sabato 27 agosto 2011

Musica atto III e Triangolazioni

Altro post musicale, il mio tipo preferito. Oggi si va giù di Davide van de Sfroos, che ahimè ho scoperto solo pochi mesi fa a Sanremo. Cantante e scrittore lombardo (Le parole sognate dai pesci è un librettino troppo strano), tanto legato al suo territorio da cantare in dialetto. Ogni volta devo scaricare il testo e la traduzione da internet per capirne qualcosa. Il dialetto evoca a se canzoni più che altro facete, come La balera, Yanez o Il figlio di Guglielmo Tell; ciò non toglie che il buon Davide riesca a cimentarsi in cose ben più serie come La preghiera delle quattro foglie. Voce roca e vibrante, arrangiamenti folk e via, con una credibilità che difficilmente si riesce ad attribuire a canzoni dialettali. Dialettali del nord, oltretutto; al romanesco e ancora di più al napoletano siamo più che abituati, ma il lombardo? Senza sforare nel ridicolo, poi, che è sempre il rischio di questi casi.

Che post serio, mamma mia... Riesco a metterci due stronzate dentro? Tra l'altro mi è difficile fare un post monotematico ormai... Devo triangolare tra una traiettoria e l'altra, tra un argomento e l'altro, come i cincillà quando devono cambiare direzione. Ho comunque trovato un'altra occupazione che fa per me, oltre al Murdock: da grande farò la tizia che si struscia sui materassi nelle televendite. Che si passa la coperta di pura lana merino sulla guancia. Che accarezza le doghe di legno della rete. Certo, dovrei perdere un po' di peso prima di poter indossare degnamente una di quelle sottovesti in finto raso beige che sono praticamente la divisa d'ordinanza. E dato che sono beige dovrei fare anche qualche lampada. Ma sarebbe per una giusta causa, ammettiamolo. D'altronde cercare un PhD adatto a me è peggio che cercare un ago in un pagliaio, su qualcosa dovrò pur ripiegare!

Eppure oggi è una giornata piena di fiducia. Stranamente alcune persone sembrano avere fiducia pure in me. E io potrei benissimo tradirla, scappando a Bora Bora e aprendo un chioschetto di cocco sulla spiaggia. Con karaoke. Che monopolizzerei, sperando che un discografico passi di lì, mi senta e mi porti chissà dove a fare rock. E nelle rockstar mica si può riporre fiducia, dai. Non è verosimile.

Canzone del giorno: Poison, di Alice Cooper

1 commento:

  1. No, ok, non resisto. Li sto leggendo tutti i tuoi post, e mi piacciono un sacco. ovviamente. devo trovarne uno che non mi piace e darti un attimo di critica. Sennò ti abitui male.
    finora però mi hai divertito. un sacco. E brava Vale!
    Pzzz

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