domenica 20 aprile 2014

So good. Ma anche no.

Ciaone! Ciaone e già che ci siamo buona Pasqua a tutti voi, oziosi lettori di cincischierie! Siete satolli di cibo e parenti? Tra agnello e colomba avete fatto fuori tutta la fauna che vi riusciva? Molto bene. Perché vi servono energie per affrontare questo:

Spot Rio Mare 2014

(non riesco a mettervi il video. Lo odio già). Siete tristi quanto lo sono io? Molto bene. Dopo Shakira e le sue vivaci -e anchilosate- mini me intestinali, neanche Kevin Costner ha potuto esimersi da della bruttezza di alta caratura. Ma qui si toccano vette che onestamente mai avrei osato immaginare. Per carità, commentare questo spot è sparare sulla croce rossa, ma volendo usare un'altra frase fatta la lingua batte dove il dente duole. Perché questo qua è Kevin Costner, capite? Non un Pino Cazzalaranda qualsiasi. È uno che ha fatto dei film anche belli. Balla coi lupi. The bodyguard (end aaaaaaaaiaaaaai uil olueis lov iuuuuuuu). E ora questo. Ma facciamo le cose per bene, almeno noi.

Quest'opera così degna inizia con l'inquadratura del faro di Amalfi (che mi si dice non esistere affatto... Non che sia l'unico problema di verosimiglianza, qua) dotato di immancabile gabbiano che sgabbiana, e a seguire tre gallinacee che, nelle loro tinte verdi e azzurre che si intonano tanto al cielo cartonato che si trascinano dietro, berciano sul nuovo abitante del faro della Melevisione (reale uguale) e decidono di andarlo a trovare. Il tono e l'ammiccare selvaggio fanno rimpiangere pièce del calibro de Il mondo di Patty. Nostre signore del verde acqua vogliono dare il benvenuto al nuovo inquilino, non facendo per niente presagire che il suddetto sia un quarto di manzo non da poco e che loro,  a forza di zitellaggine forzata e puntate di Beautiful, hanno una gran voglia di tirar dietro la loro virtù a chiunque sia disposto a raccattarla. Quindi un figaccione è anche troppa grazia. Quindi scatta la corsa all'accaparramento. Che lui lo voglia o no, verrà appaiato a una delle Tiffany's angels.
Sono solo sei secondi da quando è cominciata 'sta roba, e già non se ne vede la fine.
Le tre elegantone in acquamarina si presentano al faro finchè il neo eletto guardiano affetta pomodori al rallentatore e senza fare un minimo di acquetta in giro. No, ma dimmi come fai. Comunque, l'imbarazzante trio è totalmente in deliquescenza appena il buon Kevin apre la porta. Ma guardate che facce. Un po' di contegno, cazzarola, che questo qua ha visto le figliole più sgnoccolone del pianeta e noi stiamo qua a far figure. Forse impaurito, o forse perché un uomo che abita da solo in un faro richiama l'idea di  un omino affabile e non certo un maniaco sociopatico che prima ti accoltella e poi taglia i pomodori, il buon Kevin invita le tre a pranzo. Certo, tre tizie a caso ti bussano alla porta con la bava alla bocca e un casco di banane in mano e tu le fai entrare. Kevin, te l'hanno mai detto che le banane ad Amalfi NON CI SONO? Piccola anima di tolla, è un'allusione bella e buona e tu ti stai tirando in casa il nemico. Guarda che ti ritrovi legato in un angolo a dover soddisfare le esigenze di tre infoiate che non battono chiodo da anni. Io ti avverto.
"Come mai in Italia?" A questa domanda mai uno che risponda evasione. O mandato di cattura internazionale, o fuga dalla moglie, o ampliamento del raggio di spaccio. No, tutti qua a mangiare, stanno. A mangiare tonno in scatola, nella fattispecie. E le tre grazie, che ormai si confondono con il fondale, se la bevono (ma ormai abbiamo capito che si adatterebbero a qualunque tipo di fantasia inverosimile di quest'uomo. Non condanniamole, ma non affidiamoci neanche al loro senso critico, ecco). Eh vabbè, cosa vogliamo farci. Questo qua è un attore decaduto doppiato male che offre tonno in scatola alle sue commensali,  non è che possiamo stare qua a pretendere. D'altronde il tonno è "così buonissimo" (sic); giusto, che l'italiano mal parlato fa simpatia e verosimiglianza. Ma sentite, già che l'avete doppiato in maniera così lancinantemente triste per favore risparmiateci 'sta gag, che nessuno ne sentiva l'esigenza.
E ora quello che immagino sia il punto più basso di tutto lo spot: lui mette un fiore nel vaso al centro del tavolo, al che la più meritevole di primo piano della compagnia del turchese se ne esce con la faccia rapita e un "che tenero!". Actor's studio, trema. E lui "si taglia con un grissino". No, scusate, vado a piangere in un angolo e a ripetermi che non è vero niente e che tra poco mi sveglierò.
Rio mare, so  good. E risata da ragazzone che ha portato a casa la pagnotta nonostante le tre figlie del colore pastello inadatto. E che sa tagliare i pomodori senza fare acquetta in giro. Tanta stima.

Canzone del giorno: Gente che spera, J-Ax ft Reverendo

sabato 5 aprile 2014

Quando l'intestino baila latino

Torno qui con la coda tra le gambe, la consapevolezza di un'assenza abominevole da questo blog e la poca voglia di fare le pulizie (non so se in quest'ordine). Ave, carissimi. Come vi è passato questo mese? Tutto bene, si? State predisponendo gli stomaci per Pasqua? Vi siete organizzati per i megaponti, che quello sullo Stretto a confronto è un nonnulla? Bene.
L'estro di scrivervi mi è venuto circa ieri sera, dopo aver visto 'sta roba qua (non la trovo in italiano, e un motivo ci sarà):


Ecco, non so a voi, ma a me procura dell'imbarazzo. Che poi, voglio dire. Capisco che la pubblicità dell'Activia la faccia la Marcuzzi. Capisco, anche se un po' meno, Banderas che passa da Zorro all'Uomo che Sussurra alle Galline. Ma Shakira, Shakira mia. Millemila milioni di dischi venduti e lo stipendio del Piquetòn non ti bastavano mica per arrivare a fine mese? Ti ci voleva proprio, 'sto sfoggio di imbarazzo (intestinale e non solo)? No, perché capisco che essendoci circa trentordici tue replicanti fosse difficile farle muovere tutte in modo diverso, ma proprio non hai avuto voce in capitolo quando hanno scelto di inquadrare più di tutte quella in cui ti muovi con le spalle anchilosate? Quel movimento lì io lo facevo quando tornavo da scuola il giorno della versione di latino, che avevo il vocabolario nello zaino. Per la pancia, invece, niente da dire e ci mancherebbe. E' da "Whenever, wherever" che siamo qua a decantarla. Ma vuoi dirmi che il segreto di tutte quelle movenze è l'attacco di vivacità intestinale che ti suscita l'Activia? No, perché a me non l'hai mai fatto 'sto effetto. Certo, quando lo mangio io neanche diventa una pagliuzza dorata che - volavolavola - va a disegnarmi un sorriso sulla panza, ma tant'è. Non è l'unica differenza tra me e te, tocca dire. Per esempio, nel mio stomaco non ci immagino una foresta piena di mini-me dormienti, che si risvegliano solo a suon di Bifidus. Tra l'altro questa volta il Bifidus non lo citano nemmanco: si saranno accorti che è una boiata, si?
Lo spot si conclude con un "when your tummy smiles, you smile too", che in bocca alla solita Marcuzzi suonerebbe tipo "quando la tua pancia sorride, sorridi anche tu". Niente di nuovo, insomma. Solo una bionda diversa, con tummy che smiles e hips che don't lie.
Shakira, Shaki cara, io spero che a questa cosa ti ci abbiano obbligata. Fortissimo. Vuoi il promo del singolo nuovo, vuoi i mondiali, vuoi tutto, ma ci spero proprio tanto.

Canzone del giorno: Quelli che benpensano, Frankie Hi-NRG MC