giovedì 31 gennaio 2013

Errata corrige

Mi scuso con chi ha avuto la sciagura di leggere il post di ieri sera. Il malumore fa brutti scherzi, anche se come scusa non è un granché. Questo blog non dovrebbe essere una valvola di sfogo per le mie paranoie, ma un luogo dove la gente (me compresa) viene a passarsi via due minuti in serenità. Se siete tra coloro che il post non l'hanno letto, sono ben contenta sia per voi sia per me. Imbarazzo risparmiato.

martedì 29 gennaio 2013

Diario di bordo

Oggi è stata una di quelle giornate che forse non avresti voluto avere. Ne esci con il cuore (si, ho scritto cuore. Rabbrividisco) più pesante e la mente più confusa. Il salvifico spritz forse non è stato salvifico come al solito, per quanto a gratis. Ma almeno quell'oretta me la sono passata bene. Per il resto, confusione. Giornata limacciosa e piani che stentano a decollare. Domani è un altro giorno, ma se uguale ai precedenti non lo aspetto con particolare ansia. Meglio che vada a letto.

Ah, tipo che dovrei finire il post sui lavori meno stressanti, mi mancavano tipo le ultime 5 posizioni. Tipo che mi sa che non lo farò mai.

Canzone del giorno: Ho hey, The lumineers

lunedì 28 gennaio 2013

E' troppo rosa

E poi niente, entri in bagno e ti trovi davanti questo:


Perché non bastavano i sanitari, le decorazioni delle mattonelle e i tappeti rosa. No, non sembrava già abbastanza il bagno di Barbie Principessa del Cesso. Mi pare giusto. Mi dispiace solo che la foto non renda quanto rosa c'è in quell'affare - che presumo essere un deodorante per ambienti, oltre a un graziosissimo oggetto di arredo dall'utilità trascurabile. E' tutto così rosa. Orticaria come se piovesse.

Canzone del giorno:Wings of a butterfly, HIM

domenica 27 gennaio 2013

Dolceamaro

Questa settimana ho imparato:
- che i pregiudizi sono duri a morire. E più sono illogici, più sono radicati, se non altro perché è l'unico modo in cui possano aver resistito ai fiotti di logica che prima o poi li hanno travolti;
- che il mio sistema immunitario è un imbecille. Mi azzardo una volta a passare da un edificio ad un altro (durata del percorso: 20 secondi) senza giacca, ed è subito morte e devastazione;
- che le settimane possono essere dense e limacciose come un pantano, e ti puoi sentire come un'auto le cui ruote girano a vuoto. Frrrrr, frrrrrr...
- che saper elaborare fuffa in inglese è praticamente un requisito salvavita;
- che per quanto tu faccia, mica è abbastanza. Almeno non per tutti. Ed è lì che capisci che le cose le devi fare solo per te;
- che ho la testa molto dura;
- che devo decisamente trovare più tempo per scrivere i post;
- che ci sono tristezze insondabili e altre un po' meno. Gente che se ne va e gente che se n'è andata ancora prima di andarsene;
- che la tachipirina è la mia salvezza;
- che la fatica è tanta, e spero che ne valga la pena. Ma...

Canzone del giorno: La guerra è finita, Baustelle (anche se per me è appena iniziata, temo)

venerdì 18 gennaio 2013

Brutto post

Buonasera signori miei. Questo post inizia dalla postazione pc del mio laboratorio, dove ormai ci sono solo io. E' venerdì, uno dovrebbe avere voglia di andare a casa presto, e invece prima delle 18.40 non mi muovo causa cose da fare e treni. E quindi, qui da sola come una stronza, penso. E scrivo a voi. La prima che arriva al mattino, e abbastanza spesso l'ultima che va via la sera. Mi piace. Mi fa sentire ancora più mio questo posto. E mi piace pure essere impegnata, sentirmi utile. Oggi è stata una giornata bella piena, non c'è che dire, e finché scrivo sto ancora consultando il database delle reazioni (multitasking is the way). Sono veramente cotta, sarà anche che è venerdì. Ma è stata comunque una gran bella giornata: delirante al punto giusto, socievole, allegra, abbracciosa e stancante. Sarà che ho poca resistenza fisica... Ma non ho mai amato fare sport, anche se la panza che sto mettendo su e lo stridere delle mie gambe l'una contro l'altra quando cammino mi fanno pensare che un po' di moto lo dovrei fare. Cheppalle.

Qualche ora e qualche decina di km dopo...
Di nuovo qui a filosofeggiare sul nulla. Abbiate pazienza abbiate pietà. Devo aspettare che la lavatrice finisca, così la stendo. Tuttavia, dato che tra un po' mi cadono gli occhi sulla tastiera (e dato che porto gli occhiali è una mossa che manco viene bene), chiudo le comunicazioni e le rimando a quando avrò la testa più leggera, le gambe meno pesanti e le palpebre meno abbassate. No, ma bel post stasera, eh.

Canzone del giorno: Living on my own, Freddie Mercury

giovedì 17 gennaio 2013

Perché...

Perché si sgambetta di continuo.
Perché la neve, qua, piace solo ai bambini, ai cani, all'Arianna e a Giovanni.
Perché l'ansia è evaporata.
Perché non sono capace di fare i conti.
Perché ho fatto la torta salata per domani a pranzo.
Perché ho messo su una faccia di bronzo pazzesca.
Perché spesso non capisco.
Perché ho un sonno da matti.
Perché senza caffè non ce la faccio proprio.
Perché non trovo l'eBook che volevo scaricare.
Perché ultimamente mi lusingo.
Perché le Moleskine costano troppo.
Perché devi sapere che hai dei limiti.
Perché lo spritz vuol dire gioia.
Perché due spritz vogliono dire ancora più gioia.
Perché gli amici sono una gran cosa.
Perché quello che fai a volte ti riesce, a volte no.

Un sacco di risposte, le domande mettetecele voi... Se volete.

Canzone del giorno: Super Trouper, Abba

domenica 13 gennaio 2013

Tuttosullavoro e i lavori no stress #1

Periodo di stress, amici miei. Così tanto stress che questo sta diventando un blog del week end, non ho altro tempo in cui scrivere e mi dispiace un mondo. L'affanno del non avere tempo non mi colloca certo tra quelli che svolgono I 10 mestieri più rilassanti.
La rubrica Tuttosullavoro di Libero, già genitore di quella perla che è StaiBene, oggi ci elenca i 10 lavori che meno provano i nervi di chi li svolge. Se quindi fate parte di quella categoria di lavoratori che alla mensa aziendale si portano dietro le scartoffie imbrattandole di sugo radioattivo (adorabile denominatore comune delle mense aziendali), se finché fate una cosa pensate alle altre 76 che dovreste fare col risultato di scazzare quell'unica che state facendo, se quando arriva il capo vi acquattate in un angolo buio abbracciandovi le ginocchia e dondolando, ripetendo il mantra "nonvogliononvoglioNONVOGLIO", forse è il caso di dare un'occhiata qui.

1. Professore universitario.
Sarà vero quello che dicono nel trafiletto, cioè che gli studenti di solito sono lì  perché vogliono esserci, la paga è buona e tutto, ma il relax è fatto molto diversamente. Fidatevi di una che dal lunedì al venerdì è in mezzo a ordinari e associati. I veleni che si nascondono nelle règie stanze del sapere non hanno niente da invidiare alla congiura di Catilina (quousque tandem abutere patientia nostra?), quindi l'ulcera è dietro l'angolo. Magari è solo la mia personale esperienza, magari funziona in questo modo solo da me, ma non mi stupirei di sentire, un giorno o l'altro, un "tu quoque, Brute, fili mi".

2. Sarto.
Mi sia concesso un "bah". Perché come categoria dovrebbe essere rilassata? Ho elaborato due opzioni:
a) perché ci sono problemi più gravi che incombono, tipo la perdita della vista. Provateci voi a inserire fili nelle crune degli aghi per otto ore al giorno, poi ci vediamo (anzi, no) e ne parliamo.
b) banalmente, perché i sarti non esistono più. Hai voglia a stressare qualcosa che non esiste.

3. Assistente di ambulatorio.
Il 2.0 della segretaria, in poche parole. Ho i miei dubbi. L'assistente dell'ambulatorio del mio medico di base è una nevrosi continua. Deve ricevere vecchi, accogliere le loro lagne reiterate come se gliene importasse qualcosa, compilare ricette, rispondere al telefono, prendersi gli improperi dei pazienti quando dice di non parlare a voce troppo alta in sala d'attesa, badare agli informatori scientifici che deve intrattenere finché il medico si libera, ma che non la calcolano di pezza perché ai fini del loro lavoro è inutile. Va da se che quando incappa in un qualcuno al di sotto delle senilità e con un'aria vagamente normale, attacca delle pezze allucinanti. Per favore, diamo alle assistenti di laboratorio un animale da compagnia, così parla con lui. O almeno una palletta antistress, di quelle da strizzare forte forte quando il vecchietto di turno chiede per l'ennesima volta che gli si spieghi la differenza tra specialità ed equivalente. Che tanto non la capisce neanche questa volta.

4. Gioielliere/Orafo.
Cosa? COSA? Delirio. Ma vi pare che uno che ha a che fare con 'ste robe possa rilassarsi? Non è che si parla di bigiotteria cinese stracolma di piombo e altra roba altrettanto sana... Io dormirei con un occhio aperto e la carabina sotto al letto. Con tutte le accortezze che si devono prendere, i timori dei ladri... E soprattutto, per me che ho la memoria corta, le combinazioni delle cassaforti da ricordare. Io sarei preoccupatissima. Mi dimentico le cose che è un attimo. Sarei fregata, non riuscirei più a recuperare i preziosi (il mio tessssoro) dalla cassaforte. Così poi i ladri devo chiamarli io, per farmela scassinare. Dite che accettano?

5. Tecnico di laboratorio.
Dipende dal laboratorio. Se sei l'unico tecnico in un laboratorio affollatissimo e il tuo diretto superiore è, usando un francesismo, una gran merda, direi di no. E non pensiate che questa eventualità sia così inverosimile. Se poi sei un tecnico di laboratorio biologico e devi analizzare del sangue proveniente da una con la febbre di Dengue, tranquillo tranquillo non stai. La strizzata di balle preventiva è un must.

Le altre cinque le facciamo un'altra volta, che dite?

Canzone del giorno: Super trouper, Abba

venerdì 11 gennaio 2013

StaiBene e il tempo dell'ammmmore

Che poi si perde un sacco di tempo a lamentarsi, mentre le cose importanti sono altre. Saggezza da venerdì sera? Non credo, solo delirio di onniscienza di una persona particolarmente stanca. Buonasera, miei cari. Vengo da una settimanina un po' strana, il mio ruolo nel laboratorio dove ormai staziono da quasi 10 mesi è evoluto, e con esso ciò che posso e devo fare. Fa strano... Voglio dire, sono la stessa del mese scorso, ma il titolo che mi si attribuisce è diverso. Titolo di cui sono strafelice, ovviamente. Si evolve, ragazzi miei. Qua l'unico che non evolve è StaiBene: Quanto ci mette un uomo ad innamorarsi?
Alè, questa mi mancava. Con pretesa di rigore scientifico, qui si vuol calcolare la durata del maschio sguardo sulla femminea preda in funzione del sentimento provato verso la preda medesima. StaiBene non delude mai. Qui cita, come fonte, un "autorevole studio" pubblicato su una rivista il cui nome è sufficientemente esotico da tramortire la criticità di giudizio del lettore, o almeno così si spera. Celentano insegna: è l'effetto "prisencolinensinainciusol". Eh vabbè. Pare che se un uomo guarda una donna per almeno 8 secondi è ammmmore, sennò arrivederci e grazie, sarà per un'altra volta, la terremo in considerazione per eventuali candidature future. A parte il fatto che qui si potrebbe fare la sagra del bla bla bla sul fatto che si mischia l'attrazione fisica di un momento con l'amore vero e proprio (non è la stessa cosa bla bla sesso e amore bla bla bisogna guardare la personaliBLA'), mi compaiono una serie di domande nella mente:
- ma come scelgono i tizi per 'sti test?
- ma vengono pagati?
- ma ne servivano davvero 115? E soprattutto: servivano?
- ma c'è gente che ci crede?
- ma quanta amarezza mi crea 'sta cosa?
- quand'è che smettono di passare in radio quella tremenda canzone, monotona e ripetitiva, che fino ad oggi pensavo fosse cantata da una donna ma in realtà la canta un uomo? (off topic)
Bah. La cosa interessante (?) è che per le donne questa segmentazione (abbiate pietà, è venerdì, sono le 11, c'è nebbia e sono chiusa in casa. Anche voi usereste parole poco portabili, se foste al mio posto. Ringraziate che becco ancora i congiuntivi, forse) temporale non vale: non è che se ti guardano per più di 8 secondi son già lì a farsi la ceretta in tutti i luoghi in tutti i laghi per predisporsi all'accoppiamento. E perché? Qui si dice "a causa del timore di gravidanze indesiderate o di diventare ragazze madri". Ma minchia. Secondo me è molto più banale e meno gretta: perché ci concentriamo di più su quello che gli uomini dicono, quindi occhio. Che magari facciamo finta di niente, ma se sparate stronzate ce ne accorgiamo. Con la conseguenza che, prima o poi, ve lo ricorderemo. Poveri, ingenui sprovveduti.

Canzone del giorno: I need a hero, Bonnie Tyler. Non guardate il video, che non vi perdete niente, ma la canzone ascoltatela.

domenica 6 gennaio 2013

Risibile elenco #7

Avrei il mondo di robe da fare anziché stare qui a pistolare sul web. Il problema è che solo a pensarci mi viene un'ansia da matti. Quell'ansia che ti attanaglia le vie aeree, che ti fa strappare le doppie punte e che, presumibilmente tra poco, mi farà accovacciare a terra, abbracciare e ginocchia e iniziare a dondolare. Prima di arrivare a questo stadio, quindi, ho deciso di staccare un po' il cervello e tornare a riempire queste arancioni pagine piene di fuffa. E quale modo migliore di staccare il cervello, se non quello di strafogarci di chiavi di ricerca? Di quelle parole a caso che, se immesse in Google, vi fanno arrivare qui per motivi che sfuggono all'umana comprensione, o almeno alla mia? Tacabanda!

Frangia ciuffo dopo gli anta.
Con questa chiave di ricerca siete giunti qui in tre. O tre volte la stessa persona, cosa che non mi stupirebbe poi tanto. Solo che qui non siamo né in un blog di fashionistas, né in Yahoo! Answers. Per quello che vale la mia opinione, qui quando le donne iniziano ad avere una certa iniziano a farsi tutte lo stesso taglio di capelli: lunghezza 2-3 centimetri, retro del collo rasato. Il must per la donna del paesello che non vuole chiedere mai. Ciò vuol dire che frange o ciuffi non sono contemplati. Ma ve lo dice una che in testa ha una roba che pare un covone di fieno in cui è esploso un petardo. L'unica differenza è che sono castana e non gialla, ecco.

Cosa fare se un taglio di capelli è riuscito masle. 
A parte il fatto che non so perché voi che cercate consigli sui capelli giungiate qui... Beh, se il taglio è riuscito maSle non lo so, ma se è riuscito male avete svariate opzioni:
- berretti. Eventualmente uno sopra l'altro.
- rasatura a zero. Così risolvete il problema alla radice.
- lanciare una moda. Quella del taglio-brutto-fatto-apposta. Anzi, credo esista già.
- tatuarvi una scritta a caso in giapponese sulla faccia. Il brutto taglio di capelli permane, ma di sicuro non sarà più al centro dell'attenzione.

Narciso, impulsivo, manipolatore e machiavellico.
No, ma qualche altro complimento lo vogliamo aggiungere o ci fermiamo qui?

Musiche di sottofondo di telefilm come grey's anatomy.
Devo dire che non ne conosco titoli e autori, ma non mi piacciono un granché. Tutte 'ste musichette senza capo né coda, salvo qualche rara eccezione che si fatica a ricordare. Estendendo la ricerca ad altri telefilm, lo scettro dell'angoscia se lo beccano i reiterati lalalalalaaa di qualsivoglia scena di Una mamma per amica:


Attenzione: non ascoltatene più di 20 secondi, se volete evitare di ritrovarvi accucciati per terra in posizione fetale a rantolare di dolore. Non sto scherzando. Fate i bravi e chiudete 'sto video, che non voglio responsabilità.
P.S.: sono ancora convinta che Rory dovesse restare con Jess.

Altro che cioccolata caldo plaid e pioggia io voglio.
No, eh. Non puoi lasciarci sulle spine così. Cos'è che vuoi? COSA? Ecco, stanotte non dormo.

Wedding handjob.
Ehm... Devo dire che è una pratica di cui non ero a conoscenza. Come va catalogata? Passatempo, sollazzo o sport estremo? Con tanto di punteggio? Perché un conto è se viene coinvolto un invitato qualsiasi, ma se si tratta dello sposo... Beh, lì la vittoria è sicura. Che ve lo dico a fare.

Dipinti di amanda lear.
Si intende dipinti fatti da lei, o con lei dipinta? Perché, se è noto che fosse la musa (o il Frankenstein) di Dalì, proprio non so se abbia mai dipinto lei stessa. Che poi, da una così mi aspetterei grandi cose a livello artistico. Una con la sua caratura artistica, che spazia dalla recitazione al canto (e con che virilità... Ehm... Vitalità, volevo dire vitalità) mi fa presupporre che abbia al suo attivo dei dipinti di spessore. Nature così morte che sembrano uccise, nudi così nudi che sembrano Robbie Williams in Rock DJ. Dal canto mio, sarei già contenta se fossi riuscita ad ideare questo:
Pac moon rulez.

Ma, signore e signori, il vincitore è chi ha ideato questa perla:
Murphy vuol dire patata.
Il mio unico commento, qui, è: perché?

Canzone del giorno: It must have been love, Roxette

sabato 5 gennaio 2013

Quando gli incontri si moltiplicano, e... StaiBene

Altra giornata di incontri, belli miei. Stavolta non era per niente programmato, e forse per questo quasi più piacevole. Passeggiavo banalmente per il paesello, quando una macchina si ferma poco più avanti di me dopo avermi superata. La macchina, ho scoperto qualche secondo dopo, conteneva un mio amico di vecchia data. Quello che mi porta ai concerti dei Lacuna Coil (anche se l'ultima volta ho dovuto abbandonarlo causa febbre, ohi ohi) e che mi ha sempre fatto ridere. Uno scavezzacollo, che ora ha messo la testa a posto: lavoro preciso, casa nuova, morosa da due anni e passa. Ma ancora scavezzacollo inside. Non mi capita di vederlo spesso, lavora e vive via, quindi rivederlo è sempre piacevole. Ed è piacevole vedere come, maledizione, tutto cambia ma niente cambia. L'ho scritto millemila volte, cheppalle, però è vero. Abbiamo parlato e riso tanto, davanti ad un caffè che è durato troppo poco. Sarà l'età che avanza, ma sto diventando sentimentale. Forse sono in astinenza da Lacuna Coil da troppo troppo tempo. Probabilmente si.
Per tornare in carreggiata, forse ho bisogno di lui, StaiBene! E, puntuale come la pioggia a Pasquetta, ecco che ci viene offerta questa perla: Lo smartphone diventa un vibratore. Lo sapevo, che questa rubrichetta scrausa mi avrebbe dato soddisfazione. E non solo a me, pare. Perché, nell'era degli smartphone che tutto possono e tutto sanno, non potevano mancare le app a luci rosse. Quelle per movimentare la bachata da lenzuola, il tango delle mutande, il fox trot dei bollenti spiriti. Onestamente questa non la sapevo. Voglio dire, pure a questo vogliamo adibire i cellulari? Siamo impigriti fino a tanto? Siamo a questo? Manca solo che ci facciano il caffè. Comunque, poveri proprietari di sexy shop, se esiste un'applicazione per far diventare il cellulare un vibratore a velocità regolabile, o una che suggerisce posizioni e giochi di ruolo, o una che conta le calorie bruciate. C'è perfino quella che misura la qualità della maschia performance. In base a cosa, mi chiedo? Uhm, forse non lo voglio sapere davvero. Certo che se dobbiamo farci dire pure questo, dal cellulare... Basta, io mi arrendo. Al prossimo telefonino in cui incappo, ordino un orzo in tazza grande e un macchiato.

Canzone del giorno: per restare in tema... Gimme gimme gimme (a man after midnight), Abba. Per chi pensa che Madonna in Hung up si sia inventata qualcosa

venerdì 4 gennaio 2013

Quando i pubblicitari potrebbero fare di meglio

Sto pensando a qual è la pubblicità più brutta che abbia visto negli ultimi tempi. Ne ho viste diverse in effetti, e molte poco edificanti. Pare sempre che i pubblicitari abbiano una pessima opinione dei compratori, ovvero di tutti noi (e pure loro, a onor del vero). Chissà perché ci considerano dei baggiani che vanno presi in giro con la favola dell'orso, come si usa dire da queste parti. Credo di avervi già detto che le pubblicità dei profumi sono quelle che più mi suscitano perplessità. Ultima in ordine di tempo è quella con-che ve lo dico a fare-il beneamato Brad Pitt, che da com'è conciato fa pensare che a Hollywood siano a corto di barbieri. Se volete ridere, vi consiglio quest'ottimo post di Jonlooker. Se non lo conoscete, biasimo e vituperio a voi; non potrei proprio fare di meglio, quindi vi affido a lui. Se invece ci spostiamo nel settore degli spot brutti in quanto mal realizzati, tocca spendere due parole sulla serie Silvercare. Dai che lo sapete, si tratta degli spazzolini con la testina d'argento, della cui efficacia i pubblicitari sono talmente convinti che il tizio che li adopera non necessita manco del dentifricio. Per dire, eh. L'ultima volta che ho lavato i denti senza dentifricio ero all'asilo, e la maestra mi ha pure cazziato. Ma cosa ne posso sapere io, avevo un misero spazzolino di plastica. Demone dei denti, perdona quest'anima di tolla che non distingue del robusto e sanissimo argento su cui sbavare letteralmente da uno spazzolino per gli altri esseri umani senzienti. Sia come sia, la pubblicità è talmente orrenda che non merita neanche le due R: è orenda. Pure YouTube si rifiuta di scovarmela. Un uomo con gli occhi molto azzurri e i denti molto gialli (incoraggiante, per uno spazzolino) sente l'esigenza di lavarsi i denti sotto una cascata, intuibilmente senza vestiti addosso. Uh certo, guarda, io lo faccio tutte le mattine. Ed è pure una rogna, perché stretta tra il Po e l'Adige non ho molte cascate a disposizione, quindi devo cacciarmi sotto una fontana e non è che venga bene uguale, sapete? Anche perché tornare a casa coi vestiti fradici (perché, dato che le fontane di solito sono nelle piazze, magari me li tengo addosso) non è il massimo, specie ora che fa freschino e che l'ipervitalità intestinale è un pericolo concreto. Ma nel fantastico mondo delle pubblicità anni '90 nascono tutti con l'Imodium incorporato. Ok, ammetto che questo spot è vecchiotto e tutto quello che volete, non dovrei essere cattiva eccetera, ma non è che tutto quello che è vecchio fa schifo, diamine. Negli anni '90 avevamo Freddie Mercury, Kurt Cobain e Jeff Buckley. Ora abbiamo One Direction e Robbie Williams vestito di rosa. Se negli anni '90 avesse cantato "Angels" conciato così, mi sarei impegnata personalmente a prenderlo a sprangate. A badilate. Di taglio. Sulle gengive. Tanto, se usa Silvercare non gli sanguinano neanche.

Canzone del giorno: I'll stand by you, The pretenders

giovedì 3 gennaio 2013

Inizio d'anno (quando i post fatti bene sono fatti diversi)

So che il 3 di gennaio è un filino tardi per augurarvi buon anno, ma tant'è. Giornate di corsa, nervosette e piene di ieia, ma ora sono qui. Anche perché l'impasto dei cantucci deve riposare prima della cottura, quindi ho un'oretta da occupare e Come d'incanto alla TV non basta. Uhm, detta così suona proprio male, chiedo venia. Non vi lusingo come dovrei... Ciao amichetti belli belli! Come state? Digerito il pandoro? E i parenti, li avete digeriti? E quel divertimento obbligato del capodanno com'è andato? Qui tutto tranquillo, mangiato qb, bevuto poco, oziato tanto. E ieri ho incontrato due personcine che non vedevo da tanto. Personcine che mi hanno confermato che tutto cambia, ma niente cambia. Due amici del tutto opposti tra loro, che ti ricordano quanto siano versatili gli affetti. Sentimentale? Forse, sarà che sto invecchiando. D'altra parte, l'ultima volta che vi ho scritto è stato l'anno scorso. Un botto di tempo, insomma.
Già vi dissi che non avrei fatto buoni propositi per l'anno nuovo. Le poche volte che li ho fatti non hanno funzionato, quindi tant'è. Prendiamo quello che viene e poniamoci degli obiettivi seri e fattibili. Niente di inverosimile. Perché a 25 anni imparare a nuotare, diventare una ginnasta o una modella iperfica è improbabile alquanto. Specie se l'unica attività motoria che concedi al tuo povero fisico è il percorso bagno-cucina-camera da letto. Non tutte possono diventare delle Giselle di Come d'incanto, a volte devi accontentarti di essere il sorcio che pulisce l'appartamento. Sorcio sicuramente più felice di Nathaniel, quindi bene così. Ecco, mi sento molto sorcio. E non mi dispiace affatto.

Canzone del giorno: These boots are made for walkin', Nancy Sinatra