domenica 27 maggio 2012

Resistenza dei materiali

Qualcuno di particolarmente antipatico una volta mi ha detto che la resistenza dei materiali si evidenzia in condizioni di stress. E' vero. Ed è per questo che per un po' di tempo potrò dedicarmi al blog con molto meno zelo di quanto abbia adoperato finora. Me ne rammarico, perché questo spazio serve soprattutto a me, ma mi trovo stretta in tempistiche che vogliono evidenziare se sono o meno un materiale resistente. Spero di si. Ci sapremo dire.

Canzone del giorno: Help - The Beatles

mercoledì 23 maggio 2012

Cose degne di nota: la fotocamera scrivente

Ok, la nuova impaginazione di Blogger per scrivere i post un po' mi disorienta, ma mi ci posso abituare. Ci si abitua a tutto, no? Pure alle cose più strane. Alle invenzioni becere ed inutili, per esempio. E allora lasciate che vi delizi con questa simpatica ciarlatanata. Una cosa che merita attenzione e un "oh" di stupore. Che mi fa un po' specie. Che spero tanto essere un fake: La macchina fotografica che realizza una descrizione scritta dell'ambiente anziché un'immagine.

Tocca dire che il titolo avrebbe potuto essere ben più accattivante, non si sono mica sprecati. Un titolo che da solo ti dice tutto e quindi ti toglie la voglia di leggere l'articolo (come se abbondasse). Vabbè. Tale Matt Richardson ha sentito l'esigenza di creare una macchina fotografica che, anziché produrre immagini, le descriva. Tu scatti, e prrrt: dalla fotocamera esce una specie di scontrino con la descrizione di quello che hai fotografato. Un temino. Un saggio breve, ma breve forte. Roba che alla maturità sarebbe valutato 1 su 15. Ora, da dove nasce siffatta esigenza di avere una descrizione anziché una foto? Ah, bella domanda. Quando leggo di queste cose di solito penso a qualche trauma infantile; nella fattispecie, mi viene in mente che il piccolo Matt sia stato costretto a imparare a scrivere ancora prima di camminare. Che l'abbiano forzato a mandare a Babbo Natale, anziché la classica letterina, dei tomi di richieste eventualmente rilegati in pelle. Che gli abbiano fatto copiare cento vole il De bello gallico, ovviamente non tradotto. Poi ci credo che uno cresce storto. Sia come sia, questa macchinetta non fa foto ma descrizioni. E veniamo alla parte più sconcertante: qual è il prodigio della tecnica che sottende a questa cosa? Quale ritrovato tecnologico è stato inventato in tale senso? Come fa questa macchinetta a scrivere cosa stiamo fotografando? Cos'è che merita il nostro totale stupore? Beh. Cito testualmente: "la macchina fotografica invia tramite AMT la foto vera, dove qualcuno poi la esamina e (per un paio di dollari) ne crea la descrizione, che torna indietro alla fotocamera che la stampa". Propongo un minuto di silenzio. Ma stiamo scherzando? Cioè, c'è davvero qualcuno deputato alla descrizione delle foto? E io che immaginavo chissà che circuiti e software complicati... Il software in questione magari si chiama Pasqualino, vive a Pontelagoscuro (che di Pasqualino è senz'altro pieno così) e si guadagna di che fare a spesa descrivendo le foto che gli ebeti che han comprato 'sta macchinetta fanno in giro. Parliamone. Io mi immagino che questi, scoperto il trucco, facciano apposta delle foto difficilissime da descrivere. O almeno, io lo farei. Farei la foto di una Simmenthal mezza mangiata dentro un ciotola sbeccata dietro una bottiglia, il tutto su uno sfondo dello stesso colore. La foto di un portaombrelli talmente zoomato in un angolo da renderlo irriconoscibile. O banalmente la foto di qualcosa di sfuocato. E dite la verità, lo fareste anche voi. Sareste molto molto cattivi con Pasqualino. Povero caro.

Canzone del giorno: Too bad, Nickelback

lunedì 21 maggio 2012

StaiBene? No, sono pendolare

Ormai ciò che mi caratterizza di più è il sonno. Sonno a iosa. Sembro quasi ubriaca, da quanto ho sonno. Non riesco a camminare in linea retta, a formulare un pensiero compiuto, anagrammo le parole, mi trascino come un'anima in pena a cui si sono rotte le palpebre, sicché non può tirarle più su di metà. Già ve l'ho detto, che dormo poco, ma essendo un fatto che insiste e persiste non riesco a non pensarci, e quindi a non parlarvene. Probabilmente molto dipende dal fatto che sono una pendolare. Disto dallo stage circa 55 km, quindi fare avanti e indietro tra treno e corriera mi impegna diverso tempo ed energie. E ora StaiBene mi dà un'allarmante notizia: Obesità, il pendolare rischia di più. Benissimo, questa mi mancava. E io che pensavo che sgambettare in giro aiutasse a bruciare calorie. Ah Valeria Valeria, quante ne devi ancora imparare...

Uno studio su 4300 lavoratori pendolari texani dimostra che il loro indice di massa corporea aumenta ogni 16 km di percorrenza da fare. Fino a 15 sei salvo, insomma. Mi immagino il tipico texano (che nell'immaginario collettivo ha cappello da cow boy, stivali con gli speroni e camicia a quadri) che valuta un posto di lavoro: "ah, general manager di una multinazionale, 60.000 dollari al mese, BMW aziendale e segretaria strafiga... Ottimo! Ah no, dista 17 km, allora fuffa". Inoltre, "cresce il loro girovita e il rischio di ipertensione". A me l'ipertensione viene a leggere di certa roba, fate voi. Ma quali possono essere le cause di questo dirompente fenomeno, che trasforma i texani lavoratori (che poi, perché solo texani? Lavorano solo loro? Venissero a trovare i milanesi...) in tanti soggetti morbidosi che potrebbero tranquillamente sperimentare la locomozione a rotolamento?
- le levatacce, e dormire poco fa ingrassare. Lo dicono a una che si alza alle 5.55 tutte le mattine (non ridete, quei 5 minuti prima delle 6 sono FONDAMENTALI)... Vi odio! State tornando al punto di partenza. Almeno, al MIO punto di partenza. Con l'aggravante di dirmi che tendo alla ciccitudine. Sapete cosa significa, dire a una donna che è grassa? Che in tempo zero vi trovate a precipitare giù per un dirupo (creato ad hoc, se serve), seguiti dalle pietre che vi tiriamo dietro e che prima o poi vi raggiungeranno, lasciandoci il tempo di metterci comode e fumarci la sigaretta che di solito riserviamo al "dopo", se lo riteniamo opportuno.
- si mangia durante il viaggio, consumando pasti poco salutari. Ora, non so come si faccia a fare i pendolari in Texas. Qui, cow boys miei, si usa principalmente Trenitalia. E mangiare su un treno regionale (perché se prendete una Freccia di qualsivoglia colore col fischio che vi chiamo pendolari) vuol dire prendersi almeno almeno il tifo. Il colera. La scabbia. La più generica ieia (che indica praticamente ogni sorta di male esistente). I treni sono sporcizia elevata a sistema di locomozione. Non sono rari i soggetti che prima di sedersi si piazzano un asciugamano per non dover toccare il sedile, o che usano i guanti con cui si prende la frutta al supermercato anche solo per leggere il giornale (true story). Quindi, o in Texas hanno dei convogli ben più puliti dei nostri, o hanno dei signori anticorpi.
- i pendolari sono più sedentari. Come? Cosa cosa? Allora, parliamone. Secondo il mio contapassi (lungi da me far la figa, mi hanno regalato l'iPod con dentro l'app della Nike) cammino 4,4 km al giorno, facendo la pendolare. E mi venite a dire che la mia vita è sedentaria? Che non faccio moto? Il moto lo farei fare a voi, e verso un luogo ben preciso. Stronzi come siete, secondo me vi ci trovate bene.

Canzone del giorno: What I see, Lacuna Coil

domenica 20 maggio 2012

Panta rei

So benissimo che può suonare retorico, banale e qualunquista. E se trovate degli altri aggettivi di simile tacca, attribuitemeli pure. Però come si fa a non dare peso a quello che è successo negli ultimi due giorni? Brindisi prima, Modena poi. Follia e disgrazia. Colpevoli attivi e passivi. Uomo e natura. In entrambi i casi, morti. Qua c'è poco da scherzare. Anche se probabilmente da domani sarà tutto proprio come prima. Panta rei, e l'uomo dimentica in fretta.

Canzone del giorno? Non è il caso.

giovedì 17 maggio 2012

Considerazioni un po' così

Mi sento un po' impreparata a tutto questo. Impreparata a quello che sto affrontando e dovrò ancora affrontare. Pare che mi si voglia ricordare che si, ho 24 anni, e si, sono laureata. Implicherebbe un certo grado di responsabilità e conoscenze. Responsabilità e conoscenze. Ma non so mica se nel mio caso sia vero. Ho però la fortuna di avere attorno della gente che crede in me più di quanto faccia io. E qualcuno si fida addirittura di me. Roba da matti.
Scusate lo sfogo, ma in questo periodo va così. Sono un po' troppo sfatta per ponderare dei post più ridanciani. La mente va ai miei composti, che sono sbobbosi, marroni e puzzano. Se state pensando male, non posso biasimarvi.

Canzone del giorno: The outsider - A perfect circle

martedì 15 maggio 2012

TV mica male

Ammetto che sto scrivendo questo post guardando contemporaneamente la tv, quindi sono ben distratta. Il programma è quello d'obbligo in queste serate: Quello che non ho. Merita, a parer mio. Ha una lentezza e una pacatezza rare ormai, ti lascia il tempo di far sedimentare le informazioni, come il precipitato dei vini invecchiati a lungo. E lì restano, nella pancia, a tuo uso e consumo. Begli arrangiamenti musicali e temi di spessore, che onestamente sentir parlare di Belen e dell'amico di Maria mi stava esasperando. Peccato siano solo tre sere, e che domani me la perdo pure. E poi la scenografia è strafiga, ammettiamolo. Fazio con gli occhiali che gli regalano un'espressività più tagliente, Saviano con la sua scatola cranica così sporgente sul davanti. Ospiti più o meno popolari ben alternati. Tutte considerazioni già fatte di sicuro da chiunque. Ma fatele fare anche a me, dai.

Canzone del giorno: Fragile, Sting

domenica 13 maggio 2012

Considerazioni non necessarie: l'adultità

Ohibò, non scrivevo da una cifra... Amici miei, buonasera e ben ritrovati. Ultimamente le giornate mi scivolano di mano senza che me ne accorga, impegnata come sono ad andare in giro con un camice a millantare conoscenze che non ho. Non credo di aver mai trascurato il blog per così tanti giorni, e me ne dolgo. E neanche mi viene da fare un post simpatico. E portate pazienza, non so cos'altro dirvi. Ho un sacco di pensieri superflui e inutili, oltre a quelli doverosi (che già sono molti). E uno di questi evitabili pensieri è: quand'è che si smette di giocare a fare gli adulti e si inizia a fare gli adulti sul serio? Voglio dire, nel mio occuparmi di cose "da grande", come ad esempio cercare un lavoro, mi sono sempre sentita come una bambina che si mette vestiti più adulti di lei e recita una parte. Così, senza capire che quella parte è la vita vera. Mi sembrava di occupare un posto non mio, di usurparlo addirittura. E un po' è così anche adesso. Quand'è che arriva l'epifania in tal senso? Che mi renderò conto che, ohibò, non sto giocando? Che il mio posto nel mondo è quello di una persona adulta e che deve essere autosufficiente? Magari è uno switch graduale, come il passaggio al digitale terrestre. Certo, sperando che funzioni meglio e che almeno lì il mio cellulare non faccia interferenza.
Forse la chiave è semplicemente non pensarci e prenderla come viene, che tanto a livello pratico poco cambia. E a livello emotivo, beh... Ci si risparmiano un sacco di beghe. Così poi le risparmio a voi.
Perdonate lo sfogo.

Canzone del giorno: Tapparella, Elio e le storie tese

mercoledì 9 maggio 2012

Ho bisogno di spiegazioni

Oggi ho realizzato una cosa che davvero non mi sarei mai aspettata. Una piccola cosa, in effetti, ma lo stesso inaspettata. Ovvero: mi manca andare a lezione. Roba da matti. Oggi ho assistito ad un seminario e lì ho realizzato che mi manca che qualcuno mi insegni le cose, che mi trasmetta quello che sa facendomi addentrare nel concetto, portandomici per mano. Anche ora, in laboratorio, mi stanno insegnando parecchio, per carità, ma è diverso. Lì sgambetti e ci metti del tuo, con cose che già sai o dovresti sapere, mentre mi manca un po' la serafica paciosità di una lezione frontale. Che di sicuro è meno attiva, ma ti dice qualcosa che non sai. Ti costringe ad affrontare roba nuova. Per quanto un laboratorio di sintesi sia comunque l'ignoto, almeno per me. Anzi, è più che altro l'applicazione e l'approfondimento di cose che mi sono state dette. Il 2.0, in pratica. Mentre forse sono anche curiosa di sapere cose nuove di pacca. D'altronde non è proprio la curiosità che sta alla base di una vita votata alla scienza? Certo, sperando che suddetta scienza mi voglia...
A voi capita mai?

Canzone del giorno: Sin city, AC/DC

martedì 8 maggio 2012

Random

No, perché puntare la sveglia alle sei meno dieci non è moralmente e fisicamente devastante. No no, tutta salute, specie se soffri d'insonnia. Ne conseguono pensieri sfibrati come i miei capelli e post limacciosi come questo. Post senza neanche la canzone del giorno, per dire. Giusto per dare l'idea del livello di devastazione. Sono dominata dall'incapacità di camminare lungo una linea retta, parliamone. Quindi questo post e quelli futuri saranno fuffa. Oggi ho pure smerdato borsa, giacca, portafogli e quant'altro con l'acqua della mozzarella che mi ero portata per pranzo. Ah, pure l'abbonamento del treno mi si è bagnato, col risultato che il mio nome è illeggibile. Se mi fanno la multa tiro giù qualche santo.

lunedì 7 maggio 2012

Tre metri sopra la decenza

Giornata soddisfacente. Foriera di complimenti, di canticchiamenti a caso, di un sacco di azioni (e reazioni) e di voglie varie: di cucinare, di dormire, di socializzare, non certo di studiare. Ciao amici e non, bentornati in questo spazio a uso e consumo di chi ha del tempo da perdere. In teoria non dovrei appartenere alla categoria, in pratica si. Non ho un granché di divertente da dirvi, però son contenta di potervelo dire. Comunicazione is the way. E ringraziamo pure Blogger che mi fa dire fregnacce in libertà. Certo, mai come la fregnaccia della giornata: Rosello, comune in Abruzzo, ha sentito l'esigenza di essere guidato da qualcuno di banalmente romantico, prosaico e che ha fatto i soldi sui bimbiminkia. Quindi ha eletto come sindaco Federico Moccia. Si, quello di Tre metri sopra il cielo. Ommioddio. I Maya avevano ragione: l'Apocalisse è vicina. Pare che il Moccioso voglia mettere i lucchetti anche lì. Si, quelli che ha lanciato come moda a Ponte Milvio. Mai che si lanciasse lui, eh. Ammetto di aver visto il film e letto il libro, ma ero giovane e inesperta. E comunque son uscita ben presto dalla spirale mentale di Step e Babi. Hegel lo chiamerebbe il "travaglio del negativo", gente più normale una sbandata, io una cagata. Poi vedete voi.

Canzone del giorno: Nothingman, Pearl Jam

sabato 5 maggio 2012

Utopia: dormire

Quanto mi mancavate, ineffabili compagni di cialtronerie web. Sono reduce da delle giornatine impegnative, come ormai alcuni di voi sanno. Arrivo al venerdì sera con un sonno da impazzire. Sul serio, ogni volta penso che mi cadranno gli occhi per terra, da quanto li sento pesanti... Ma ancora una volta il destino mi vuol giocare uno dei suoi tiri: non riesco a dormire. Insonnia, ragazzi miei. Un sonno da matti, e l'incapacità di concretizzarlo. La notte scorsa mi sono svegliata alle 2 e ho continuato a rigirarmi nel letto fino alle 7, finché mi sono arresa e sono scesa dal letto. Alzarsi alle 7 di sabato dovrebbe essere illegale. Sia come sia, mi capita spesso di non riuscire a dormire, e ancora più spesso quando ne avrei più bisogno. Quindi devo trovare dei modi per riuscirci. Devo escogitare qualcosa. Uhm... Vediamo:
- guardare quattro puntate di Porta a Porta. Di fila. Temo (anzi ne ho la ragionevole certezza) che alla fine dovrei consultare uno psichiatra, o almeno il plastico di uno psichiatra in scala 1:1;
- ricevere una mazzata in testa. Non avrei certo problemi a trovare chi me la vorrebbe dare, il problema è l'antiestetico bernoccolo che ne conseguirebbe e il cerchio alla testa che caratterizzerebbe il risveglio... E poi se mi capita di non dormire due o tre sere di fila, rischio concretamente l'edema cerebrale. Facciamo di no, ecco;
- ascoltare mia nonna che parla dei personaggi di Beautiful e Centovetrine come se fossero persone vere. Eh già, Brooke è un'impudente (o imprudenta, come dice lei) e Laura non le piace più, ora che è diventata cattiva... Eh, a 91 anni son problemi. Certo che se poi mi addormentassi mi si offenderebbe, non sia mai;
- agopuntura. E che cosa sono, un portaspilli? Che poi se mi addormento con gli aghi ancora su è un casino;
- controllare lo spam nella casella e-mail. Che quando leggi per la dodicesima volta l'oggetto "enlarge your penis" secondo me la palpebra inizia a calare;
- ascoltare musica rilassante. No, che poi ho il pensiero di dover stare sveglia per spegnere l'iPod, sennò mi si scarica la batteria... E non dormo nemmanco per la ceppa;
- tentare di stancarsi ancora di più. Tipo uscire, anche se non se ne ha voglia. Magari con gente con cui non si ha voglia di stare. Che se proprio non ti addormenti ti viene su nervoso, ma almeno ti puoi sfogare con qualcuno;
- leggere una cosina leggera. Tipo Gomorra o Il signore degli anelli. Robetta fresca ed estiva, insomma;
- contare le pecore: un classico. Ma nella vita vera ha mai funzionato? Le mie pecore mentali sono anarchiche, non saltano mica la staccionata. Loro DORMONO. Maledette.

Maledette.

Canzone del giorno: Time bomb, Rancid

giovedì 3 maggio 2012

Tanta fuffa

Lo ammetto: scrivere questo post è un modo per schivare un articolo che non ho proprio voglia di leggere. So che dovrei farlo, ma come tutte le imposizioni manca di fascino (specie dopo una giornata che mi vede sveglia da 16 ore e non prossima ad andare a letto... Come tutte le giornate ultimamente, in effetti). Quindi se questo post non avrà il benché minimo appeal per voi, saprete perché: lo sto usando come scusa, ergo non ha alcuna pretesa di essere piacevole. Ciao cari, come state? Io sono un po' sfatta e in tensione: niente di nuovo, insomma. E non ho voglia di leggere 'sto articolo. Perché più dobbiamo fare una cosa e più non la vogliamo fare? Non ha senso... Aiuterebbe molto aver voglia di fare una cosa che già DOBBIAMO fare. E invece no, per un ironico gusto del complicato no. E' quasi automatico: se devo, non voglio. Sennò sarebbe troppo facile, immagino. E nulla è troppo facile se non l'imbroglio (cit.) quindi fuffa. Con la chimica non si imbroglia, tanto prima o poi ti sgama e ne paghi le conseguenze. Le scoperte fortuite e casuali non capitano a tutti e tutti i giorni, meglio mettersi d'impegno. Che di Fleming non pullula certo il mondo. Meglio che vada, valà... Chissà che faccia qualcosa di più produttiva di questo post. Quanta fuffa in un post solo!

Cosa non si arriva a scrivere quando non si ha voglia di fare una fava.

Canzone del giorno: Wishmaster, Nightwish. Una canzone così meriterebbe certo un post più bello.