venerdì 29 giugno 2012

Quando il bra è proprio wonder

Giusto giusto nel post di ieri mi chiedevo se mai avrei potuto trovare qualcosa che battesse StaiBene in quanto a inutilità. Ne dubitavo fortemente, in effetti. Ma le vie del web sono infinite: Giappone, a ruba reggiseni per uomo. Non è tanto la foggia dell'articolo quanto la notizia in se, a farmi rabbrividire. Notizia che viene da Tgcom24, dunque dovrebbe fregiarsi di una certa - almeno minima - serietà. Nonostante porti la data di quattro anni fa, mi sembra doveroso parlarne. In un'era dominata dalle superstizioni sulla fine del mondo, dall'incertezza dei mercati, dall'immoralità e dallo sbandamento, una vorrebbe anche un qualche tipo di certezza. Dei punti fermi. Dei riferimenti assoluti. Tipo che la terra gira intorno al sole, che litigare con Mike Tyson non è una gran bella idea e che gli uomini non portano il reggiseno. E invece no. Gli uomini il reggiseno lo portano, almeno in Giappone. Magari domani scopro che il sole gira intorno alla terra e che Tyson è un'amabile massaia sforna-biscotti col grembiule rosa. Parliamone, per favore. Perché ne 2008, in Giappone, andava a ruba questa roba qua:

Per quanto volgare, è il caso di dire "minchia". Soffermiamoci un attimo sul testimonial, vi prego: un uomo di un biondo tipicamente asiatico che incrocia le braccia sul petto, con la vergogna dipinta sul volto. Se non vergogna, disagio. E questo disagio gli viene forse dal fatto di essere un ladro, un affogatore di cuccioli di cani, uno spacciatore? No, queste sono considerazioni per noi povere piccole anime di tolla: questo qui c'ha il disagio perché non ha ancora trovato la sua anima femminile. E meno male che c'è chi gliel'ha trovata dentro un reggiseno piatto (chissà che abnormità di anima). Ma scherziamo? Siamo pieni di uomini depilati anche nei sentimenti e curati nel vestire molto più di me, e ancora gli cerchiamo l'anima femminile? Bah, secondo me l'han trovata da un bel tot. Anche troppo. "Wow, erano anni che lo aspettavamo", hanno detto gli acquirenti. Ah beh allora, se avete del gaudio a farvi cingere il petto da un elastico emostatico, farvi infilzare da gancetti metallici e risistemarvi la faccenda quando si sposta (cioè più di quanto vorreste), vi meritate questo e non solo. Vi meritate ad esempio guepierre strettissime, perizoma commestibili pruriginosissimi e magari robetta facilmente portabile tipo costumi da vigilessa sexy. Che così l'anima femminile la trovate subito subito, e neanche ve ne liberate più. Femminile e magari dominatrice.
... Che poi 'sti cosi sono anche brutti da vedere. Che pratico materiale è, latex? Plastica? Pelle di puffo? Col caldo di questi giorni devono essere estremamente pratici. Leggeri, freschi, estivi. Corredandoli di frustini in tinta, si torna al discorso della dominatrice di cui sopra.

Non so voi, ma a me sta venendo voglia di comprarmi un paio di boxer.

Canzone del giorno: You know you're right, Nirvana

giovedì 28 giugno 2012

Staibene: stress vs dieta

Oggi mi è stato suggerito di parlare del fatto che questa è una vita di stenti. La fonte è la solita, il pluricitato dandy dal rigoglioso ciuffo con un'insana passione per cantanti pugliesi urlatori. Mi chiedo perché dovrei dargli retta, vista l'ultima affermazione. Uno che ascolta diffusamente Al Bano (o come diamine si scrive) è una fonte affidabile di spunti? Bah... Ma poi penso che non ho idee per scrivere questo post, quindi tocca dargli retta. Oppure tornare alla fonte di tanta tanta soddisfazione passata: si, lui. Dai, che vi mancava. Staibene: Lo stress mette fame. E la dieta salta.

Anche qui, ancora una volta, non posso esimermi da uno "sticazzi". Notare che questo articolo dura la bellezza di tre pagine. TRE. Tre pagine per ribadire plurime e plurime volte un concetto che avrebbe potuto esternarvi un qualunque Bruno Liegibastonliegi (cit. per pochi), cioè che quando uno è stressato mangia. Ma dai. No, sul serio. Parliamone. Presumibilmente, siamo stati tutti stressati almeno una volta. Io stessa vengo da un periodo allucinante da questo punto di vista (ma con l'esame di stato vi ho già tediato a sufficienza). E sul serio non ci eravamo accorti da soli che mangiavamo di più, se sotto stress? SUL SERIO? Guarda, quei due chili in più sulla bilancia non mi avevano suggerito niente, così come la pancia gonfia come una zampogna, le cosce a prosciutto di Parma e le gote degne di Heidi dopo una sbronza da latte di capra (che poi, come ben sappiamo, le faceva "ciao". Quando le capre brucano in campi di equivoca coltivazione succede anche questo). Niente da fare, questa rubrica ti ci tira per i capelli. Una ci prova a lasciarla perdere, ma minchia. La lingua non può che battere dove il dente duole. Quale sarà la prossima scoperta, mi chiedo io? Che se cadi dalle scale ti fai male con una probabilità piuttosto elevata? Che se lui la mattina dopo sparisce nel nulla forse - dico forse, eh - non ti richiamerà? Che la pubblicità di "Vendo casa, disperatamente" sta ricordando a tutti quanto fosse equivoca la canzone "Comprami"? Che se cado dalla bici (io non ci credo nelle bici, ma voi fate come vi pare) e vedo un rivolo rosso che mi esce dal ginocchio posso presumere che non sia alchermes (a meno che non ce l'avessi nella borraccia, pratica che trovo gagliarda ma un filino sconsigliabile)? Chissà se troverò mai qualcosa che batta StaiBene. Dite che sia possibile? Si?
... Dai, seriamente.


Canzone del giorno: è così tanto che non la metto che non so più cos'ho pubblicato, e non ho voglia di andarmi a rivedere tutta la lista... I know it hurts, Alter Bridge

mercoledì 27 giugno 2012

I'm back

No beh, volevo avvertirvi che sono ancora viva. Nonostante questo blog sia ormai florido come la tundra, non ho certo intenzione di abbandonarlo. Ebbene si, l'esame di stato maledetto è finito, con tutto lo stress, gli scleri, il caldo insopportabile (e con un camice addosso e un bunsen acceso davanti E' insopportabile) e la mancanza di sonno che mi ha portato. Ma alla fine ho vinto io. E sti cavoli, abbiamo vinto in molti. Quasi tutti. Nonostante questo, l'esaurimento non è mancato. E gente a caso si è beccata gratuitamente i miei scleri, cosa di cui non mi scuserò mai abbastanza. Spero di tornare non dico normale, ché non lo sono mai stata, ma almeno più tollerabile. A presto per dei post umani, voglio sperare. La canzone del giorno non la metto, ché voglio sceglierla bene bene per il rientro.

domenica 17 giugno 2012

Settimana di fuoco

Domani sarà il preludio a una settimana che vorrei evitare. La roba tosta inizia martedì. Sto delirando, spero almeno ne valga la pena. A rileggerci.

mercoledì 13 giugno 2012

Amaro

Post velocissimo finché reinstallo il software del telefonino. Lo stato d'animo è sull'esaurito andante, è come se stessi navigando su una barchetta a remi piena di falle, di cui una appena creata... Quanta fatica e quanto senso di inutilità. Mi chiedo a cosa servano questi sforzi. Bah. Forse parlo per stanchezza. Sforzi su sforzi, e per cosa? Bah. Niente canzone del giorno, non ho voglia.

mercoledì 6 giugno 2012

Bad day

Oggi, nell'ordine:
- ho perso tutta la mattinata, cinque ore buone, solo per mettere in opera l'agitatore meccanico. Non ho fatto altro, se non farmi venire una crisi di nervi perché non sono riuscita a fare altro. Ansia.
- il pomeriggio avrei dovuto studiare. Dico avrei dovuto, perché in realtà non l'ho fatto un granché. Leggendo roba per l'esame mi è venuta ansia perché non sono pronta, quindi mi sono deconcentrata, quindi ancora più ansia.
- sono tornata in laboratorio. E ho mollato lì la vetreria da lavare. Ho già detto ansia?
- sono platealmente caduta dalle scale, e di fronte a un ordinario (o associato? Bah) di chimica sintetica... Che mi ha visto morire un po' dentro.
- stavo per lasciare il cellulare su un simpatico sedile Trenitalia, al che sarebbe conseguita uno sclero di proporzioni bibliche. Con tanto di trombe del giudizio.
- in tutto questo, sms minatori e angoscianti dalla terra natia. E immotivati, soprattutto immotivati.
- ora dovrei studiare. Ma mi sa che mi faccio una torta. Ora vediamo.

Giornata particolarmente odiosa.

Canzone del giorno: Over and over, Three days grace

domenica 3 giugno 2012

Pare pare pare...

Ok, non scrivo da troppissimo. E non avrei tempo di farlo manco ora, ma tant'è. Ho acceso il pc per caricare l'iCoso e mi sono ritrovata qui. Mi manca scrivere, e mi rompe i totani non poterlo fare come si deve! Mi manca il riuscire a scrivere post leggeri ed idioti su cose a casaccio, senza un ordine né la benché minima pretesa di avere una logica... Lo ammetto, mi sto perdendo. O forse è solo l'umidità ad annebbiarmi i pensieri. A farmi mancare le forze, a farmi dubitare delle mie scelte e del mio futuro. Si, magari è questo. Lo spero. Voglio tornare ad essere ridanciana e un po' cazzara, questa cappa di serietà mi sta stroncando; anche se forse il mio lato ilare non è altro che un topping. Vai a sapere.
In tutto questo, però, sono contentissima del ritorno di una giovincella che ho imparato a conoscere (virtualmente) ed apprezzare... Dai cara, che io sono qua a lamentarmi ma non è niente, mentre tu mi sai di persona reattiva contro le avversità vere. Roba seria. Un abbraccio virtuale, aspetto trepidante qualche aggiornamento.

Canzone del giorno: so di averla già pubblicata, ma è un augurio che faccio a me e a chiunque altro ne necessiti... Non è per sempre, Afterhours