lunedì 29 aprile 2013

StaiBene, asciuga le nostre lacrime! #2

Allora, io ci ho anche provato a fare la brava e a lavoricchiare su qualcosa di serio, stasera. Ma il proxy dell'università non collabora mica, e mi sto facendo sclerare da tre quarti d'ora buoni. Ergo, depongo le armi contro la malevola tecnologia e vengo a cercare il mio spirito zen qui, sperando di non averlo esaurito tutto nel momento in cui ho scoperto di aver ammaccato TANTISSIMO le mele che avevo comprato al supermercato portandole a casa in bici. Maledizione. Eh vabbè, zen. Zen e StaiBene, che con voi sono in debito di mezzo post: Come dimenticare un amore.

5) Fatevi un regalo.
Questa è una frase molto pericolosa da dire a una donna. Perché se abbiamo dei dindini in mano tendiamo a non essere particolarmente morigerate. Ve lo dice una che non è femenazza per niente e che il 25 aprile si è comprata quattro paia di scarpe. Giorno della liberazione, proprio. Fatto sta che se ci dite "spendete", noi mostriamo una certa buona volontà nonché un indiscusso talento per la cosa. Quindi non istigateci, per carità, che poi ci indebitiamo ed è un casino. Gli uomini, StaiBene dixit, dovrebbero darsi alla birra. Ehm. Ehm a strafottere. Solo io ci vedo qualcosa di sbagliato, qui?

6) Datti allo sport.
Dice che è per sfogare la rabbia. Dice che fa bene. Bah. Fa bene alla palestra che raccatta i nostri dindini. E se non si va in palestra ma a fare roba all'aperto tipo correre, fa bene al farmacista che vi venderà qualunque roba perché voi, per "sfogare la rabbia", siete andati a correre sotto la pioggia e vi siete presi la qualunque. Magari scivolando pure, che così ci scappa anche uno di quei tutori così graziosi e pratici.

7) Sorprendi te stesso e gli altri.
A leggere il trafiletto, si scopre che ci consigliano, in caso di delusione amorosa, di tagliarci i capelli. Una donna che cambia capelli quando finisce una storia non è PER NIENTE un luogo comune, in effetti. L'equivalenza tra cambio di capelli e di uomo non l'aveva ancora fatta nessuno, complimentoni. Cristo, è talmente tanto un cliché che ormai non è manco più di moda.

8) Resta solo il meno possibile.
Così non ci pensi, capito? Ti distrai, pensi ad altro. Lasciatemi dire che non ho mai un granché creduto al potere della distrazione in questi casi. Se per una sera non ci pensi, non è che il problema si risolve: si trascina. Ti aspetta lì, e non puoi sperare di farlo evaporare. Forse puoi affrontare la questione con più serenità, o forse no perché il fatto di essere sereno ti priva della voglia di pensare alle tue beghe.

Ok, stasera sono molto più inacidita di quanto pensassi. I beg your pardon.

Canzone del giorno: Mi servirebbe sapere, Antonio Maggio. Non è il massimo, ma il video è simpatico e lui canta bene, anche meglio di quanto dimostri in questa canzone.

domenica 28 aprile 2013

Auguri un po' così, atto II

Allora, esattamente un anno fa ho pubblicato questo post. E niente, ho deciso di farla diventare una tradizione. Va da se che il soggetto a cui fare gli auguri è lo stesso, e va da se che stavolta gli anni sono ventisei. Cifra pari che ti porta verso i trenta. Sono a disagio io per lui (anche perché tra cinque mesi tocca pure a me). Quindi, citando l'incipit del vecchio post, come fare gli auguri di buon compleanno a un neo ventiseienne? Gli auguro:
- che il suo ciuffo sia sempre più presuntuoso e decadente;
- di avere a che fare con gente più tollerante di me a proposito del suo ciuffo presuntuoso e decadente;
- che lo paghino di più per fare queste cazzate;
- di sorprendersi sempre, e in positivo;
- di non concludere le serate guardando video di gattini;
- che contagi tutti col suo inglese biascicato. Ah no, già fatto. Mannaggia a te;
- di essere sereno (non dico "sii felice" per non fare citazioni);
- di fare una comparsata in un cinepanettone, possibilmente nella scena più trash del film (quindi gli dò l'imbarazzo della scelta...);
- che possa continuare a vantarsi delle sue quattro ottave piuttosto che dei suoi capelli piuttosto che della sua città natale piuttosto che del suo sistema operativo piuttosto che... No, sono troppe. E tanto continuerà a vantarsi a prescindere, quindi non serve che glielo auguri;
- che tutti i suoi affetti procedano a vele spiegate;
- che non venga mai tradito da Radio Gelosa, dal negozio tutto a 1 euro, da Decathlon o dal centro ingrosso Cina;
- di continuare a incassare bene i pugni;
- di non doversi preoccupare più;
- di conquistare qualche superpotere, così almeno avrebbe motivo di mettersi tutte quelle magliette ebeti coi supereroi (e guarda che AquaMan esiste davvero!);
- che trovi sempre il coraggio per indossare l'improbabile (e a dire improbabile sono pure gentile) maglietta giallo fluo - versione manica corta o lunga - per andare a correre;
- che continui a sapere tutto il pozzo di cose che sa, anche di più. Sa talmente tante cose da essere imbarazzante per il resto dei comuni mortali;
- ancora una volta, che Amanda sia sempre e comunque libera.

Canzone del giorno: la scoperta di ieri. Complesso del primo maggio, Elio e le Storie Tese

mercoledì 24 aprile 2013

StaiBene, asciuga le nostre lacrime! #1

Ok, signori miei. Domani è il giorno della Liberazione, festa che suona purtroppo remota ai giovani d'oggi, pur permettendo loro di stare a casa da scuola. Ma oggi non è mica la Liberazione, quindi di StaiBene non ci liberiamo, no no: Come dimenticare un amore.

La vostra dolce metà non è stata poi tanto dolce e vi ha brutalmente lasciato? State soffrendo tanto tanto? State piangendo tutte, ma proprio tutte le lacrime che il vostro attuale stato di idratazione vi concede? C'è del disagio in voi, mie piccole creature? Questo articolo è ciò che fa per voi. La sua attendibilità si evince già dall'incipit: il sottotitolo propone otto consigli, il primo paragrafo quindici. Ma non preoccupatevi, alla fine sono davvero solo otto. Ce la potete fare.

1) Scrivi i suoi pregi e i suoi difetti.
A metà tra un giochino delle elementari e una lista della spesa, questo consiglio chiede a voi di spendere un po' d'inchiostro o di tastiera ("è lo stesso", afferma trionfante) alla ricerca dei pro e dei contro del/della vostro/a ex. Avanti, prendete un foglio bianco, piegatelo a metà come quando facevate i saggi brevi alle superiori e sfoggiate la medesima creatività (avanti, tanto almeno un tema sul rapporto tra fede e scienza è toccato a tutti). Pro: andava da Essere Benessere a comprarmi il gelato, per quanto avesse quello strano sapore di valeriana... Contro: mi metteva la valeriana nel gelato. Pro: piaceva ai miei. Contro: piacevo a suo padre.
... Insomma, ci vuole un attimo.

2) Elimina ogni traccia di lui (o di lei).
Altro consiglio che gronda maturità. Avanti, prendete le sue foto e fateci un falò! Occhio, però, che se le foto sono digitali guardate che non viene bene. I pc e le fotocamere prendono fuoco dopo un certo sforzo e emanando fumi che vi costringeranno a cantare mantra in sanscrito mentre ballate una danza maori in compagnia degli All Blacks (o almeno è quello che crederete voi).

3) Cambia musica.
"Create 3 playlist separate: prima di conoscere il vostro partner, durante la vostra storia, e oggi". O giusto cielo. Massì, spulciate nell'iPod e vedete cosa ne esce: certo, se prima affondavate nel rock più ruvido, e durante la vostra relazione era tutto un trottolino amoroso dudù dadadà, magari fare un po' d'ordine aiuta. Magari ritrovate il Nirvana (come concetto buddhista e come band). Magari vi appassionate ai concerti di oboe. Non che ve lo auguri, certo, ma piuttosto di Vattene amore penso vada bene tutto. Peggio di quella c'è solo... No, seriamente, non lo so mica.

4) Scegli altre storie.
Se il lettore sprovveduto e frettoloso pensa "ohibò, ma mi devo subito rimettere in gioco?", a una lettura più accorta anch'egli si renderà conto che qui si parla di libri. Niente storie d'ammmore, buttate via gli Harmony e tutte le Sophie Kinsella dei miei stivali (ancora una volta: state attenti se il formato non è cartaceo ma digitale, sennò il Kindle fa la fine della fotocamera di cui sopra) e leggete Fight Club, Shutter Island e Io uccido. Che se vi buttate sul romantico poi è un attimo che mi passiate alle Cinquanta sfumature di qualsivoglia colore, e il cielo ve ne scampi: dalla depressione per essere stati abbandonati come una pezza da piedi, alla depressione unita alla cattiva letteratura. Leggetevi un po' di racconti su gente squartata, ammazzata, lobotomizzata e chi più ne ha più ne metta, poi vediamo se non vi ritenete fortunati. "Ma nei libri è tutto finto!"; beh, forse il vostro amore era anche vero ma guardate come vi è andata. State leggendo dei consigli idioti commentati male da una scema che di mercoledì sera non ha niente da fare. Vedete voi.

Gli altri quattro alla prossima volta!

Canzone del giorno: Smells like teen spirit, cover per orchestra

domenica 21 aprile 2013

Risibile elenco #credo9

No, vabbé, parliamone. Io vi adoro. Tutti, tutti quanti. Beh, magari non tutti, ma visto che non so che faccia abbia chi devo adorare nel dubbio vi adoro tutti. Perché solo dei pazzi scatenati possono arrivare qui con queste chiavi di ricerca:


sposotta in sardo
Io di sardo non ho niente. Giusto un'amica, ho. Per il resto sono 1.68 m, pallida come un cencio e coi capelli chiari di chi una volta era bionda ma per cui la sorte ha deciso che l'età adulta doveva essere caratterizzata da un castano chiaro. Pure gli occhi sono chiari. Quindi, se volete contatto la mia amica sarda (che per inciso adesso vive a Londra) e le chiedo come si dice sposotta. Eja.

canzone 2011 cantante bionda che canta con un corpetto rosso
Una bionda con un corpetto rosso. Sicuri che fosse una canzone?

auguguri per un venticinquenne compleanno
Gli auguguri sono un tipo di auguri di compleanno particolarmente gutturale. Se il personaggio in questione compie 25 anni, il sacro rito degli auguguri prevede di intonare 25 volte "tanti auguguri a te", ma ruttando.

uomini veneti
Allora, qui ci sono un sacco di cose che potrebbero essere dette. Tanti luoghi comuni, per esempio. E chi siamo noi per sfatarli? Quindi, gli uomini veneti sono tutti contadini incapaci di mettere in fila un'intera frase in italiano, o un'intera frase che non contenga bestemmie come segno di punteggiatura, o un'intera frase e basta. Ce l'hanno a morte coi terroni e con gli stranieri (ultimamente vanno di moda i cinesi), lavorano a testa bassa e mangiano polenta. Non vanno in piazza San Marco perché odiano i turisti e passano le domeniche ad abbottarsi di cibo. Puntuale, come descrizione?
A parte gli scherzi, da giovane donna veneta posso dirvi che non è così. Non è vero che odino i turisti.

perle ai pirla
Il concetto di "perle ai pirla" mi sta particolarmente a cuore. Perle ai pirla is the new perle ai porci, ma con quella sfumatura strafottente data un po' dalla parolaccia e un po' dall'alliterazione.
... No, ve lo sto descrivendo seriamente? Devo decisamente andare a dormire.

Ma, se esiste un vincitore, è quello che ha scritto 'sta roba qui:
come rafforzare l'autostima dopo un irato abbandono di un vampiro-narciso
Io voglio trovarti, stringerti la mano e offrirti uno spritz. E spiegarti come rafforzare la tua autostima dopo che Edward ti ha lasciato. Anzi, ti procuro New Moon.

Canzone del giorno: Liberi, Notre Dame de Paris

lunedì 15 aprile 2013

Corri...


Buonasera amici miei. Vi scrivo dal solito, minuto appartamento che mi vede presente dal lunedì al venerdì dalle 8 di sera alle 8 di mattina. Sono cotta. Non di un esemplare maschile, che qua non c’è il benché minimo interesse reciproco.  Sono  cotta nel senso di stanca. Signori miei, sono andata a correre. Ora, per la serie “non tutti sanno che…”, io ho sempre sbandierato il mio odio per la corsa. Schifo, proprio. Uno dei miei motti è sempre stato “correre senza essere inseguiti è una mancanza di rispetto verso chi corre in quanto inseguito”, quindi vedete un po’ voi quanta simpatia potevo avere per questo tipo di pratica. Pratica che, oltretutto, ti mette alla mercè dei commenti altrui, ti sfinisce, ti fa sudare come un coguaro in calore e ti fa sballottare le tette. Ti fa venire le fitte in posti che neanche pensavi di avere. Ti fa ansimare come e più di un maniaco telefonico.  Un bello spettacolo, insomma, per non parlare poi del giorno dopo. Perché se non fai stretching bene bene, ti trovi impossibilitato a fare anche solo un gradino, in pratica. E c’è sempre - sempre - un esercizio che ci ti dimentichi di fare, che verrà scontato il giorno dopo con l’incapacità di muoverti come un essere umano senziente e normodotato.
Quindi vi chiederete (ma magari anche no, eh) perché sia andata a correre. I motivi sono vari, ma quello davvero scatenante è il costante lievitare della mia persona. Tra un po’ potrei sperimentare la locomozione a rotolamento, visto la forma tondeggiante che sto assumendo. E la dieta mi riesce difficile da fare (anzi, rifare). In aggiunta a questo, ho un ottimo gruppo con cui andare e con cui mi fa piacere stare. Amici di laboratorio, colleghi, coinquiline, amici di amici e così via. La compagnia non manca, quindi passa meglio. Certo, il ritmo è poco sostenuto (essenzialmente per causa mia, gli altri son tutti ben più forti. Svilimento) e magari la resa non è delle migliori, però magari col tempo miglioro. Devo imparare a coordinare la respirazione, è tutto lì. La gamba non si stanca un granché, ma perdo il fiato quasi subito. Ero così anche quando facevo nuoto, e infatti mi veniva bene solo il dorso. Per il resto, uno schifo. Quindi impara a respirare, Valeria, che devi correre e rimetterti in forma. E fare bella figura coi fighi che corrono sull’argine. Ok che ho detto che non ho interesse, ma hai visto mai… E hai visto mai che trovo un modo per stemperare i pensieri troppo grevi.

lunedì 8 aprile 2013

StaiBene, e il tema è sempre quello

Allora. Allora allora allora. Che poi non si iniziano i discorsi con allora. Comunque. Non sapevo come iniziare, quindi la sgrammatication è passabile. Dai. E perché non sapevo come iniziare? Perché l'argomento è pressante. Un po' imbarazzante. Di quelli che strizzano l'occhio maliziosi, e magari ti danno pure una palpatina sul sedere. As always, non si vola alto, ma con un certo tipo di volatile si ha a che fare: Vuoi vivere a lungo? Fai più sesso che puoi. No, ma StaiBene e gli argomenti zozzi NON CI PIACCIONO PROPRIO.

Il punto di vista preso in considerazione  solo e soltanto quello maschile, quindi non è detto che se noi pulzelle trombiamo come dei ricci poi campiamo fino a 112 anni. Magari ci prende il coccolone nel mentre, e ciao le balle. Ah no, quelle non le abbiamo.
Pare che negli ometti l'aumento del ballo di bacino faccia aumentare il testosterone, che fa aumentare l'efficienza dell'insulina prodotta e la massa magra. Elimini zuccheri dalla circolazione e fai calare la massa grassa: c'è da chiedersi perché il testosterone non sia deputato a noi donne. Tutti agli uomini, i vantaggi. Avessero almeno il ciclo! Inoltre, "da uno studio condotto su 2303 maschi eterosessuali"... Ah, solo etero. Eh ma così è discriminatorio. Perché i gay dovrebbero vivere meno, scusa? Natura, infida soggiogatrice dell'umanità, vedi di provvedere. Che qua non è mica giusto. Comunque, qua si dice che se uno non tromba si dà più facilmente ad alcol e fumo. Insomma, in un qualche modo il tempo bisogna passarlo e in TV non fanno mai niente. All'ennesima replica di Forum ti stufi anche, e l'idea di trovarti un hobby produttivo - non so, volontariato, jogging, andare a trovare la zia - non ti sfiora neanche.
Ma il meglio arriva ora: tradisci occasionalmente la partner? Avrai minori rischi cardiovascolari di un uomo fedele! Se passa questa idea, ci troveremo circondati di uomini in cerca di sveltine con la prima che gli capita a tiro. Ah no, il più delle volte lo fanno già. L'effetto benefico svanisce se l'amante è una e fissa. Ma porco cane, già è un traditore, ma neanche all'amante deve essere fedele? Massì, ometti, zompate da un letto ad un altro, che se anche vi scopriremo faremo finta di niente. Tanto lo sappiamo che lo fate solo per vivere di più. Ce ne convinceremo, grazie a StaiBene.

Canzone del giorno: Set fire to the rain, Adele

domenica 7 aprile 2013

La vita è troppo breve per...


Come dice il titolo, la vita è troppo breve per:
- finire di leggere i libri che ci fanno schifo già da pagina 12;
- essere incazzati senza un perché;
- essere incazzati con un perché;
- ascoltare un intero CD di Albano;
- non avere amici;
- tergiversare;
- non fare un giro di corsa attorno Prato della Valle;
- non fare una gara di rutti con la tua migliore amica che si sposa;
- non passare una serata tra amiche a guardare la saga (?) di Twilight e deriderla, magari in compagnia di una Viennetta;
- non passare una serata tra amiche a guardare Abito da sposa cercasi e deriderlo, magari in compagnia di una Viennetta;
- non abbracciare;
- andare dal dentista tutte le volte che hai appuntamento;
- guardare La guerra dei mondi con Tom Cruise;
- non andare ad Amici e scazzottare con qualcuno;
- non provare mai, e dico mai, a fare con le ditina e il labbro imbronciato la canzonetta di Io sto con gli ippopotami (o era un altro film di Bud e Terence? Non lo sapremo mai).
To be continued…

Canzone del giorno: Senza pietà, Anna Oxa. Quando si capiva ancora QUASI tutto quello che diceva nelle canzoni.

sabato 6 aprile 2013

Post inutile

Ce l'ho fatta, ho finalmente ordinato il vestito su Zalando. Mi son presa male a vedere che della mia taglia, un'onorevolissima XL, c'era rimasto solo l'ultimo pezzo dell'abito che volevo. Quindi mi sono armata di pietas per i soldi che stavano per allontanarsi da me e ho attinto a PayPal. E una cosa l'ho sistemata. Mi resta solo da trovare tutto il resto dell'outfit per il matrimonio di giugno, insomma. Sperabilmente senza spendere un'esagerazione, ok che ho uno stipendio ma anche un affitto e delle bollette.
Ora sono qui, senza i miei fidati occhiali da vista ma con un mal di pancia che mi impedisce di conquistare la posizione eretta. Sono rannicchiata a letto, con mille cose da fare ma senza farle. Almeno scrivo un po'. Anche se piantarmi il pc ad altezza intestino non è una grande idea, ammettiamolo. Non per una che hai dei crampi alla pancia, ecco.
Non mi passa niente, si è capito? Quindi questo post di fuffa serve solo a farmi passare il sabato sera. Portate pazienza. Cheppalle però. Bah, vado a leggere qualcosa, almeno avrò un qualche libro da recensire in un post sperabilmente meno inutile di questo.

Canzone del giorno: non ce l'ho proprio.

venerdì 5 aprile 2013

StaiBene e gli erti colli

Dopo i chili e chili di miele che vi ho propinato ieri sera, sento l'esigenza di muovermi su di un terreno per me più consono. Ovvero, su quello della boiata galattica. Il cosmo può ritrovare il suo ordine, il cielo può smettere di piangere, il karma di tutti può recuperare il suo equilibrio (sticazzi). Infatti, visto il successo di questo nuovo gruppo Facebook estremamente quotato e parecchio ridanciano, secondo me StaiBene ha voluto seguire la scia delle performance sessuali di merda. E dando la colpa ai maschietti (che va sempre bene): Maschi italiani in crisi, a letto sono un disastro. Abbiamo sempre una buona parola per tutti, insomma.
Pare che il 20% degli italiani non tenga fede al celebre "italians do it better". Uno su cinque. E la cosa peggiore è che vogliono fare i fighi e non si curano. Ora. Io conosco ben più di cinque persone appartenenti al genere maschile. Oltretutto abito in Veneto, una delle patrie della Lega che millanta di avercelo duro. Di legno massello, proprio. Ah, il mito del macho latino! Gli stereotipi! I baluardi da mantenere (scelta lessicale infelice)! Le frasi col punto esclamativo! Sentite, omini cari: se il problema c'è, affrontatelo. Perché voi uomini fate così, i problemi li evitate aspettando che evaporino da soli. Come quando in casa lasciate i calzini in giro aspettandovi che un'entità sovrannaturale (alias: la donna che abita con voi) li rimetta magicamente al loro posto. Ok, i calzini possiamo anche metterveli nel cassetto, ma non aspettatevi che abbiamo pure i poteri per risolvere un problema legato alla fisiologia. E' troppo anche per noi. Quindi, per piacere, evitate di evitare il problema. O, peggio ancora, non andate a comprarvi chissà che cineseria su internet, anche se vi promette il risveglio del serpente a sonagli. Delle apparecchiature di bassa manovalanza. La ripartenza dello shuttle. L'alzabandiera. L'erto colle. Il ponte levatoio alzato. Qualcosa che vi faccia gioire come uno schermidore che ha appena tirato una stoccata e esulta facendo pugnetto e urlando (che poi lo fanno sempre entrambi e non si capisce mai una mina di chi vince). Tra l'altro le gare di scherma sono sempre a risparmio luminoso, magari è per nascondere questo tipo di magagne e non ce ne siamo mai accorti. Il dressage sarà pure ridicolo, ma è alla luce del sole. Anche se la comodità a sud dell'equatore umano non deve essere prerogativa di questo sport, ecco. Uhm. Meglio l'atletica (a parte i 3000 siepi, lì il pericolo di ostacolo-a-dividere-coloro-che-stan-sospesi è concreto).
Il filmato sotto non ho cuore di guardarlo anche solo per l'immaginina iniziale. Eh no.

Canzone del giorno: nostalgica. Supreme, Robbie Williams

giovedì 4 aprile 2013

Io sto con Platone


Attenzione: post ad alto contenuto di zucchero. Diabetici, astenersi.
No, niente post di filosofia, è solo una frase che ho sentito prima per strada e che mi è piaciuta, quindi ve l'ho piazzata come titolo. Il post non c'entra niente. Anzi, non lo so. Non so bene di cosa scrivervi, sono in modalità boh. Sto litigando con Viber, che non ne vuole sapere di installarsi sul mio Nokia. Accidenti.
C'è da dire che oggi ho ricevuto una gran bella notizia: quella che da diversi anni a questa parte reputo essere la mia migliore amica, oggi mi ha chiamato per dirmi che si sposa a settembre. Sono una piagnona e quindi quanto sto per dire conta poco, ma ho ricacciato indietro le lacrime a fatica. La mia puzza... Abbiamo vissuto insieme per un anno, ed è stato probabilmente il periodo più sereno dei miei ultimi 25 anni. Tra serio e faceto (molto faceto) ci siamo date una mano a vicenda, sorreggendoci e volendoci bene. In realtà è stata più lei a sorreggere me che il contrario, perché è una di quelle rare persone che stanno bene se sta bene la gente che ha intorno. Non è solo un'amica, assolutamente no. Ed è così strano che ora diventi grande... Non è più tempo di boiate, serate fuori a bere e conseguenti numeri da ebeti. Non è più tempo di parlare di esami. Non è più tempo per molte cose... Ma inizia il tempo di altre. Per un capitolo che si chiude un altro se ne apre, il tempo si trascina dietro altro tempo e con esso gli eventi. Si cambia, si cresce, e a volte si sceglie di crescere come in questo caso. Forse mi sto buttando troppo sul filosofico... Ma vi assicuro che a parole non riesco proprio a dirvi com'è.
Ti meriti tutto ciò che di buono può capitare, puzza mia. Ti voglio bene.

Melensaaaaaaaaaaaaaaaa!

Canzone del giorno: November rain, Guns n' roses. Con 'sto tempo di merda ci sta tutta (ma quando ho avuto il notizione c'era il sole, qualcosa vorrà dire).

mercoledì 3 aprile 2013

I giochi della sera

Stasera voglio dedicarvi il mio posticcio, effimero, insensato buonumore. Non abituatevi troppo bene, che in tempo zero sarò di nuovo incazzatissima e ce l'avrò col mondo. Ma stasera no. Ho ancora negli occhi le immagini dell'argine, con le luci di una città caotica e fredda che si riflettono sull'acqua, facendo sembrare quasi poetico un posto che di solito non lo è per niente. Vuoi per il buio che non ti fa vedere bene, vuoi perché la luce che gareggia con la sera ha il suo fascino, vuoi perché col buio le nutrie non le vedi, ma il tutto era nobilitato. Giallo della città, blu della sera, con quei giochi di luminosità e ombra che solo l'acqua può dare. E con quella leggera brezza che ti scompiglia affettuosamente i capelli, o forse la brezza la senti solo tu perché sei in movimento. I salici segnano il tuo cammino, e tu vai, con l'aria tra i capelli, il blu e il giallo. La sera si beffa di te così, in questo splendido modo, e ti fa sentire piccola piccola anche perché magari hai avuto una giornata di merda. Ma quella giornata è niente in confronto a quello che ti si para davanti, e ti sembra di non aver mai dato il giusto peso alle cose prima di ora. I giochi della sera sono questo, sono lo stupore sciocco che ti causano; sciocco perché, alla fine, sono cose che hai sempre avuto davanti, solo rimescolate. E resti basita, incredula, incapace di proferire parola. Forse esagero, magari un argine di un fiume è solo un argine e bon. Però alzare la testa e trovarsi davanti a queste cose, fa bene. Ridimensiona tutto.

Poesia di un certo livello, eh.

Canzone del giorno: Prelude, Suite per violoncello, Bach. Beccatevi questa.