lunedì 31 ottobre 2011

E invece il post non viene

La noia ha su di me un potere a dir poco esagerato... Mi fa fare di tutto, perfino aprire un blog. Mi fa mangiare all'inverosimile, salvo poi versare lacrime di coccodrillo (cicciotto) per la ciccia che ne consegue. Mi fa strappare le doppie punte, soprattutto se la noia deriva dal fatto che sono da mia nonna e stiamo guardando il rosario su Telechiara. Mi fa stare ore su facebook, twitter, youtube, cazzi e palazzi vari, senza fare tipo niente. E mi impedisce di fare anche quello che dovrei, tipo revisionare quel poco di tesi che posso. O farmi tornare in mente le cose che dovrei fare (ormai la mia mente è nebbiosa... Conforme al meteo, se non altro). Non mi fa aprire la porta ai ragazzini che girano per le case in cerca di dolcetti, dato che dicono che oggi è Halloween. Più che noia mi sa che è ozio, che è pure peggio. E l'ozio, si sa, è il padre dei vizi. Qual è il vizio che mi rappresenta di più? Uhm, uno solo non basta...

Stasera non so davvero che dirvi, e me ne dispiaccio. Mi piace scrivere, ma non avere argomenti è francamente imbarazzante. E' come avere una bella voce e non sapere cosa cantare, o non sapersi scrivere le canzoni. Si ha il mezzo e la voglia di comunicare, ma non il contenuto. Se avessi del Cannonau non avrei di questi problemi, di sicuro. Ma qua non c'è neanche il Tavernello. Quindi probabilmente tornerò a guadarmi le doppie punte e tenere il file word del'introduzione aperto, senza toccarlo. Molto saggio.

Se volete veramente ridere, vi consiglio i due blog che ho segnalato a fondo pagina, fanno veramente schiantare. Magari una sera ve li recensisco.

Canzone del giorno: Ironic di Alanis Morissette, quando aveva ancora quell'adorabile e accattivante look da scappata di casa. Ora, o comunque l'ultima volta che l'ho vista, era/è un po' troppo sposotta. Cacchio, di solito per decidere la canzone ci metto sette anni, stasera un nanosecondo. E invece il post non viene. Eccheccazzo
http://www.youtube.com/watch?v=Jne9t8sHpUc&ob=av2e

domenica 30 ottobre 2011

Ai nemici, BAU!

Per spiegarvi cosa ho fatto questo week end, mi avvalgo di supporto visivo... Beccatevi un paio di foto:




Week end colorato e montanaro, con un calore (sia meteorologico sia umano) non da poco. Roba che le ore passate in treno sono state davvero ben spese, visto a quello che hanno portato.
Colori: roba che noi gentaglia di pianura ci scordiamo. I rossi, gli arancioni e i gialli che ci ricordano che siamo in autunno, e i verdi che all'autunno non si vogliono proprio arrendere... Uniti all'azzurro vivo e acceso di un cielo che sembrava messo lì apposta per coronare un paio di giorni ben spesi. Ancora una volta, e ancora di più, ho avuto conferma di amare la montagna. Lo sottolinea il fatto che mi godessi il paesaggio in totale silenzio, a discapito dei miei compagni di viaggio che magari un paio di parole le volevano fare; guardare e sorridere, non mi veniva da fare altro. Con buona pace dei miei soci. Perdonatemi. Le salite, gli alberi ipnotici, le case, i cavalli e le mucche tranquillamente a zonzo senza che nessuno se ne stupisse. Tutto tutto bello, tutto tutto atipico per una che è abituata a non vedere più in là della nebbia, e a non guardarsi in giro mentre si sposta dal punto A al punto B. Dritta alla meta e ciao le balle. E invece in questi due giorni no.
Per quanto riguarda le persone con cui ho avuto modo di stare... Beh, alcune new entry, alcune conferme e  alcune scoperte, che l'ubriacatura da sonno ha fatto uscire in tutto il loro furore (nonostante gli ettolitri di caffeina). A volte basta poco o niente per divertirsi, una bottiglia vuota o qualche tappo... Ma soprattutto la goliardia e la non-voglia di smettere. Perché le cazzate fan sempre ridere, perfino in latino. Perfino in latino tradotto male. Perfino con un "hostis cave" italianizzato in "ai nemici bau", perché di si (roba che stanotte mi son svegliata ridendo, pensandoci). Perfino con penitenze tradotte in bagigi (sai che sforzo, perdere...). E anche, perché no, con una nana di un anno e mezzo che prende e, senza conoscerti, ti si siede in braccio.

E' tutto così bello, no?

Canzone del giorno: restiamo sull'allegro e goliardico, via... Malamoreno, Arisa

venerdì 28 ottobre 2011

Lettera aperta

Tu hai una grossa fortuna. Qualcuno al di sopra di tutti noi ha voluto farti un regalo immenso. Una voce meravigliosa, e neanche sai chi devi ringraziare per questo dono. Dio, il karma, Visnu, Allah, una qualche divinità precolombiana con più braccia che capelli, boh. Hai una voce spaventosamente potente e delicata insieme. Che tocca chi la ascolta, inevitabilmente. Roba che faresti sembrare "Fra Martino campanaro" una canzone da Grammy, a voler dire poco. Una voce estesa, roboante, semplicemente bella.
Ecco, ora ti chiedo: perché cazzo fai delle canzoni del genere, Adele dei miei stivali? Perché diamine ci trapani le palle con i tuoi drammi esistenziali? Che razza di uso fai di quello strumento meraviglioso che sono le tue corde vocali? Ti rendi conto della depressione che ci metti addosso, con le tue canzoni tristissime? No perché, non so se lo sai, ma la tua voce è dannatamente comunicativa quindi riesci a intristire chi ti ascolta. Ma non a intristire UN PO', intristire anche coi lacrimoni. Roba che se sei in macchina devi accostare perché non vedi più una fava. Ti rendi conto del male che stai seminando, Adele? No perché passi in radio un giorno si e un giorno anche. Non è bello che tu ci faccia tutto questo. Sei da querela, tu e quelli che usano le tue canzoni per i servizi tristissimi alla Vita in diretta. State causando fiumi di muco. A valanghe. A strafottere. Roba che se il muco fosse utilizzabile come fonte di energia alternativa, si potrebbe vivere di rendita per anni e anni. Quindi, per favore, smettila. Piuttosto, fatti scrivere le canzoni da Malgioglio. Prova a cantare Sbucciami, solo per vedere come viene. Non si sa mai che ti diverti, eh. Per dire.

Canzone del giorno: Sweet dreams, Eurythmics
http://www.youtube.com/watch?v=rJE_Sc1Wags

giovedì 27 ottobre 2011

Radio on the road

Stanchezza a palate. Ma ho almeno l'allegra consapevolezza di aver comprato un bel paio di scarpe da stronza. Compiacimento a palate. Quasi quasi metto le foto. No dai.

Mi piace viaggiare in auto, e spesso vorrei che i viaggi in auto vedessero posticipata la loro fine solo per continuare ad ascoltare la radio. Certo, neanche io gradisco i viaggi di 4-5 ore in cui lo stomaco ha deciso di ballare la lambada. Però se c'è la radio accesa, quando scendo sono piuttosto triste. Voglio sempre sentire la fine della canzone, e sentire quella dopo. E quella dopo ancora. La magia si interrompe quando inizia a parlare lo speaker, allora scendo volentieri dall'auto. Non amo un granché i dj (Willwoosh a parte... e tra tipo 2 minuti cominciaaaaaaaaa), mi irritano con le loro parlate senza senso. Devono impegnare il tempo e lo fanno propinandoci "curiosità" di sorta di cui non frega una beneamata a nessuno, tipo. E gli scherzi telefonici, poi. Li odio dal profondo del cuore. Mi irritano un sacco, mi viene da girare stazione; ma dato che la scelta della radio spetta al conducente, non si può. Uffa. Ah, i peggiori sono quelli che provano a fare i simpatici pur non essendone assolutamente capaci, tipo Rossella Brescia. Eeeeeeeeeeeeeh no.

Però se c'è la musica potrei andare avanti ad libitum. Pure se la canzone non mi piace. Chissene.

Canzone del giorno: Heaven, Bryan Adams. Di un romantico che sorprende anche me (più che altro mi sorprende il fatto che, pur essendo romantica, mi piaccia)
http://www.youtube.com/watch?v=3eT464L1YRA

mercoledì 26 ottobre 2011

Esegesi di un bagnino

Io vado pazza per le boiate. Più una boiata è furibonda, più la amo. Quindi non posso non adoperarmi nell'esegesi di un video che mi è stato segnalato solo oggi, ma che già adoro. Devo ringraziare chi me l'ha fatto conoscere, ma dato che costui non frequenta il mio blog né ne conosce l'esistenza, perché sprecarsi?
Se voi già conoscete questa chicca, probabilmente la pensate già come me; se non la conoscete, preparatevi a un video musicale che va dritto nella top 10 delle minchiate apocalittiche senza passare dal via. Signore e signori, ecco a voi Hooked on a feeling di quel bagnino di David Hasselhoff:


Io lo amo. No, seriamente, questo video è la madre, il padre, il suocero, la suocera e il nipote rompiballe e caccole-munito delle stronzate degli anni 2000. Lo amo.

Partiamo dall'inizio: ci fanno il karaoke, con tanto di pallino giallo che saltella di sillaba in sillaba! Ma che carini! E meno male, perché il testo rivela fin dal principio una complessità intrinseca non da poco, che fa capire da subito quanto sarà corposo e di spessore l'intero testo della canzone: l'introduzione, ripetuta ad libitum, è nientemeno che "OOGA CHAKKA". Che cazzo vuol dire? Boh, probabilmente noi esseri umani siamo troppo biechi e abietti per comprendere una così grande verità. Ooga chakka. Il tutto mentre un cubo rotante ci mostra delle allegre bestiole che ballano; tra le bestiole annoveriamo pure il buon David, ormai noto alle cronache solo per essersi fatto riprendere da sua figlia mentre, ciucco tradito, si vomitava anche l'anima. Ah, i genitori coscienziosi!
Poi eccolo lì, in una giacchetta di lamè nero che probabilmente vuole sembrare virile (NOTORIAMENTE la stoffa lucidina sa di testosterone) con un'espressione che probabilmente vuole sembrare virile, ma in realtà è tra la triglia e l'infinito. Un po' come guardava le tette di Pamela Anderson quando correva sulla spiaggia, suppostone-salvagente alla mano. Ah, e lo sfondo è palesemente finto. Un green screen fatto male.
Poi inizi a pensare che il tutto sia stato fatto male apposta, perché vedi l'ex adone di Supercar vestito di tricheco sintetico, roba che un essere umano normale indossa solo per mimetizzarsi in un branco di trichechi o per svolgere riti apotropaici di sorta (ma sono cose che un essere umano normale fa davvero?), che surfa tra le montagne. Se il green screen di prima era fatto male, questo è anche peggio. Coronano il tutto dei guanti in tinta, mossi con la fluidità tipica di chi era abituato a improvvisare massaggi cardiaci in spiaggia, e degli occhiali da sole a dir poco anacronistici. Roba che Giacobbo potrebbe farci una puntata intera di Voyager. E se nella puntata inserisse un servizio sui suoi amati alieni, nessuno potrebbe dargli torto. Una mise e uno sfondo così accattivanti possono essere sintomi di disturbo post traumatico da stress dovuto a incontri ravvicinati del terzo tipo. Oppure Hasselhoff è ebete forte.
Si avvicina ora la mia parte preferita: dopo essere stato sparato fuori da una torta col suo giacchino di lamè, ce lo troviamo vestito da esploratore che canta al mondo (o meglio: a due bestie non meglio identificate sullo sfondo) la sua struggente canzone, il cui testo è riassumibile con "oh che culo, proprio schifo non ti faccio!". Il green screen dà il peggio, roba che neanche La storia infinita è paragonabile (film carino, ma a momenti si vedevano gli omini che manovravano il dragone da dentro). E subito dopo, mirabile visione! In produzione era avanzato del lamè bianco e hanno pensato bene di vestirci due povere bambine per fare gli angeli: MA PERCHE'? E poi: perché i genitori ce le hanno costrette? Si vergognano palesemente, dai. Stacci tu in un video con David Hasselhoff mentre ti sparano aria in faccia a una velocità a cui manco la Bora arriva e vestita da angelo di lamè. Il lamè sa più di spogliarellista che di angelo.
L'esploratore, dopo un paio di salti con gli aborigeni, lascia spazio al lamè che gioca col cubo. Veramente veramente bello. Ah, che destrezza, che gioco di mani, che leggiadria... Che voglia di bersi qualcosa di forte.
E ora, per motivi che adesso ci sfuggono, il buon David vola! Ma perchéééééééé? Con una aerodinamicissima giacca alla Matrix. Solo che Neo era meno sfigato e ce l'aveva di pelle. E aveva degli effetti speciali migliori. Ah, il tutto con angiolette in fase vergogna alle spalle. Minimo minimo avranno chiesto l'emancipazione dai genitori. Segue il lamè che cammina sulle acque: ma di cosa ci stupiamo ormai? Quest'uomo vola! Gesù ha camminato sulle acque, ma non ha mai volato. No, per dire. Ah, i paragoni di spessore!
C'è poi una fase di canto quasi credibile (?) su un ponte che poteva venire peggio. Ma il peggio arriva ora: quest'uomo come la porta, la moto? Ok, è ubriaco e tutto questo è un suo viaggione mentale, e la regista del video è la figlia. Oh si. Avete notato che le ruote della moto sono ferme? No, per dare quel pizzico di verosimiglianza in più. Poco dopo, forse con la complicità del Troll (o dello spacciatore, il personaggio è poco chiaro), inizia a volare ma tenendo il manubrio della moto. Chi te l'ha data la patente A, dove l'hai presa? A Topolinia? Su Kripton? Te l'han data Selma e Patty a Springfield?
E poi via, libero nel cielo! A sorvolare un paesaggio che ha un che di basso Veneto: campi su campi. Ah no, sono boschi. Però dopo sorvola il Po, è palese. Nonché i noti ghiacciai di Rovigo. Chi non li conosce? E' l'habitat naturale di Pingu, tutte le serie le hanno girate lì. Mi chiedo perché non esista ancora una pagina Wikipedia a riguardo.
Ora torna un po' di mischia, il finale (sia del video sia della dignità di quest'uomo) si avvicina. Ooga chakka. L'esploratore duetta con Neo volante. Ooga chakka. Altre sequenze insensate. Angiolette che si tengono per mano e si scambiano il numero dello psicologo da cui andare dopo la fine delle riprese. Ooga chakka. Lamè nero molto convinto con trenino alle spalle. Moto e culo per aria. Eco-tricheco che non ha capito bene come si pescano le carpe. Ooga chakka. Di nuovo il Troll spacciatore. Di nuovo le angiolette, che stanno chiedendosi dove potrebbero trovare del crack a buon mercato. Svolazzi inutili, ammiccamenti, ricchi premi e cotillones. Confermo che questa deve essere decisamente la proiezione dei suoi pensieri quand'è ubriaco. Fine.

Non so voi, ma io LO AMO.

Canzone del giorno: per ripulirvi le orecchie, Venus delle Bananarama
http://www.youtube.com/watch?v=JH3WvI_S6-k

martedì 25 ottobre 2011

Piove cinismo... Ah no, è acqua

Oggi sono stata additata come portatrice di una patologia a tema Puffi non meglio precisata. Non me la sento di contraddire il mio diagnosta, che magari ha pure ragione... D'altronde i Puffi fanno parte a pieno titolo della categoria "traumi infantili", almeno secondo la mia top 10. Quello che dico al mio novello dottor House senza bastone, al mio dottor Shepherd senza ciuffo (anzi no: cazzata), al mio anacronistico dottor Ross per adulti, è: vorrei che questo fosse il mio problema peggiore! E ho detto tutto...

Giornata a mollo, perché se gli occhi vostri misericordiosi non ve l'hanno fatto notare PIOVE. Se non gli occhi, almeno la fauna tipica dei fossi che vi stava crescendo nelle scarpe avrebbe potuto aiutarvi. Neanche questo? Allora le cosce bagnate, anche se l'unica attività fisica che stavate svolgendo era infilarvi le dita nel naso (eventualmente con successiva degustazione di caccole). Oppure, se avete i capelli sufficientemente lunghi da potervi scaccolare con quelli, forse vi siete accorti che pioveva dal fatto che i capelli medesimi vi si appiccicavano alla faccia lasciandovi una sensazione di bava di lumaca poco densa (tesori, si chiama UMIDO); o se non si appiccicavano, si ritorcevano in modi strani: i capelli lisci sono diventati mossi e quelli mossi si sono appiattiti. Questo non vi dice proprio niente? Ma neanche la gente che gira con gli ombrelli, o che come me impreca perché il proprio ombrello si sta sbudellando a poco a poco quando più ha bisogno di lui (Qualcuno di voi conosce già il mio rapporto con gli ombrelli... Bisognerebbe raccontare la storia del capitano del Titanic, agli ombrelli... Non si lascia la nave che affonda, anche se in questo caso è più confacente annega); dicevo, neanche questo vi aiuta? Beh, rimango estercofatta di fronte a cotale mancanza di piglio. E vi chiedo: potete farvi vedere da uno BRAVO? (evitate il mio diagnosta, lui si intende di malattie cartonifere e bon, la laurea in medicina l'ha presa con Esplorando il corpo umano. Però se avete bisogno di fare una reazione in cui debba esplodere qualcosa o di un consiglio di stile o di una canzone trash, vi do il suo numero)

Cinico è bello.

Canzone del giorno: Rock the casbah, The clash
http://www.youtube.com/watch?v=bobNxyit_vo&feature=fvwrel

lunedì 24 ottobre 2011

Infanzia anni '90... Bene così

Che ne dite di continuare un po' sulla scia dei cartoni anni '90? Dopo il post di ieri ho bisogno di distrarmi un po'.

Per tutte le infanzie anni '90 è stata imprescindibile Lady Oscar. Apriti cielo. E' la storia di una donna che però è stata cresciuta come un uomo, perché "il BUON padre voleva un maschietto ma AHIME' sei nata tu, nella culla t'ha messo un fioretto, Lady dal fiocco blu": Già la sigla sa di dramma (sarà per quello che poi l'han rifatta fare a Cristina D'Avena? Beh, tanto per tutti la sigla vera resta quella dei Cavalieri del re). Cosa comunica alle bimbe che guardano il cartone? Che dovevano nascere col pirillo per non essere sbagliate? Che il padre è autorizzato a tentare di ammazzarle nel sonno con un fioretto messo lì PER CASO? E che questo padre merita l'aggettivo "buon"? Sarò io troppo polemica, ma la mini-me un po' in crisi ci andava. 'Sto "ahimè" era ben duro da digerire.
Altra cosa da mettere in rilievo: nella Francia di fine '700 esistevano già le extentions. Altrimenti come si spiegano le mirabolanti alternanze capello alle spalle-capello fin sotto al culo di cui la nostra Lady faceva copioso sfoggio? Alle spalle quando era vestita da soldato, verso l'infinito e oltre quando era nuda e in procinto di zozzerie con Andrè, lunghezza intermedia quando si vestiva da femmina. Ah, i prodigi della tecnica! Che fosse un feticcio erotico di Andrè? Che 'sti capelli avessero degli usi poco narrabili in fascia protetta? Che giochetti strani si possono fare coi capelli, voi lo sapete?
Terzo, e forse più importante: lo ammetto, da piccola mi sono dovuta far spiegare se la nostra Oscar François De Jarjayes fosse un maschio o una femmina. Non lo capivo. Era difficile, insomma! A volte era palese che fosse una donna, tipo quando si agghindava come tale (poco, in realtà), ma a volte pensavo proprio fosse un uomo, già a partire dal suo nome. Anche perché la scelta della doppiatrice è stata molto accorta, col risultato che Oscar presenta una voce più simile a quella di Luigi XV che a quella di Maria Antonietta, per dire. Molto valchiria. Molto confacente. Molto viados. Tutto questo contribuisce a spiegare perché, secondo me, se la nostra Lady avesse conosciuto Puffo Vanitoso sarebbero andati molto d'accordo. Due travesta ante litteram. No, sempre per dire. Tipo.

"Aaaaaambiguitààààààà,
un elemento imprescindibiiiiiileeeeee,
evitare il dubbio è impossibiiiiiileeeeee:
Ma Oscar pure il ciccio avrààààààà?"

Sempre tipo, eh. Tipo.

Canzone del giorno: Ayo Technology, Milow

domenica 23 ottobre 2011

E' così

E poi ci sono momenti in cui le parole, tutte, sono superflue.

Ciao Marco

sabato 22 ottobre 2011

Ikea girl

Ecco le opzioni che ha una giovane donna del ventunesimo secolo per passare il sabato sera:
- uscire con amici/moroso;
- stare a casa con amici/moroso;
- stare a casa a postare roba che nessuno leggerà almeno fino a domani.
Ora, guardate l'ora a cui ho pubblicato il post e capirete a quale categoria appartengo. Tutto sommato non è che mi disturbi. Per niente. Sono calma e serafica. Stasera sono molto zen.

A volte vorrei essere una ragazza Ikea. Non nel senso di svedese (non miro a tanta figaggine), ma nel senso di smontabile. Magari intercambiabile. Alla fine nessuno si sente uguale tutti giorni, quindi perché non possiamo farlo vedere anche all'esterno? Ok, possiamo cambiarci d'abito, possiamo avere diverse espressioni facciali e svariati metodi di comunicazione non verbale, ma volete mettere poter cambiare testa, capelli, occhi, braccia, gambe, tette, orecchie, naso... Perché il fuori non può corrispondere per bene al dentro? Per farci tirare a indovinare sullo stato d'animo gli uni degli altri? Perché sennò sarebbe troppo facile e non ci sprecheremmo ad indagare gli altri? E' bello indagare gli altri, tutto sommato... Però entro certi limiti! Non ci potevano facilitare il gioco? O avevano paura che avremmo scelto tutti lo stesso aspetto tutti i giorni? "tette della Arcuri (o dotazione di Rocco per i maschietti) - occhi di Bette Davis (o Indiana Jones)- chiappette di Dita von Teese (o di un calciatore a scelta)" per tuttiiiiiiiiiiiiiii!!!!!! Sarebbe stato più equo, però. Capite il disagio?
E poi ve li immaginate i negozi con i pezzi di ricambio? "Buongiorno signora cosa desidera oggi?" "Mah, oggi vorrei due etti di orecchie piccine picciò, tre metri di capelli ricci e un pugno di nasi misti" "Ah guardi oggi ne ho di freschissimi, e se me ne prende 15 le dò in omaggio un braccio da ballerina" "Un braccio solo? E l'altro?" "Eh signò, quello se lo deve comprare! Capisci a'mmè!". Varrebbe la pena che esistessero dei negozi del genere solo per poter sentire di questi dialoghi.

Ah, ringrazio i visitatori dalla Russia per essere tornati. Erano spariti da un po' e iniziavo a preoccuparmi.

Canzone del giorno: Jesus ranch, Tenacious D

venerdì 21 ottobre 2011

Sei banale come Belen!

Eccoci qua per l'ennesima puntata di uno stupiblog senza capo né coda, in cui potreste essere incappati per svariati motivi. Tedio, pessimismo, fastidio, cialtroneria intrinseca, amore per l'arancione, errore di ricerca su google search. Fatto sta che siete qui. Di quali mirabolanti imprese, vicende e situazioni vi narrerò questa volta? (once again: e 'sti cazzi nun ce li metti?)

Mattinata velenosissima a causa di un paio di cattive notizie , pomeriggio blando, sera in uno stato fisico che prelude a una sovrapproduzione di muco nei prossimi giorni. In tal senso potrei anche fornirvi delle prove fotograFICHE nei prossimi giorni, so che ne sareste felici. Lo so.
Giornatina piuttosto pacifica e banale quasi quanto il continuo parlare del video hard di Belen. Che poi non capisco tutto questo scalpore... La donna in questione è trasparente (quasi quanto le sue mise), c'è davvero di che stupirsi di una cosa del genere? Non stiamo parlando di Maria Goretti. La Belen non ha mai nascosto di non avere il benché minimo pudore, come rivela pure a sua sobrietà nello scegliersi i soggetti con cui poi accoppiarsi, nonché le locations dell'accoppiamento medesimo.

Forse dovrebbe fare conoscenza con un Puffo. Secondo me si divertono entrambi.

Canzone del giorno: Together, Elisa
http://www.youtube.com/watch?v=a8WS4uhQu68

giovedì 20 ottobre 2011

I DON'T bless the rains

Nonostante i mille difetti, bisogna riconoscere all'essere umano alcune qualità. Pensate solo alla tecnologia: possiamo sparare qualunque sorte di chincaglieria su svariati pianeti, possiamo indagare i più minuscoli esseri viventi, possiamo progettare tastiere touch, creme antietà e brioche a 43 sfoglie. Siamo essere evoluti e tecnologici... Ecco, detto questo mi sorge una domanda: in tutto ciò, non siamo riusciti a trovare niente di meglio degli OMBRELLI, per ripararci dalla pioggia? Il massimo dell'innovazione in questo campo lo abbiamo raggiunto con 'sti cosi? Dai, è lapalissiano che non funzionino! Voglio dire, se piove in modalità "una goccia ogni mezz'ora" ci si può stare, ma a quel punto esci direttamente senza ombrello. Se piove appena di più... Auguri. Apriti cielo (anzi, richiuditi per favore). Il fradiciume è garantito, così come i girini nelle scarpe. Se poi tira vento, buonanotte ai suonatori: oltre a bagnarti, quello si rovescia e tu ti devi portare dietro un rudere inutilizzabile. Disagio. Io ce l'ho proprio su, con gli ombrelli. E poi: siamo in grado di stipare 3000 canzoni in un affare di un centimetro cubo, e non abbiamo trovato niente di più efficiente di un ombrello se piove? Ma uffa, è un'esigenza solo mia quella di non sembrare un pulcino zuppo ogni volta che esco con la pioggia? E' un problema che avverto solo io?
Tutto questo per dire che stamattina ho preso pioggia. E per niente, perché non ho trovato quello che cercavo.

Che gli ombrelli facciano parte di quelle cose che rientrano nella categoria "non cambierà mai"? Ci sono delle cose che rimangono costanti nel tempo, risultando più o meno piacevoli. Gli ombrelli rientrano nella categoria "meno". Poi ci sono le repliche di Dragon Ball Z, che ti fanno chiedere perché Vegeta vuole invadere di nuovo la Terra e ti fa maledire l'infinita battaglia tra Goku e Freezer, che tanto lo si sa già come va a finire. Ecco, questa era una costante piacevole, ma rivedere delle puntate che potrei doppiare a memoria io stessa mi sta un po' venendo a noia. Quindi, "meno piacevole". Le amicizie vere: "più piacevoli". Il cioccolato: "più piacevole". Gli abbracci: "più piacevoli". Avete qualcosa da aggiungere? So che lo avete. Dai, ditemelo. Dai dai dai! Dicetemelo! Signor lettore, me lo dichi!

Canzone del giorno: torniamo trionfalmente agli anni '80! Africa dei Toto (I bless the rains down in Africa... Ecco, lasciamole pure là le rains!)
http://www.youtube.com/watch?v=V4K586m01_A

mercoledì 19 ottobre 2011

Erba confusa e Cartoni anni '90

Mentre la mia mente arranca dietro a una metafora erbacea e i miei ormoni risentono del cambio di stagione, eccomi di nuovo qui, che vi piaccia o no internauti puzzoni! Oggi tentativo culinario, ma mi sa che è fallito... Vi saprò dire meglio dopo l'assaggio! Inoltre aspetto notizie che probabilmente non mi verranno date, essenzialmente perché non sono fatti miei... Non mi pare un motivo valido.

Torno ora a un argomento che mi sta molto a cuore: l'infanzia anni '90. Non avete avuto una vera infanzia anni '90 se non avete guardato i cartoni animati anni '90 (spesso refuso degli anni '80). Qui si apre la saga infinita, dovrebbero esserci 35 post solo per questo argomento. Da dove comincio? Dai classici? Beh, potremmo partire dai Puffi, piccoli omini blu perseguitati da Gargamella e il gatto Birba, risuscitati di recente per il cinema 3D (scelta che trovo pessima). Ora, ne potrei dire un pozzo sui Puffi. Omini con pantaloni e cappello che abitano in mezzo al bosco dentro a dei funghi. Amanitae muscariae oltretutto (più o meno camuffate), appariscenti e velenosissime. E poi chiediamoci perché si vestivano così... Anzi, ci va ancora di lusso se l'unico effetto del veleno è questo! Parliamo poi di Puffo Vanitoso: voi avete mai capito se era un maschio o una femmina? Alla fine credo di aver capito fosse un maschio; certo che con quel fiorellino in testa fa concorrenza a Puffetta... Possiamo parlare, nel suo caso, di viados ante litteram? Secondo me si. Quindi siamo già a esserini avvelenati malvestiti con tendenze che sarebbero molto apprezzate da Lapo Elkann. Ma non è ancora finita, anzi quello che sta per arrivare forse è il peggio... 100 Puffi maschi e una sola Puffetta: e poi ci chiediamo perché il Viagra l'hanno fatto blu? Conoscete qualcuno più arrapato di un Puffo? No, sul serio, ne conoscete? Attendo con ansia le vostre riposte.

Altro cartone degno di nota è stato l'imprescindibile Sailor Moon. Cosa ci ha insegnato Bunny? Ad esempio che il male, come al solito, attacca sempre e solo il Giappone; noi europei e pure gli americani agli alieni cattivi facciamo proprio schifo. Ben venga, per carità! Che si arrangino pure dall'altra parte del mondo, che qua di problemi ne abbiamo già abbastanza. Inoltre Bunny, Amy, Rea, Morea e Marta ci hanno illuminato sul fatto che il vestiario più pratico per una eroina è minigonna e tacco 12; grazie, senza di voi non l'avrei capito davvero mai. Che sciocca che sono, pensavo che un paio di pantaloni e delle scarpe da ginnastica basse sarebbero state più adatte... Che fessa! Pure Milord aveva i tacchi! Questo implica che DEVONO essere presenti nell'outfit del supereroe, sennò non vali proprio una cippalippa. Grazie davvero per la preziosa informazione. Terzo insegnamento: basta un diadema in fronte per non farci più riconoscere. Perché diamine la gente non riconosceva Bunny in Sailor Moon? Mannaggia zozza, il viso era del tutto scoperto, diadema a parte! Che poi quel diadema era pure piccino, stitico, e mi sapeva tanto di bigiotteria. Adesso vado al Bijou Brigitte e vedo se ce l'hanno, vi faccio sapere. Ultima chicca made in Japan: non c'è niente di male in una relazione tra una quattordicenne e un ventunenne. Perché Bunny, a dispetto della minigonna e del tacco (specifica non strettamente necessaria, viste molte delle quattordicenni d'oggi) ha 14 anni, e Marzio 21. Vogliamo spendere due parole su 'sta cosa? Giapponesi, so che siete un po' (un po'?) più free su queste cose... Ma c'è un limite. Io ho passato l'infanzia a sognare un Milord troppo adulto... Non avete fatto un gran favore alla gente senza occhi a mandorla. Cattivi e zozzoni.

Canzone del giorno: Welcome to the jungle, Guns n' roses
http://www.youtube.com/watch?v=kr8-E8may2Y

martedì 18 ottobre 2011

Insofferenza: bimbi e tv del muco

Stasera si è profilato in maniera del tutto evidente, nella sua lapalissiana ovvietà, che io i bambini non li sopporto proprio. Chiassosi, petulanti, noiosi... Quando va bene, oltretutto. Se va male, ci sono ottimi motivi per prendere a testate il primo spigolo che si trova in giro. Sto diventando proprio insofferente, oltre che vecchia dentro e stanca. Devo ricordarmi di non mettere al mondo gente. Oltretutto mi hanno fatto sgarrare la dieta, che già al secondo giorno non è mica bello.

Ancora una volta, come sottofondo ho Extreme makeover: home edition. Ok, il fatto che facciano case mi piace, adoro vedere idee bizzarre e progetti grandiosi concretizzarsi. Il guaio è il voyeurismo con cui indugiano sulle disgrazie della famiglia scelta per la ricostruzione della casa. E' fastidioso, e tipicamente americano (purtroppo americano d'esportazione, e purtroppo barbara d'urso ha imparato bene la lezione... Ohibò ho fatto rima). Per la metà del programma ci sono primi piani di gente che piange... Due palle infinite, alla fine ti desensibilizzi... La sovraesposizione a questa tv del muco (cit.) porta solo a essere insensibili, almeno nel 90% dei casi. Perciò, smettetela! Oltretutto il più delle volte 'sta gente ha avuto della sfiga immane, ma per motivi che mi sfuggono questa diventa un merito. L'insistere e il ribattere sulla grandiosità delle persone in questione è nauseante. Non dico che chi ha sfiga non debba avere niente per compensare perché non se lo merita, dico solo di limitarci a considerare la sfiga come tale, senza che si faccia della persona sfigata una persona meravigliosa piena di buone qualità eccetera. Ma su questo argomento ho già fatto un post, di cui però non ricordo il titolo... Beh, se anche non lo andate a ripescare non vi perdete un granché, o almeno non più di quello che ho detto finora.

Non ci ho mai messo così poco a scrivere un post... Spero che la (già bassa) qualità non ne risenta troppo.

Canzone del giorno: sulla scia di ieri sera vi propongo Per Elisa di Alice
http://www.youtube.com/watch?v=Yv3wl1uadXI

lunedì 17 ottobre 2011

Biscotti sbagliati e Figurine (so '90)

Oggi copiosi commenti (da un'unica fonte), mi compiaccio... Anche se quello dell'erba non l'ho capito, chiedo venia! Sarà che sono in torta causa spesa al supermercato... Ah, tra l'altro ho preso della roba tipo sana. Tipo che se faccio la brava potrei smettere di avere il sex appeal di uno scaldabagno. E tipo che ho visto i biscotti dei puffi. Allora, signori produttori dei biscotti dei puffi: NO. Semplicemente NO, è sbagliato. Ci sono cose che non possono essere tollerate, e tra queste compaiono l'house, l'espressione di profondo compatimento che barbara d'urso sfodera nei suoi momenti migliori (?), le pubblicità all'inizio dei video di youtube, i salvaslip per i tanga e i biscotti dei puffi. Non lo dico io, è scienza. Perciò NO. Fate tristezza.

Ma parliamo ora di figurine. Come ogni bambina anni '90 che si rispetti, ho avuto vari album (e se non ne avete mai avuti, non siete stati dei veri bambini anni '90. Siete dei tarocchi. Bambini anni '90 made in China); svariati della Barbie, uno dei Power Rangers, poi non ne ricordo altri. Probabilmente sublimavo così la mia furibonda voglia di avere più Barbie, dato che le mie oltretutto erano tipo tutte di seconda mano (essere una sorella minore è anche questo... Ma piuttosto di niente, meglio così). E anche la mia voglia di avere i personaggini dei Power Rangers. E se ne trovavo di doppie, come capita sempre soprattutto verso fine raccolta... Beh, anomalamente le attaccavo una sopra l'altra per non togliermi la soddisfazione di attaccare qualcosa. E l'album non finiva mai. Ah, mi compravo pure le figurine di Sailor Moon senza avere l'album. Eppure ero super accessoriata di gingilli di Sailor Moon; mi salta la teoria della sublimazione (anche se non sentire la necessità di avere un album vorrà dire qualcosa, no? Tipo no).
A cosa ci servivano 'ste figurine? Bah, un'altra esigenza creata ad hoc dalla pubblicità, probabilmente. Tant'è vero che non è che lo guardassi tanto, l'album; mi premeva solo attaccarci le figurine (rigorosamente un solo pacchetto ogni mattina prima di andare a scuola, finché mi pettinavano) e poi lo abbandonavo. E se non lo finivo, cioè sempre, scattava il nervoso cosmico. Quindi, perché diavolo ci propinavano questi affari da piccoli? Questi cosi frustranti e insoddisfacenti? Per creare degli adulti frustrati e insoddisfatti? In molti casi, tocca dire che ce l'hanno fatta.

Canzone del giorno: questa secondo me l'apprezzerà soprattutto un dandy ciuffo-munito di mia conoscenza... Alexander platz della fulva Milva
http://www.youtube.com/watch?v=9QxrK_d-qow

domenica 16 ottobre 2011

Idee non mie

Per quanto io non sia ferratissima sull'argomento vitelli, provo a seguire i suggerimenti che mi sono stati dati per il post di oggi, visto e considerato che di mio non ho idee oggi. Dicevamo: niente vitelli, so solo che hanno quattro zampe e nascono dalle mucche.
Secondo spunto: verdure. Ora, chi mi conosce sa benissimo che io e il cibo sano non andiamo d'accordo, come ben dimostra la mia stazza. Io e le verdure: il diavolo e l'acqua santa. Se amassi di più le verdure, probabilmente non avrei una silhouette più confacente a un boiler che a una pulzella. Quindi, niente verdure.
Terzo spunto: parenti. Glisso per pudore.
Quarto: bimbi. Ma nooooooooooo! Ho fatto l'animatrice del grest per troppi anni per sopportare ancora l'argomento. Per sopportare ancora i bimbi, in realtà. Per carità, qualche soddisfazione l'ho avuta... Ma non è certo una cosa che puoi fare per sempre, perché la riserva di pazienza scema a poco a poco fino ad annichilirsi. Se non altro, il grest mi ha insegnato che la pazienza non è un fonte rinnovabile come precedentemente pensavo. Quando finisce, finisce; e non c'è pausa o periodo di recupero che tenga. Che delusione.
Quinto: pulizie: dai, qui sono abbastanza ferrata. Me la cavo decentemente, dai. Ma mica posso fare un post da piccola massaia polesana, cosa ve ne fareste di sapere se uso il viakal o il cif? Bocciato anche questo.
Sesto spunto: discussione sulla tachipirina. Qui ci posso stare! La tachipirina è la panacea di tutti i miei mali, e l'unica che smorza i miei mal di testa. Se incontrassi chi ha scoperto il paracetamolo giuro che lo bacerei; tanto con tutta probabilità 'sto tizio sarà morto, quindi posso giurare quello che mi pare.
Settimo e ultimo spunto: vino. Ora si che si ragiona! L'ultima volta che ne ho bevuto è stato a quel disastro di lauree a cui sono stata mercoledì. Uno su tutti, il cannonau. Mai bevuto prima, è stato una bella batosta; suppongo sia un gusto acquisito, chi non ci è abituato magari apprezza meno... Però cacchio, mi ha dato una balla chiaccherona (e piena di stronzate) senza effetti collaterali quali capogiri o nausea, è meraviglioso! Ma da bere è veramente impegnativo, per quanto due bicchieri siano più che sufficienti a sortire il loro effetto. Ah, gli ultimi refusi da balla universitaria... Dovrò iniziare a scordarmeli, in terra natia tocca fare la brava (se non altro perché devo tornare a casa tutte le sere, dannazione). Buuuuuuu serietà buuuuuuuuuuuuuu!
Fine degli spunti. Ringrazio la mia spacciatrice ufficiale di suggerimenti.

Vi è piaciuto questo post? Secondo me no, ma fatemelo sapere. Demolite pure il mio ego senza pietà, tanto risorgerà come e più di prima. Alla facciaccia vostra.

Canzone del giorno: Angel dei Judas Priest
http://www.youtube.com/watch?v=F7mQp7oAjm4

sabato 15 ottobre 2011

Piccola intro e Libri (chapter II)

Buona sera, internauti senza una cippalippa da fare! Oggi giornata monotona né più né meno del solito, ma con una piccola e gratificante variazione sul tema, oltre che del tutto inaspettata. E' strano come un'inezia possa ingigantirsi fino a far volgere una giornata da piatta a piacevole... Tipo un buffetto sulla guancia del mio ego (ma l'ego ha le guance? Va a sapere...).

Oggi ho finito di leggere Cime tempestose di Emily Bronte. Non ve lo riassumerò, per quello c'è Wikipedia (anche se non sappiamo ancora per quanto... Questa è l'Italia). Quello che più mi ha colpito è che non si riesce a provare simpatia per nessuno, e dico nessuno, dei personaggi. La più sopportabile risulta essere la narratrice per interposta persona Ellen Dean, a cui però non si può non attribuire una certa spocchia data dal pensare di essere nel giusto e una buona dose di codardia. E anche il narratore effettivo, Mr Lockwood, non è esente da una spropositata autostima. I protagonisti della vicenda sono anche peggio, ovviamente: uno su tutti, il crudele Heathcliff (traducibile con "dirupo dell'erica"). Un po' per natura, un po' per (in)educazione, egli incarna tutto quello che un uomo non dovrebbe essere; e pure la sua amata Catherine non è tanto meglio (chi si somiglia si piglia). Heathcliff è un individuo vendicativo che, non riuscendo a ottenere quello che vuole, si dà da fare per distruggere la felicità di chi secondo lui ha distrutto la sua, anche nella generazione a venire. Altro personaggio altrettanto insopportabile è Joseph, vecchio, bigotto, esasperante e servile domestico di Wuthering Heights. Nella vicenda si snodano le vicende di vari personaggi nell'arco di trent'anni circa, a cavallo dell'800; il periodo è quello del romanticismo, quindi le passioni narrate sono divoranti e esacerbate fino alle estreme conseguenze, le emozioni travolgenti e la disperazione sconfinata. Nessuno che venga a contatto con Heathcliff sembra poter recuperare un minimo di felicità, e infatti la situazione si risolve nel finale solo con il delirio, e in seguito la morte, di Heathcliff stesso: convinto di percepire ovunque il fantasma di Catherine, prima impazzisce e poi si lascia morire di fame. I riferimenti ai fantasmi e al mondo esoterico qui non mancano, ma il romanticismo è anche questo.
Cosa c'è di buono in questo libro, secondo me? Finora non ne ho parlato un gran bene... Però ho parlato male solo dei personaggi, non della storia; la trama è interessante e simmetrica tra le due generazioni presentate, i dialoghi ben costruiti e i personaggi tratteggiati anche nei dettagli. E poi, lo ammetto, di pagina in pagina c'è la malsana curiosità di vedere cosa escogiterà Heathcliff questa volta. E noi, probi figli del nuovo millennio, ci sentiamo di giudicarlo e dirgli "brutto cattivo"... Anche se ci è utile a sublimare la nostra parte peggiore.
La storia cattura, è innegabile. Per quanto si possa dire "questo personaggio è terribile", non si riesce a non finire il libro, peraltro ben scritto (e con una certa retorica abbondanza dell'aggettivo "tempestoso") e avvincente. Alla fine vorresti la redenzione di Heathcliff, o perlomeno la sua sparizione dalla trama; e il secondo caso si avvera, dato che di redenzione non si tratta di certo. In un certo senso il lieto fine c'è (solo nei libri se qualcuno muore è un lieto fine, o almeno dice così la nostra morale), e a noi il lieto fine ce piace. Oh si, che ce piace.


Canzone del giorno: dato che Wuthering heights me la sono bruciata qualche giorno fa, e che comunque sarebbe stata troppo calzante per i miei gusti, beccatevi Confesso dei Nomadi (la cui conoscenza devo alla solita puzzona...)
http://www.youtube.com/watch?v=UUyddT0Kr0c

venerdì 14 ottobre 2011

Il carretto passava e quell'uomo gridava... FERROVECCHIO!

Titolo bislacco, spero che Battisti dall'aldilà non mi lanci qualche maledizione per aver storpiato così i suoi giardini di marzo (si sa, le maledizioni dei morti sono più potenti... Meglio evitare). Avevo bisogno di comunicarvi che stamattina il mio risveglio è stato ahimè causato da un'apecar il cui conducente sentiva la necessità di far sapere al mondo che lui è un ferrovecchio. Megafono munito, oltretutto. Per carità, non era l'alba... Ma minchia, non è bello lo stesso. Tipo trauma, tipo.

A parte questo non ho un granché da raccontarvi, oggi. Giornata nel limbo di coloro che stan sospesi (anche se, detta così, sembra che stia parlando di testicoli. Ecco, se l'avete pensato vi dico: NO). Mentre penso a cosa dirvi, sto facendo un check alle doppie punte (e chi mi conosce sa che, se ne trovo, non le lascio certo lì dove sono)... Interessante, Valeria. Non so, vuoi anche metterti a contarti le dita dei piedi? Non si sa mai che ti vengano dei dubbi. Ah, e smettila di parlare in seconda persona che sembri una matta. SEMBRI.

Ah, ho pure fatto pseudoshopping. E ho capito che devo dimagrire, non posso continuare a comprare scarpe e orecchini solo perché non urlano al mondo una taglia indecorosa, o perché non mostrano l'ultimo ritrovato della tecnica in fatto di complessi mentali/fisici: le ginocchia bitorzolute. Brutte, proprio. Vabbè vabbè. Dieta, a me! Ancora doppie punte. Anche triple.

Un titolo del genere avrebbe meritato un post meno sbudellato! Rendere onore al merito ultimamente mi riesce difficile... Quadruple punte.

Canzone del giorno: This is the life, Amy Macdonald. Che a cantarla mi da pure qualche soddisfazione, via. E poi lei ha una voce cicciona, mi piace
http://www.youtube.com/watch?v=M4AFHNfk-ks&feature=fvsr

giovedì 13 ottobre 2011

Les jeux sont faits

Giornata campale passata, e direi trionfalmente. Un altro di quei giorni che segnano un prima e un dopo; più per gli altri che per me, ma non me ne posso certo chiamare fuori. Come previsto, sono piuttosto sfatta. Sonno, fegato in rivolta, ancora sonno. Ma ne è terribilmente valsa la pena. Ho iniziato a rendermi conto della cosa oggi in treno, tornando al paesello in cui c'è solo un passato (e gente con un passato) e presumibilmente non un futuro (e non gente che vuole un futuro); ho capito che il cambiamento c'è stato ed è ben grosso. Non che non lo sapessi, ma metabolizzarlo è tutt'altra cosa, e neanche ora mi è riuscito completamente. Inizia una nuova fase, che per quanto mi riguarda mi servirà ad avvicinarmi alla laurea con più gradualità, e senza avere intorno i miei compagni di sempre. Così sarà più facile? Bah... Temo sarà pesantissimo, o forse continuerò ad essere allegramente inconsapevole di questo immane panta rei. Ultimamente rendermi bene conto delle cose mi sta riuscendo difficile.

I ricordi della giornata di ieri riaffiorano un po' alla volta, e sono piacevoli. Gente che smercia latte vestita da mucca e deve subire una sparatoria di super liquidator sul naso, gente vestita da pastore che tenta di parlare in sardo (ESSENDO sarda) e di capire cosa c'è dentro una pozione, gente vestita da angelo che beve dal cappello e gioisce di una mela. E tanto altro, tra conoscenze nuove (Antonello ridacci la bottiglia!) e vecchie che si riscoprono sempre volentieri... Quanto ridere, ragazzi! E gente che mi regala un peperoncino portafortuna, che ce n'è di bisogno qua... Cannonau. Cori. Canti. Prese in giro. Imbarazzi ridanciani. Gente meravigliosa. Anche se oggi guardo tutto e tutti con gli occhi dell'affetto. Tanto ve lo meritate, no? Si, ve lo dico io. Mi mancherà tutto questo, se riuscirò a rendermene bene conto. Ma ormai i giochi sono fatti.

Vi meritereste un post fatto meglio, ma lo sapete che io sono una foca. Portate pazienza.

Canzone del giorno: Bad reputation, Thin Lizzy
http://www.youtube.com/watch?v=JmLt5ubN3jg

martedì 11 ottobre 2011

Fatica

Oddio che stanchezza. Domani sarà una giornata campale e io parto sfatta, ma che bello. Amici miei, non per cattiveria nei vostri riguardi, ma non vedo l'ora sia giovedì. E speriamo che la giornata mantenga, anzi superi, le aspettative.
Ieri non ci sono stata... Tiè, sennò vi abituate troppo bene.

Sò desumanà.

Canzone del giorno: Fragile, Lacuna Coil
http://www.youtube.com/watch?v=Rt5a7DJGEoo&feature=related

domenica 9 ottobre 2011

L'importanza di chiamarsi... Beige

Ci sono delle certezze a cui mi aggrappo, nella mia quotidianità... Alcune sono universalmente riconosciute, come la certezza che se infili le dita bagnate nella presa della corrente non avrai più bisogno di asciugarti i capelli (e probabilmente neanche di tutte quelle inezie che richiede una persona viva), che se sei femmina e respiri il camionista che ti suona il clacson prima o poi lo trovi, che la ceretta fa male e ti farà maledire ogni volta di avere dei peli (o dei cromosomi XX che ti impongono 'sto supplizio, dipende). Poi ci sono delle certezze soggettive; convinzioni, tautologie, credo, chiamatele come preferite. Una delle mie è che non c'è niente al mondo che sia contemporaneamente importante e beige. Pensateci: conoscete alcunché di beige che sia importante, al mondo? E non ditemi il trench del tenente Colombo o il fondotinta, siamo seri. La prima condizione affinché una cosa sia importante è che non sia beige; non lo dico io, ma numerose evidenze sperimentali. La torre Eiffel è forse beige? Si dice "rosso Valentino" o "beige Valentino"? Furia cavallo del west era beige? La giacca di pelle di Fonzie era beige? Le torte al cioccolato sono beige? Le colline del desktop di Windows sono beige? Non mi risulta.

E non lo affermo solo perché è un colore che mi sbatte.

Canzone del giorno: Toxic girl dei Kings of convenience
http://www.youtube.com/watch?v=2GkP9Qx2vK4

sabato 8 ottobre 2011

Cielo grigio su

Concedetemi un post sgrammaticato. Ve prego. Se non me lo concedete, io lo faccio lo stesso è vabbuò! Oggi ho poggiato le mani più sulla tastiera che su qualunque altro oggetto, e a un certo punto avrei cacciato la testa nel freezer. Ma si procede per una giusta causa, anzi quattro: quattro bei papiri. Aaaaaaah fuggo in preda al panico! Fuggo in preda al panico? No, mi diverto! Mi basta un cachet e via. Ciò che ne consegue, però, è un post che non ha voglia di essere grammaticalmente corretto. Anche se pensavo peggio.

Quesito esistenziale: perché le uova dei film americani hanno il guscio bianco e le nostre no? Nessun razzismo, solo banale curiosità.
Ah, e oggi a un certo punto era tutto rosa. Tramonto e nuovoloni in cielo: eccone la causa. Il riflesso del sole calante sulle nubi più o meno grige dava un tocco di rosa acceso a tutto. Molto poetico. E spostando lo sguardo un po' più in là, di colori ce n'erano una sfilza: le nuvole quasi nere che sfumavano in un grigio chiaro, che si stemperava poi in un azzurro sbiadito, poi una nuvola bianca ed ecco i gialli, gli arancioni e i rossi del tramonto. E il rosa. Avrei voluto fare una foto, ma tra tetti e cavi dell'alta tensione non c'era verso di farne una che mi piacesse. Inquinamento visivo? Tipo si, e tipo non mi piace. Buuuuuuuu!

Canzone del giorno: The sound of silence, Simon and Garfunkel... Una canzone che sta alla musica come la pasta sta alla cucina italiana (metafora squallidina? Tipo si)
http://www.youtube.com/watch?v=4zLfCnGVeL4&feature=fvst

venerdì 7 ottobre 2011

That's what they call, the rise and fall (anzi, il contrario!)

La vostra sciocca blogger (oddio, sono una blogger. Sono una BLOGGER. Sembra più serio di quello che è) è tornata, carica del suo fardello di consuete stronzate, ricchi premi e cotillones. Ma anche di qualcosa di più serio, via, concedetemelo. Il post di ieri è stato il figlio inopportuno e tracotante di una giornata storta, che si è amabilmente raddrizzata nel tardo pomeriggio di oggi. Con un qualcosa in più che fino a ieri mancava, tipo mastice di saldatura. Metafora nerd in arrivo: superato lo scoglio dell'energia di attivazione, la reazione è in discesa e il prodotto che si ottiene è più stabile. Uscendo dai paragoni chimici e calandoci in paragoni più umani, ciò che non uccide fortifica. E ciò che non distrugge, rinsalda. Rise&fall; anzi, fall&rise.

Vorrei sapere chi ha progettato Photoshop. Giusto perché vorrei andare da lui (sono sicura che non sia una lei, non siamo così fesse noi donzelle), afferrarlo per le spalle, scuoterlo e chiedergli "PERCHEEEEEEEEE'?????". Non poteva farlo un po' più user friendly? User FOCA friendly? Dannaz, sta diventando una questione d'orgoglio! Vincerò io, sciocco programma brutto e cattivo!

Ah, sto chattando con una con cui non ho voglia di farlo e a cui non ho niente da dire... Odio questo tipo di cose, pseudo conversazioni imbarazzate che si tengono solo per educazione ma che in realtà non hai proprio voglia di fare. Dannate convenzioni sociali.
Yeeeeeeeee ha lasciato la chat. Quale benefattore celeste devo ringraziare???

Canzone del giorno: I've just seen a face, The Beatles
http://www.youtube.com/watch?v=1CEZ7KHdApE

giovedì 6 ottobre 2011

Pensieri profondi... ???

Nel giorno in cui il mondo piange Steve Jobs, in cui si rinnova il mio rincoglionimento da insonnia persistente e in cui le visualizzazioni a questo blog provenienti dalla Russia superano quelle dall'Italia, mi scattano dei quesiti esistenziali dovuti a una giornata che partiva con troppe aspettative. Vi è mai capitato di subire delle ingiustizie? Immagino di si. Ma ne esistono due categorie: quelle dovute alla sfiga e quelle dovute alle persone. Nel primo caso ci si può far poco, sono dati di fatto incontrovertibili che possono schiantartisi addosso alla velocità della luce e senza preavviso. Cose che capitano, e su cui il nostro potere è limitato. L'ingiustizia dovuta alle persone invece è anche peggio, per i semplici motivi che è deliberata e che potrebbe essere evitata. Spesso, per entrambe le categorie, una delle conseguenze è una delusione abissale... Dalla delusione, però, si può ricavare del disincanto sufficiente a evitare di ricascare nella delusione medesima. Magari l'ingiustizia è solo una nostra percezione, forse ingigantiamo quello che è... Ma un fondo di verità c'è sempre, è innegabile. Bisogna sapersi comportare di conseguenza, cosa in cui ahimè riesco di rado. Cosa intendete voi per ingiustizia? Frasi, azioni, pensieri, dati di fatto... Tutto può essere ingiusto, potenzialmente. Se esiste la giustizia esiste anche l'ingiustizia; ciò non vuol dire che siamo giustificati nell'applicarla.
E' tutto qui, quello che ho da dire sull'argomento? Certo che no, ma vi ho tediato a sufficienza.

Post serio, 'sti cazzi.

Canzone del giorno: Alice in wonderland, The bastard sons of Dioniso
http://www.youtube.com/watch?v=XwwGOTsmSwQ

mercoledì 5 ottobre 2011

Rime&co

Fine delle discussioni,
fine delle trasmissioni.
Parte tosto il loop della rima,
scrivere papiri affina l'autostima!
Di cose ne devo ancora fare tante,
e ho intenzione di farle, sacripante!
La palpebra cala, la stanchezza è presente,
ed è una sensazione troppo soddisfacente!
E' strabello essere attiva,
ti fa sentire quasi più viva;
anche se forse non ho più la resistenza
che avevo a 16 anni... Beh, pazienza!

Tutto questo per dire che le discussioni sono andate meritatamente benissimo (mitico Giovanni! Ma che te lo dico a fare, la tua bravura è scontata come la pioggia a Pasquetta), che oggi è stata una giornata rimata e piacevole, che sono stanca morta. E lo adoro. Anche se l'insonnia di stanotte la eviterei volentieri, nel caso... Purtuttavia questa giornata mi ha lasciato in bocca un sapore dolce (a differenza del caffè solubile del dopo pranzo, nonostante gli 8 kg di zucchero - glicemia portami via!) e piacevole... Leggero, nel vestito migliore, senza andata nè ritorno, senza destinazione; leggero, nel vestito migliore, sulla testa un po' di sole, ed in bocca una canzone (cit.).
Domani la sveglia suonerà poco prima delle 6... Ne varrà la pena? Credo di si! Ci sapremo dire.
Vorrei potesse non finire mai (cit.).

Canzone del giorno: Don Chisciotte, Francesco Guccini
http://www.youtube.com/watch?v=fKUDm1xFoBQ

martedì 4 ottobre 2011

Caldo e MARRAni

Ave, miei prodi! Sono reduce da un paio d'ore passate in cucina col forno acceso nonché da un'ormai rara piastrata di capelli, in una giornata che delle temperature di ottobre non ha proprio niente... Morale: se mi fossi spalmata sull'asfalto rovente a mezzogiorno avrei patito meno caldo. Oltretutto coi capelli piastrati sto una schifezza. Devo proprio tagliarli, hanno una lunghezza balorda e la stessa consistenza di un covone di paglia, solo marrone. Mi rendo conto che i miei capelli possano non interessarvi; se proprio questo post vi repelle, accendete la tv... Potreste sempre incappare in studio aperto, uomini e donne, Barbara D'Urso o in uno dei plastici di porta a porta, e allora tornereste qui di corsa; se invece siete interessati ai suddetti programmi, mi dispiace ma siamo incompatibili. Quindi sloggiate pure.

Cosa anche peggiore che si è vista in tv (per fortuna non molto, nonostante la totale mancanza di pudicizia dell'etere catodico) è la serie di spot dei libri di Alfonso Luigi Marra (mi costa scriverlo con le maiuscole, e un motivo c'è), avvocato ed ex deputato che si diletta di psiche umana senza averne titolo. Per le sue pubblicità ha ingaggiato oculatamente dei personaggioni non da poco, in un climax ascendente di cattivo gusto; nell'ordine:
- la figlia (eh vabbè, i figli so piezz'e core, pure se parlano in una maniera oscena)
- Manuela Arcuri (l'inespressività facciale non è da mettere al bando, dai... Portiamo pazienza)
- Lele Mora (devo commentare?)
- Ruby rubacuori (no dico, DEVO COMMENTARE?)
- Sara Tommasi (lei è giustificabile in quanto stava andando giù di testa? NO).
Il buon avvocato ha messo su un teatrino degli orrori mica male, niente da dire... Ci sarebbe da commentare ad una ad una queste pubblicità, tanto sono disgraziate... Dalla musichetta inquietante di sottofondo (sempre uguale... Eh, cambiare un file mp3 è un lavoraccio) alla faccia schifata della Arcuri quando dice che il libro è bellissimo, dall'indice cicciotto e accusatorio di Lele che difende a spada tratta (e SENZ'ALTRO gratis) i capolavori del maestro a Mandrake che toglie il vestito da educanda a Ruby lasciandola in mutande (e su Ruby in mutande è anche troppo facile far battute, quindi ve le risparmio), giù giù fino a Sara Tommasi travestita da bin Laden. Scivolando lentamente verso il basso, c'è così tanto da sfottere che mi gira la testa. Mi sa che su youtube questi spot hanno più pollici in giù delle canzoni di Justin Bieber, e questo la dice lunga. Ma è proprio dalla bruttezza degli spot che questo sedicente indagatore della società e smantellatore dello strategismo sentimentale (qualcuno gli dica che strategismo NON E' UNA PAROLA), che i suoi libri hanno ricevuto una qualche attenzione. Nel bene e nel male, purché se ne parli. Tuttavia quest'uomo ha anche il coraggio di lamentarsi perché lo prende per il culo chiunque, e lui affida la sua difesa allo spot con Lele Mora: ottima scelta, capo! Così si che sei credibile. Già che tu debba fare 5 spot per 2 libri lascia intendere che tu abbia di che farti apprezzare, ma se poi ingaggi la brutta copia della gang del bosco a reggere il vessillo delle tue verità, l'alabardo delle tue elucubrazioni mentali che dovrebbero sconvolgere il mondo con la loro trascendentale verità, beh... Posso dire "minchia"?

Canzone del giorno: Heart of glass di Blondie... Un'altra canzone che non riuscirò mai a cantare
http://www.youtube.com/watch?v=SObti-rcOWY

lunedì 3 ottobre 2011

Lauree e treni

Eccomi qua a tradimento, alla faccia che oggi non dovevo fare il post. Tiè tiè tiè! Non ho assistito a tutte le discussioni che avrei voluto, si andava troppo per le lunghe e la stazione dei treni non perdona. Quanta gente allucinata ho visto oggi! E pure quanta gente che non ha ben realizzato cosa stava e cos'è accaduto. E' la fine di qualcosa che è sempre stato così, the end of life as we know it. E' una cosa troppo grande da cogliere in un colpo solo.
Brave Martina, Erica e la mia puzzona cosmica di cui oggi ho pure conosciuto il parentado (la sensazione è stata come quando vai a conoscere i suoceri... Bah).

Certo che i treni sono il ricettacolo della gente più strana, e peggio ancora le stazioni dei treni... In un treno è racchiusa potenzialmente ogni tipologia di umana gente. Non è strano da pensare? Il treno è un microcosmo, con i suoi pregi e i suoi difetti, ovvero con le persone con cui vorresti a che fare e le persone che non vorresti neanche come vicino di sedile. E spesso si rimane ignari di chi abbiamo intorno... Se qualcuno ha il coraggio di attaccare pezza di solito è una persona sgradevole, dato che la faccia tosta spesso è coniugata con altre caratteristiche poco simpatiche. Magari si coglie qualcosa dalle conversazioni altrui, e si vagheggia su chi abbiamo di fronte; magari buttiamo l'occhio sulle letture o sulle canzoni riprodotte dall'iPod del soggetto, per carpirne qualcosa... Ci si fanno viaggi mentali su chi ci sta intorno, più o meno plausibili, e si psicanalizzano le minime cose, le minime azioni, magari anche solo una grattata di guancia... E intanto il tempo del viaggio passa.

O forse lo faccio solo io perché sono un po' psicotica.

Canzone del giorno: Somebody to love dei Jefferson airplane
http://www.youtube.com/watch?v=YIkoSPqjaU4

domenica 2 ottobre 2011

In leggerezza

Mi fa specie che tipo il 20% delle visualizzazioni a questo blog venga dalla Russia. O scrivo in cirillico e non me ne sono mai accorta (e può essere), o c'è qualcosa che non va. Qualcosa di profondamente sbagliato. Vabbè, credo di potermene fare tranquillamente una ragione.

Domani probabilmente latiterò. Mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. Mi cospargerò il capo di cenere e bon. Fatevene una ragione pure voi (si beh, dubito che questa notizia abbia portato pianto e stridore di denti a chicchessia... Nel caso, non struggetevi troppo... Beh, vola basso Valeria). Domani discussioni di laurea di copiosi amici, sarà lunga e festante, anche perché prevedo i voti...

Ok, sono passate circa 2 ore da quando ho iniziato questo post... Per il lasso temporale in cui mi sono assentata, ho un'ottima motivazione: ho ricordato al mio fegato chi comanda (un giro di parole per dire APERITIVO). Ah, la leggerezza... E' così bella... E' una cosa buona... Quasi quanto lo spritz. Spritz tvb. Tutti vogliono bene allo spritz, è la cosa più logica del mondo.

Canzone del giorno: Bette Davis' eyes di Kim Carnes... Rimaniamo nel filone anni '80 da cui non riesco a uscire da settimane
http://www.youtube.com/watch?v=YMc2zNDvZlU

sabato 1 ottobre 2011

Post inconcludente

Cos'ho fatto oggi? Mansioni casalinghe, mansioni familiari, lettura, computeraggio, urla meritate ma eccessive, prese per il culo di individui superegoici, stesura della lista di cose da fare, smessaggiate con le amiche, tentativi di risposta a quesiti pratici, piccola lotta col primo accenno di nostalgia. Piccolo flash della mia vita fuori sede. Io e la coinqu in stanza con me, che oziamo davanti al pc sotto sera, salvo poi scapicollarci per prepararci (condividendo lo specchio del bagno) e uscire in corsa. E' bello anche questo, essere trafelate e disordinate. Adoro.
Ah, e ho anche stretto la mano a un ragazzo a cui facevo ripetizioni. Sapendo come era solito usarle, quelle mani, e ricordando esattamente quali pertugi erano solite esplorare, un po' di schifo mi è venuto. Ma sono anche partiti i ricordi delle baggianate che diceva e su cui poi io fantasticavo (il vaporino a trazione nutria rulez).

Non vedo l'ora sia lunedì per recuperare un po' del mondo che pian piano si sta sgretolando causa divenire degli eventi. Sgretolio necessario e giusto, tocca dire a malincuore.

Post inconcludente, oh yes.

Canzone del giorno: Wuthering heights, Kate Bush. Una delle canzoni più impossibili da cantare al mondo
http://www.youtube.com/watch?v=-1pMMIe4hb4