si, la folla può facilmente additarti e sussurrare "oh mio Dio, gli incartamenti sono più spietati dell'Enigmista". Tu chiedi solo di regolarizzare la tua posizione, ed ecco mille cavilli, mille uffici, mille rogne. E' quasi più facile trovare un gabbiano verde. Mi chiedo che gusto ci sia a complicare le cose... La vita è già un casino così, perché ci si deve mettere anche l'uomo stesso a complicare le cose con la burocrazia? Cristo, perché? E' per dare lavoro a gente che altrimenti rimarrebbe senza in quanto del tutto incapace? Credevo che quello si chiamasse parlamento. Vabbè dai, niente polemiche a sfondo politico, non lo faccio più. Però l'incazzatura e la stanchezza rimangono, così come la sensazione di aver concluso ben poco. Dannazione.
Come affrontare l'incazzatura da burocrazia? Io applicherei i metodi che già vi citavo contro Trenitalia, visto che le modalità operative sono le stesse (infatti entrambe prevedono gente incompetente e utenza incazzatissima). Butterei tutto sullo zen. Disponete le carte secondo il feng shui. Portatevi della ghiaia da rastrellare. Meditate (vendetta). Magari seduti in braccio all'ennesimo burocrate che vi manda da tutt'altra parte. Che tanto loro, parlando in burocratese, in qualche modo se la cavano sempre.
Speriamo almeno ne sia valsa la pena.
Oddio che stanchezzoigvpigtnèqorcgu2èog9yc42è8t57è9erugoi+rw0x1+40r1u89\\

Canzone del giorno: sono noiosa se dico che mi ricorda qualche altra canzone, ma non riesco ad identificare quale? Akuaduulza, Davide van de Sfroos (video pessimo, portate pazienza)
http://www.youtube.com/watch?v=dbDptEftGe0

mercoledì 25 gennaio 2012

Tentato post

Dopo un'ora e mezza di tentato post, mi è venuto il dubbio che forse oggi è meglio lasciar stare. Una deve sapere quando viene il momento di fare un passo indietro e dire "eh beh", no? Così sia!

Canzone del giorno: Grace, Jeff Buckley
http://www.youtube.com/watch?v=A3adFWKE9JE&ob=av2n

martedì 24 gennaio 2012

Rosso dietologo

O santo cielo. Un'assurdità dietro l'altra. Penso che prima o poi mi beccherò la denuncia da questi tizi, chissà se ne sarà valsa la pena. Ditemelo voi: "Coi piatti rossi la dieta è più efficace".
http://staibene.libero.it/articolo_dieta_dimagrire_calorie_peso_227951__1.html?refresh_cens

Dovrei smettere, lo dico da un sacco. Ma non ce la faccio proprio. Ancora una volta, la lingua non può che battere dove il dente duole. E il dente duole tantissimo. Mannaggia zozza. Questa è una rubrica web fautrice di carie. Sta a noi fare i dentisti e otturarle, magari con un po' di sarcasmo.
Stavolta lo studio viene da Basilea. Di solito gli svizzeri non pensano ad altro? Cioccolata, orologi, conti in banca... Vatti a fidare dei luoghi comuni. Ma su questo, in effetti, ci sarei dovuta arrivare. Secondo i luoghi comuni, io dovrei essere brava a fare la pizza, suonare il mandolino e tenere una lupara sotto il letto. E parlare di "picciotti". Magari dovrei farci un post a parte, sui luoghi comuni.
Tornando all'argomento di partenza, pare che il rosso richiami alla mente l'idea di divieto. E quindi si smette di mangiare. Rosso dietologo: il colore più odiato dai sovrappeso. Chi ha condotto la ricerca? Mi sarei aspettata dei fisiologi, dei nutrizionisti, cose così. Invece si tratta di psicologi. Dopo un primo momento di profonda perplessità, mi sono detta che tutto sommato ha senso. Quello che non mi quadra è il concetto di fondo. I piatti bianchi o blu "saziano" meno di quelli rossi. Sarò io ad essere poco incline all'attenzione per i contorni, sarà che quando mangio ho il senso estetico di uno yeti, sarà quello che volete. Ma solo io bado più al contenuto che al contenitore? Per carità, io sono a fondo perduto, forse sono un caso a parte rispetto a voi persone presumibilmente normali. Ma l'argomentazione mi pare un po' labile. E poi non hanno testato nuance a sufficienza. Rosso = divieto? Allora verde speranza, blu tranquillità e beige... Beh, beige. Non posso citare nulla di sufficientemente rappresentativo che sia beige. Se voi potete, illuminatemi. Il beige è il colore dell'ignavia, importanza e beige non vanno a braccetto. Comunque. Giallo canarino vuol dire che ho un canarino nel piatto? Allora non oso immaginare cosa contenga un piatto marrone. Spero cioccolata, ma... Diciamo che gente come la Littizzetto ipotizzerebbe dell'altro, ecco. Ça va sans dire.
L'approccio colorimetrico al tutto è piuttosto folkloristico, lo ammetto... Ma quanto è credibile? Io non la bevo. Neanche se è rossa.

Canzone del giorno: Linger, The cranberries
http://www.youtube.com/watch?v=2PhOfJhJKZk

lunedì 23 gennaio 2012

Tra frasi sconnesse e canzoni

Ci sono giorni in cui non ti passa una ceppa. Sai che hai qualcosa di produttivo da fare, anzi più di qualcosa, ma non la fai. Non trovi la voglia, le forze o sufficienti motivazioni. E te ne stai lì, a fare zapping finché non ti viene il nervoso e molli il telecomando. E, almeno nel mio caso e almeno oggi, inizi a fare biscotti. Tanto sai già che ne brucerai metà, ma pace. Piuttosto dell'inerzia.
Con un deeeeeeecaaaaaaa non si può andar viiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Giornata fastidiosetta, amici cari. Fastidiosa e paturniosa. Sarà che non ho dormito un granché. Sarà che vivo le cose da fare come se fossero circolari: sempre di più, sempre più avanti, finché non ti ritrovi al punto di partenza. Fino al nulla da fare. Fino a fare nulla.
Puoi dire addio a quello che foo, il danno è fatto e indietro non si torna più.
Mi sa che questo post sarà di quelli belli paranoici che negli ultimi giorni avevo tentato di depennare dai miei scritti virtuali. Portate pazienza. L'ozio è il padre dei vizi. Nonostante il fatto che non dovrei oziare, per niente. Dannazione.
Had it been another day, I might have looked the other way.
Di questo periodo non si vede la fine. Mi sembra di essere sempre in uno stato provvisorio. Che non dovrebbe durare, perché il cambiamento e la stabilità sono lì dietro l'angolo. Già, peccato che il mondo sia tondo. Circolare come i pensieri di questi giorni.
How do you own disorder?
Sarà che mi piacciono le forme tonde. Io stessa sono tondeggiante. Sarà che mi viene da pensare che tutto sia tondo. Non perché mi piaccia particolarmente, è solo che mi viene spontaneo. Forse perché è più facile, perché delle cose conosci già il finale: non è altro che l'inizio.
La costruzione di un amore spezza le vene delle mani, mescola il sangue col sudore, se te ne rimane.
Scrivere qui mi dà parecchia soddisfazione. Da bimba, tra i mille lavori che avrei voluto fare c'era la scrittrice. Oltre alla maestra, alla pizzaiola e alla pittoressa. Si, dicevo pittoressa. Però la voglia di scrivere, a differenza del resto, c'è ancora. Anche se, come stasera, gli argomenti mancano.
A lucidare i tagli, a farmi i miei bagagli.
Bene, per oggi posso chiudere qui. Non si sa mai che conservi un briciolo di dignità virtuale.
I nasi rotti si aggiustano.

Canzone del giorno: Caos, dei Rivolta
http://www.youtube.com/watch?v=S-OD08PPCQE

domenica 22 gennaio 2012

Insegnamenti da serie TV. Di nuovo.

Perché, cercando in google "ape car ferrovecchio", la gente giunge qui? Capisco che in un post possa avere usato queste parole, però è strano lo stesso. Oltretutto è un post vecchio. Ma d'altra parte, ciò che viene scritto in internet è per sempre. Altro che Trilogy. Detto questo, potremmo appropinquarci ad argomenti più edificanti. Già, perché la vita può insegnarci molto: basta saperne cogliere i messaggi più oscuri. Nelle serie TV.
C'è la versione maschile e affascinante della vecchia porta-morte che vi ho citato ieri. Uno scrittore che spera sempre di farsela con la commissario, che di serie in serie ha sempre più i capelli lunghi e sempre più trucco. Il giorno in cui gliela darà, finirà per sempre il telefilm.
C'è gente su una spiaggia che corre con costume rosso e suppostone salvagente alla mano. In linea puramente teorica sono bagnini, in realtà son tutti lì a guardare le tette di Pamela Anderson che sballonzolano. Se proprio devono dimostrare ai produttori che qualcosina fanno, si tuffano in mare quando l'acqua gli arriva circa alle caviglie.
Per farvi capire l'affidabilità di questi soggetti vi dico solo che uno di questi, prima di diventare bagnino, faceva tanto il figo ma alla fine si faceva dare ordini da un'automobile.
C'è un ragazzetto scapestrato che, per punizione alle sue bravate, viene mandato a vivere con gli zii in una villa che sembra la Casa Bianca. Bravate. Villa. Bravate. Lo vedo solo io il controsenso? Bah. Il nostro eroe passa il tempo a portare vestiti al rovescio, gozzovigliare con uno della sua stessa specie, copiare i compiti e prendere in giro quel tappo sfigatissimo di suo cugino. Solo quando raggiunge l'età adulta si scopre che in realtà fa parte di un'agenzia governativa non ufficiale il cui scopo è tenere a bada gli alieni. Ah, e a tempo perso fa il cowboy-cantante nel selvaggio selvaggio west.
C'è uno che negli anni '80 ha dimostrato che con un secchio d'acqua e degli stecchini da ghiacciolo si può tirare su una centrale idroelettrica.
C'è una la cui occupazione è uccidere gli esseri soprannaturali e cattivi che le capitano a tiro, perlopiù vampiri. Certo, salvo qualcuno per poterselo trombare.
C'è una squadra speciale dell'FBI che si chiama BAU. E già questo potrebbe bastare. E invece no, perché la BAU ha il compito di analizzare e prevedere i comportamenti dei serial killer. In questa squadra il mio preferito è un giovane che peserà si e no 50 kg (di cui un paio di capelli) con probabili tendenze autistiche. Il mio preferito. Pensate voi gli altri.
Ci sono squadre della polizia, invece, il cui compito è l'indagine scientifica. Il capo lo si distingue facilmente: è quello che dice le frasi più ad effetto, più di tutti. E' così che si sceglie un commissario, cosa pensavate? Se poi finché dice la frase ad effetto si mette anche gli occhiali da sole, parte la ola. Questa serie si sviluppa in tre città diverse, l'originale più gli spin off. Come si distinguono? Dal modo in cui muore/viene ritrovata la spogliarellista. In spiaggia? Los Angeles. Nel bagno di un hotel casinò-munito? Las Vegas. Infilzata nella fiaccola della Statua della Libertà? Beh, di sicuro non siamo a Po di Gnocca.
Anche noi italiani abbiamo provato a fare una serie del genere. Ma potete capire che i poliziotti della Grande Mela sono ben diversi dai carabinieri della patria del prosciutto crudo.

Canzone del giorno: Power of the Dragonflame, Rhapsody of Fire
http://www.youtube.com/watch?v=tBOHgvnXw0g

sabato 21 gennaio 2012

Insegnamenti da serie TV

Molti di noi sono cresciuti a pane e telefilm. Appena superata la fase del pane e cartoni, sia chiaro (per quanto quella fase non si concluda mai davvero, mettiamoci l'anima in pace. A 60 anni guarderò ancora i Simpson e Dragon Ball). Ditemi: che lezioni ci hanno impartito le serie TV in questi anni? Cosa ci hanno detto? Che tipologie umane ci hanno fatto conoscere?
C'è una vecchia che semina morte ovunque vada. Vaga tantissimo per il mondo perché conosce chiunque dall'Antartide a Timbuctu, e quando lo fa qualcuno muore ammazzato. Lei, sapendo benissimo di essere la causa di cotanta sfiga, prova a farsi perdonare svelando l'assassino. Certo, tutto questo quando non è impegnata a salire in bici col salto, pratica che agli under 60 costa le rotule ma agli over viene con una naturalezza fastidiosa. Sarà che le rotule le lasciano sul comodino. Previdenti.
A Newport beach c'è un gruppo di giovani bene che si prende a pugni, beve, si droga, si ammazza, distrugge cose e persone. E l'imprecazione massima che lanciano è "la miseria". No, dico, la miseria.
Se stai male, stai sicuro che non è lupus.
Se stai male, ma in un altro ospedale, probabilmente morirai per incuria da parte del personale medico, troppo impegnato a trombare secondo tutti gli incroci possibili, tutti attentamente studiati per evitare di lasciare buchi. Non sia mai. E quando finiscono tutte le combinazioni possibili, parte lo spin off.
Una tizia bruttina con l'apparecchio e le treccine dimostra a tutti che è bella dentro. Come? Cantando e piangendo, in alternanza. Anzi, più piangendo che cantando. Quando poi si leverà treccine e apparecchio, si scoprirà che neanche così è 'sta gran figa.
Un'altra brutta, che l'apparecchio non se lo vuole togliere, salva il culo al suo capo plurime volte, mentre lui è impegnatissimo tra crisi di inferiorità verso il padre e la gestione di un ex-fratello-ma-ora-sorella. Roba seria.
Una tizia racconta i cazzi di ragazzetti ricconi e spacconi su un blog. Non si sa chi sia e nessuno ha voglia di denunciarla. Neanche Serena. Da segnalare un giovane col curioso vizio di dare ossessivamente la stessa spiegazione a ogni suo comportamento: "perché io sono Chuck Bass". Ah beh allora.
C'è un ranger che fa rispettare la legge grazie a cazzotti, barba e sigla a ultrasuoni cantata da lui stesso. La serie finisce con lui che diffonde in internet miti e leggende su se stesso. Anzi, non prendiamoci in giro: la serie non finirà MAI.
Un manipolo di casalinghe straricche fa di tutto, fuorché fare le casalinghe.
Qualche cervellone e un ingegnere senza dottorato ci mostrano come i secchioni non siano per forza grassocci e brufolosi, ma che addirittura beccano qualche ragazza di consistente figaggine. Smart is the new sexy. Ah, ci mostrano anche come le abitudini ossessivo compulsive siano così simpatiche, graziose e del tutto prive di tedio/stranezza/voglia di prendere qualcuno a sprangate. Si, ma solo in TV.
Non importa quanto tu sia bravo a cantare cover di Britney Spears o giù di lì, per la tua scuola rimani uno sfigato. Vai a fare il cheerleader, perdente.
Sotto un tetto non si è abbastanza neanche in otto. Per fortuna che a questo pone rimedio il vicino affetto da sindrome bipolare: due persone in un colpo solo.

Temo che non sia finita qui.

Canzone del giorno: Hell ain't a bad place to be, AC/DC
http://www.youtube.com/watch?v=M75qK-hxPqs

venerdì 20 gennaio 2012

A volte ritornano... Specie se sono boiate

Mi ero ripromessa di non farlo più. Mi sarei dovuta limitare. Avrei dovuto evitare tutto questo. E invece ci sono ricaduta, come la peggiore nelle nicotinomani. Ho bisogno di una sigaretta virtuale, che nel mio caso si chiama StaiBene:
http://staibene.libero.it/libero_articolo_cornice.asp?id=227588&newarc=1&AREA=benessere&refresh_cens

"In inverno lei dimostra 5 anni di più", recita il titolo. No, ma grazie. La donna occidentale di questo millennio aveva proprio bisogno di altre paturnie estetiche. Che la bellezza fosse ormai un obbligo morale era un concetto ancora tutto da sdoganare. Meno male che la mia amata rubrica dà il suo prezioso contributo alle fate del nuovo millennio. Non sia mai che una possa avere un po' di autostima in tranquillità.
Sia come sia, un team di dermatologi americani pare abbia verificato su 5mila donne che i loro occhi sembrano più vecchi di 5 anni in inverno. Eccheppalle! Che spiegazioni vengono date a questo fenomeno? Beh, che d'inverno la pelle è meno abbronzata e quindi le borse risaltano di più. No, ma complimenti. Vogliamo fare un minuto di silenzio per questa sensazionale affermazione? O la soffochiamo sotto un velo pietoso di vituperio? Ci voleva un team di ricercatori di New York per dirmi che d'inverno ho il colore di uno straccio per la polvere? Che non sono abbronzata? Che ho lo stesso colorito malsano di Edward Cullen ma con l'aggravante di non sbrilluccicare? E che mi risaltano di più, di conseguenza, le Gucci che ho sotto gli occhi? No, beh, grazie. Grazie davvero. Da sola non ci sarei mica arrivata.
Il secondo motivo addotto è il calo della vitamina D, che si attiva con il sole, e della serotonina. Annuiamo con scevra fiducia e andiamo avanti, che sennò tiriamo notte e alla TV c'è Zelig.

E ora arriva il bello, perché se ci creano il problema ci danno la soluzione per risolverlo! Gioiamo! Quali sono i consigli che la rubricaccia ci snocciola con una generosità che francamente non meritiamo?
- "schiacciare un pisolino anche di soli 15 minuti può ingannare il corpo e fargli credere che abbia riposato più a lungo". Scusa? Io in 15 minuti manco prendo sonno. E poi che corpo hai, per fregarlo così facilmente? Certo, ora mi spiego come fai a scrivere certi articoli. Però con un corpo così secondo me perdevi sempre a nascondino. 'Sto infame ti lasciava un'estremità a caso scoperta e ti beccavano sempre. E toccava quindi a te contare. E lì rimanevi. Perché il tana libera tutti, per quel corpaccio cattivo cattivo, era inevitabile. Sciocco corpo. Un'infanzia passata a contare a occhi chiusi appoggiato a un muro. Ci credo che rimani segnato e scrivi di 'sta roba.
- "utilizzare degli impacchi freddi (anche un batuffolo di cotone bagnato può andare bene) per alleviare l’irritazione dei vasi sanguigni e ridurre il gonfiore". Amici, posso farvi notare che d'inverno fa freddo? Quindi, impacchi freddi? Freddo col freddo? Freddo al quadrato? Ora, capisco che l'impacco non me lo devo fare finché sono per strada, anche perché andare a far la spesa con l'ovatta sotto gli occhi è poco pratico, e poi mi guardano male. Ma anche in casa non è il massimo impaccarsi gli occhi di gelo. Di solito in una casa, d'inverno, non ci sono esattamente 25 gradi. Personalmente giro per casa in felpa, pile e coperta a mò di mantello. Tipo Superman. Da un grande potere derivano grandi responsabilità, e da un grande freddo deriva una grande coperta.
- "usare creme che contengono vitamina K e retinolo". Perché no? Male non farà. Quindi vi consiglio anche una sana spremuta di amoli. E il bagno nel latte d'asina. Reperire le asine sarà un casino, ma poi ne varrà la pena. Parola di Cleopatra.
- "usare una fetta di patata cruda. In alternativa, i dermatologi consigliano una soluzione di idrochinone mescolata ad una crema idratante senza olio". Di solito la gente che legge 'sta roba non sa cosa sia un idrochinone. Quindi, sentendo una parola altisonante, si fidano. maledizione. Si fiderebbero probabilmente anche se gli proponessero del sodio idrato. E quella, amici miei, è soda caustica.
- "mangiare meno sale, colpevole di favorire la ritenzione di liquidi". Che per me che ho la pressione bassa è un casino. O la borsa o la vita, è quasi il caso di dirlo. Bravi, studiosoni, bravi. La prossima volta vi aiuto io, a scrivere l'articolo. Fidatevi di me.


Canzone del giorno: El bestia, Davide van de Sfroos
http://www.youtube.com/watch?v=QCEVS553ehY

giovedì 19 gennaio 2012

Infanzia anni '90, quando i cani (fuori dal Giappone) parlano

Signori miei, saremo pure nel 2012 ma non riesco ad esimermi dal narrare ancora una volta perché siamo quel che siamo. La mia generazione ha digerito una grossa quantità di TV nell'infanzia, e mi pare giusto parlarne. Perché è anche colpa sua se siamo così. Quindi parliamone. Perché se Sailor Moon ci ha mostrato che le gatte parlano, Hello Spank ci ha dimostrato che i cani non sono da meno. Anzi, cronologicamente parlando Spank viene prima. E' addirittura un refuso dei primi anni '80, quindi forse è improprio parlare di "infanzia anni '90". Tocca dire, però, che la mia generazione l'ha visto negli anni '90 quindi tutto torna. Io lo amo. Tuttora ho una maglietta gialla con Spank disegnato sopra. Ma chi è Hello Spank? Intanto non è parente di Hello Kitty, come dimostra il fatto che lui abbia la bocca. Già questa è una gran bella cosa. Spank è un cane con la faccia quadrata. Perfettamente quadrata. Smussata appena dalle imponenti orecchie. Il passo precedente alla O di Giotto è il quadrato di Spank, lo sanno tutti. Quello che non tutti sanno è che nella versione originale il nostro cagnolone non parlava. Abbaiava e basta. In un momento di allegria (o di vodka... Beh, non che le due cose non possano coincidere) i doppiatori italiani, bontà loro, hanno deciso di dargli una voce e dei pensieri. Come accadde anche per Giuliano in Kiss me Licia, in effetti. Perché in Giappone non fanno parlare a sufficienza le bestie? O meglio, le bestie più comuni? E' discriminazione bella e buona. Parlano il Drago Shenron, i maiali (ricordate Oscar in Dragon ball?) e i mini Pony, e non parlano i cani e i gatti? Non è mica corretto. E poi Spank che non parla non me lo immagino proprio. Anche perché aveva una vocina che valeva metà del suo fascino. Mi rendo conto che sto abusando del supporto audiovisivo ultimamente, ma beccatevi il video amarcord:


Ecco perché noi donnicciole tendiamo a perdere totalmente la dignità davanti agli affarini carini e coccolosi: perché li immaginiamo con la voce di Spank. E quindi ci fanno tenerezza. Altro che istinto materno, questa è infanzia anni '90.

Canzone del giorno: La guerra di Piero nella versione Gem Boy
http://www.youtube.com/watch?v=jHNA1Sy8Q4g

mercoledì 18 gennaio 2012

Giusto cielo, perché?

Ogni promessa è debito, specie quando la richiesta ha motivi così fondati per essere esaudita. Qui, infatti, mi si è fatta notare una grossa mancanza. Una di quelle destinate a fare polemica. Si si, quelle che permettono agli autori de La vita in diretta di tirare un respiro di sollievo, perché così mezz'ora buona di programma è fatta. Polemica grossa. Sufficientemente basata sul niente da essere rilevante. A seguire, riporto i partecipanti a Sanremo 2012:
- Nina Zilli
- Samuele Bersani
- Dolcenera
- Pierdavide Carone e Lucio Dalla
- Irene Fornaciari
- Emma
- Matia Bazar
- Noemi
- Francesco Renga
- Arisa
- Chiara Civello
- Gigi D'Alessio e Loredana Bertè
- Eugenio Finardi
- Marlene Kuntz.

Chi manca? Dai, dai, dai, chi manca? Dai che lo sapete... Già. Lui. Il devastatore di bicchieri di cristallo, basta un acuto e fa fuori un servizio da 24. Può mandare in tilt gli allarmi delle auto e far ululare i cani alla luna. The voice di Cellino San Marco. Lui, Al Bano Carrisi. 15 volte al Festival di Sanremo, praticamente un habitué. A Sanremo sono talmente abituati ad averlo lì, che non si stranirebbero neanche se lo trovassero dietro al bancone di un bar a fare i cappuccini. O a fare lo spazzino su un marciapiede, intonando magari uno dei suoi successi. Le signore autoctone gli fanno le crostate, i signori delle osterie giocano a carte con lui e gli parlano della loro ricetta anti-crisi (ovviamente anche lui ne avrà una, ma temo preveda di farci lavorare tutti insieme appassionatamente nei suoi vigneti. Magari in un'altra vita, ecco. Una vita in cui mi reincarni in una tenia). Sanremese di adozione, insomma. Dunque, perché non c'è? L'Italia tutta (?) se lo chiede accoratamente. E pensare che solo l'anno scorso ci aveva regalato una perla del seguente calibro:


Vorrei sottolineare quanto sia stato profetico quest'ometto, con questa canzone: la Knox ai tempi era ancora in carcere. Eppure lui SAPEVA. E infatti ora "Amanda è libera". Inchiniamoci al cospetto del profeta di Puglia. Se solo volesse, potrebbe dirci se la profezia dei Maya si avvererà o se sarà solo e soltanto una bufala bufalosa. Perché Giacobbo non ha ancora fatto una puntata speciale su di lui? Non me lo spiego. Come non mi spiego perché quest'anno non vada a Sanremo. Giusto cielo, perché? Perché? Non so, forse ci ha già regalato troppe verità e noi non l'abbiamo compreso a sufficienza. E quindi, forse, non ce lo meritiamo più. E al suo posto ci ritroviamo una Chiara Civello qualsiasi (sarò ignorante, ma non ho la più pallida idea di chi sia). O forse gli anni bisestili non gli piacciono. O forse aveva da fare con le vigne, anche se non è esattamente la stagione della vendemmia. Comunque sia, lui non c'è. Piangiamone la mancanza, amici miei. I mastri vetrai sono autorizzati a piangere un po' meno, ma solo loro. D'altronde mandava in frantumi il loro operato tutte le sante volte, posso capirli. Ma noi no. Dovremmo fare una petizione per farlo andare a Sanremo, e farla firmare anche da nomi eccellenti. Napolitano, Marco Masini, i Barbapapà, i Teletubbies e Amedeo Minghi, solo per cominciare. D'altronde leggete qualche nome che possa fare da palliativo per la sua assenza? Qualcuno del suo calibro? C'è qualche Amico della Maria, qualche personaggio con troppi occhiali, e qualcuno che ha anche un suo spessore intrinseco, non lo nego. Ma il peso di Al Bano non lo raggiunge mica nessuno. E non fate della facile ironia sui suoi chili, che non siamo mica qui a smacchiare i leopardi (cit.). Dai, fate i bravi. Davvero, non c'è nessuno della sua levatura. Neanche un Toto Cutugno compensatorio. O un Massimo Ranieri (no, dai, lui non c'azzecca proprio niente. Tra Amande libere e erbe di casa mia ne passa). Vi pare giusto? So sad. Comunque, nessuno avrebbe potuto essere come lui. Ve lo ricordate ai tempi con la Romina Power? Lui, lei e La felicità? Quelle si, che erano canzoni. E quella dell'anno scorso? Non capisco perché non abbia vinto. Secondo me l'hanno penalizzato per la giacca. Questa giacca:

Per farsela aveva sventrato una delle poltroncine dell'Ariston, e sfiga volle che fosse quella di Masi. Ci credo, che poi non vinci. La prossima volta la stoffa portatela da casa, dai. Abbi un po' di creanza.

Canzone del giorno: Un chimico, Fabrizio de Andrè
http://www.youtube.com/watch?v=jVBC2q38M4g

martedì 17 gennaio 2012

C'ho il blocco

L'umidità ha un sacco di svantaggi, ammettiamolo. Umetta i pensieri. Fa ammuffire le idee. Ti fa stare i capelli di merda. Ti impedisce una corretta visuale, se in quantità sufficiente da permetterti di chiamarla nebbia. Che poi, come dice Balasso (che di nebbia ne sa a pacchi), è una cosa che ti fa diventare filosofo: la realtà è lì, ma tu non la percepisci. Sarà per questo che gli ultimi post sono stati un po' (un bel po') paranoici. Sarà l'umidità che non mi fa percepire la realtà, sarà l'anno nuovo. Effetto prematuro della profezia Maya? Bah, si parte sempre dalle cose piccole e poi è un crescendo. Bum! O forse è un ragionamento pretenzioso. D'altronde, se i Maya son partiti da me a profetizzare, il primo pensiero che mi sovviene è che non avessero una cippalippa da fare. Ma proprio niente. Manco un po' di uncinetto. Ancora una volta, chiedo consiglio a voi sugli argomenti da trattare. Se avete link da segnalarmi, volentieri.
So che non sembra, ma è da due ore che sono su questo post. No, per dire. Il blocco dello scrittore lo conoscevo, ma il blocco della blogger? C'ho il blocco, come la tizia della vecchia pubblicità EvaQ. Ma anche di quella nuova. Come ho già detto, la costipazione è donna.

Canzone del giorno: Sad but true nella versione degli Apocalyptica. Tre violoncelli, nessuna voce, tanta roba
http://www.youtube.com/watch?v=A-0uP6qSqs8

lunedì 16 gennaio 2012

Andata e ritorno

Da cosa deduci che stai lasciando la terra natia per qualche altro luogo?
- il cambio di paesaggio dal finestrino del treno. Prima la nebbia ti impedisce di vedere alcunché, poi man mano che inizi a vedere qualcosa, il paesaggio si alza. Si impenna. Occupa tutta l'altezza del finestrino, mentre prima era anche più basso delle targhette che ti dicono di non gettare oggetti fuori dal finestrino. Non riesci più ad abbracciarlo in una sola inquadratura, devi alzare ben bene la testa.
- la gente che man mano sale sul treno parla un'altra lingua, che ti suona dura e sconosciuta.
- l'autista dell'autobus controlla i biglietti. Li controlla davvero. Pensavo fosse una pratica estinta da anni. Un autista che controlla davvero i biglietti, secondo le mie precedenti credenze, era verosimile quanto tutti i servizi di un'intera puntata di Voyager messi insieme. E poi saluta tutti. Dà indicazioni precise e multilingue ai passeggeri. E in corriera vige il silenzio.
- non riconosci ciò che ti circonda, compresi i cartelli stradali che prima di essere scritti in italiano hanno diciture nella stessa lingua rigida di cui sopra. E, tra gli altri, uno che ti comunica che stai entrando in un paese di nome Montagna.
- pendenze. Solo pendenze. Non una strada in piano. Roba che ci vuole una patente in più per risalirle come si deve.
- case di legno coi tetti spioventi e l'aspetto accogliente. Sembra che ti vogliano coccolare.
- tutti che salutano tutti.
- cultura della camminata. Camminano tutti. E vorrei vedere ad andare in bici, con quelle signore pendenze.
Se gli indizi non sono stati sufficienti, eccovi il supporto visivo:


Eh già. Me la sono proprio goduta. Anche se a camminare ero del tutto disallenata, anche se l'affanno era sempre lì, anche se restavo indietro. Anche se il ghiaccio mi ha fatto capitolare un paio di volte. Per aspera ad astra... Però che bello. Alla fine ho anche preso un po' il passo, sono riuscita a limitare l'affanno. Sempre attiva, sempre con qualcosa da fare. Una passeggiata, un cane da coccolare, confidenze da scambiare, ricette da visionare e imparare, qualcuno con cui dire boiate, gare emozionanti a cui assistere, foto da fare. Madonega, che bel. L'unica cosa di cui mi dispiaccio è essere già tornata. Fatto che ho realizzato davvero solo quando dai finestrini del treno ho visto il paesaggio abbassarsi mestamente come le orecchie di un cane che viene sgridato, poco a poco, fino ad appiattirsi del tutto. Ciao ciao montagne, alla prossima.

Canzone del giorno: My last breath, Evanescence. Tanto per cambiare me ne ricorda un'altra che non riesco ad identificare, mannaggia zozza. Però che bella

giovedì 12 gennaio 2012

Considerazioni social

Lo ammetto, sto sviluppando una certa dipendenza da internet, con particolare attenzione ai social network. D'altronde ti sembra di essere sempre a contatto con tutti stando comodamente seduta a casa tua. O anche in giro, visto il dilagare degli smart phone e il timido comparire di zone free wi-fi anche nelle città più piccine. Basta un click: si fa presto a controllare un profilo, postare uno status, controllare un blog, twittare... Ecco, Twitter mi sa proprio di social network da telefonino: 140 caratteri, grafica semplice e concept anche. Forse è per questo che quelli che io chiamo "divi da social network" (aka Willwoosh, nonapritequestotubo, juliusfhan...) ci sono tanto affezionati. D'altronde il loro successo deriva dall'essere social, quindi una piattaforma del genere è un'ottima cosa. E poi piace pure a me, comune mortale... Nonostante le perplessità iniziali dovute al fatto che è meno intuitivo del fratello maggiore Facebook.
... Che poi non è vero che il nostro pistolare su internet ci allontana dalle amicizie reali, face to face. Ogni tanto si sente pontificare qualche sociologo alla tv, che ci dice che i giovani non sono abituati alla realtà, non fanno i giusti distinguo e abusano di quel brutto cattivo che è internet. Io le trovo balle. Avete notato l'età media di chi dice 'ste cose? Quando sono nati 'sti soggetti, in cima alla top 10 c'era l'inno di Mameli. Quello che voglio dire è che, al di là di sporadici casi di psicosi (la cui causa andrebbe ricercata altrove) i giovani sanno integrare il face to face e il face to Facebook. Ci siamo nati e cresciuti in mezzo, non ce lo siamo ritrovati lì come una novità piovuta dal cielo nel mezzo del cammin di nostra vita. E' piuttosto "naturale" conciliare le due cose, e per quanto riguarda miei eventuali coetanei che non ci riescono... Beh, quella è una conseguenza, non una causa; i problemi partono da altro e si sfogano così. La bambina di 10 anni che ha postato sul faccialibro le sue foto nuda, ad esempio: la responsabilità è della piattaforma, o dei genitori che alla piattaforma delegano (suppongo) l'educazione della figlia? Magari lavorano molto e devono per forza essere assenti, magari sono brave persone, non lo discuto. Ma bambine sufficientemente senzienti da non fare una cosa del genere esistono eccome, quindi la differenza deve pure esserci, da qualche parte. E a 10 anni tanto lo fanno (o mancano di farlo) i genitori. Si può dire che noi venivamo piazzati davanti alla tv, e che nel 2012 i figli si piazzano davanti al pc. Il problema è che la tv è passiva, il massimo che puoi fare è girare canale; internet proprio no, e deve il suo successo a questo secondo me. E' l'utente che fa internet, che ne produce i contenuti. Ci fa essere protagonisti, il che è entusiasmante! Solo che, come tutte le cose estremamente libere, può portare ad un suo abuso; a maggior ragione, da parte di ragazzine che dalla tv non hanno certo imparato il rispetto del loro corpo.
Diamine, che pippone. No, però vorrei sapere cosa ne pensate. E' un argomento che vale la pena di essere trattato, a mio avviso.

... Tutto questo partiva solo dalla mia social-dipendenza. Mi piace. Facilita le comunicazioni, le rende più immediate, permette anche di scovare gente che non rivedi da tanto tempo o gente nuova (Twitter soprattutto, credo... La gente nuova in Facebook non mi dà fiducia, mentre in Twitter è quasi la normalità quindi ok). Certo, è facile fare i fighi quando c'è uno schermo a dividerci da tutti gli altri. Ma sono abbastanza persuasa del fatto che, se c'è qualità o se manca, prima o poi verrà fuori. Internet ci ha svezzato a sufficienza da darci l'istinto di capire chi c'è dall'altra parte. Qualche volta ci si sbaglia lo stesso, certo... Ma neanche tanto spesso, eh.
Da dove mi viene tutto questo? Beh, forse dal fatto che sia Twitter sia Facebook mi hanno regalato delle belle soddisfazioni in termini di contatti, anche con gente famosa e altrimenti inarrivabile... Perché Cristina Scabbia che ti retwitta e ti risponde in Facebook ti fa gasare un tot. E se non sapete chi sia Cristina, sciagura a voi!

PS: mi sa che per qualche giorno non posterò niente, me ne vo a spasso... A rileggerci!

Canzone del giorno: One way or another, Blondie
http://www.youtube.com/watch?v=mFerLNdpwO4

mercoledì 11 gennaio 2012

Sfoghi

Buonasera ancora una volta, carissimi. Questa è un'altra serata un po' paranoica che pure stavolta non vi risparmio. L'unico sottofondo che mi accompagna è il vociare nell'altra stanza, in quanto solo oggi ho ipotizzato di poter comprare degli speaker per ascoltare musica dal pc, dato che l'uscita auricolari pare tenere botta. Ah, del vociare farei volentieri a meno, per inciso. La tentazione è quella di coprirlo con la tv, che infatti ho appena acceso. Si parla di oceano della rabbia da sfogare su un barbaro a caso. Edificante. Ma cosa posso pretendere da La5? Certo che picchiare un tizio simil-lottatore di sumo (causa imbottitura) deve dare soddisfazione. Sfoga. Voi cosa usate per sfogarvi? Io tendo ad urlare, il più delle volte. E avendo di default un timbro non proprio flebile, aiuto. Non dico che tremino i vetri, però fino in strada mi si sente. Altre volte mi viene una gran voglia di menare le mani, ma spesso mi trattengo almeno finché non raggiungo un inerme cuscino da seviziare. Se mi lasciassi andare sarei una persona un filino violenta, mi duole ammetterlo. Non gratuitamente violenta, ma violenta. Contro chi mi ha fatto incazzare in quel momento. Le urla, invece, le riservo un po' a chiunque. E chi non c'entra niente mi trova comprensibile e sensata quanto il titolo del nuovo CD dei Coldplay. Ma chi si stranisce di una donna incazzosa? Le si può imputare un premestruo e bon.

Ah, per inciso la tipa che picchia il tipo è Catherine Zeta-Jones. No, per dire.

Canzone del giorno: Solo nei film, Gem Boy
http://www.youtube.com/watch?v=uUZkScN2qDw

martedì 10 gennaio 2012

Piccolo viaggio

Un giro in macchina. Il sedile è quello del passeggero, che porta con se il vago ricordo di quando, al tempo in cui non eri neanche abbastanza alta da salire su una giostra, quel posto era considerato l'ambizione massima ed inarrivabile. Il sole ti infuoca la guancia destra, ricordandoti che stai andando a nord. Strada statale affollata di pensieri, storie e vecchietti che non superano i 50 all'ora. Forse non ricordano più dove stia l'autovelox, e nel dubbio procedono a passo di bradipo lungo tutta la tratta. Attorno ti passano decine e decine di macchine, ciascuna con la sua storia, il suo percorso, le sue gioie e i suoi problemi. Ciascuna con fatti che ognuno di noi continuerà ad ignorare, perché siamo dentro alla nostra macchina e abbiamo il nostro viaggio da fare. Non ci si chiede mai se ci si stia perdendo qualcosa, si va e basta. Anche perché se ci fermassimo in mezzo alla strada e facessimo fermare ogni macchina per farci raccontare la storia dei passeggeri, passeremmo per pazzi. E ci beccheremmo pure qualche improperio. Forse è nell'ordine naturale delle cose, ignorarsi in una certa misura. Bah, non pensiamoci, d'altronde abbiamo il nostro viaggio da fare. Il sole ci scalda il viso, abbiamo una meta, quindi andiamo. I platani troneggiano ai lati della strada, quasi volessero indicarci la via, come le luci nelle piste di atterraggio. Certo, con la differenza che di notte le luci ti aiutano, mentre i platani diventano possenti nemici che ti potrebbero costare caro. Ma si va, magari imprecando contro i vecchietti troppo lenti. Magari ascoltando qualche sciocco programma alla radio, che ci svelerà quali sono gli aggettivi più usati degli ultraottantenni o cose simili, salvo poi abbassare il volume quando la manovra si fa difficile. Si va e ce la godiamo... Almeno finché non dobbiamo scendere dalla macchina e uscire dalla nostra capsula di plastica e lamiera per affrontare il mondo, bello o brutto che sia. E non ci chiediamo mai se il viaggio è stato piacevole o no.
... Il viaggio non è tempo perso, fidatevi. Basta non concentrarsi solo su platani e speaker radiofonici. E ricordarsi che a volte c'è il sole.

Perdonate questo post sui generis. Ogni tanto escono anche queste velleità da romanziera-psicologa.

Canzone del giorno: Born to be Abramo, Elio e le storie tese
http://www.youtube.com/watch?v=hm4HGiIrZGo&feature=related

lunedì 9 gennaio 2012

Chissà ch'ea volvitur!

Il titolo l'avevo promesso a una giovane biondina che ora ha l'OBBLIGO MORALE di commentare questo post, pena un anatema: la trasformazione dei suoi biondi capelli in fuffa. Copiosa fuffa. Anche se, come titolo ci sarebbe stato meglio nel post di ieri sera... Buonasera miei signori, anche oggi siamo qui a tentare di cavare qualcosa di sensato dalla giornata di oggi e di non dire "fuffa" troppe volte. Anche se fuffa è una delle mie parole preferite, insieme a copioso, apotropaico e cotillons.
Dicevamo, "fortunae rota volvitur": la ruota della fortuna gira. Certo, oggi come oggi se diciamo ruota della fortuna diciamo Mike Bongiorno (pace all'anima), colui che con questo simpatico show mi ha insegnato a leggere ancora prima di andare all'asilo. Ma la ruota della fortuna è anche altro. E' quella variabilità del destino che potrebbe volgere a nostro favore, è fato vantaggioso, è sorridente destino, per chi ci crede. Voi? Io sono più propensa a credere alla sfiga che alla fortuna. A questo si può ribattere che non può esistere una cosa senza il suo contrario, ma non sono pienamente d'accordo; oltretutto, la sfiga non è diametralmente opposta alla fortuna. Due cose opposte devono avere delle caratteristiche in comune che ci permetta di paragonarle, e dire quindi che sono opposte. Le mani sono "opposte", ma hanno in comune il fatto di essere pur sempre mani. La sfiga invece si differenzia dalla fortuna perché dotata di una nota di cinismo, cattiveria e sarcasmo che la fortuna non possiede per mancanza di intelligenza. La sfiga è furba, la fortuna no; quindi non sono opposte. Non si possono paragonare i ragionamenti di un Nobel per la scienza e di un infante, non sono opposti: sono qualitativamente diversi. Quindi sento di poter affermare che la sfiga esiste e la fortuna no. Se state pensando "guarda tu come perde tempo su delle boiate certa gente" non posso che darvi ragione. Ma la sfiga produce anche questo, no? No, forse quello si chiama "tempo da perdere". Bah.
Morale della storia: se la fortuna non esiste non esiste neanche la ruota della fortuna, che quindi non può girare a favore di nessuno. Ciò che mi auguravo nel titolo, la speranza che volgesse i suoi favori da queste parti, è un'illusione apotropaica copiosamente ricca in fuffa e cotillons. Quindi: se una cosa ci va bene prendiamocene pure il merito, se va male... Beh, abbiamo un alibi.
Diamine, da quando è iniziato l'anno non sono più capace di fare post di una lunghezza superiore a questa... Sarà l'effetto della crisi, i tagli sono arrivati sin qui. Fantastico. Aspettatevi dei post con solo il titolo.

Canzone del giorno: sperando sempre di non toppare il link causa mancanza di audio e di auricolari... Over and over, Three days grace
http://www.youtube.com/watch?v=FoZuDe15_iA

domenica 8 gennaio 2012

In caso di sfiga

Stessa storia, stesso posto, stesso divano. Ciao cari! Il pc non dà segni di miglioramento, non era una crisi momentanea... Temo che dovrò farmene una ragione. Se non altro con gli auricolari ancora si sente l'audio, almeno quello. Ultimamente ho la vaga impressione che la sfiga si stia UN FILINO accanendo su di me, ma penso che ogni tanto succeda a tutti. Voi avete dei rimedi antisfiga? Riti apotropaici, teste d'aglio unite a canti in aramaico, danze tribali, totem protettori, unguenti poco pratici, e chi più ne ha più ne metta? Io no, ma si accettano suggerimenti. Forse si potrebbe tentare di guardare sempre e comunque il lato positivo. Il più delle volte il lato positivo è del tipo "ok, anche questa mi è capitata, sarà meno probabile che mi ricapiti". Illusorio, ma potrebbe funzionare. Forse più che pensieri positivi servono pensieri divertenti. Tipo una qualche puntata dei Simpson. Su di me funziona molto bene quella in cui Homer crede che Bart stia diventando gay e lo porta a fare attività virili, compresa una visita alle acciaierie. Se siete fan dei Simpson, "everybody dance now" e acciaierie nelle stessa frase non vi stupiranno troppo. Oppure la puntata sui Re acuti o i Sadgasm. Mitico. Sennò potreste sfogare la vostra frustrazione prendendovela con la qualunque, sperando che vi sfoghiate con oggetti inanimati. Oppure cantate. Io lo faccio un po' a prescindere, ma in caso di frustrazione funziona particolarmente bene. Sempre che non possiate ubriacarvi un tot, insomma. Anche se come messaggio non è particolarmente etico. Però se siete in un periodo in cui il karma vi fa sospettare di essere stati molto molto cattivi in una vita precedente, nessuno potrà biasimarvi. Incolpare le vite precedenti è un classico... A volte penso di essere stata un ufficiale nazista, Wanna Marchi (ah no, quella è ancora viva) o un torturatore di cuccioli di labrador. Solo così si spiegherebbero parecchie, parecchie, parecchie cose.

Diamine, avrei voluto parlarvi della nuova pubblicità della Eva qu appena avessi trovato il link al video, perché è davvero pessima... Beh, ci ha appena fatto il pezzo di stasera la mitica Littizzetto. Bruciata. D'oh! Anche questo è sfiga, perché la nostra tormentatrice, quando non sa più come accanirsi contro di noi nelle cose di peso, lo fa nelle minchiate. Sforando pure nel ridicolo. Eh già, c'ho sfiga. Dovrei chiudere per sfiga!

Canzone del giorno: un classicone. Toxicity, System of a down
http://www.youtube.com/watch?v=bWSxELGNShk

sabato 7 gennaio 2012

Casalinga e (in?) crisi

Ciao amici miei, ecco a voi un'altra puntata di imprescindibili sciocchezze al sapore di fuffa. Per inciso, il mio pc ha bellamente deciso di non farmi più sentire l'audio di alcunché. Quindi niente musica. Potrei uccidere per questo. E poi mi chiedono perché so poco di tecnologia e mi si accusa di essere poco digitalizzata. Ma se è la tecnologia, a scagliarsi contro di me! In realtà oggi mi ha dato dei pensieri pure il forno, e quello è tutto fuorché tecnologico. Un forno a gas vecchio di anni, che urla "buttami via" ogni volta che lo accendi. Diciamo che sono gli elettrodomestici a essermi ostili. Non sono un granché come casalinga, ok, ma diamine non c'è bisogno di sbattermelo in faccia in maniera così sfacciata. E' poco carino. Voglio dire, so che della casalinga disperata ho solo la disperazione. A ben ricordare, una volta mi è esplosa la piastra per capelli in mano. Idem per il phon. Un altro forno mi è costato una cicatrice indelebile sull'indice destro. Le lampadine in camera mia si fulminano con una frequenza un po' troppo ravvicinata. Mi si inceppa perfino lo sciacquone del water. Qui i casi sono due: o sono una foca estrema, o la mia casa è posseduta. Nel secondo caso chiamerei volentieri Ty e tutta la combriccola di extreme makeover: home edition e mi farei fare un'altra casa. Si, una di quelle casette di legno che fanno loro, che ispirano tanta tanta solidità. Ma poi quelle case lì resistono più del tempo della registrazione del programma? No perché in America pare ci sia un tornado ogni 15 giorni, è un attimo che vadano giù come le prime due casette dei tre porcellini. Sarà fatto apposta per creare continua occupazione nel settore edile? E' un'idea anticrisi come un'altra. E un'altra idea anticrisi potrebbe essere creare elettrodomestici che svampano dopo poco tempo... Sarà mica per quello, allora, che è partita la scheda audio del pc e tutto quanto il resto? Ooooh! Non è colpa mia, e neanche di un qualche spirito maligno che possiede la mia casa: eh no, è colpa della crisi. Che sollievo.

Canzone del giorno: non potendola ascoltare, spero di non darvi un link sbagliato. Fuck her gently, Tenacious D
http://www.youtube.com/watch?v=NbDEconEcAM

venerdì 6 gennaio 2012

Ovvietà youtubbiche IV

Giornata all'insegna dei parenti vari, cari miei... Eh già. Ho mangiato come un bue. E tornata a casa ho trovato sul tavolo il nuovo libro di Benedetta Parodi. Il cosmo vuole proprio che assomigli a un boiler in quanto a stazza. Cose che capitano. Il mal di testa è schiacciante e la voglia è quella di non mangiare mai più. Però avevo bisogno di comunicare con voi, ormai rischio la crisi d'astinenza quando non scrivo sul blog... Se l'uomo è un animale sociale, la donna è un animale chiaccherone. Anche se gli argomenti sono di fuffa. Come le recensioni degli Youtubers, per esempio. Perché non parlarvi, oggi, di Michael Righini? Come al solito si tratta di uno youtuber comico. E mi piace un sacco. Potrebbe fare un'omelia in latino e farebbe comunque ridere, perché ha un accento marcatissimo e una "esse" assurda di cui è ben consapevole, quindi se le gioca bene. Fa video parodie (come quella di Breaking dawn, semplice ma efficacissima) o video puramente comici, in cui spesso abbondano le pistole (feticcio?). Video ben fatti, non pretenziosi, semplici e diretti. Che fan riderissimo. Scene brevi e d'impatto unite a primi piani esplicativi molto efficaci. Il buon Righini, inoltre, è un altro di quelli che ha capito l'utilità del tormentone, che col suo accento arriva a un livello 2.0 ancora inesplorato dalla maggior parte degli altri video maker. Perché io posso provare a dire "abbestia" o "boia cagna ladrissimissima", ma non mi verrà mai come lo dice lui (e non solo perché, concedetemelo, ho un filino di testosterone in meno. Giusto un po'). Guardate qualcosa di suo perché ne vale davvero la pena. Anche nel discusso progetto WeTube ci mette del suo, e bene. Bravo Michael, bravo.

Canzone del giorno: Gli avvoltoi, 883
http://www.youtube.com/watch?v=ZVVYBrCryLc&ob=av2e

giovedì 5 gennaio 2012

Un post di cui si può fare tranquillamente a meno

Il sottofondo è l'ultimo CD dei Bastard sons of Dioniso, il luogo è la cucina, il vestiario è felpa della birra Duff e jeans, il dubbio è cosa voglia dire "mainstream", la sensazione è quella di aver mangiato troppo, la figura appena fatta è quella della fessa. Buonasera cari miei, qua mi devo spicciare perché stanotte devo portare il giro della roba a cavallo di una scopa volante. Per fortuna non fanno niente di interessante alla tv. Fanno Ratatouille, ma non esiste che guardi un film che urla "derattizzazione" dall'inizio alla fine. Si laverà pure le zampette, passerà pure in lavastoviglie, ma a me fa senso lo stesso. Comunque sia dopo quest'ultima festa staremo tranquilli per un tot. Però che cavolo, ci stavo prendendo gusto... Ma i miei neuroni ringrazieranno di venire riaccesi, credo. Si dai, è finito il tempo di fare la decerebrata. E magari farò qualche post più intelligente. Magari lasciando un po' perdere StaiBene. Non l'ho messo nei propositi per il nuovo anno perché non so se è fattibile, ma proviamoci. Il tempo, e solo lui, potrà dire se ci ricadrò.

Mi hanno appena spiegato cosa vuol dire "mainstream".

Canzone del giorno: Otherside, Red hot chili peppers
http://www.youtube.com/watch?v=rn_YodiJO6k&ob=av2e

mercoledì 4 gennaio 2012

Iperglicemia portami via

Ci sono cose che non si possono spiegare, che trascendono l'umana comprensione, che davvero non possiamo capire. Tra queste si può annoverare, per esempio, perché diamine le donne non riescano a tenere la bocca chiusa finché mettono il mascara. Solo pensandoci attentamente riescono a chiuderla, ma i denti restano ben allargati quindi è un fake. Oltretutto, l'espressione beota di contemplazione del nulla cosmico permane. Mah. Altro fatto inspiegabile è l'esigenza di iperglicemia fisica ed emotiva che si scatena nella popolazione tutta durante le feste. Per quella fisica c'è il cibo, strafoghiamoci di pandoro e ciao le balle. Per quella emotiva ci pensano loro: i film natalizi. Oh già. Verso il 20 dicembre li troviamo insopportabili, melensi e prevedibili. Il 4 gennaio li trovi insostituibili, necessari, addirittura belli. Segno che ci si è assuefatti alle feste e che separarsene sarà dura. Durissima. Lungometraggi animati, commedie romantiche, film con protagonista il miracolo del Natale. Sentimenti alla rinfusa che alla fine ci avviluppano, ci avvolgono come una calda coperta di emotività morbidosa. E quando fa freddo, chi mai la mollerebbe una coperta? Personalmente ci sono caduta con tutte le scarpe. La sirenetta, la bella e la bestia, serendipity, e millemila film dimenticabilissimi di cui infatti non ricordo il titolo. Film morbidi e paciosi, che ti fanno dimenticare per un po' le cose brutte e cattive del mondo. Un rifugio felice, che tra qualche giorno dovremo abbandonare visto il finire delle feste. Lo choc da rientro è dietro l'angolo, perché il lieto fine che tanto ci piace non è assicurato. Quindi? Quindi godiamoci i lieto fine finti finché ce ne sono. E dopo... Lasciamo che il cinismo torni ad albergare abusivamente nelle nostre menti! Siiiiiiiiiiiiiiiiii!

Canzone del giorno: So long my love, Lyriel
http://www.youtube.com/watch?v=caDAvoESXJg

lunedì 2 gennaio 2012

Buoni propositi...?

Signori miei, anche quest'anno è cominciato. Ci manca solo l'epifania e poi con le feste siamo a posto per un po'. Facciamoci forza. Voi li avete fatti i propositi per l'anno nuovo? Di solito di questi tempi una fetta di genere umano sente l'esigenza di fare dei buoni propositi per il nuovo anno. Si sa, il cambio di data è tempo di bilanci. Quasi ce lo imponessero i numeri 31 e 12 messi rispettivamente come giorno e mese di un anno a scelta. Anzi, di tutti. Io i propositi non li ho fatti, non avevo pezza... Quasi quasi provo a farli ora, perché no? Non è ancora iniziata La bella e la bestia!
- dimagrire. Il proposito dell'80% della popolazione occidentale. La vedo dura, specie se continuo a cucinare come fossi Benedetta Parodi. Chiudo pure il forno come lei, col piede. E a volte dico "salve, sono Benedetta Parodi".
- inviare curricula in tutti i luoghi in tutti i laghi. Il problema principale è la foto da mettere. Sono fisicamente impossibilitata a fare una foto senza boccacce. E dubito che un datore di lavoro possa apprezzare una candidata con le guance a palloncino e gli occhi incrociati. O magari sottovaluto il senso dell'umorismo dei pezzi grossi, mah.
- perfezionare l'inglese. Il che vuol dire o corsi o viaggio all'estero. Spesa per spesa, tanto vale raggiungere gli UK e cercare il principe Harry per andare a bere qualcosa, che lui di locali ne conosce.
- cantare di più e meglio, e magari ricominciare a suonare. E non lo dico solo perché sto guardando un film Disney. O si?
- recuperare tutti i film Disney che non ho visto. Tutti i film Disney, in pratica.
- arrivare al punto in cui mi decido a mollare i film Disney e a uscire di più.

E voi? Comunque sia, buon anno!

Canzone del giorno: Paradise city, Guns n' roses
http://www.youtube.com/watch?v=mN3hH8LG4Yw