Da brava tuttologa, ora mi metterò pure a fare recensioni di libri dall'alto di sti cazzi. Perché di si. Partiamo quindi dal mio libro preferito: La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano. E' l'opera prima di un giovane laureato in fisica che è riuscito a scrivere qualcosa di terribilmente potente, riempiendo lo scritto di dettagli e immagini così ben sviluppate che solo una mente scientifica le poteva creare, a mio parere. L'ho riletto non so più quante volte, e non mi viene mai a noia. La storia segue Mattia e Alice, i due protagonisti, dall'infanzia all'età adulta, in fasi in cui i loro mondi si intrecciano e si allontanano più volte. Il tutto carico di una sensibilità struggente e di immagini molto forti. Ci sono passaggi in cui penso "cacchio, ha proprio reso a parole questo concetto che non riesco mai a verbalizzare"... A volte sembra rispecchiare i miei pensieri, e forse è per quello che mi piace così tanto; è anche pieno di frasi che si possono assumere come bellissimi aforismi, e quella che mi si è più impressa nella mente è "Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante" e anche "ci si era attaccato con l'ostinazione con cui ci si attacca soltanto alle cose che fanno male". Altisonanti, ma non troppo; e suonano terribilmente vere. Mi manca Mattia.
Post iperserio, da non credere... Sui libri e sulla musica sono suscettibile, lo ammetto! Sarà che tra le mie ambizioni impossibili ci sono entrambi... Oggi giornata tranquilla, con la spiacevole scoperta di dover andare in facoltà domani. Chemmerda, l'unico prof in facoltà il 31 agosto lo devo avere io. Amen, il lettore mp3 è carico e ho già un libro in borsa. Più di questo non mi serve.
Chissà se di tutta la roba che scrivo gliene frega una cippalippa a qualcuno. Probabilmente no, e sarà anche questo che mi spinge a continuare. Ma non riesco a risolvere la contraddizione palese di questo blog: perché una cosa così pubblica se mi vergogno al solo pensare che qualcuno potrebbe leggerla? Questo blog è uno sfogo vezzoso a mio uso e consumo, con un layout più carino di quello che avrei potuto avere con un diario in word? O sotto sotto spero che qualcuno commenti? Posso avere la presunzione di non essere egocentrica, mentre buona parte del mondo lo è? Sentiamo di iniziare a esistere solo quando abbiamo la considerazione altrui, è un fatto... L'uomo è un animale sociale, non sta bene da solo. Motivo per cui si imbarca in rapporti umani anche fallimentari.
Guarda te che pensieri mi genera anche solo PARLARE della solitudine dei numeri primi... Lo amo. (e amare un libro è più sicuro di amare un uomo: non ti tradisce, non farà colpi di testa che ti faranno star male, non ti metterà incinta scappando poi il più veloce possibile urlando aiuto aiuto a squarciagola).
Canzone del giorno: Farewell degli Apocalyptica. Solo musica, molta malinconia. Anzi, proprio tristezza
http://www.youtube.com/watch?v=zdnD8660_W0
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