venerdì 30 novembre 2012

Piccolissima considerazione

Oggi credo di aver avuto un assaggio di quello che sarà la mia vita futura, almeno dal punto di vista professionale. Ci sarà da farsi un mazzo così, dovrò avere la testa in tutti i luoghi in tutti i laghi contemporaneamente, dovrò sgambettare e resistere alla fatica. Dovrò, qualche volta, mettere da parte il mio a favore dell'altrui...
... E mi piace un sacco.

Qui la canzone del giorno non serve... O meglio, non ho proprio voglia di cercarne una.

mercoledì 28 novembre 2012

StaiBene e i massimi sistemi

La questione è spinosa. Annosa. Una di quelle inevitabili, proprio. Stasera di parla di massimi sistemi. Roba che la fusione a freddo impallidisce, al confronto. Perché qui si parla di un problema serio, mica cotica. E lo ben sapete, dove c'è serietà c'è StaiBene: Mal di testa da sesso, tutte le cause.
Eh già. C'è chi usa la testa per esplorare vette inaudite di sapere, e c'è chi la testa la sprofonda più in basso. Ben più in basso. Donnicciole, qui scatta un dramma: non potremo più millantare mal di testa per evitare il bungee jumping da smutandamento, perché StaiBene è intervenuto dall'alto del suo team di espertoni. E ci ha rivelato la verità, quella vera vera vera. Non abbiamo più scuse, siamo spacciate. Ma andiamo a vedere di che morte morire. O meglio, le indicazioni che ci dà questa rubricaccia con tanto affetto, in modo che lei (ma anche lui) possano evitare le cause del mal di testa da sesso, come viene chiamato qui. Sicuramente è il termine scientifico, e sicuramente la comunità scientifica in toto se ne compiace.
1) Se lei ha un ruolo molto attivo. Beh, qua si scopre l'acqua calda, oltre che le pudenda. Se poi per "ruolo molto attivo" si intende la solita capacità multi-tasking tipica delle donne (ovvero che durante l'attività lenzuolatoria l'utero-munita in questione si metta a stirare o a rispondere ad una qualche e-mail, tanto per dirne solo un paio), hai voglia che le viene mal di testa.
2) Se la relazione è trasgressiva ed extraconiugale. Ma non mi dire, pensavo che le corna fossero la sagra del relax. Toda joia toda beleza. Che poi perché uno deve tradire se in questo modo si stressa ancora di più? Sia come sia, si prega di porre attenzione all'estensione della vita coniugale a terzi, che se vi beccano poi il mal di testa diventa l'ultimo dei problemi.
3) Alcuni cibi e bevande. Certo, se vi abbuffate di cozze non estremamente fresche o del cotechino del Natale prima, non è che poi potete venire a recriminare. Ed è subito lavanda gastrica. E soprattutto, non potete dare la colpa esattamente al basso ventre: lo stomaco sta un po' più in su.
4) Alcuni farmaci contro l'impotenza. Il classico cane che si morde la coda (e il doppio senso non era voluto). La vasocostrizione non perdona. Vedete voi se il gioco vale la candela (anche qui, il doppio senso non è voluto. Se il doppio senso lo vedete anche voi, ecco).
5) Alcune posizioni durante il rapporto. Niente uomo in piedi. Strano, pensavo che lì il problema più grosso fosse la sciatica. Sciocca, sciocca Valeria.
Ma il bello arriva ora: perché "in  un 3-4% dei pazienti la cefalea sessuale può nascondere addirittura un piccolo aneurisma cerebrale". Cosa? COSA? Ok, bisogna correre ai ripari. Tutti a farsi una risonanza, veloci. Muoversi. Che se vi viene lo schioppone nel momento fricassea non è mica bello. Dai, è un cliché da cinepanettone: non vorrete mica fare una fine del genere, vero? Vero?

Canzone del giorno: Castle of glass, Linkin' park. Molto country, ma non mi dispiace per niente.

giovedì 22 novembre 2012

Io sono l'antisport

Io gli sport non li concepisco proprio. Voglio dire, non condanno chi si avvicina a questo tipo di pratiche: è una libera scelta, al pari di andare in giro nudi o ululare come lupi nelle notti di luna piena. Come dicevo, libera scelta. Libera, incomprensibile scelta. Non capisco come si possa deliberatamente decidere di buttarsi a capofitto in attività caratterizzate da fatica, dolori sparsi ovunque, estremo sudore, odori corporei quantomeno infelici (a voler essere generosi), fiato corto e improduttività. In questo senso, lo sport è l'emblema del disinteresse nel senso più nobile del termine. E' fine a se stesso e bon, ciao le balle, saluti e baci, ricchi premi e cotillons. Non serve ad altro che allo sport in se e per sé. Non ci sono per niente portata, sono più per i lavori di concetto che per quelli fisici. E non lo dico solo perché ad educazione fisica il prof mi prendeva come esempio di come non svolgere gli esercizi: "ecco, avete visto Valeria, questo è esattamente quello che non dovete fare, Madonna santa!". Ecco, questo non c'entra niente. Anche se ai suoi reiterati "Valeria, cosa fai?" avrei dovuto rispondere, se fossi stata onesta, "tento di non inciampare sui miei stessi piedi". In effetti è quello che provo a fare di solito quando deambulo normalmente. Vabbè, questo non depone a mio favore. Quello che volevo dire è che proprio non capisco. Potenti divinità dell'Olimpo, datemi la forza di capire perché la gente corre dietro a un pallone per poi calciarlo via, perché si immerge in acqua per percorrere 50 metri quando farebbe molto prima a piedi, perché cavalca cavalli e faccia far loro movimenti bizzarri e inutili (ma poi, il dressage è davvero uno sport? Davvero davvero?), perché corre senza essere inseguita, magari saltando degli ostacoli messi lì apposta. Ripeto: APPOSTA. Se gli esseri senzienti non umani fossero dotati di parola a noi comprensibile, non pensate che ci prenderebbero per il culo a manetta? Non credete? E per "esseri senzienti non umani" non intendo l'orso Vodafone: quello lì sarebbe meglio non capirlo, quando parla. Irritantissimo.

Canzone del giorno: Solo, Marco Mengoni. Sono sempre più convinta che 'sto tizio abbia le corde vocali zigrinate.

mercoledì 21 novembre 2012

Un'altra lista

Avevo già scritto una ventina di righe di post, poi ho preso e cancellato tutto. Era un post dal tema "e se...", ma lo stavo sviluppando troppo male a fronte di un argomento che poteva essere così interessante. E' come avere la propensione al disegno di Giotto e disegnare fiorellini e casette: uno spreco. Lecito, certo, ma pur sempre uno spreco. A quanti sprechi assistiamo tutti i giorni? Senz'altro molti più del dovuto, e lungi da me rimpolparne le fila.
Ma poi voi me lo riuscite a spiegare perché diamine ho sempre mille idee per i post, e quando sono davanti al pc evaporano tutte? Immancabilmente? Bah. Ok, forse dovrei ricominciare a scrivermele come bozza di testo sul cellulare appena mi vengono in mente, come facevo quando ero una blogger più assennata. Ma da assennata ad assonnata il passo (anche grammaticale) è breve. Tanto varrebbe che iniziassi a sbattere la fronte contro la tastiera e vedessi cosa ne esce fuori; la qualità del testo risultante sarebbe tranquillamente paragonabile a questo, temo. Così tanta voglia di scrivere, ma così poche idee su cosa... Ancora una volta, Giotto e i fiorellini. Di che vi parlo?
- doppie punte. Me le sono già giocate più di qualche volta un po' di tempo fa, e ora a parlarne torno sempre a quei tempi, almeno con la mente... Me le sono trovate citate anche nel papiro di laurea, quindi forse ne ho già abusato abbastanza. Quanti ricordi in una ciocca di capelli malandata. Per quanto mi riguarda, le doppie punte sono fonte di nostalgia struggente e di ricordi di epoche lontane.
- liste. Com'è che riesco a scrivere post solo se faccio delle liste, ultimamente?
- non ci sono più le mezze stagioni. Un filino logora e stantia, come frase. Un cliché. Ma come tutti i cliché viene buona sempre, in tutte le stagioni. Anche in quelle che non ci sono più per colpa di un modo di dire.
- noia. Beh, la noia fa parte delle forze motrici che mi portano davanti al pc a scrivervi, ma anche questo tema ve l'ho già sviscerato a sufficienza. E' inflazionato quasi quanto il "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma" negli incipit di libri o tesi di laurea. Quindi, niente.
- wish list. Ve ne ho appena fatta una, anzi due (qui e pure qui), quindi me lo sono già bruciata. Ma cacchio. E poi sarebbe comunque una lista, quindi ricadrebbe nel caso due del presente post. Ossignor.
- lotte contro windows 8, che in skype si mette la maiuscola da solo quando lo cito. Pretenzioso. Se non altro ho capito come togliere i banner-merda che mi infestavano da ieri.
Fermiamoci qui, valà. Conserviamo un minimo di decenza.

Canzone del giorno: andiamo di amarcord. Sfido chiunque abbia un'età superiore ai 15 anni a non ricordarsi di Sky di Sonique, e soprattutto di Megan Gale che, munita di un cellulare Omnitel grosso come un'incudine, scalava un grattacielo senza un dannatissimo perché.

martedì 20 novembre 2012

Inconcludenza

Perdiana, sono infestata da millanta banner pubblicitari quest'oggi. Eccheccacchio. Una ha la sventura di andare su BonPrix una volta, UNA, e si trova ad avere qualunque sito infarcito di pubblicità di graziosi vestitini che poteva mettere quindici chili fa, o adorabili ankle boots (Carla di Enzo&Carla docet... Perché quando hai la febbre, ti resta solo Real Time) tacco duemila dall'aspetto comodo e rassicurante come il corno di un rinoceronte. Roba che solo Lady Gaga oserebbe portare, o brandire come un'arma (il che sarebbe più consono). Piccoli internauti, buonasera a voi. Pare che il simpatico virus che da un mesetto a questa parte mi sta rompendo le pallocce stia regredendo, perciò giubiliamo tutti insieme: evviva! Ditemi che l'avete urlato veramente, in piedi e con le mani al cielo. Vi prego. Io si, ve l'assicuro.
Cos'è successo in questi giorni? Beh, praticamente il nulla. Io che guardo la TV, che faccio l'aerosol, che leggo finché faccio l'aerosol (perché 4 mL di stupido cortisone non ci mettono meno di mezz'ora a svampare, e già dopo i primi 5 minuti ti viene il latte alle ginocchia se non trovi una distrazione che ti impegni una sola mano. Ohibò quante parentesi, oggi. E che lunghe), che prendo pastiglie, che mi metto a letto dopo aver preso le pastiglie ma senza stendermi sennò tornano su e quindi che faccio? Leggo. E non è che potevo affrontare letture impegnative. Già di default non sono una da Anna Karenina, figurarsi se ho la febbre. Non si va oltre Sophie Kinsella o simili picchi culturali. Eh vabbè. No, ma è bello aver già scritto mezzo post senza aver detto praticamente niente. Forse più di mezzo.
La verità è che, pur non avendo fatto un granché in questi giorni, la mia mente è invasa da millanta pensieri. Cosa che avrei dovuto fare, cose che dovrò fare, cose che non so se saprò fare. Diciamo che non dormo tra due guanciali, neanche di notte. Alla fine, ad essere troppo tranquilla non sono tranquilla, perché sicuramente in quel caso sto trascurando qualcosa. Ok, sono abbastanza cervellotica, lo ammetto, portate pazienza. Sono reduce dalla febbre e questo mi varrà pure un bonus, diamine! E poi ho il cervello che mi manda in loop un'unica canzone, sempre la stessa, che mi piace molto ma dopo un po' ti rimbambisce, come tutte le cose ripetitive: Try di Pink (ce l'ho fatta a mettere il link, Deo gratia). E non mi piace solo per gli addominali del ballerino, per quanto sia interessante il fatto che ci si potrebbe tranquillamente grattare del parmigiano. Boh, sarà il testo, la spinta nella voce, la linea melodica... Però 'sta canzone mi piace proprio tanto, e il fatto che mi stia dando a canzoni "normali" mi lascia alquanto perplessa. Saranno gli iPod del laboratorio? Più che probabile. Sono influenzabile, mannaggia zozza.
Confermo il titolo di questo post: quanta inconcludenza. Bene così.

Canzone del giorno: Hollywood, The Cranberries

giovedì 15 novembre 2012

Wish list II

Quello che vi presagivo ieri si è manifestato in tutta la sua potenza: minchia, c'ho il febbrone. E la tosse, e il raffreddore, e il mal di gola, e il muco. Quindi, in questo momento di amarezza, come non stendere un'altra wish list? E' un momento di wish, questo, eccome se lo è.
- un sistema immunitario decente. Non chiedo di essere l'equivalente linfocitario di Superman, ma - che diamine!- sarebbe carino poter deambulare come le altre persone senza lasciare scie di muco come le lumache con la loro bava (gran similitudine, Valeria... Sai sempre essere fine).
- un puff. Oggetto di arredo che non può mancare nell'appartamento lounge, il puff è la promessa di un affondo morbido nel poliestere. Che ti abbraccia e ti elettrizza i capelli. Io mi immagino di averne uno rosso, e di tuffarmici a pesce, di pancia, quando rientro magari dopo una giornataccia. Ma con la mira che ho lo mancherei di sicuro e mi sfracellerei al suolo con tutta l'ineleganza di cui sono capace. Lasciamo perdere.
- che Robbie Williams la pianti con 'ste canzoni brutte brutte. Andiamo, ci hai dimostrato di saper fare di meglio. E, giusto cielo, cambia costumista e truccatore. Già non ti stai portando un granché bene i tuoi anni, non ti mortificare con completi rosa e rughe profonde come dei canyon.
- che la sindrome premestruale ce l'abbiano gli uomini. Ma anche solo una volta, proprio. Chissà se così capirebbero cosa vuol dire essere noi. Perché avere un utero non vuol dire solo avere un utero, ma ti fornisce di tutta una serie di optional di cui faresti volentierissimo a meno. E poi il mondo maschile ci chiede perché siamo lunatiche: vorrei vedere loro.
- l'ho già detto che vorrei un sistema immunitario come quello delle altre persone? Ah, già.
- diventare regina incontrastata dell'universo, con tanto di schiavetti che mi sventolano con foglie di palma. Avrei come simbolo un Minion di quelli di Cattivissimo me, possibilmente mentre canta Bella banana. Se avessi il potere, abolirei il Natale, la sopportazione per gente inutile che prende un concetto banale e lo ripete dalle 30 alle 40 volte, i cantanti neomelodici e il concetto di grassezza. Dai, mi aiutate ad andare al potere? Vi prometto che mi ricorderei di voi... Se possa essere un bene, solo il tempo ve lo dirà.
- non sentire più dire IL TV. La TV è femmina, fatevene una ragione.

Canzone del giorno: Civil war, Slash e Myles Kennedy

mercoledì 14 novembre 2012

ultime dal lab

Luogo ed orario inusitato alquanto per iniziare a scrivere un post, navigatori a caso. Mi trovo alla postazione pc (che detta così pare una roba seria... Illusi) del mio laboratorio. Eh già, sono un po' bloccata coi lavori e pure coi treni, dato lo sciopero pomeridiano. Che pigna. Eh vabbè, facciamocene una ragione. D'altronde ve l'avevo già detto, Trenitalia fa incazzare chiunque e la qualunque. Se siete pendolari lo sapete; se non lo siete ve lo dico io. Facessero un Italo low cost, mi abbonerei immediatamente. Senza passare dal via, proprio. Comunque... Giornata di instabilità fisica, di tosse che ti gratta i bronchi (la sensazione è quella del parmigiano sulla grattugia. Oddio, non sono mai stata una forma di parmigiano. Ma suppongo che non sia piacevole essere grattati così violentemente ed irrispettosamente, ecco), di mal di gola, di antibiotici, di stranezze umane, di qualche piccola soddisfazione lavorativa. La sensazione è quella di essere nel posto giusto, ecco. Finalmente. Ora però non devo deludere le aspettative. Soprattutto le mie. Tanta, forse troppa fiducia mi è stata data, chiedendomi in cambio qualcosa che già di mio volevo fare nel posto dove lo volevo fare. Per una volta posso dire di essere fortunata, mi sembra incredibile poterlo pensare. Io, che mi porto dietro la sfiga da anni come Batman si porta dietro Robin, ho avuto un po' di culo. Ora però devo metterci del mio, fare la brava e anche la più-che-brava. So di non essere un'eccellenza, ma so impegnarmi parecchio. E lo farò.
I pc del lab non hanno Youtube, e io non ho voglia di pensare ad una canzone del giorno. Portate pazienza.

martedì 13 novembre 2012

Risibile elenco #5

No, vabbè. Io vi adoro. Vi adoro, piccoli internauti cialtroni che cercano la qualunque su Google e vi ritrovate, chissà perché, in un blog a caso. Non so se siate più folli voi o il motore di ricerca che vi manda qui. Sia come sia, grasse pacche sulla schiena a tutti voi. E cominciamo con un nuovo risibilissimo elenco.

- i 7 peggiori difetti maschili. Qui la battuta è facile, scontata e prevedibile, ma non la posso evitare: solo sette? SOLO?
- dance anni 90 etciu. Se siffatto genere musicale l'avete scoperto coi cinepanettoni, per forza che vi è venuta l'allergia. Se non è questo il caso, e se la dance anni 90 vi crea disagi esprimibili solo con un onomatopeico starnuto, io e voi non saremo mai amici. Mai. O forse cercavate una canzone in cui si starnutiva? Non ne conosco. Però conosco il muco, fa lo stesso?
- i boccoloni di sinistra aspettano. Eh, non è neanche da poco, che aspettano. Non so cosa, di preciso. Forse qualcuno che gli spieghi, tra le altre cose, perché devono farsi la permanente. Pannella mica è riccio, no?
- dieta dissociata signorina rottermeier. Non mi risulta che la signorina Rottermeier si nutrisse, quindi il problema non si pone. Andava avanti ad aria e cattiveria. E non ditemi che non conoscete nessuno che si comporta alla stessa maniera, tanto non vi credo. L'unico modo in cui questa frase può avere senso non è che miss Stronzetti seguisse la dieta dissociata, ma che si dissociasse dalla dieta. Da quella dell'intero genere umano, suppongo.
- infila supposta imbarazzo. E a cercare sta roba in internet non te ne viene, di imbarazzo?
- hells bells degli ac dc 883. No. E' profondamente sbagliato, e lo sapete. Ve lo vedete Max Pezzali in braghette corte e basco che canta Hell's bells? Prima di rispondere, ricordatevi che lui ha scritto Rotta per casa di Dio. Detto questo, spirò (cit., quanto mai fuori luogo).

... ma il vincitore è lui:
- boa di struzzo chissenefrega. Profondissima stimissima. Abbasso i boa di struzzo, che fanno tanto travestito di quarta categoria. A noi non ne frega una beatissima ceppa. Bruciamoli, calpestiamoli, o banalmente trascuriamoli e lasciamoli impolverire negli armadi di chi ha avuto l'ardire di procurarseli: chissenefrega.

Canzone del giorno: l'editor stasera non me la fa mettere, che pigna. Andatevi a cercare Try di Pink. Sempre più spesso metto canzoni normali, è preoccupante.

venerdì 9 novembre 2012

(Invettivo) flusso di coscienza

Che scusa ho per essermi allontanata così tanto dal blog, stavolta? Che il mio computer nuovo e superfico è in riparazione. Per la seconda volta. Due volte in meno di due settimane. Promettente... Così ora mi ritrovo a scrivere da un computer esattamente uguale al mio, ma non mio, con la compagnia di qualche quadratino di cioccolata bianca e una radio che non so se accendere o meno. Meglio di no, che poi dal post non esco più... Cavolo, che frustrazione avere a che fare con una cosa non tua ma uguale alla tua (certo, spero che l'hardware non sia uguale, altrimenti pure questo portatile me lo gioco in prestezza). Un prestito. Un qualcosa che devi trattare meglio di un oggetto di tua proprietà, proprio perché non è tuo. Bah, forse mi sto facendo troppi trip. Sarò stanca, magari. Stranita dalle novità che si susseguono. Sarà per questo che la cioccolata è quasi finita? Il cibo è di un confortante non trascurabile, specie con me. Sia mangiare sia far da mangiare sono attività che adoro. In effetti me la cavo abbastanza bene con entrambe...
Ok, questo post assomiglia tanto a un flusso di coscienza, uno di quegli orpelli letterari che capisci bene solo quando te lo spiegano in letteratura inglese. O forse questo vale solo per me, le lezioni di letteratura italiana sono sempre state fonte di tedio e fastidio per la sottoscritta. Almeno in inglese dovevi fare uno sforzo per capire una lingua straniera e per saperla poi usare, mentre l'italiano... Bah. Prolisso, retorico, suscettibile di opinione. La letteratura manca del tutto di oggettività e, se quando ti approcci alla lettura indipendente questo è un grosso punto a favore, quanto devi studiare un autore è una bella pigna. Niente oggettività, niente due più due che fa quattro, niente di concreto. Ecco, lo studio della letteratura per come l'ho conosciuto mi porta a dire che è inconcreta e vaga. Quindi, per una come me che cerca terra sotto i piedi, praticamente insopportabile. Ma bisognava studiarla quindi la studiavo. E pensare che leggere (e scrivere, se non si fosse notato) mi piace così tanto. Un'attività bellissima totalmente mortificata dalla didattica. Se ci penso ho ancora repulsione per la biografia di Foscolo o le teorie di Leopardi. Ma fammele evincere dagli scritti, queste teorie. No? No.
Non pensavo che stasera sarei andata a parare su questo, guarda un po' dove ti portano i flussi di coscienza...

Canzone del giorno: Shaking goodbyes, The electric diorama

domenica 4 novembre 2012

Wish list

Buonasera, miei cari. Attualmente sono in preda a una febbre che mi prende in giro, per quanto stia a letto nell'ozio più totale quella non scende. No, non scende, e il risultato di tutte queste ore a letto è che probabilmente non dormirò mai più. Cheppalle. Visto lo stato mentale, le idee per un post scarseggiano più del solito. Strano, eh? Comunque mi sono fatta dare un paio di suggerimenti da una mente illuminata, e spero di riuscire a metterli a frutto. Uno di questi prevedeva la compilazione di una wish list: dato che sto per iniziare una vita vagamente indipendente, che finalmente non dovrò rendere conto a chicchessia di ciò che faccio, di quando e come lo faccio, dato che tra un po' me ne partirò verso lidi assolati (almeno per un po'), quale momento migliore per compilare una lista di ciò che voglio? Di quello in cui credo, spero e sogno? Di quello per cui mi adopererò? E allora cominciamo:
- la pace nel mondo. Tutte le miss hanno come più grande desiderio la pace nel mondo, e lungi da me essere da meno di una miss, con tutto il rispetto. Quindi, pace nel mondo.
- la 42. Ovviamente parlo di taglia, non di autostrade o di misure di scarpe. Attualmente il numero 42 non si confà a nessuna parte del mio fisico, a parte forse la lunghezza del mio naso. E manco sono Pinocchio, se lo fossi sarebbe una tragedia.
- un caminetto. Specie d'inverno, il caminetto acceso fa subito accogliente. Crea l'atmosfera, come insegnano le millemila puntate di Beautiful da cui nessuno di noi può essere sfuggito almeno una volta (nessuno è abbastanza al sicuro da Ridge). Se poi al caminetto aggiungiamo plaid, cioccolata calda e finestra da cui apprezzare una pioggia scrosciante e che quasi ti culla, l'estasi è massima. Fa tanto calore (o ospizio, ma lì la cioccolata secondo me non te la danno mica).
- un taglio di capelli nuovo. Un simpatico luogo comune vuole che le donne si taglino i capelli quando sono in una situazione di cambiamento. Al di là che questo concetto mi si può anche applicare, io vorrei passare dalla parrucchiera perché, più banalmente, sono stanca di assomigliare a un leone che ha preso la 220.
- che StaiBene non cambi mai. Gli devo la metà dei miei post, è una risorsa di cui non mi posso privare. Come farei se, improvvisamente, diventasse una rubrica SERIA? Non ci dormirei la notte.
- non avere più 'sta cazzo di febbre. E qui vi risparmio le motivazioni.
- riuscire bene nel mio lavoro. A questo tengo proprio, spero di essere sufficientemente competente&cazzuta.
- entrare in una rock band come cantante, fare un successo esagerato e diffondere la musica pesta nel mondo. Sono sicura che così la pace nel mondo sarebbe più vicina: uno si sfoga pogando e poi non ha più pezza di fare la guerra.

Continua? Forse...

Canzone del giorno: One more night, Maroon 5. Ormai non sopporto più la voce nasale di Adam Levine e gli uhuhuhuh sparsi qua e là nella canzone sono motivo di insofferenza, ma la linea melodica della voce nel ritornello ha un che di insolito, mi piace.